Gay & Bisex
Il padre del mio amico.
di Desktop22
15.10.2018 |
1.888 |
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"Dopo un timido saluto iniziamo a parlare ma lui prende subito in mano la situazione, toccandomi le parti intime ed i capezzoli..."
Terminato il turno lavorativo é mio solito entrare in chat per cercare divertimento e nuove esperienze. Quella sera tra i vari utenti online inizio a chattare con un ragazzo attivo, non molto lontano da dove abito io, 45 anni di età e foto profilo parecchio interessanti. Iniziamo a scambiarci messaggi e a parlare del più e del meno. Le domande si fanno sempre più intriganti, iniziamo a scambiarci qualche foto intima e a raccontarci le nostre fantasie sessuali più nascoste.
Decidiamo di incontrarci ma lui non vuole farsi vedere in foto ne in una videochiamata. Io sono parecchio titubante, l’idea di non conoscere il viso di questo user mi preoccupa parecchio ma allo stesso tempo mi interessa tantissimo provare quel bel bestione che ho visto in fotografia.
Dopo diversi tira e molla confermiamo l’appuntamento per le 23 in un distributore della città.
Puntualissimo si presenta e si parcheggia fianco a me. Il tempo di una chiamata e capiamo subito che ci siamo trovati.
Scendo dall’auto e dal finestrino riconosco subito quella persona. Era il padre del mio migliore amico. In quel momento ero paralizzato, non sapevo come gestire la situazione, il cuore mi batteva terribilmente.
Prendo coraggio. E salgo sull’auto.
Dopo un timido saluto iniziamo a parlare ma lui prende subito in mano la situazione, toccandomi le parti intime ed i capezzoli. Mi chiese di lasciare la mia auto posteggiata al parcheggio che ci saremmo tranquillamente appartati con la sua.
Il tempo di spostarci e ci appartiamo in pineta. Reclina il sedile ed inizia a slacciarsi i pantaloni. Il cazzo era venoso, grosso ma non lunghissimo, completamente scappellato. Mi spinge la testa giù e mi sussurra mi succhiarli il cazzo. Inizio con la lingua a succhiare e leccare fino a prenderlo tutto in gola.
Mi sfila i jeans e le mutande ed inizia a leccarmi il culetto. Inizia a lavorare il mio buchetto con il dito fino a conficcarci dentro quella grossa cappella. Inizia a darmi delle botte sempre più forti e sempre più in fondo. Sento le sue palle che sbattono nelle natiche. Dopo meno di una decina di minuti sfila il cazzo ed inizia a farmelo ciucciare. Succhio, succhio fino a quando non si sussurra che stava per venire. Così glielo prendo in mano e completo il lavoro con la mano. Sborra abbondantemente il mio petto.
Ci ripuliamo e si raccomanda di non raccontare nulla a nessuno.
Nei giorni successivi vado a casa del mio amico. Suono il campanello e alla porta mi accoglie il padre. Mi dice che il mio amico é uscito velocemente per una commissione urgente e che da lì a poco sarebbe rientrato.
Mi accomodo sul divano ed aspetto.
Il padre mi offre da bere e si siede a mio fianco. Si tocca il pacco ma io continuo a fare finta di niente.
Improvvisamente mi chiede di seguirlo nella cantina e senza nemmeno aprir bocca si è sbottonato e mi ha fatto succhiare il suo enorme cazzo, oramai già in tiro. Ci limitiamo ad un semplice pompino con sega finale.
Il tempo di sborrare nel pavimento della cantina che subito sentiamo aprire il portone d’ingresso. Giusto in tempo. É rientrato il mio amico.
Nei giorni successivi ci siamo rivisti ed ogni volta si scopa.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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