Gay & Bisex
Finalmente primavera!
di Sergioone61
18.09.2007 |
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"Sollevò lo sguardo e mi vide mentre lo osservavo..."
Dopo un inizio anno straordinariamente spumeggiante, il resto dell’inverno passo tra scuola e qualche lavoretto. Ogni tanto riuscivamo a trovarci con Alberto per qualche fugace momento di tenerezza e di sesso.Poi tutto cambiò quando mio padre decise che dovevamo cambiare casa.
Come sempre accadeva in questi casi tutto fu rapido, in meno di un mese era già tutto organizzato lasciammo la zona sud ovest di Milano per trasferirci ad est in periferia vicino all’aeroporto di Linate.
Fu uno shock per tutti. Chi più chi meno lasciava qualcosa, amici, abitudini, luoghi…..
A marzo eravamo già nella nuova casa che, se non altro era molto bella e decisamente più grande, con un bel giardino ed una grande taverna.
Per un po’ con Alberto tenemmo i contatti, ma io avevo cambiato scuola, e spostarsi dall’altra parte della città richiedeva molto tempo. Lentamente i rapporti si allentarono fino a ridursi a qualche telefonata sporadica.
Il trasloco, la perdita degli amici, il dover ricominciare da capo con nuovi compagni a scuola, tutto questo mi aveva un po’ depresso. Però c’era un fatto positivo: l’inverno era finito e la primavera si annunciava splendida.
Il nuovo quartiere era molto verde ricco di giardini ed aree verdi. A poca distanza c’erano il parco Lambro, il parco Forlanini e l’Idroscalo e non vedevo l’ora di andare in esplorazione.
Maggio! Per il mio 17° compleanno i miei mi regalarono un mountain bike nuova fiammante, meravigliosa. Visto che le giornate erano già bellissime decisi di provarla subito.
Un sabato pomeriggio presa la mia bici nuova e mi avviai lungo v.le Forlanini verso l’Idroscalo. Lasciato il trafficatissimo viale imboccai la rivoltana che costeggiava il parco dell’Idroscalo finché trovai l’ingresso, entrai nel parco e cominciai la mia esplorazione.
I percorsi correvano tutto intorno al lago artificiale, su un lato costeggiavano l’area attrezzate dove c’erano le gradinate utilizzate per le manifestazioni sportive e le darsene delle società di canottaggio, poi c’era un area adibita a spiaggia con tanto di pedalò; continuando i sentieri si ramificavano da un lato continuavano a seguire le sponde dell’invaso, mentre dall’altro si infilavano tra la vegetazione.
La diramazione verso il bosco era la naturale continuazione della pista ciclabile quindi mi diressi in quella direzione. Più ci si allontanava dalla zona spiaggia meno erano le persone in giro. Tutto era molto quieto e piacevole. Ad intervalli regolari c’erano delle piazzole con le panchine, una cabina telefonica ed una casamatta in cemento che conteneva i servizi.
Ormai erano un paio d’ore che pedalavo ed avevo bisogno di andare in bagno, così mi fermai ad uno dei servizi, fissai la bicicletta ed entrai a pisciare. Mentre stavo uscendo incrociai un signore di mezza età e dallo sguardo che mi diede compresi subito il tipo. Uscii e ripresi al mia bici e la mia strada. Mentre pedalavo notai che c’erano parecchi maschietti in giro in quella zona, molti passeggiavano o come me pedalavano, altri stazionavano sulle panchine nei pressi dei bagni.
Ormai era tardi, ma mi riproposi di approfondire l’esplorazione dell’area……
Il giorno dopo decisi di riprendere da dove avevo lasciato il pomeriggio precedente. Rifeci l’intero percorso fino ad arrivare nella stessa zona del giorno prima.
Osservai con attenzione come si muovevano le cose: scoprii un interessante andirivieni nei bagni pubblici, in due in particolare, ma anche alcune diramazioni del sentiero principale che si inoltravano tra i pini.
Mi misi anch’io seduto su una panchina vicino ad un bagno ad osservare. Vidi entrare un vecchio e subito dopo un tipo sui 50, si trattennero per un bel po’ di tempo il che mi fece immaginare cosa potessero fare….
Poi si avvicinò un ragazzo sulla 30na portando la bici a mano, anche lui cominciò a cazzeggiare, mi diede un paio di occhiate, ma poi si allontanò, poco dopo arrivò un altro ragazzo, si guardò in giro poi entrò nei bagni. Il 30enne lo seguì dappresso. Ora ero davvero incuriosito. Fissai la bicicletta ed entrai anch’io nei bagni. Sembravano deserti, ma c’era una sola porta chiusa…..mi avvicinai cercando di non fare rumore, ed origliai i suoni ed i gemiti che si sentivano non lasciavano alcun dubbio: li dentro qualcuno si stava divertendo parecchio.
Uscii dai bagni per tornare alla bicicletta e vidi un ragazzo che si incamminava per un sentiero che da dietro i bagni raggiungeva la strada, lo seguii con lo sguardo e vidi che una volta attraversato sembrava seguire un altro sentiero protetto da una rigogliosa vegetazione di cespugli.
Parecchio incuriosito decisi di seguirlo.
Presi la bici ed attraversai la strada imboccando il sentiero, che si snodava tra piccoli alberi e cespugli fino a raggiungere una roggia e di lì in poi a costeggiarla. Non vedevo più il ragazzo e per un momento pensai che mi ero sbagliato e che forse era meglio tornare indietro. Poi una figura sbucò da un ramo laterale del sentiero, era un altro ragazzo, solo che questo era completamente nudo! Restai ad osservarlo allontanarsi. Proseguii fin a dove il sentiero sembrava uscire in una spazio aperto. In effetti dopo l’ultimo cespuglio si apriva un area libera che costeggiando un ansa della roggia creava un declivio verso l’acqua lungo il quale almeno una decina di uomini stavano sdraiati a prendere il sole completamente nudi. Mi avviai in quella direzione e passeggiando passai in mezzo a loro. Sentii le loro occhiate. Poi mi fermai sul finire del declivio, appoggiai la bicicletta a terra e mi sedetti fissando l’acqua. Con la coda dell’occhio vidi il ragazzo che aveva attraversato poco prima che si era posizionato poco sotto di me e si stava togliendo le scarpe, poi si sfilò la maglietta, quindi i jeans restando in mutande. Sollevò lo sguardo e mi vide mentre lo osservavo. “Ehi, qui non si viene solo per guardare. Se vuoi guardare devi anche fare vedere.” E sorrise strizzandomi l’occhio. Alcuni lì vicino che avevano sentito ridacchiarono ed annuirono. In pratica mi stavano facendo notare che ero l’unico completamente vestito. Ora il ragazzo si era levato anche le mutande ed il suo cazzo, assolutamente interessante era bene in vista appena coperto da un cespuglio di peli biondi. Il ragazzo mi guardò di nuovo, incrociò le braccia e sorrise. “Beh?”. Mi alzai e cominciai con il levarmi le scarpe e le calze, poi la canotta e quindi i calzoncini, mi fermai mostrando al mio improvvisato pubblico il mio culo fasciato nelle mutande, poi le abbassai e le sfilai. Il ragazzo applaudì e si sdraiò a prendere il sole, vidi che il cazzo doveva aver gradito lo spettacolo perché era in semi erezione. Mi sdraiai a mia volta e la vista di quell’uccello mezzo in tiro mi provocò un erezione che non potei nascondere. Chiusi gli occhi cercando di pensare ad altro, ma improvvisamente sentii una mano afferrarmi l’uccello e cominciare a menarlo. Pensai fosse il ragazzo e rimasi li ad occhi chiusi a godermi quella sega, poi però sentii due mani che mi accarezzavano i capezzoli, intuii che qualcuno si era unito a noi. Aprii gli occhi e scoprii che a masturbarmi era uno dei tipi di mezza età che avevo notato tra i “bagnanti”. Anche l’altro era uno di loro. Non sapevo che fare, ma l’eccitazione ebbe il sopravvento e richiusi gli occhi lasciandoli fare. Dopo poco sentii qualcuno che mi baciava i piedi e poi iniziava a leccarli ed a succhiarmi le dita, era una sensazione nuova ma niente affatto spiacevole, sollevai la testa e vidi che era il ragazzo di prima che con grande gusto mi succhiava l’alluce ed intanto si stava masturbando. Il primo tipo intanto si era abbassato a leccarmi l’ombellico e poi scendendo la cappella, fino ad infilarsi in bocca il mio uccello e cominciare a spompinarmi. Gemetti. Il secondo tipo si inginocchio vicino alla mia faccia e mi porse il suo cazzone perché cominciassi a lavorarmelo, lo presi in bocca e comincia a succhiare. Ora sentivo che qualcuno si era infilato tra le mie chiappe e mi leccava il buco del culo e le palle, mentre qualcun altro mi stava leccando i capezzoli, aprii gli occhi e vidi che erano praticamente tutti intorno a me. Il ragazzo mi sollevò le gambe ed aprendomi bene le chiappe cominciò a fottermi con la lingua, questo mi fece rizzare il cazzo ancora di più. Mi presero le mani e le portarono ad altrettanti cazzi che cominciai a segare. Avevo un cazzo in bocca, due in mano, il buco del culo occupato da una lingua fremente e l’uccello alloggiato in una calda bocca: ero in paradiso!
Ora ansimavo, sentivo che l’orgasmo stava per arrivare, assecondavo con il bacino il ritmo del pompino che mi stavano facendo. Il tipo che stavo succhiando aumentò il ritmo, poi affondò l’uccello nella mia gola, lo tirò fuori e mi sborrò sulla bocca e sulla faccia cominciai a leccare avidamente la sborra calda. Uno di quelli che stavo masturbando mi infilò il cazzo in bocca e dopo un paio di affondi mi sborrò in faccia anche lui. Immediatamente dopo l’altro mi afferrò la mano e muovendola velocemente si avvicinò e aggiiunse la sua sborra a quella che già mi ricopriva la faccia. Diedi un gemito, mi irrigidii e sborrai copiosamente nella bocca che stringeva il mio cazzo e che adesso lo succhiava senza perdere neanche una goccia del mio prezioso nettare. Intanto il ragazzo si era sollevato e mettendosi a cavalcioni sul mio petto mi sborrò sulla lingua ed in faccia gemendo, poi mi infilò in bocca il cazzo perché glielo pulissi.
Pian piano tutti si allontanarono. Rimasi li sdraiato letteralmente ricoperto dalla sborra che non ero riuscito ad ingoiare. Il ragazzo si sdraiò vicino a me e cominciò lentamente a leccarmela via dalla faccia. Ogni tanto mi baciava passandomi un po’ di quello che aveva raccolto. Non l’avrei mai creduto, ma questo trattamento mi fece di nuovo rizzare il cazzo. Il ragazzo vide la mia erezione e subito si butto a prenderlo in bocca. Cominciò un altro pompino. Il ragazzo ci sapeva fare. Si mise in posizione per un 69, ma io preferii occuparmi del suo culo. Inizia a leccarlo e a titillarlo con le dita inumidite tutto intorno al buco, il ragazzo si muoveva assecondando i miei movimenti, poi mi afferrò la mano e spinse il mio dito verso il buco, compresi e gli infilai il dito nello sfintere muovendolo avanti e indietro. Tolsi il dito per inumidirmelo e tornai ad infilarlo, poi ne aggiunsi un altro, il ragazzo sembrava gradire molto il trattamento. Intanto continuava a succhiarmi il cazzo. Poi si sollevò, mi scavalcò di nuovo e si abbassò sul mio uccello infilandoselo tutto in culo e cominciando a fottersi mugolando. Il ritmo era sempre più veloce e sentivo arrivare un nuovo orgasmo. Il ragazzo emetteva continui gemiti e con gli occhi socchiusi sborrò senza neanche toccarsi. Accelerai il ritmo, affondai fino in fondo e gli riempii l’intestino di sborra.
Restammo per un po’ abbracciati uno sull’altro. Poi il ragazzo si alzò. Mi diede un bacio e tornò a prendersi i suoi vestiti.
Molti di quelli che occupavano il declivio si erano dileguati. Mi rivestii anch’io, presi la mia bicicletta e dopo essermi dato una ripulita nei bagni, mi avviai verso casa. Avevo trovato il mio parco divertimenti.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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