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Gay & Bisex

Addio verginità


di FlavioV
25.12.2022    |    19.381    |    13 9.7
"“Stavolta non lo tolgo”, mi dice..."
Mi chiamo Edoardo, Edo per gli amici, ho 19 anni, sono alto 1,80, castano, sportivo, etero curioso …
Naaah, cancelliamo tutto prima che qualcuno lo veda. Le chat non fanno per me e poi non so neanche io che cosa cerco. In realtà che cosa cerco lo so. Si chiama Andrea, ha 27 anni, alto come me, bel fisico asciutto e definito, un sorriso nel quale ti perderesti, perenni pantaloni della tuta che segnano un pacco bello grosso. Dà una mano con la preparazione atletica nella squadra di calcio dove gioco e ha fama di grande scopatore di ragazze, ci racconta le sue gesta del venerdì e del sabato sera, anche se quando ci cambiamo gira sempre nello spogliatoio e qualcuno suppone che si scoperebbe donne e uomini senza problemi se fosse necessario. In realtà è molto attento e dolce e gentile.
Per questo una sera che ero più confuso del solito, che avevo deciso di lasciare la mia terza fidanzata con cui mi bloccavo nel momento in cui lei voleva passare dai baci al sesso, in cui avevo in testa solo lui e che ci trovammo soli provai a dirgli che be’ mi piaceva e non so che cosa mi stesse accadendo ma mi piaceva anche tanto stare con lui.
Risposta di Andrea: ero forse frocio? Lui di certo non lo era. Se qualcuno avesse saputo di sta cosa mi avrebbero sputtanato per sempre e anche lui ne sarebbe uscito male… un gay ci aveva provato con lui.
Ed eccoci a stasera. Da quel giorno ci siamo sempre ignorati in pubblico ma abbiamo iniziato a chiacchierare quando eravamo soli, ad andare allo stadio insieme e.. è proprio simpatico e gentile e buono. Stasera vi dicevo siamo usciti a bere una birra, serata organizzata da Andrea e poi mi ha portato qui: una stanza di albergo poco fuori città.
Siamo soli, io sono confuso e credo di sognare.
Andrea mi spinge sul letto.
“Non è quello che vuoi?“
Vero, ma non ho parole, non riesco a dire nulla.
“Cosa aspetti, spogliati!“
Mi tolgo la maglietta, le scarpe e le calze. Lui mi guarda come dire.. allora… Tolgo anche i jeans e resto in boxer … il cazzo mi preme come un forsennato e inizio ad avere una macchia di bagnato.
Andrea si toglie la maglietta, fisico definito e perfetto.
Mi sdraia sul letto e mi sfila i boxer, il mio cazzo sbatte sul mio inguine facendo un rumore secco. Mi sento in imbarazzo, io tutto nudo, con i miei 16 centimetri di cazzo e qualche pelo pudico e lui lì in piedi davanti a me, ancora con i pantaloni addosso. Resto immobile. Si sfila anche lui i pantaloni della tuta e rimane in boxer, mi sembra di sognare, il cazzo glieli riempi tutti e segna un pacco notevole. Cerco di alzarmi per avvicinarmi a lui ma mi spinge di nuovo sul letto. A questo punto si abbassa i boxer, tirando fuori un pisello di 20 cm, largo, senza peli. Un profumo di ormoni e maschio e serata invade la stanza. Si sputa sul cazzo, si china su di me e inizia a baciarmi in bocca. Io non so che cosa fare, non mi sono mai trovato in una situazione così con nessuno. Sento la sua lingua entrarmi in bocca e cercare la mia e il suo cazzo spingere sul mio inguine, avvicinandosi al mio buco.
“Aspetta, aspetta, fermati”.
Andrea non sembra sentire, il suo cazzo ora spinge sul mio buco e lo apre un po’. Sono troppo secco … Sono vergine. A queste parole Andrea si ferma un attimo e sorride.
“Pure quello vergine mi doveva capitare”.
Mi rinfila la lingua in bocca e il cazzo sul buco e spinge. Urlo. Sento bruciare come non mai e vedo la stanza girare. Il suo pisello inizia ad entrare, mi apre sempre di più, finché si avvicina al mio orecchio e mi chiede:
“Ti sei lavato il culo?“.
“Certo, guarda che me lo lavo sempre”.
Andrea scuote la testa, mi fa alzare. Entriamo nella doccia insieme. Quante volte, dopo allenamento, ho sogno che entrasse anche lui sotto la doccia. Ora siamo lì, nudi, con i cazzi in tiro. L’acqua inizia a colare su di noi, mi gira, sento il suo uccello su di me, poi mi insapona, si riempie di sapone un dito e me lo infila tutto nel culo. Lancio un grido. Sento bruciare ma mi piace. Lentamente mi scopa il buco con il dito. Lo estrae e mi sembra che qualcosa mi coli da dietro. Riprende un po’ di sapone, ora so cosa aspettarmi, con un colpo secco mette dentro due dita, fino in fondo. MI scopa velocemente il buco e mi scalda tutto. Gemo come in un film porno e ho il cazzo che sta per esplodere. Imploro che ne metta tre e mi ricevo come tutta risposta:
“Sei proprio una cagna, ma non così, non qui”.
Spegniamo la doccia e ci asciugano con gli accappatoi dell’albergo.
Andiamo in camera. Questa volta è Andrea che si siede sul letto e apre le gambe. Il cazzo non gli sta nell’accappatoio. Io resto paralizzato a guardarlo, finché lui mi fa inginocchiare, apre del tutto l’accappatoio e mi invita a succhiarglielo. Non so come fare. Mi dice di succhiarlo come un gelato. Lo prendo in bocca e inizio a leccargli prima il prepuzio e quando si apre il glande. La sua cappella si ingrandisce ancora di più sotto i colpi della mia lingua. Mi spinge la testa sempre più verso il suo cazzo, finché me lo fa ingioiare tutto, fino al palato. Mi sembra di soffocare e inizio a tossire e sbavare. Lui lo tira fuori per poi rificcarlo dentro fino in fondo. Sono a quattro zampe, tra le sue cosce aperte, che sbavo sul suo cazzo. Mi prende la testa e guida il pompino. Il pisello è talmente grande ora che mi fanno male i muscoli della faccia.
“Fermo, così mi fai venire”. Sorride con dolcezza.
Mi alza dalle ascelle e mi sdraia sul letto.
“Mettiti a quattro zampe”.
Obbedisco. Le sue dita tintinnano attorno al mio buco. Andrea si abbassa e inizia a leccarmi il culo. Inizio a gemere. Non ho mai provato nulla di simile. La sua lingua accarezza il mio buco per poi buttarsi dentro. Sento la punta entrare e uscire da me. Il mio cazzo vuole esplodere, non l’ho mai sentito così.
“Ti imbarazza?“.
Insomma.. non mi è mai capitato di avere uno che mi lecca il culo, non è proprio la situazione più normale.
“Vedrai adesso”.
La sua lingua sale dal culo alla schiena, alle spalle e finisce dentro il mio orecchio. MI sembra di impazzire, il pisello mi esplode, sento delle scariche forti dentro di me e poi mi sento come se mi stessi facendo la pipì addosso ma senza potermi fermare. Non capisco più nulla.
Urlo: “No, no, ti prego, fermati”.
Ma mentre la lingua mi scopa l’orecchio, il suo cazzo è entrato nel mio buco, prima poco poco, poi un po’ di più, fino a fermarsi allo sfintere. E mi sembra di bruciare tutto, mi sento violato, sento che il mio corpo non è più mio. Sento 20 cm di carne sempre più dentro di me, finché un colpo secco, duro, rapido, mi apre lo sfintere. Sento proprio il colpo della barriera che si infrange. Ora anche Andrea geme di piacere. Non è ancora tutto dentro però. Si ferma. Prende i boxer che si era tolto prima e mi dice di metterli in bocca e di stringerli. Un miscuglio di detersivo, presborra e ormoni mi invade la bocca e le narici e mi fa tornare duro il cazzo che si era afflosciato. Adesso capisco perché l’ha fatto. Il primo colpo mi fa sussultare, il secondo mi fa quasi perdere i sensi. Sta provando a infilare tutto il cazzo dentro. I colpi si fanno imperiosi e veloci. Mi scopa con così tanta foga che temo che il letto si spezzi, mi sbatte con tutta la forza che ha. Ora il suo cazzo è ovunque, mi è arrivato in gola, mi ha sfondato il buco.
“Cazzo, non resisto”.
Lo tira fuori e un attimo dopo sento gli schizzi del suo sperma colpirmi ovunque, finirmi nei capelli, sulla schiena, colarmi sul bacino. Crolliamo sul letto esausti. C’è sborra ovunque, la mia sulle lenzuola, la sua sulla schiena, nei capelli, ma sono felice. Con il culo a pezzi ma felice.
“Ti è piaciuto?“, mi chiede.
Io sono come un bambino che ha realizzato un sogno e restiamo così abbracciati per non so quanto tempo, parlando e dormicchiando finché, quasi nel dormiveglia, sento il suo cazzo che torna duro e mi spinge da dietro e mi accorgo che anche il mio è tornato di pietra. Io gli metto la mano sul pisello e inizio a segarlo, godendomi quella bestia che torna marmorea. All’improvviso mi gira. Siamo frontali e ho i suoi 20 cm di nuovo che mi puntano.
“Pensavo che a 27 anni non fosse possibile avere due erezioni in così poco tempo”, dico per fare lo scemo e scherzare un po’.
Andrea non è di questo parere.
MI alza le braccia e si mette a cavalcioni su di me. Prende le cinture degli asciugamani e mi lega i polsi alla spalliera del letto. Provo a ribellarmi perché di stare legato non mi va molto. Ma nulla, ha stretto molto i polsi. MI alza le gambe e le spinge verso il mio torace. Sorrisetto. E poi, a secco, con un colpo deciso, mi infila metà cazzo in culo. Urlo dallo spavento ma soprattutto inizio a sentirmi caldo e voglioso e morbido. Un piacere assurdo mi invade. Fingo ancora di volermi liberare perché muovendomi provo ancora più piacere. Andrea lo capisce. Spinge ancora il cazzo più a fondo. Lo sfintere è più aperto di prima e lo supera con meno sforzo. Continua a bruciarmi tutto ma provo piacere. Spinge. Entra tutto. Va fino in fondo. Esce tutto. Rientra fino in fondo. Esce tutto. Va avanti per non so quanto così. Ogni volta mi sembra di perdere i sensi e di tornare in me. L’ultimo colpo va dentro tutto. E inizia a scoparmi, Le gambe ormai sono attaccate alle spalle, lui spinge, mi fotte come fossi un coniglio.
“Stavolta non lo tolgo”, mi dice.
Io non capisco più nulla, vorrei solo che lo lasciasse dentro per sempre.
Ad un certo punto mi sento invadere, le viscere in fiamme, la sborra di Andrea che mi riempie il culo. Toglie il cazzo e mentre mi guarda, tutti nudi, la sua sborra che mi esce dal buco e che cola fuori, mi dice:
“Quasi, quasi ti lascio così”.
“Non fare lo stronzo”.
E scoppia a ridere mentre mi slega e il suo cazzo sborrante mi sbatte sulla faccia e sgocciola ancora un po’.
“Dobbiamo andare, dammi le tue mutande che le mie sono ridotte male e mi raccomando nessuno deve sapere quello che è successo qui”.
Ci rivestiamo e io già sogno pensando che Andrea in strada avrà le mie mutande.
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