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Parte prima storie di Luca


di Superperv
02.04.2019    |    5.798    |    6 9.7
"La sua mano sulla mia bocca ha spento l’urlo di dolore che ho lanciato quando mi ha sfondato, aperto e massacrato il buchetto vergine..."
Mi chiamo Luca a 22 anni avevo una inutile laurea breve, un gran bell’aspetto e cercavo disperatamente lavoro, cioè un lavoro meno precario di quello che avevo. Come molti miei coetanei, direte voi, ma a parte che sono davvero molto più bello della media, io avevo anche un matrimonio, una separazione e due figli alle spalle, con conseguenti alimenti.
Un bel record, vero? Avevo messo incinta Silvia all'ultimo anno delle superiori, io ero inesperto ed innamorato, lei più grande di me. Col che celebrammo il matrimonio dopo il mio esame di maturità e col primo figlio in arrivo a cui fece seguito il secondo.E così io ero studente lavoratore mentre le,i già laureata lavorava, con suo padre, un architetto abbastanza quotato in città.
Dopo la nascita di Andrea, il secondogenito, Silvia mi ha comunicato che il mio ruolo di stallone dai geni perfetti era finito e che lei di stare con uno sfigato, figlio di poveri, non aveva proprio intenzione.
Già che c'era mi specifico anche che avrebbe fatto di tutto per escludermi dalla vita dei bambini. La, cosa per me era inaccettabile. Forse perché son cresciuto sentendo la mancanza di mio padre che è morto quando avevo 5 anni, non volevo che i miei figli avessero la stessa nostalgia di un padre vivo.
Il problema era che Silvia aveva alle spalle i soldi di babbo e poteva permettersi il miglior divorzista sulla piazza, io no.
Da un amico che aveva fatto legge sapevo che, se non volevo esser visto di cattivo occhio dai giudici, dovevo versare da subito almeno un contributo per il mantenimento dei bambini, volontario, in attesa del provvedimento provvisorio. Lui mi ha indicato di stare attorno ai 500 euro per i due figli, non di meno.
Io ne guadagno 1250 di euro. Ma visto che la casa era di lei ed io ero quello mandato via, potevo far conto sul mio letto a casa di mamma. Mamma che però più che tanto non mi può aiutare, fa l’operaia e ha da mantenere i miei due fratelli minori che ancora studiano. Parenti ricchi non ne ho,.Siamo tutti di classe operaia, gente che emigrò dal sud per farsi un futuro.
Ovvio che stavo molto stretto a soldi, i 500 euro per i bambini, la rata della macchina, un’altra rata fatta per cose della casa un tempo coniugale, insomma, dovevo davvero stare attento, come cavolo facevo per l’avvocato?
A quel punto la mia sola speranza era il mio datore di lavoro. Sono etero , ma sono abituato ai maschi che mi guardano con interesse. Ho un viso davvero bello, lineamenti delicati e regolari, occhi molto grandi un poco a mandorla verdi, labbra vermiglie, capelli scuri e ricci. Diciamo il classico bello scugnizzo. Il fisico è da perenne ragazzino con muscoletti scattanti e sottopeso il giusto: sono alto 175 cm e peso 63 kg . Al mio Boss evidentemente il mio genere piace molto, lo capisco da come mi guarda, da come mi ammicca e da come lascia cadere mezzi accenni. Forse perché lui è un colosso, una sorta di Ercole cinquantenne, 198 cm di muscoli pompati, è stato un atleta di livello internazionale da giovane e pare abbia continuato a fare sport e palestra senza mai lasciarsi andare.
Ha pure un bel viso molto mascolino dai lineamenti forti, decisi, naso imponente, mascella forte, occhi neri. E' brizzolato e da quel poco che si intravede suppongo sia molto peloso. Alla fine, se per salvare il mio diritto a vedere i miei figli dovevo fare una marchetta, ebbene lui ne valeva anche la pena. E non solo per l’aspetto. Il dottor Alessandro è un uomo affascinante, uno che ha sempre vinto, gentile e fermo, ma è meglio non farlo incazzare., . Notoriamente bisessuale, non ha mai nascosto nulla, si dice che menasse l’ex moglie e che a lei andasse bene, insomma, rapporto S/M.
Gli ho chiesto un colloquio privato, anche fuori orario ho specificato e lui mi ha invitato a cena. Gli ho domandato se era una cosa da giacca e cravatta oppure no, tanto per non sembrare eccessivo o fuori luogo. Mi ha detto di mettermi sportivo, molto sportivo e che saremmo andati in un posto fuori città, così avremmo avuto tutto il tempo per parlare. A sottolineato due volte il concetto di sportivo.
Mi sono preparato con cura, ho cercato di memorizzare i suoi commenti, su me o su altri , magari anche su attori, cose lasciate andare senza impegno onde cercare di essere quanto più possibile aderente al suo concetto di bello.
Seguendo quellle informazioni frammentarie ed il mio istinto ho optato per pantaloni da jogging lunghi d jersey grigio pallido, polo verde e felpa grigia con particolari verdi, scarpe adidas modello bianco con logo verde. Lui è venuto a prendermi, jeans, scarpe da ginnastica, polo e felpa anche lui. La sola differenza è con quello che lui deve aver pagato la sua felpa io mi ci mantengo un mese.
In macchina chiacchieriamo di cose varie, ma si tratta poi di 20 minuti. Il ristorante è in campagna, casual, ma stellato.
Tavolo fuori, isolato, servizio da VIP.
E lì gli ho sciorinato i miei problemi e la mia paura di non vedere più i miei figli e che Silvia sta con un altro, un tipo ricco e che se lei ottiene l’affidamento esclusivo è capace di trasferirsi all’estero con lui, ed io poi perdo i bambini; per sempre. Gli racconto un poco la mia vita e di come sia stato usato in qualità di bel ragazzo, per via del corredo genetico.
Mi ha parlato con voce calma e profonda, mi ha fatto sentire rassicurato, protetto, guidato. Mi ha detto, usando con naturalezza il plurale, che avremmo trovato una soluzione.
La cena è andata avanti, raccontandoci delle nostre vite, senza che si sia parlato di soldi, senza che io gli chiedessi aiuto. Era come se ormai tutto fosse stato ampiamente superato e dato sostanzialmente per scontato: lui ha capito ed io ho accettato il patto non detto.
Lo ho seguito nella sua villa come se fosse la cosa più normale del mondo, quando mi ha baciato ho risposto alla sua lingua.Mi sono lasciato spogliare, poi mi ha spinto con gentile fermezza in ginocchio. A quel punto io gli ho slacciato la cintura e lui mi ha ordinato di abbassargli la zip senza usare le mani.
Ho alzato gli occhi e fatto istintivamente una faccia biricchina e con un poco di fatica ho abbassato la cerniera coi denti, nel farlo ho sentito che il suo cazzo era enorme. Una mazza da esposizione e dire che in tanti anni di spor,t fra nuoto agonistico da ragazzino e poi spogliatoio di calcetto, di cazzi ne ho pur visti.
Mi sorride, si toglie la polo, muscoli ovunque, peloso, coperto di pelo brizzolato. Il cazzo se lo tira fuori lui da solo, e mi sbatte davanti alle labbra una verga da oltre 28 cm, sicuro passa i 28…
Apro la bocca, e piano inizio a succhiare, ammetto che dapprima mi ha un poco disgustato l’idea, ma in realtà il sapore non è male , Nonostante l'iniziale disgusto lui mi ha tenuto la testa, ha forzato dentro ed io ho avuto il senso di affogare, di soffocare, ma ho accettato il suo cazzo che mi andava a violare la bocca e poi più giù.
Mi sentivo una totale puttana, ma per i miei figli mi andava bene, mi ha tenuto a spompinarlo fino a che mi si sono gonfiate le labbra, sentivo quasi male alla gola ed alla mandibola. Mentre succhiavo mi è arrivata anche qualche sberla per aver urtato coi denti. sberle accompagnate da insulti. Mentre spompinavo la sua verga mi ha chiamato troietta, puttanella, cagnetta, frocio, frocio schifoso, succhiacazzi.
Poi mi ha spinto verso un tavolo mi ci ha messo sopra, , ha spazzato con una manata carte e giornali che c’erano sopra, mi ha sollevato le gambe spingendo il mio culo sul bordo, completamente esposto e lui si è piazzato fa le mie gambe sollevate e aperte.
Adesso ti spacco il culo, così ha detto, e mi ha guardato come si guarda un bel giocattolo o una prostituta,. Ha ripetuto: “ adesso ti apro una fica nel culo, frocio, fottuto frocio, sarai un vero rottinculo”. Poi ha inarcato la schiena ed ha spinto dentro ila sua mazza larga come una lattina di birra e lunga oltre 28 cm. La sua mano sulla mia bocca ha spento l’urlo di dolore che ho lanciato quando mi ha sfondato, aperto e massacrato il buchetto vergine. Ho pianto dal male, o forse anche dalla vergogna, insomma, un misto, ma anche se mi doleva moltissimo ho resistito, sentivo quel palo di carne che mi apriva, fino in fondo, violava ogni mio punto segreto, andava dentro, mi faceva sentire al tempo stesso umiliato come maschio succube e felice di essere desiderato e posseduto Forse per autodifesa, nella mia testa lui era diventato il mio maschio, il vero maschio, quel modello che non avevo mai avuto.
Lentamente questo aspetto ha preso il sopravvento, mi sono arreso alla mia inferiorità, ho sentito che era giusto così, che era scritto nel mio destino. Mentre mi fotteva a sangue , ho sentito la mia voce implorarlo di baciarmi, le mi mani e le mie gambe si sono avvinghiate a lui e lo ho spinto anche più a fondo mentre la sua lingua esplorava la mia bocca.
Mi sono sciolto in lacrime, non so perché, ma di colpo al pianto si è mischiata la calma ed il calore, e dal buco del culo al dolore si è unita una sensazione strana, mai provata, un senso di appagamento, quasi di piacere.
Il suo randello di carne mi faceva soffrire, ma venir chiavato come una troia stava gratificando la mia mente, ero il cucciolo sodomizzato dal leone adulto ed io così mi metteva al mio posto. Ed era giusto che mi facesse male, che cercasse il suo piacere, io ero la puttana, il marchettaro che stava vendendo se stesso, e quindi non avevo diritto di lagnarmi.
E sentivo il mio ano arrendersi, aprirsi, slabbrarsi, il mio anello interno cedere, non opporre resistenza, ero ad ogni effetto, davvero, un rottinculo.
Lo ho sentito sborrarmi nel culo, mentre mi chiamava troia, finocchio, rottinculo, frocetta, puttanella, sgualdrina. Debbo dire che ero mezzo eccitato all’idea di essere stato sverginato e inseminato da un maschio con più del doppio dei miei anni, ricco, potente e pure bono Il culo me lo aveva rotto uno che poteva avere di tutto e stava scegliendo me.
Mi ha sorriso ed indicato la strada per un bagno, ho fatto una lunga doccia, mentre lui si lavava da qualche altra parte.
Ci siamo ritrovati in corridoio, io nudo, lui in accappatoio, mi ha proposto di fermarmi a dormire da lui, tanto era venerdì….
Abbiamo bevuto una cosa, scherzato un poco e poi dentro al suo letto King Size, dove mi ha preso di nuovo. Lui ha reclamato il mio culo, non mi ha dato scelta, mi ha immobilizzato e scopato di nuovo. Ed a me è venuto duro, inaspettatamente. Lo so che suona strano, praticamente mi stava violentando ed io ero inascarito, al settimo cielo, mi faceva male, ma cazzo se godevo, godevo di brutto, da dentro e lo baciavo, volevo sentirlo, se mi dava una sberla, mugugnavo come una troia in calore, ed alle sue parolacce rispondevo insultando me stesso anche peggio di quanto facesse lui, sentivo la mia voce dire: “ si sono la tua cagna, la tua troia, siiiii fottimi, spaccami il culo, apri questo frocetto, siii dammi più sberle, le merito sono una sgualdrinella di merda,, sputami in bocca, sono il tuo cesso, la tua schiava, la tua troia…siii” Mentre dicevo 'ste cose ho avuto il più strabiliante orgasmo della mia vita, col suo palo tutto dentro a devastarmi il culo appena rotto. Lui ha continuato a scoparmi sempre più forte, sempre più brutale ed io ho avuto un secondo orgasmo di fila, dal cazzo molle mi usciva liquido prostatico ed un fiume di piacere. Cazzo avevo goduto dal culo, senza intervento del cazzo, come se avessi avuto una fica.
Il Sabato abbiamo parlato, ha iniziato lui. Mi ha detto che i suoi avvocati saranno a mia disposizione, che agli alimenti ci pensa lui. Non vuole che lavori, abiterò da lui.
Ovviamente alle sue condizioni. E sarà questo il prossimo capitolo.
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