bdsm
Nell’antica Roma
di Tim0te0
07.09.2023 |
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"Il sesso orale, ad esempio, era visto come una forma di sottomissione e controllo; era considerato un atto passivo e sottomesso, mentre riceverlo era..."
Tratto da alcune ricerche sugli usi nell’antica Roma.Viziosi e perversi… Altro che tempi moderni, gli antichi romani ne facevano molto più di noi in fatto di sesso. Dal porno acrobatico al sadismo romano, ecco tutto quello che non leggeremo mai sui libri di scuola.
Roma anno 60 DC
Giungo nell’antica Roma di Nerone per affari e dopo una giornata proficua la sera ho voglia di svago. Mi hanno raccontato che gli spettacoli erotici a Roma erano all’’ordine del giorno. In questo periodo poi, si festeggia Bacco con i famosi Baccanali dove in ogni dove ci sono riti orgiastici e carichi di eccessi.
Decido di entrare in una locanda a campo Marzio dove un senatore conosciuto in mattinata mi ha invitato per banchetto e successivo simposio (pratica conviviale post banchetto).
Dopo un primo banchetto che aveva saziato i presenti ci siamo svuotati per la seconda parte dove è stata servita carne su dei bancali dove i vassoi erano delle belle donzelle tutte nude che tra un bacio saffico e l’atro ingozzavano i conviviali.
Nel mentre si mangiava e beveva il vino ci veniva offerto uno spettacolo a luci rosse” ispirato alla mitologia, con scene di amore di gruppo in cui le donne dovevano soddisfare più di un uomo contemporaneamente e viceversa (oggi le chiamano orge).
Uno di questi spettacoli già lo avevo visto a Pompei:
ci sono due funamboli, uomo e donna che procedono lungo due barre di ferro tese tra due tavolini.
La donna, quasi completamente nuda, cerca di raggiungere a carponi il tavolino su cui è poggiata un’anfora di vino e due boccali.
Dietro di lei l’uomo, anche lui seminudo, la spinge penetrandola analmente stando in piedi (la cariola).
Lo spettacolo riesce bene se la donna riusciva a versare il vino e a offrirlo all’’uomo per poi bere lei stessa, il tutto mantenendo l’’equilibrio e facendosi penetrare.
A Pompei lo spettacolo falli sotto i fischi del pubblico, questa volta invece è riuscito perfettamente dalla coppia decisamente atletica.
Terminato il banchetto il senatore mi porta in un locale li poco distante dove ci sono delle vasche e con degli schiavi.
Gli schiavi Uomini prima ci massaggiano energicamente, poi le schiave Donne ci lavano, sollazzando con noi nelle vasche.
Noi padroni in piedi poi ci facciamo fare delle fellatio, adempiendo al culto del priapismo (rimanendo in erezione per alcune ore).
Era un atto dovuto alla fine del trattamento, di fatti la civiltà romana era una sorta di società sadomaso:
i romani godevano nel vedere il dolore e la sottomissione degli altri.
Il sesso orale, ad esempio, era visto come una forma di sottomissione e controllo; era considerato un atto passivo e sottomesso, mentre riceverlo era considerato un atto attivo e di controllo.
Perfetta immagine di Master e Slave!
Non era sempre così:
Matrona Romana servam habet. Serva sedula et proba est, sed timida et modesta. Domina stultam eam existimat, male tractat, saepe acriter vituperat et interdum verberat.
Olim matrona in morbum incidit: tum ancilla suam benevolentiam et sollertiam dominae demonstrat, nam medicinas parat, dominam cum diligentia curat, cenam ministrat, attentam operam praestat. Denique matrona servae veram naturam intellegit, invidiam deponit, ad se eam vocat et clamat: «Vehementer probo diligentia, et modestiam tuam et veniam peto perfidiae et stultiae meae». Servam liberat et magnam pecuniam ei donat.
Era poi usanza fare un giro per la città dove era esercitata la prostituzione, in genere nelle locande o nelle lupanare.
Di alcune prostitute di alto bordo si sa che avessero accumulato un grande capitale e si ritiene che le attrici e gli attori all'occorrenza si prostituissero.
Questi alcuni nomi per categoria:
Delicatæ o famosæ
Erano l'equivalente delle nostre escort, colte e raffinate si rivolgevano ad un pubblico danaroso.
Lupae
Ricordo delle antiche sacerdotesse, esercitavano la loro professione nei lupanari
Bustuariæ
Si prostituivano presso i monumenti funebri, non perché avessero un particolare gusto per l'orror ma perchè si trattava di luoghi isolati e poco frequentati dove poter star tranquilli.
Scorta erratica
Le lavoratrici su strada, le passeggiatrici che ancora oggi affollano le aree periferiche delle città.
Blitidæ
lavoravano nelle taverne
Forarie
Lavoravano sulle strade di campagna
Fornices
Lavoravano sotto gli archi (fornices), il termine fornicare viene da questa pratica. Gli archi sono un elemento architettonico molto diffuso a Roma specie nella costruzione di acquedotti, ponti e strutture sportive. Questo tipo di strutture si trovavano all'esterno dell'ambiente urbano e offrivano un minimo di riparo.
Quadrantariae
Prostitute veramente economiche che prendevano un quarto di asse per ogni prestazione.
Diabolaiæ
Praticamente le donne più diseredate della società romana. Si prostituivano nei quartieri più miseri delle città. Potevano attrarre una clientela del livello più infimo e con capacità di spesa prossima allo zero.
SPQR!
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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