La schiava perfetta 2

Non ho dormito tutta la notte…

Finalmente stanno arrivando le 15 ed io sono sotto il suo ufficio, preparo il messaggio senza mandarlo, devo essere precisa o mi punirà!
“sono arrivata qui sotto pronta per i tuoi ordini”.

Alle 15 in punto spedisco.
Dopo pochi secondi
“bene, il tuo padrone ti aspetta, sali scalza le scale fino all’attico ed aspetta davanti la porta inginocchiata sullo zerbino”
Mi levo i tacchi, “meglio” dico tra me e me, visto che devo salire 5 piani a piedi.
Inizio a salire sono scale larghe di un palazzo storico in centro.

Sulla seconda rampa sono sparpagliate delle palline di argilla, devo camminarci sopra e mi fanno male, sarà stato qualche ragazzino a buttarle giù da qualche vaso.
Poi alla terza è pieno di liquido, spero acqua. Alla quarta c’è una sostanza appiccicosa e all’ultima dei ceci. Accidenti mi dico, vuoi vedere che è stato lui!?
Arrivo al piano, c’è solo una porta con un’enorme zerbino di setole. Alzo la gonna a scoprire le ginocchia e mi inginocchio col capo chino come da istruzioni.
Accidenti quanto fanno male quelle setole.

Dopo 5 minuti si apre la porta con un suono cupo, poi la voce
“Non alzare lo sguardo schiavetta!”
Mi sento avvolgere il collo da una cinghia di fredda pelle.
Poi sento stringere, ho un sussulto e la mia voglia,già fracida, inizia ad emettere umori sporchi a mestruo. Sono a fine ciclo ma ho ancora delle perdite, tutto come da istruzioni del padrone è chiaramente non indosso intimo o assorbenti.
Mi trascina dentro ed io gattono a fatica cercando di stringere le gambe per trattenere i liquidi, ma non riesco e lascio una scia.
Lui se ne accorge e mi dice che ho sporcato e devo pulire con la lingua prima di andare via.
Mi porta in una grande stanza con al centro un piccolo scrittoio antico.
Sullo scrittoio una pergamena ed un pennino.
Mi fa sedere sullo sgabello davanti allo scrittorio e mi fa allargare le gambe.

Lui è dietro di me e mi tiene con le mani sulle spalle, ho il capo chino ed i capelli che scendono giù, ancora non lo vedo.
Mi prende i capelli e li porta indietro, tirandoli un po’ mi fa alzare il capo.
“Leggi ora ad alta voce”
Io
“Io Giulia, devota schiava di Antonio giuro di obbedire ad ogni ordine del mio padrone fino a che lui mi vorrà dominare e mai gli mancherò di rispetto, subendo tutte le sue punizioni” “per accettazione”
Lui “brava ora firma con il tuo sangue 🩸”.
Prendo il pennino e lo porto nel mio calamaio vaginale, inzuppo e poi firmo “Giulia” con il mio umore mestruale.
“Sono tua” gli dico.
E lui “si Giulia, ora sei mia”.

Chiude la pergamena e si dirige verso un dipinto appeso al muro, lo sposta, dietro c’è e una cassaforte, la apre e chiude il contratto dentro.
Lo vedo ancora di spalle, poi si gira, ma ha una benda tipo zorro, da cui intravedo degli occhi verde smeraldo.
Ha un fisico possente, vestito di lino nero.

Torna da me, mi tira con il guinzaglio e mi porta in bagno, io gattono come una cagnolina obbediente. Mi abbassa la testa a terra con un piede e mi alza la gonna, poi sento che mi inumidisce il buchino del culo.
Poi uno schiaffo con un rumore sordo che rimbomba nel bagno ed al contempo una contrazione che mi fa fare una schizzata di umori. Poi sento che un metallo freddo mi penetra lo sfintere.
“Dovrai portarlo sempre dentro di te quando non sei con tuo marito, ti ricorderà che sei assoggettata al tuo padrone!”
Poi mi riporta nella stanza grande e mi consegna delle chiavi.

“Queste sono le chiavi di qui, ripulisci tutto e all’ingresso fallo con la lingua, poi chiudi. Ci vediamo domani qui, stessa ora, entri troverai una benda sullo scrittoio, la metti ed aspetti. Ora vado ma poi controllo dalle telecamere”.

Continua….