Lui & Lei

carla


di eroslussuria
01.03.2013    |    15.956    |    5 9.1
"Sono entrato in preda ad una erezione paurosa..."
Un pomeriggio, d’estate di anni fa, decisi di andare in una spiaggetta frequentata prevalentemente da nudisti. Abitualmente prendo il sole in posti isolati o frequentato da nudisti, quindi il costume non serve e non lo porto mai con me. Solo un asciugamano per sedermi. Per arrivare al luogo bisogna scendere per un piccolo dislivello e già da sopra avevo notato che vi erano dei nudisti. Scendo e comincio a camminare per la spiaggia in cerca di un posto ove posarmi.
Improvvisamente sento chiamarmi e salutarmi, mi giro e vedo che c’è un mio amico con una sua amica. Entrambi indossano in costume. Mi avvicino e dopo i vari saluti e le presentazioni della sua amica mi invitano a sedermi vicino a loro.
Squadro lei, una morettina, circa un metro e sessanta, con capelli a caschetto, poco seno, non male di fianchi. Vedo che anche lei mi squadra e mi sorride.
Mi siedo e iniziamo a parlare del più e del meno. Mi indicano la coppia, più avanti, dove la lei ha appena concluso di concedere i suoi servizi orali ai maschi vicini che dopo essere stati sollazzati si sono dileguati. La lei è una donna di colore con il lui bianco. Della donna di colore non posso fare a meno di notare che è a seno nudo ed ha due capezzoli estremamente lunghi che abbiamo commentato insieme. Dopo un po’ parlando del più e del meno il mio amico mi chiede come mai non mi spoglio. Leggermente imbarazzato, e soprattutto non conoscendo l’indole della sua amica confesso che non ho il costume e quindi o rimango vestito o nudo. Il mio amico mi invita quindi a spogliarmi che non c’erano problemi. Non capisco dove vuole arrivare ma sto al suo gioco. Mi spoglio e con la coda dell’occhio noto che lei, d’ora in poi la chiamerò Carla, cerca di non mostrare interesse ma mi sta analizzando. Tolgo gli slip e vedo che lei inizia a guardarmi il cazzo. Mi siedo e quindi dico che sono in minoranza e anche loro dovrebbero spogliarsi. Carla, dopo qualche insistenza del mio amico che d’ora in poi chiamerò Ugo accetta e si toglie il reggiseno. Due tettine che logicamente restano erette e due capezzoli turgidi. Mmmmm……..
Insisto e dico che non è sufficiente, il mio scopo e quello di vederla nuda. Lei obietta rispondendomi che non toglie lo slip perché togliendolo si sentirebbe imbarazzata a sedersi a gambe aperte in quanto lei (riferito alla sua patatina) si aprirebbe e tutto sarebbe posto in mostra.
Rispondo che una volta vista la prima volta, la novità passa in secondo piano e poi anch’io sono nudo completamente. Carla dopo qualche titubanza si toglie lo slip. Ne spunta una fighetta con due piccole labbra sporgenti e la peluria, non folta, ben curata ai lati e terminanti in alto a punta come una fiamma. Non posso fare a meno che farle i complimenti per la peluria del suo pube che descrive questa fiamma e che trovo molto bella esteticamente (non solo ma non posso essere volgare l’ho appena conosciuta). Il mio cazzo comincia a muoversi e vedo che lei non perde l’occasione per guardarmelo.
Sono un po’ imbarazzato anche nei confronti del mio amico che fino a quel momento stava guardando e probabilmente anche lui si stava eccitando mentalmente. A questo punto cercando di entrare in sintonia con Carla gli faccio notare che Ugo deve per forza adeguarsi a noi due e che non può esimersi dallo spogliarsi. Ugo, contrariamente a quanto credevo pone resistenze e quindi io e Carla passiamo alle maniere forti: io gli tengo le braccia e lei gli sfila lo slip lasciandolo nudo. Dopo qualche risata continuiamo a parlare del più e del meno. Io noto che Carla, spesso facendo finta di niente, continua a fissarmi ed in particolare il mio uccello che comincia sempre più a ingrossarsi. Non so cosa fare e quindi decido di fare un bagno per calmarmi. Esco. Il mio cazzo si è calmato ma lei come può continua a guardarmi il cazzo. Io intanto ad ogni suo movimento posso bearmi della vista della sua fica aperta, le sue piccole labbra ed il suo pube. La peluria che lo ricopre non termina come un triangolo rovesciato con il vertice in basso ma prosegue in direzione dell’ombelico a punta: appunto a fiamma.
Sta facendosi tardi e purtroppo sta arrivando un temporale che da un momento all’altro rovescerà una sacco d’acqua. Ci rivestiamo e ci salutiamo. Uno sguardo d’intesa con Ugo della serie: “dopo ci sentiamo”.
Il giorno dopo chiamo Ugo e iniziamo a parlare di quanto successo il giorno prima, chi era la sua amica e cosi via. Mi dice che è la sua attuale compagna con la quale ha dei rapporti sessuali molto intensi ed è molto calda. Avrebbe piacere di instaurare un rapporto a tre ma non è sicuro della disponibilità di Carla. E’ convinto che Carla ci stia ma ostenti in apparenza rifiuto per morale.
Dopo una settimana circa chiamo Ugo e gli chiedo se posso passare a salutarlo. Mi risponde di si. Dopo circa mezz’ora sono a casa sua……. Chi c’è? C’è anche Carla.
Si parla del più e del meno, senza nessun riferimento o allusione al giorno in spiaggia e noto atteggiamento serio e irreprensibile da parte di Carla. Ugo dice che deve assentarsi per un quarto d’ora in quanto deve andare a prendere sua figlia a scuola (è divorziato) e di aspettarlo pure che torna subito.
Sono solo con Carla seduti in giardino in mezzo ad altre case che possono avere la visuale dall’alto.
Porto il discorso al giorno della spiaggia e esprimo un complimento particolare al pube di Carla. (effettivamente non ne avevo mai visti così. Me ne sono invaghito). Lei ringrazia e mi dice che si è sentita particolarmente squadrata. Rispondo che anche lei non scherzava e più di una volta avevo scorto il suo sguardo fisso sul mio cazzo. Mi risponde affermando e che lo trovava notevole. Notevole? Non mi avevano mai giudicato il cazzo con il termine notevole e quindi chiedo, sempre per gioco e per stuzzicarla cosa intendesse per notevole. Risponde che si riferiva alle dimensioni. Chiedo come poteva esprime giudizi se non lo aveva visto eretto? Mi risponde che se pur non avendolo visto in completa erezione lo trovava di dimensioni interessanti. Che non ne aveva visti mai di dimensioni come il mio e soprattutto lo aveva colpito il fatto che fossi anche circonciso. Non aveva mai visto un cazzo circonciso.
Sono entrato in preda ad una erezione paurosa. Il mio cazzo preme contro la stoffa dei pantaloni e quindi le chiedo se volesse vederlo in quel momento. Lei risponde di no. Li in quel momento non voleva fare nulla, Non era il caso di fare niente dal momento che eravamo in giardino e dalle case vicine ci potevano vedere e non era il caso di entrare in casa visto che Ugo stava tornando da un momento all’altro. Mi risponde che vorrebbe farlo con me ma in un altro momento e soprattutto senza che Ugo sappia niente. Non vuole che Ugo sappia niente anche se sa che io e Ugo siamo amici. Mi precisa che tra lei ed Ugo c’è solo amicizia, nessun legame sentimentale ma della sua vita privata decide lei cosa fare.
Acconsento, e velocemente ci scambiamo il numero di cellulare. Appena in tempo e arriva Ugo con la figlia. Ho il cazzo in tiro e quindi cerco di dileguarmi devo andare a sfogarmi.
Il giorno dopo sento Carla e lei molto semplicemente mi riferisce che ha voglia di scopare con me. Io sono sposato e quindi devo semplicemente dirgli quando.
Molto semplice.
Dopo una settimana mia moglie mi comunica che Il sabato sera sarebbe andata da sua sorella con sua madre e sarebbe tornata domenica sera.
Mi precipito a telefonare a Carla la quale conferma l’appuntamento.
Finalmente arriva sabato sera. Confesso che nel corso dei giorni in attesa mi sono masturbato diverse volte pensando a Carla ed al suo corpicino.
Ci troviamo alle 21.00 al posto convenuto e la porto in un localino a bere qualcosa. Noto che c’è molta emozione tra noi e tanto desiderio e so solo una cosa: non ce la faccio più…. Accenno con le labbre la mia intenzione di baciarla e trovo lei che risponde…. Prime teneramente o poi sempre di più fino a che le nostre lingue non si intrecciano e i nostri respiri diventano affannosi. Ci stringiamo ed io le accarezzo la schiena ed i fianchi…. Lei improvvisamente si stacca e mi dice andiamo!!!!
Anche lei, fuori dal locale, mi confessa che ha una voglia tremenda e mi chiede se conosco qualche posto tranquillo. Le chiedo se le va di andare in camera in hotel e lei risponde un si molto titubante ed imbarazzato. Cerco di tranquillizzarle riferendogli che per un gestore di albergo è normale affittare una stanza ad un coppia, e quindi non c’è nulla di male. Eventualmente ci dicono di no.
Arriviamo all’albergo e dopo le formalità ci danno la stanza. Entrati in stanza lei mi riferisce di essere imbarazzata. L’abbraccio e inizio a baciarla sulla fronte, sulla guancia sul collo e sulla spalla stringendola a me in una abbraccio rassicurante. Lei cerca le mie labbra e una volta trovatele iniziamo a limonare come ragazzini. Intanto io con le mani dopo averla accarezzata sulla schiena passo ai fianchi e con una mano mi infilo sotto la sua maglietta entrando in contatto e sento la sua pelle vellutata, fresca di doccia. Una sensazione che stimola ancora di più i miei sensi già alle stelle. Sempre con la mano sotto la maglietta salgo fino a trovare il reggiseno. Buffo perché lo avrà messo? Non ne ha bisogno certo per stuzzicarmi. Le tocco il seno e contemporaneamente inizio a baciarla tra il collo e la spalla. I nostri respiri sembrano degli sbuffi. Lei si stringe a me e strofina il suo pube contro il mio pacco. Ho un’erezione paurosa, quasi dolorosa. Il cazzo sembra voler strappare il tessuto dei pantaloni. Lei lo sente ed aumento la stretta verso me. Le tolgo la maglietta e sposto il reggiseno verso l’alto liberando le due tettine e i suoi capezzolini che sono duri come il marmo. Scendo con la bocca e inizio a ruotare la lingua intorno ad essi e glieli succhio come farebbe un neonato attaccato al seno della madre. Lei è in delirio. Inizia ad alternare sbuffi a respiri rumorosi. Inizio a scendere con le mani e le tocco il culo. Piccolo, rotondo e sodo celato nei jeans che indossa. Ormai ho fretta sposto una mano e la tocco davanti.
Lei si dimena. Sembra in delirio. Slaccio i jeans. A fatica con una mano e forse lei mi aiuta le calo i jeans e ricomincio a toccarle il culo, prima sopra le mutande e poi sotto. E proprio sodo e bello, tutto da toccare. La ritocco davanti e sento i suoi slip fradici, infilo la mano sotto gli slip e sento la sua peluria man mano che scendo sempre più umida, sempre più bagnata. Lei si contorce, geme, sbuffa, con il dito medio mi faccio strada tra le labbra della sua vagina che è completamente fradicia, trovo il foro e infilo il dito medio in profondità fino a farlo ruotare intorno al collo dell’utero. Lei si dimena si contorce, sbuffa e gode. Dalla sua bocca emana un gemito che insieme ad un flusso di umori mi allaga la mano e mi dice…cazzo mi hai fatto venire….. ho voglia ancora…. Continua…..mmmmmm.
A questo punto, siamo ancora in piedi nella stanza d’albergo, lei si stacca da me si inginocchia e comincia ad armeggiare con i miei pantaloni. L’aiuto, lei bruscamente mi abbassa i boxer e mi prende in mano il cazzo. Lo guarda e poi lo prende in bocca iniziando a succhiarlo con voracità. Sembra voglia staccarmelo. E’ difficile resistere a tale trattamento, e sono costretto a sfilarglielo ed invitarla alla calma. Finiamo entrambi di spogliarci e nudi completamente ci stendiamo sul letto iniziando a baciarci. Le bacio i seni e poi con la lingua scendo verso l’ombelico ed infine giungo alla sua fica. E’ sempre fradicia. Introduco la lingua e lei geme. Mi posiziono in basso in modo tale da avere la testa all’altezza della sua figa e gli allargo le gambe. Con la mano sinistra le tocco il seno e infilo il dito medio, della mano destra nella sua fica. Lo voglio lubrificare. Poi lo estraggo e provo a sentire cosa dice il buchetto del culo. Due, tre giri intorno all’anello e poi provo ad entrare. Cede quasi subito e lei sussulta emettendo un ahaaaa….. introduco l’indice della mano destra nella fica e mi trovo con un dito nel suo culo ed uno in fica. Serro le due dita tra di loro a mo’ di forbice ed inizio ad entrare ed uscire dai fori. Con la lingua stuzzico il piccolo clitoride che è durissimo. Pochi minuti lei viene gemendo, sbuffando, gridando. Stringe le gambe intorno dalla mia testa ed infine si accascia sul letto. Mi dice è stato fantastico. Ma adesso vuole il mio cazzo. Mi impone di stendermi ed inizia a lavorami il cazzo con la bocca. Ora è molto più calma ed attenta al mio piacere, con la lingua corre lungo l’asta e mi lecca i testicoli. Scende in basso alla ricerca del mio buco del culo e mi fa impazzire. Ormai sono troppo eccitato e sto per venire. Lei se ne accorge infila il mio cazzo ancora in bocca e una frazione prima di venire lo toglie e mi fa venire. Riempio lei in viso, su capelli, sul seno che poi ricadono sul mio torace.
Ci abbracciamo e ci coccoliamo a vicenda.
Mi chiede se è tutto qui? Se abbiamo finito?
Gli rispondo che tutto dipende da lei. Se è brava lui potrebbe anche risvegliarsi nuovamente.
Ridiamo e ricominciamo a limonare e a palparci.
Il mio cazzo inizia a svegliarsi nuovamente e lei se ne accorge subito. Mi guarda e sorride compiaciuta. Ci mettiamo in posizione di 69 e iniziamo a leccarci. Il mio cazzo diventa nuovamente duro e lei lo reclama. Le dico di mettersi alla pecorina e inizio a sfregare il cazzo sul solco del suo culetto, Lei si blocca e mi avverte: Eh no bello! Togliti dalla testa subito l’intenzione di infilarmi quel coso nel culo! Nel culo lo prendo qualche volta ma roba più piccola non affari del genere.
Sconsolato gli infilo il cazzo di colpo nella fica e comincio a pomparla alternando ritmi lenti a ritmi più veloci. Lei inizia a godere nuovamente.
Mi ferma, vuole cambiare posizione, mi vuole cavalcare. Mi sdraio in schiena e lei si infila il cazzo in fica e comincia a salire e scendere sul cazzo toccandosi le tettine e gemendo come una matta. Sempre cavalcandomi si accascia su di me ed inizia a slinguarmi. L’abbraccio e la giro mettendomi in posizione dominante. Siamo alla classica posizione del missionario. Lei si avvolge con le gambe sul mio torace dirigendo il ritmo delle mie pompate. Emette versi e mugolii incredibili.
Mi tolgo dalla presa stretta delle sue gambe posizionando le mia bracce all’interno delle sue gambe obbligandola quindi a divaricare le sue e continuo a stantuffarla.
Improvvisamente avverto una cosa stranissima, nuova, sento il mio cazzo che è diventato duro all’inverosimile e alla base mi sembra di avere un anello che me lo stringe. La mia cappella sembra essere nel vuoto. Realizzo che la sua fica all’interno si e gonfiata in maniera tale che le pareti della sua vagina non aderiscano più al mio cazzo. Solo la parte iniziale del suo condotto serra la presa intorno al mio cazzo. Una sensazione stranissima, mai provata, Lei urla, sbuffa, geme, grunisce ed improvvisamente esplode in un orgasmo pauroso, Mi abbraccia e mi infila le unghie nella schiena. Il mio cazzo sembra galleggiare nel vuoto della sua fica. Sulla cappella percepisco un fiotto violento, come uno spruzzo. Lei sta venendo, e nel venire la sua fica si riavvolge su tutta l’asta del mio cazzo ed anch’io vengo con una violenta sborrata. Siamo esausti. Abbracciati ed io sempre sopra e dentro di lei ci fermiamo per qualche minuto. Non parliamo. Non ne abbiamo la forza. Lei mi dice che è stato fantastico. Era la prima volta che aveva avuto un orgasmo simile. Anch’io non avevo mai provato nulla di simile. Tolgo il cazzo dalla sua figa e ne esce un fiume di sborra e umori vaginali che si riversano sul lenzuolo. Lei con la mano cerca di fermare il tutto e corre in bagno a lavarsi. La seguo. Insieme facciamo una doccia dove non perdiamo l’occasione di lavarci reciprocamente e stringerci in abbracci e baci con intrecci di lingua. Il mio cazzo dà nuovamente segni di movimenti e lei se ne accorge e mi dice: e no per oggi basta! Non ci vuole molto a convincerla a farmi venire con la mano. Sotto l’acqua stretti in un abbraccio lei mi sega, il cazzo non riesce a raggiungere la completa erezione ma vengo lo stesso. Questa volta non esce quasi niente di sperma.
Dopo la doccia torniamo a letto e ci coccoliamo per un po fino a che non decidiamo di andarcene.
Carla, dopo anni dal nostro incontro, ne conservo ancora un ricordo bellissimo di te e delle sensazioni che mi hai fatto provare. Uniche! Il ricordo di quel sabato sera e del dettaglio della peluria del tuo pube mi provoca ancora erezioni…..



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