Lui & Lei
Nascondino
di FujiTori
27.07.2023 |
4.890 |
11
"Adesso sanno che siamo insieme e la ricerca diventa più pressante..."
“Tu ti nascondi e se ti trovo ti amo lá…”,una strofa di una vecchia canzone che dentro di me ha sempre generato il desiderio di vivere questa fantasia.Un giorno,nel traffico di Milano,mentre la passavano alla radio,quasi pensando a voce alta ,ho condiviso con Marco l’effetto che mi faceva il sentire questa strofa di canzone.
Passano mesi e una sera siamo a cena in un casale di un suo amico ,presenti diversi suoi amici e colleghi .
Nel mentre ,tra una portata e l’altra,subisco il fascino di un suo amico in particolare,già visto in altre occasioni,ma sempre di sfuggita,dal volto squadrato,quasi rude,mi scopro a guardarlo più volte e capisco che la cosa non passa inosservata agli occhi di Marco.
So che sto giocando col fuoco,mi attraversa un brivido,mentre fantastico sul suo amico mi sento nuda agli occhi di Marco che hanno la capacità di leggere dentro i miei pensieri.
Dopo il caffè Marco prende la parola e dice”Facciamo un gioco,nascondino al contrario,Camille si nasconde e tutti noi la cerchiamo,vediamo chi la trova per primo.”
L’idea mi piace,ho sorriso alla proposta e vado a nascondermi.
Sono andata fino in solaio e ho trovato una stanza vuota, dove c’è solo un letto e nient’altro. Svelta, nel buio, mi infilo sotto il letto e aspetto che gli altri mi trovino.
Le loro voci sono molto distanti. Sono tutti molto lontani, ma sento un suono di passi, quelli di una persona, una sola, che si sta avvicinando sempre di più. Sta venendo verso di me in modo così deciso che si direbbe che lui sappia dove sono, come se gli avessi lasciato una traccia, una pista. Come se ci fossimo messi d’accordo per nasconderci qui. Trattengo il respiro, mi batte il cuore perché so chi è: l’unica persona del gruppo da cui voglio essere scoperta, e voglio che mi trovi prima degli altri.
Deve essere lui. Voglio che sia lui.
Entra dritto nella stanza, presto e senza far rumore in modo che gli altri non lo sentano, e scivola sotto il letto accanto a me, nel buio.
Stiamo lì vicini, respirando appena, e le nostre mani si cercano.
Mani che prima non mi avevano mai sfiorata mi accarezzano dappertutto. Mani cui ora attribuisco un volto, quel volto che avevo sempre trovato tanto attraente ma che non avevo mai potuto baciare. Oso appena respirare mentre tendo l’orecchio alle voci degli altri che vanno e vengono, esplorando una stanza dopo l’altra, sempre più lontano…
Ci muoviamo entrambi pian piano. Ho i brividi sotto la pelle, tutta eccitata dalle carezze, e sono le mie mani ad aiutarlo a togliermi il maglione e a guidare la sua bocca verso il mio seno. Lo aiuto ad aprire la lampo dei miei pantaloni, poi con un’audacia incredibile spingo le natiche in su e la sua testa in giù. La sua bocca mi delizia. Le mie mani sempre più audaci nel buio lo frugano, trovano la sua erezione dura come una roccia e intanto i nostri corpi si muovono silenziosamente su quel pavimento nudo, quasi senza respirare, contro lo sfondo delle voci che si sentono sotto di noi.
Si stanno chiamando l’un l’altro: «Li avete trovati?» Poi mi sento chiamare per nome: «Camille!Dove sei Camille?» A ogni passo si avvicinano di poco. Più le loro voci diventano alte e vicine, più i nostri corpi si eccitano. Gli altri ridono e si chiamano a vicenda, suggerendo i vari posti in cui potremmo esserci nascosti: ormai hanno capito che manchiamo solo noi due. Poi sento la voce di Marco, e sebbene non ci sia neppure una nota di sospetto, il timore e l’ansia che traspaiono mi eccitano ancora di più, mi fanno fare le cose più incredibili con quest’uomo che conosco appena. Ora non c’è nulla che non gli lascerei fare, anche se mi fa male, anche se mi sussurra all’orecchio parole che nessun uomo aveva mai osato dirmi.
«Ancora» mi sento bisbigliare, «Ancora!» Lo voglio e sono già partita prima che sia entrato tutto.
Siamo come due congiurati, nel buio, così ansimanti che sembra impossibile non farci sentire. Adesso sanno che siamo insieme e la ricerca diventa più pressante. «Che cosa state facendo voi due? Dove siete?» gridano, ridendo ormai con malizia. La loro fretta aumenta la nostra, ormai zuppi l’uno del sudore dell’altro, coi vestiti mezzi giù e mezzi su… Che spiegazioni potremmo dare? Ma ormai è troppo tardi. Si sentono dei passi sul pavimento, qualcuno ha trovato la porticina che porta in solaio.
Sono i passi di una sola persona. Abbiamo bisogno ancora di un po’ di tempo, solo qualche secondo. Sentiamo l’uomo che ci sta cercando inciampare nel buio, e mentre l’uccello spinge sempre più profondamente e io mordo le labbra del mio amante la nostra scopata va allo stesso ritmo dei passi che fuori, nel buio, si avvicinano sempre più e noi ci avviciniamo sempre più a qualcosa che non possiamo più evitare.
Ormai so di aver perso il controllo della situazione e so anche che la persona che sta arrivando è Marco. Grida agli altri di sotto che pensa di averci trovati e insieme alle voci e ai passi che si avvicinano, anche noi ci avviciniamo sempre più al culmine, fino all’orgasmo.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore.
Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.