Lui & Lei
Le calze e i tacchi a spillo di Karin
di bahianinho2001
02.12.2024 |
1.449 |
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"Inginocchiato davanti a lei comincio a baciare ogni centimetro delle sue gambe stupende risalendo verso la lingerie aperta e tuffandomici dentro con la lingua..."
Il tachimetro elettronico segna 130 costanti e la macchina macina tranquillamente chilometri sulla A22.Pian piano il verde della pianura si fa un po’ più intenso, la strada inizia a farsi meno dritta e in lontananza si stagliano maestosi, immensi giganti di roccia.
La destinazione sono i torrenti in provincia di Trento:
il Sarca, immissario del lago di Garda, il Noce e soprattutto l’impetuoso Avisio, il quale, attraversando prima la Val di Fassa e la Val di Fiemme, poi la Val di Cembra, riversa le proprie fresche e limpide acque nell’Adige, quasi all’altezza del capoluogo.
Nel baule un’attrezzatura da pesca a spinning completa:
tre canne di varie misure, mulinelli di ottima qualità e un numero abbondante di esche artificiali che mi permetteranno di insidiare le regine incontrastate di questi ambienti, ovvero trote di ragguardevoli dimensioni.
Ovviamente all’altezza di Rovereto, città nella quale abita la mia amica Karin, una donna stupenda, femminile, estremamente sexy, con la quale ho avuto ogni tanto avventure ad alto contenuto erotico, non posso non pensare alle sue gambe e ai suoi glutei scolpiti nel marmo, ai suoi seni morbidi e delicati, al suo sguardo intenso capace di provocare nell’uomo che lo incrocia brividi a fior di pelle.
Decido di fare un tentativo, di chiamarla, so che è felicemente sposata, che ha figli splendidi da seguire, ma il solo fatto di aver richiamato alla memoria i suoi occhi e il suo corpo da infarto, mi porta, quasi fosse un gesto compulsivo, a richiamare in rubrica il suo nome e a spingere il tasto verde sul display dell’infotaiment.
“Ma che bella sorpresa” sento esordire Karin con una voce piacevolmente brillante.
“Buongiorno splendore”, rispondo concitato con una leggera eccitazione che il solo pensiero è riuscito a svegliare.
“Tu ed io dobbiamo essere telepatici…lo sai che ti stavo pensando?”
“Beh, con me hai gioco facile, io ti penso in ogni istante della mia vita…”
“Che stupido”, ride compiaciuta.
“Ti avrei chiamato comunque stasera, perché mio marito è all’estero per lavoro, e i bimbi staranno per qualche giorno con i nonni, quindi ti avrei chiesto di venire da me, anche se capisco che abitando ad oltre 350 chilometri, magari ti dovrai organizz…”
“Ma io sono già da te tesoro”, la interrompo bruscamente,
“Ma…oddio, dove sei?” risponde sorpresa.
“Sto uscendo al casello di Rovereto”
“Ma com’è possibile?”
“Lo hai detto tu stessa, telepatia!!”
“Ma…ma dammi almeno una mezz’oretta per cambiarmi”
“Tranquilla vado a rifornirmi di bollicine”
“Sei…come dire, tremendamente strabiliante!!!”
Una volta arrivato da lei salgo le scale velocemente, nell’emozione di abbracciarla di nuovo dopo tanto tempo, i battiti cardiaci aumentano, mi soffermo un attimo per respirare, poi la porta si apre e lo spettacolo si ripete.
Una donna stupenda mi chiede di entrare, indossa una lunga vestaglia di raso blu, stretta in vita da una cintura, i suoi capelli mi abbagliano, il suo sguardo intenso mi inebria, non posso trattenermi, e dopo aver appoggiato la bottiglia di prosecco a caso su un tavolino, senza distogliere un momento i miei occhi dai suoi, la cingo per i fianchi e le cerco le labbra con le mie.
Lei a questo punto si abbandona e un lungo bacio umido sigillerà per sempre quell’istante nella mia memoria.
Mi invita a sedermi, e mentre va a prendere due bicchieri per il prosecco, noto la sua vestaglia di raso che, avvolgendo completamente le sue forme sinuose, lascia spazio all’immaginazione e mi manda letteralmente il sangue in ebollizione.
Guardando verso il basso noto inoltre che i lembi della vestaglia si sollevano delicatamente ad ogni passo mostrando dei tacchi altissimi, a spillo, estremamente sexy.
“Che tacchi Karin, complimenti!!!” Esclamo con voce leggermente eccitata.
E lei sempre più compiaciuta:
“Sono décolleté open toe con plateau e tacco a spillo 14 vuoi vederle più da vicino?”
Non ce la faccio a rispondere che repentinamente lei torna con i bicchieri, si siede di fronte a me e mi appoggia il tacco a spillo sulla coscia, la vestaglia scivola indietro e mi regala una visione paradisiaca del suo piede che vestito da calze velatissime, aderisce completamente alla scarpa possedendola, quasi che il tacco fosse una normale appendice anatomica del suo tallone.
“Vuoi vedere che l’aperitivo lo prendiamo più tardi?”, afferma risoluta con tono di sfida?
Poi si alza di scatto davanti a me, slaccia la cintura della vestaglia e la lascia cadere a terra.
Uno spettacolo si staglia davanti ai miei occhi, quasi un metro e ottanta di donna si palesa in tutta la sua potenza femminile.
Indossa un reggiseno nero trasparente, una guêpière con calze velatissime, un perizoma aperto sul davanti e, con un sorriso beffardo esclama:
“Te lo avevo detto che mi sarei cambiata”
Invece di alzarmi subito rimango completamente abbagliato da quella visione, ho un attimo di smarrimento, poi vengo travolto da un’eccitazione che mai avevo provato prima di allora e un’erezione violenta si impossessa di me.
Inginocchiato davanti a lei comincio a baciare ogni centimetro delle sue gambe stupende risalendo verso la lingerie aperta e tuffandomici dentro con la lingua come un orso sul miele.
Insisto con la lingua titillandole ripetutamente il clitoride, mentre suggo il dolce nettare che emana dalla sua vagina.
La sento respirare più intensamente, e a questo punto, alzandomi la afferro con la mano sinistra per un fianco e mentre con la destra continuo a stimolarle il clitoride, la bacio in bocca con estrema voluttà per stemperarne i flebili gemiti, indice di un piacere che comincia a farsi intenso.
A questo punto la invito ad appoggiare le mani su un tavolo posto al centro della sala.
Mi spoglio completamente e appoggio il glande sul suo sesso, all’inizio senza completare la penetrazione, ma solo in modo che possa sentire il mio pene in piena erezione.
Restiamo così per alcuni istanti, lei sembra già in preda alla lussuria, rimane immobile senza parlare, ma respira molto intensamente.
Poco dopo spingo il avanti il pene con decisione, un urlo deciso squarcia quegli attimi di silenzio.
“Siiiiiii daiiiiii” continuaaaa!!!!” Esclama Karin.
Come sempre non mi faccio pregare, la afferro per i fianchi e spingo in modo deciso più volte la mia asta dentro il suo sesso.
L’amplesso è di una potenza inedita, il nostro desiderio irrefrenabile, sono sempre dentro di lei quando ci giriamo spostandoci su un divano.
La prendo da dietro con rinnovato impeto ora tenendola per i seni e massaggiandole le aureole, ora tenendola per la testa e accarezzandole delicatamente i capelli.
Infine lei si gira verso di me si siede sul divano e appoggia i suoi tacchi altissimi sulle mie spalle, incitandomi e supplicandomi di penetrarla fino in fondo.
La afferro per le gambe e le assesto dei colpi di reni da farle drizzare le orecchie, il suono ritmato dei miei testicoli che sbattono sulle grandi labbra riecheggia in tutta la sala con un caratteristico e inequivocabile SCIACK, SCIACK, SCIACK.
L’eccitazione è al massimo, sto per raggiungere l’orgasmo e lei ovviamente se ne rende conto.
“Guardami negli occhi mentre vieni” mi dice con tono deciso.
Mi lascio completamente andare è libero l’energia residua nell’ultimo colpo, poi, copiosi getto di liquido seminale si riversano nel corpo di Karin.
L’erezione dura ancora per alcuni minuti che passiamo completamente abbracciati a labbra incollate, lingua contro lingua.
“Adesso possiamo prendere l’aperitivo” le sussurro delicatamente.
“Certo, ma dopo ripartiamo, vero amore? “ mi fa lei con sguardo complice,
“Poco ma sicuro”, rispondo con decisione!!!
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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