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Lui & Lei

Puro Delirio


di bahianinho2001
28.09.2019    |    943    |    1 9.8
"Karin si avvicina con le labbra al mio orecchio sinistro e mi sussurra: “Vado un attimo in bagno, seguimi tra un paio di minuti”..."
Da tento tempo desideravamo un momento tutto per noi.
Ci eravamo conosciuti tre anni prima, per caso, sfrecciando su un treno ad alta velocità in mezzo alla Pianura Padana, dal cui finestrino, seduti l’una davanti all’altro contemplavamo il paesaggio che ad ogni istante scompariva rapidamente lasciando ogni volta negli occhi un’immagine istantanea.
Al momento di salutarci ci eravamo scambiati i numeri di telefono, con la promessa di non usarli, visti i reciproci legami sentimentali, e un semplice indirizzo mail, che utilizzavamo di tanto in tanto per inviarci saluti, messaggi, immagini di noi.
Dal primo istante si era già instaurata tra di noi una certa attrazione che nel tempo, anziché decantare e sedimentarsi, si stava accrescendo in maniera sempre più esuberante, complice forse la distanza che ci separava e quell’impossibilità di guardarci di nuovo dal vivo, di sfiorarci, di sentire l’uno il profumo dell’altra, che aumentava di fatto ogni reciproco desiderio.
Non appena il destino scelse di avvicinarci di nuovo decidemmo quindi di incontrarci per un aperitivo.
Ero già seduto al tavolino del bar, contemplando il calar del sole di un tardo pomeriggio di settembre dall’atmosfera ancora sufficientemente tiepida e gradevole, quando vedo arrivare Karin, bella come...anzi di più di come la ricordavo, elegantissima, indossava una camicetta bianca sotto una sottile giacchettina nera, una gonna nera leggermente sopra al ginocchio con spacco dietro e un paio di sandali estremamente sexy dotati di un vertiginoso tacco altissimo, a spillo, inoltre, i capelli sciolti, la camminata sicura, il portamento da vera regina, esaltavano in modo straordinario la sua esuberante femminilità.
Ci salutiamo con due classici baci sulle guance, indugiando un po’, per studiarci per qualche istante in più.
“Sei assolutamente stupenda!!!” Le dico.
“E tu sei davvero un bell’uomo” Risponde.
Ci sediamo ordinando svogliatamente un paio di cocktails, anche se sono passati pochi giorni non ricordo nemmeno cosa ho preso, probabilmente un Campari Spritz, ordino sempre quello quando non ho voglia di pensarci sù, i miei pensieri erano ormai catturati solamente dalla sua bellezza, dal suo essere, così donna, così femminile.
Sorseggiavamo svogliatamente gli aperitivi, accompagnandoli con qualche stuzzichino che gentilmente il cameriere ci aveva servito, quando all’improvviso, i nostri sguardi si incrociano una volta in più, ma in modo più intenso rispetto a pochi minuti prima.
Ci avviciniamo guardandoci intensamente, ormai è inevitabile, stiamo superando quel confine che per così tanto tempo ci eravamo imposti, le nostre labbra si sfiorano e solo un attimo dopo, si incollano, con le lingue che si intrecciano in modo dolce e delicato.
Poco dopo, al momento di alzarci, un altro bacio, questa volta più profondo, con i nostri corpi che cominciano a cercare il contatto e le mie mani che scivolano sulle sue gambe accarezzandole, prima dolcemente, poi in maniera sempre più energica, vigorosa.
Karin si avvicina con le labbra al mio orecchio sinistro e mi sussurra:
“Vado un attimo in bagno, seguimi tra un paio di minuti”.
Non capivo più nulla, non mi sembrava reale, mi pareva di essere in un sogno, ma, al tempo stesso stavo letteralmente fremendo di desiderio per lei!!!
Il tempo...si stava fermando, centoventi secondi lenti ed interminabili, passati i quali, mi precipito ad ampie falcate verso la toilette, intravedo una porta adesso socchiusa, entro.
“Chiudi la porta e prendimi.” Mi dice con voce languida, ma con tono deciso.
Non me lo faccio ripetere due volte, le metto con decisione le mani sui fianchi e mi prodigo in una selva di baci famelici, prima sulla bocca, poi sul collo, infine, una volta sbottonata la camicetta e sganciato di forza il reggipetto, sui seni, i cui capezzoli appaiono turgidi, pronti per essere leccati a più riprese con violenti colpi di lingua.
Le mie mani a un tratto scendono, afferrano i lembi della gonna e la tirano sù all’istante, poi le accarezzano ancora le gambe e, risalendo sul lato interno, arrivano a scostarle il perizoma quel tanto che basta per permettere la penetrazione, che, pochi attimi dopo arriva, decisa e sicura.
Dapprima, spingo la mia asta in erezione nel suo sesso lentamente, pochi centimetri, per poi ritrarmi e spingere di nuovo ogni volta un po’ più a fondo, fino a quando, con un movimento più prolungato, non la inchiodo letteralmente alla parete.
Poi le prendo le gambe in maniera che stacchi i piedi dal suolo e baciandola sul collo, continuo a penetrarla, questa volta con colpi potenti, rapidi e profondi.
Percepisco le contrazioni del suo corpo che sta per raggiungere l’apice del piacere.
Siamo una cosa sola ormai, un’unica entità di carne, mente e spirito.
Non servono parole per comunicare tra noi, ma soltanto sguardi di intesa, respiri affannati e gemiti.
A un tratto esco, la invito a girarsi, lei appoggia le mani sul muro ed io, afferrandola per i seni, la prendo da dietro, sopra i suoi sandali neri, ancora con decisione, sempre più forte, fino a farle staccare leggermente i piedi dal pavimento ad ogni affondo, i quali, recuperando nei successivi momenti la posizione, provocano un curioso tambureggiamento ritmato, originato dai tacchi a spillo che colpiscono a più riprese il suolo.
Infine, dopo averle regalato una serie di intensi orgasmi multipli, ci ricomponiamo e usciamo insieme dal locale.
I nostri sguardi adesso si intrecciano , dopo aver placato il desiderio, con inedita intesa e complicità e, al momento di salutarci ridiamo, scherziamo e ci baciamo con la promessa di concederci ancora una volta, non appena dovesse essere possibile, un incontro di puro delirio!!!

Bahianinho2001

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