bdsm
Lezione di piano di una sottomessa
di FujiTori
17.04.2023 |
5.810 |
9
"”
Camille fu percorsa da un brivido, uno di quelli che spesso Marco le faceva sentire..."
Camille aveva espresso interesse per lo studio del pianoforte; aveva raccontato a Marco di aver preso delle lezioni da bambina ,ma poi in fondo non si era mai applicata,preferendo il gioco in cortile coi suoi coetanei allo stare seduta davanti alla tastiera a ripetere esercizi per lei,a quel tempo,terribilmente noiosi .Fu così,che dopo due anni in cui aveva imparato poco o nulla,la madre decise di interrompere le lezioni settimanali.Una sera,mentre stavano camminando per le vie del centro di Milano,quasi pensando a voce alta,si chiese come sarebbe stato rimettersi di nuovo davanti ad una tastiera,avrebbe ricordato qualcosa? E se invece fosse ripartita da zero?
Il discorso poi sembró cadere nel vuoto…
Passó qualche giorno e nel mentre erano nel letto,dopo che si erano amati,non senza che Marco le avesse lasciato le natiche di un rosso acceso,avendola percossa come pelle di tamburo e,sulla schiena ,le righe della frusta,come fosse un’arpa,Marco le disse :
”Andrai ad una lezione di piano”
Camille stette zitta,sorpresa.
Marco prosegui :
“Ho contattato un maestro, quello che mi è sembrato il più adatto a te.
Mercoledì alle 14.30 ti presenterai da lui.
Indosserai una gonna da segretaria nera,autoreggenti color carne,ballerine nere,niente intimo ,né mutande ,né reggiseno e camicia bianca .”
Camille fu percorsa da un brivido,uno di quelli che spesso Marco le faceva sentire.
Capí che non si sarebbe trattato di una normale lezione di piano,stava per chiedere spiegazioni,ma poi non lo fece,si trattava in fondo di un ordine e avrebbe solo ubbidito.
Arrivò il mercoledì stabilito,Camille si recò all’indirizzo indicatole e suonò al citofono ,le venne aperto,salí al secondo piano.
Al primo impatto,il maestro le piacque subito,le trasmise tranquillità.
Un bell’uomo,dal sorriso dolce,dai modi fini,aggraziati.
“Buongiorno Camille,prego accomodati,Marco mi ha parlato di te e del tuo desiderio di provare ad avvicinarti allo studio del pianoforte.”
Il maestro la fece sedere davanti alla tastiera,le si posizionò dietro mettendole le mani sulle spalle.
Camille si sentì un po’ a disagio ,pensando che si sarebbe subito reso conto del suo essere senza biancheria intima.
Sul leggio davanti a sé aveva uno spartito,il maestro le chiese di leggerne le note,Camille lo fece,erano semplici e qualcosa si ricordava.
Le posizionó poi un altro spartito,ora lo avrebbero suonato insieme.
Camille,incerta,sfiorò i primi tasti e il maestro le chiese di essere più decisa,e quindi di ripetere.
Non passò molto tempo che Camille iniziò ad eseguire con difficoltà,fino ad essere completamente distratta.
Si era già pentita di aver parlato di lezioni di piano con Marco.
Il maestro ,ancora in piedi alle spalle di Camille,constatato il suo calo d’attenzione, le infilò le mani sotto la camicia,le cercó i capezzoli,li afferró e glieli strinse,aumentando gradualmente la forza.
Camille non si mosse,consapevole che probabilmente al maestro erano state date indicazioni precise da parte di Marco.Intanto un brivido sempre più intenso le arrivava dritto fra le gambe.
Musica,ansimi,momenti intimi ,brividi di pelle,note in silenzio,attimo senza voce…
Il maestro giró la mano fra i capelli di Camille facendone una presa e la tiró a sé.
Lei sentí contro la schiena la sua erezione,poi le venne detto di mettersi in ginocchio davanti a lui,che nel frattempo si era sfilato la cintura ,posandola sulla tastiera.
Camille ,in ginocchio,il viso premuto contro il membro gonfio del maestro,aprí la bocca senza indugio e lui glielo spinse subito in fondo ed inizió a scoparla in gola,con colpi decisi.
Suonarono alla porta,il maestro andó ad aprire,ma prima bendó Camille e le disse di non muoversi.
Camille in ginocchio ,ubbidiente,sentí dei passi venire verso di lei e poi senti la pelle morbida di due cazzi contro le sue guance.Ne assaporó prima uno e poi l’altro,giocava con la lingua intorno alla cappella,scendeva prendendone uno tutto in bocca e poi risaliva,apriva la bocca e cercava di prenderli entrambi.Fu in quel suo giocare che senti il maestro di piano essere lí lí per venire,lo prese tutto in bocca e bevve dal suo godere.
Sempre per i capelli fu fatta alzare,in piedi ,le mani sul pianoforte,senti alzarsi la gonna e una mano iniziò a colpirla sulle natiche nude.
Riconobbe la mano e la forza di Marco e subito anche la sua voce.
“Conta Camille”
“Si,mio padrone” sussurró
Contó fino a dieci poi Marco la tastó fra le gambe e ne rilevò il grado d’eccitazione.
“Mia troietta,non avevo nessuna intenzione di farti prendere una lezione di piano,ho solo voluto crearti una nuova situazione .”
E nel mentre,sempre tenendola per i capelli glielo infilò e iniziò a scoparla deciso.
Camille non avrebbe chiesto altro,adorava quel modo di essere presa da Marco,quel sentirlo così vigoroso.
Musica ,solo musica per il suo corpo.
L’istante senza fine,dove tutto è concesso,lo sentí vibrare intenso e profondo .
Amore e possesso,completamente immersa nel piacere che solo il suo padrone sapeva darle,ogni volta che gli si sottoponeva,annullando la sua volontà,consegnandosi,oggetto di piacere ,a lui.
Marco godette in lei,poi prese la cintura del maestro ,ancora abbandonata sul pianoforte,la piegò in due e le assestó tre colpi decisi sulle natiche e le disse :
“Questi perché non ci si distrae alle lezioni” ,lei sussultò ad ogni colpo e ringrazió come le era stato insegnato di fare.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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