Lui & Lei
Last Train Home
di HAL9000
23.05.2024 |
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"Cinematograficamente parlando però..."
a Cinziahttps://youtu.be/Ac9x6BcQLjc
Cosa si può fare in 10 minuti? Gli spaghetti al dente è certamente la prima risposta. Poi, farsi venire un’idea brillante che altri impiegheranno anni a realizzare o anche solo a capire. In dieci minuti di solito faccio la spesa al supermercato. Prendo i numeretti dappertutto, alla carne, al pane, ai salumi, riempio il carrello di quello che mi serve e torno al banco quando tocca a me, pago e me ne vado. Oggi, in dieci minuti, mi sono scopato Cinzia. A pensarci è una follia vera, perché questo non è neanche lontanamente un incontro di quelli da A69, è una roba epica, quasi da teatro dell’assurdo, da che poi se raggiungi l’estasi dei sensi o no, se non vieni, o lei non viene, insomma, tutto vi relativizza ad una dimensione secondaria e minore. Premesso che poi siamo venuti e pure bene tutti e due, alla fine, cioè all’inizio, il suo last diceva più o meno così: adesso sto a Bologna e arrivo a Roma alle 21:00, riparto alle 22:00, solo uomini belli, no cessi. Fa ridere, perché in tutta questa storia e in tante altre c’è una essenziale dinamica psicointerpretativa da arte divinatoria nell’invio dei messaggi per un single così detto VNP, che come dice la radio significa very normal people..solo per segnare il territorio come fanno i gatti rispetto ai così detti VIP dalla messaggistica illimitata. Insomma, c’hai tre cartucce e puntarne una su questa è come dire, ma sei scemo? Cinzia mi risponde dopo 30 secondi, ho avuto un argomento convincente. Lei che ora mi sta leggendo sa che io quando scrivo lascio il segno, e mi piace riderci sopra, perché poi alla fine c’abbiamo pure riso su…ma questa è una storia nella storia, e la teniamo per noi, che è meglio. Mi dice che vuole fare un video con uno sconosciuto che poi invierà al suo compagno. Niente di strano, figurati, sai quante! Se non fosse che lui non è d’accordo e continua a mandarle messaggi dicendole di non andare, e poi di venire via, che non è una buona idea finire a casa di uno sconosciuto, di notte, di non fare cazzate e altre ragionevoli – e condivisibili – cose simili! Cinzia però lo sfida ed è decisa a dare seguito al suo disegno, perché le piace giocare con la follia. E quindi, eccola lì, con gli occhialetti da maestrina, che si guarda intorno e fa apprezzamenti sull'arredamento di questa particolare sala d'attesa di una coincidenza ferroviaria e d'altro. Ora, seriamente, io non ci credevo proprio che sarebbe venuta da me. Mi dicevo, mo’ me fa arriva' di corsa fino a lì e al dunque mi arriverà un messaggio del tipo…no guarda il treno ha fatto ritardo, rimandiamo ad un’altra volta. Questo insomma, o una cosa del genere. Realistico, ci sta, no? Che poi invece, se fosse venuta, mi sarei immaginato una cosa selvaggia, del tipo che con una mano chiudi la porta e con l’altra ti sbottoni il pantalone, ruzzoli sul divano, per terra o dove capita e te la scopi che lei non si è ancora levata il cappotto. Sta lì invece che mi aspetta, con la valigia a terra, una nuvola di vapore dalla bocca, fa freddo e guarda il telefono. Mi avvicino e le sorrido. Lei mi sorride perché nella nostra breve interlocuzione ci sono tra noi molti argomenti per prenderla a ridere. La prima cosa che mi dice però è che deve fare pipì. Mi manda al tappeto. Che dire… andiamo, il mio bagno è bellissimo...è di design, curatissimo nei dettagli. Niente sesso violento, niente bottoni strappati però. Solo un comodo divano borghese che ospita una piacevole conversazione, uno scambio di vite e di attimi, un Bignami esistenziale formato ridotto ma profondissimo e interessante, come spesso mi è capitato su queste latitudini. Al punto che, ormai ne sono certo, arrivo alla chiara consapevolezza che stasera nunsefauncazzo. A un certo punto però, oddio, cinque minuti da quando siamo entrati a casa (pipì compresa), Cinzia mi dice…io c'ho dieci minuti, facciamo questo video? Come…mo'? Adesso? Si, perché con tutto quello che c'è stato, che poi è la storia nella storia di prima…l’idea di scopare se ne era andata decisamente a puttane. Ma Cinzia è una gran fica, mi eccita come mi guarda, alla fine mi eccita questa storia assurda e poi porta un collarino che mi fa impazzire. Andiamo di la e scopiamo, mezzi vestiti e pure coi calzini, e litigo col telefono per fargli quel cazzo di video. Non è un’opera di Antonioni. La ripresa è mossa, i soggetti spesso fuori campo, l’audio disturbato, il montaggio incerto...cinematograficamente parlando però. Il resto no, il resto va alla grande. Alla fine, un urlo liberatore ci ricorderà che è stato fantastico.
Dai dai, ti accompagno al treno…corri su, sali in macchina, dai...
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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