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La sorpresa


di HAL9000
24.05.2024    |    119    |    0 9.0
"Sono lì, rigonfi e duri, e mi puntano addosso come un’arma assassina..."
a Alessia
https://www.youtube.com/watch?v=Y69nZWqsCy0


Il nastro di raso rosso cinge il volto e nasconde alla vista la nostra stanza del peccato. L’ho stretto forte, così come prima le avevo stretto forte i lacci del corsetto nuovo che ha preso per me. “Una sorpresa” mi ha detto. Nero e viola, con pizzi stile burlesque. Adoro le sorprese, mi hanno sempre eccitato. La sorpresa cambia lo scenario e altera il campo e le certezze. L’ho corteggiata a lungo e alla fine l’ho convinta a venire ancora una volta da me. Oggi però solo noi, niente confusione questa volta “Promesso".
Inverno, piove e fa freddo, il tempo ideale per infilarsi a letto. Chiudere un attimo col mondo e stendersi sotto un po’ di vapore caldo. Suona il citofono e ancora mi trova mezzo scamiciato. Non mi piace farmi trovare così, mi infilo di corsa la camicia nel pantalone e le apro.
“Ho fatto tardi per la pioggia” mi dice entrando e mentre si leva il soprabito mezzo fradicio. Fa quel gesto che fa lei, e scopre la scollatura della maglia. Parliamo un po’ di noi, mi chiede di quel nostro impegno di lavoro. Svio l’argomento e la porto a me. E mentre la bacio da dietro inizio a sfilarle la maglia.
"Vieni di là” le dico prendendola per la mano.
“Così? Non mi fai neanche bere un po’? Lo sai che...”
“Sai cosa?”
“Sai che ho bisogno di bere un po’ prima di lasciarmi andare”
“Si, si lo so”
“E allora?”
“Allora vieni con me”
La camera è la nostra camera, luce soffusa e finestre chiuse a nascondere i nostri peccati al mondo.
“Ti piace?” mi fa sorridendomi con una smorfia mentre con una piroetta, braccia in su e si gira di schiena.
“Mi piace, è bellissimo” e mentre le rispondo le stringo i lacci. Una smorfia ed un sobbalzo di scatto. L’ho vista mille volte questa scena. Al colpo che tira il laccio le spalle si inarcano ed i seni si ergono come montagne di roccia. Sono lì, rigonfi e duri, e mi puntano addosso come un’arma assassina.
Con delicatezza l’avvicino al bordo del letto e la faccio sedere. In piedi, mi guarda dal basso per quei due tre secondi che durano un’eternità in cui l’uomo sa di essere invincibile come un dio pagano.
Prendo il nastro e la bendo.
“E questo?” sogghigna mentre con la mano mi aiuta a fare il nodo dietro.
“E questo è per te. Mi hai fatto una sorpresa mettendo questo bel corsetto e ti voglio ringraziare a modo mio”
You are my angel,
Come from way above
to bring me love
Sonorità cupe, buie, umide. Le canticchio sussurrando il testo all’orecchio mentre parte la musica col telefono. È il segnale.
Her eyes, she's on the dark side
Neutralize
every man in sight
Eravamo d’accordo. “Appena parte la musica entrate, mi raccomando senza scarpe che fanno casino, possibilmente nudi, possibilmente col cazzo dritto” li avevo istruiti così. E loro entrano. Eseguono.
Le afferro le mani e la bacio forte, con intensità. Senza gli occhi per cercarmi si affida alle mie labbra e a i miei morsi e la sento che sta andando. È pronta.
Con lo sguardo faccio segno a Jack e John di mettersi ai miei fianchi, uno a destra e l’altro a sinistra.
Mi stacco dalle sue labbra. Mi cerca, bendata, muove la testa e cerca ancora le mie labbra “Ti voglio”
Le nostre mani sono strette, dita incrociate. Le stringo e poi allargo le braccia. Faccio scivolare le mie mani sotto a i suoi polsi le libero i palmi. La guido e la porto dove deve andare.
“Allora, dicevamo – mentre le appoggio la mano sul torace del primo – lui è Jack” colpetto malandrino di tosse “e lui invece è John” facendo lo stesso anche con l’altro.
Uno scatto, una piccola scarica e una smorfia sulla fronte che si acciglia. L’adrenalina le salta in testa. Una botta secca. Ti ho gettato nella stanza buia, quella dei sogni brutti, quella dove cadi e non sai come fermare la corsa nel vuoto. Il cuore batte forte mentre la musica sale.
To love you, love you, love you
“Questa me la paghi!” mi dice, mentre le libero i polsi e le mani, quasi spaurite e timide, ora se ne vanno all’esplorazione di questi due corpi sconosciuti. Le vedo mentre risalgono il tronco, si stendono lungo il ventre, circuiscono i capezzoli. Il piercing di John non passa inosservato. Ci gioca con le dita “tu devi essere pieno di tatuaggi” gli dice.
Sorride John perché sì, certo, è tutto tatuato. Dalla testa ai piedi.
Le mani corrono e mi eccita vederle mentre accarezzano i cazzi ormai eretti. Li ha afferrati e comincia a lisciarli, stendendo il palmo per poi riafferrarli e stringere. Movimento sinuoso, lento, assenza della vista ricerca di stimoli tattili. La bocca è sempre uno straordinario strumento di conoscenza, fase orale, come nei bambini ora che ne assaggia il sapore e ne testa con la lingua le sinuosità delle venature.
Mi ritraggo a godermi questa scena. Mi eccita vederla eccitata e sconvolta dalla mia sorpresa. Sospiri e parole mozzate, corpi che si agitano, urla, lacrime di sudore e gocce di pioggia che sbattono sulle persiane.
La lascio andare mentre sorseggio il mio rosso e magari tra un po’ forse le scioglierò la benda. Vediamo. Vediamo come proseguirà questa storia, fino ad ora hanno tutti recitato a soggetto, da adesso improvvisiamo.
You are my angel
Come from way above
to bring me love

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