Lui & Lei
La borsa sbagliata

21.02.2017 |
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"Io stasera avevo deciso di mangiare una pizza..."
"Sono venuto assieme alla nostra responsabile dello sviluppo programmi, la dottoressa Alessandri. Lei ne sa più di me...." . Guardo l'ospite inaspettata e le sorrido cordialmente, ricambiato. Vestita in maniera informale e piuttosto sportiva, forse non aveva messo in conto l'uscita con il capo. Ma anche così è carina, sui 30 anni, fisico tonico e viso piacevole. Ci immergiamo subito sui tediosi dettagli del contratto per il nuovo software gestionale. All'inizio è lui che conduce ma un po' alla volta lei si inserisce, prendendo sempre più in mano la negoziazione. Aveva ragione: è brava e preparata, sicura di sè sugli aspetti tecnici, meno su quelli commerciali. A un certo punto lui riceve una telefonata, si alza ed esce un attimo. "Aspettiamo che rientri" dico "anche se sono sicuro che saremmo in grado di cavarcela da soli". Mi sorride senza dir niente, ma è contenta di essere apprezzata: si vede che le piace il suo lavoro e ci tiene a far bella figura. Lui ritorna visibilmente contrariato, e si rivolge a lei: "Io prima o poi la mando via la Monica. Ma lo sai che cosa mi ha combinato? Ha sbagliato data e fra mezz'ora arrivano quelli della CISCO in ufficio. Adesso mi tocca tornare là!!" . Anch'io sono scocciato: volevo definire tutto oggi. "Beh, potremmo continuare noi due" dico indicando la dottoressa. Ma il problema è che sono venuti con l'auto di lui....Mi offro di accompagnare io la dottoressa in ufficio per recuperare la sua auto, una volta finito, visto che abito non lontano. "Per me va bene" fa lei. Così lui ci saluta e noi continuiamo. Verso le 19 abbiamo finito, usciamo e ci mettiamo in auto. Si parla del più e del meno. Mi racconta dei suoi studi, di un precedente impiego e di questo, che le piace molto. "Si vede: lei è molto brava". Sorride senza dir niente. Arriviamo all'ufficio che sono quasi le 20. "Ma che scema....ho lasciato le chiavi dell'auto nell'altra borsa, in ufficio....con le chiavi della porta" . E' molto imbarazzata: prova a chiamare in ufficio per vedere se c'è qualcuno. Niente. "Adesso chiamo il mio ragazzo....dovrebbe essere a giocare a calcetto". Anche qui nessuna risposta...starà giocando. "Aspetto qui. Quando finisce mi faccio venire a prendere" . Le chiedo dove abita: non lontano. Allora decido di accompagnarla. E' molto imbarazzata per il contrattempo e quando le chiedo se ha le chiavi di casa, mi confessa che anche quelle sono nell'altra borsa. "Beh....io stasera avevo deciso di mangiare una pizza. Mi fa compagnia, dottoressa?" Si mette a ridere.....dicendo di essere un vero disastro. In pizzeria ci raccontiamo un po' di storie della nostra vita. Intuisco che il rapporto con il fidanzato non vada molto bene...All'uscita ridiamo mentre raggiungiamo l'auto nel parcheggio. Mentre le apro lo sportello la sfioro e sento che lei è tesa. Siamo vicini...in un attimo le nostre bocche si trovano...le lingue si intrecciano...le mani esplorano... "Dai...qui ci vedono" mi fa lei. Entriamo in auto e riprendiamo a baciarci. L'accarezzo dappertutto...ha un profumo delicato sulla pelle fresca. Le apro la camicetta...le dita corrono sul reggiseno. Lei ansima...una mano va sulla mia coscia, mentre le mie dita raggiungono un capezzolo duro e lungo. "Aaaahhhh..sìììì" la sua mano esplora la mia eccitazione, e io la agevolo aprendo i pantaloni. Le dita entrano nei boxer e stringono il cazzo caldo e duro...lo accarezzano piano....e poi la testa si china...la lingua e la bocca lavorano con abilità. "Sì....mi fai morire così" le dico, mentre cerco di aprirle i pantaloni. Lei mi aiuta e li sfila fino alle ginocchia. Le mie dita trovano un laghetto caldo dove affondare, mentre lei sta succhiando golosa. "Attenta...viene gente" "Meglio...voglio che ci vedano" . Dicendo così si alza mostrando il bel seno nudo e baciandomi con passione. Si sentono dei risolini....ma poi l'auto vicina parte e se ne va. "Mi piace sapere che mi guardino...." dice, mentre torna giù, prendendolo tutto in bocca e muvendo su e giù la testa con furore. "Ti piace che gli altri sappiano che porcellina è la dottoressa Alessandri?" "Sì...mi eccita da matti....vorrei che qualcuno mi vedesse come te lo succhio". Anche le mie dita tornano a masturbarla...e alla fine raggiungiamo insieme l'orgasmo....e lei vuole in faccia il getto caldo. Rimaniamo un attimo così, in silenzio, mentre le spalmo lo sperma sul viso. "Ora bisogna che vada a casa. Tu sai quanto dura una partita di calcetto'".
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