Lui & Lei
A teatro

01.10.2013 |
9.081 |
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"Accavalla le belle gambe, già senza calze..."
"Cosa c' è stasera a teatro?" "Shakespeare...Re Lear" Mia moglie alza gli occhi al cielo "Saranno tre ore...mica ce la faccio! Ti scoccia se resto a casa?" . Un po' mi scoccia...ma la capisco. Però ho voglia di rivedere "Re Lear". Mi ricordo quando vidi l'allestimento del Piccolo di Milano, nel 1974. Regia di Strehler, Ottavia Piccolo, Tino Carraro, Gabriele Lavia. Lì mi innamorai del teatro. Arrivo al palco e non c'è nessuno: noi siamo abbonati e gli altri due posti sono in vendita al botteghino. Poco dopo arrivano due ragazze, sui 25. Una un po' in carne, finta bionda, sorriso simpatico, vestita un po' stravagente. L'altra longilinea, capelli castani lisci, tailleur-gonna scuro e camicetta bianca. Salutano e cominciano a chiacchierare fitto fitto. Non ci faccio caso, saluto qualcuno in platea, le luci si abbassano...si comincia. L'allestimento è tradizionale, non molto coinvolgente. All'intervallo la bionda, che aveva cominciato a sbadigliare, dice che non ce la fa, saluta e se ne va. Guardo la mia vicina e le sorrido: "Forse è un po' pesante.." Anche lei mi sorride: "Non per me:io adoro il teatro" . Incominciamo a parlare degli spettacoli d questa stagione, di altri che lei ha visto. E' appassionata e piacevole. Accavalla le belle gambe, già senza calze. Quando comincia il secondo atto, ci sediamo vicino, appoggiati alla balaustra. Ogni tanto lei si avvicina e mi sussurra qualche intelligente commento. Una sensazione piacevole...e la mia fantasia corre. Faccio fatica a concentrarmi sullo spettacolo. All'intervallo la invito a bere qualcosa al bar. Ordino gin tonic, e lei pure. "Attenta: l'alcool fa venire sonno" Lei sorride, in modo strano "No...a me fa un altro effetto". Saluto qualche conoscente, mentre lei torna al palco. La trovo già seduta. La gonna mi sembra più corta, mettendo in mostra le cosce. E giurerei che la camicetta ha un altro bottone slacciato, da cui si intravede un bel pizzo. Mentre comincia l'ultimo atto, mi sto chiedendo se... Mi volto e vedo che lei mi sta guardando. Sorride...e la sua mano va sulla mia...e la accompagna sulle cosce. Alzo un sopracciglio in modo interrogativo. "Non ti piace?" Siamo passati al tu...Le mie dita scorrono sulla pelle liscia...le gambe si aprono leggermente...le dita vanno sull'interno coscia...e all'improvviso sento la sua mano sui miei pantaloni. Accarezza il mio turgore, felice di sentire l'eccitazione. Con un gesto rapido, apre la cerniera della gonna, si alza leggermente e la fa scivolare ai suoi piedi. La guardo affascinato: di fianco a me c'è una bella ragazza, che gli altri vedono in giacca e camicetta, mentre io ammiro uno splendido slip di pizzo e due magnifiche gambe. Intanto il mio dito si è fatto largo nello slip, e sotto la morbida peluria trova un laghetto tiepido. Lei respira pesantemente. Poi apre la cerniera di pantaloni: le dita sottili entrano facilmente nei boxer, accarezzano piano la punta del membro...Ad un tratto si alza e va nel fondo del palco. La raggiungo. Si inginocchia, estrae il cazzo duro, lo masturba piano, lo apre tutto. Lecca lentamente l'asta, poi il glande rosso e gonfio, infine lo ingoia tutto fino alla radice, accarezzando piano i testicoli. Le accarezzo i capelli, spingendole la testa sul cazzo. Sento che la cosa le piace...Poi la faccio alzare, apro la camicetta, abbasso le coppe del reggiseno estraendo i piccoli capezzoli rosa duri e lunghi. Li strizzo fra le dita: lei si morde le labbra. Poi si gira di scatto, si china appoggiandosi ad una poltroncina. Ho davanti a me un magnifico culo e una passerina scandalosamente bagnata. Le mie dita corrono fra i due buchi. "Dai...mettimelo dentro" . Il glande accarezza tutta la vagina e poi entra tutto, scivolando facilmente su un mare di umori. I colpi si susseguono forti e profondi. La sento ansimare "Sì...così...non smettere". Poi arriva l'orgasmo...con ansimi tarttenuti. Anch'io sto per venire, glielo dico uscendo dalla meravigliosa grotta "No...vienimi dentro...riempimi tutta" . Con un ultimo sospiro mi chino su di lei, mentre il mio seme la riempie. Non so perchè, ma l'applauso di tutto il teatro non mi sorprende affatto.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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