Racconti Erotici > Lui & Lei > IL LAGHETTO DI MONTAGNA
Lui & Lei

IL LAGHETTO DI MONTAGNA


di Membro VIP di Annunci69.it bingo26
23.09.2024    |    4.250    |    8 9.9
"“Stasera alla mia amica racconterò che ho visto una luogo bellissima e…..."
Per lavoro mi trovavo a San Pellegrino Terme in provincia di Bergamo, collocata nel cuore della Val Brembana, e nota località climatica di cura e di soggiorno, adagiata lungo le rive del fiume Brembo.
Era una giornata bellissima, sole splendente, cielo terso, sul cruscotto 30 gradi. Gli impegni erano stati sbrigati prima del tempo, e il pomeriggio si presentava libero. Il proprietario del B&B presso il quale alloggiavo mi aveva consigliato di salire la valle ed andare su a Lenna e specialmente a vedere il lago del Bernigolo, un bacino di origine artificiale circondato dalle montagne e da una natura ricca e prorompente, mostra il meglio di sé quando si seguono i sentieri lungo le sue sponde.
Non ci pensai troppo, indossai il costume, un asciugamano nello zaino e direzione indicatami.
I luoghi sono un mix incantevole di colori, profumi e luci variopinte, che la gente del luogo e i non troppi turisti possono godere e apprezzare in maniera quasi esclusiva.
Parcheggiai vicino alla diga e mi incamminai sul sentiero che costeggia il lago. Ad un certo punto mi ritrovai ad un piccolo bivio e proseguii sulla mia sinistra, in un sentiero fra le rocce che mi condusse, in pochi minuti, ad una spiaggetta che era un vero angolo di paradiso.
Un tappeto di sabbia molto riservato, protetto da alberi e vegetazione e dominato da rocce affusolate ora bianche, ora rosa, che svettano sull’acqua.
Poggiai il telo a metà della spiaggetta ed osai togliermi bermuda e costume e, nudo, mi avvicinai alla battigia, per sondare la temperatura dell’acqua.
Era fredda anche se era ormai giugno inoltrato.
Decisi quindi di non osare e tornai a sdraiarmi sull’asciugamano. Spalmai un po’ di crema su viso, torace, gambe e anche sul membro, felice di evadere un po’ dopo tanta fatica accumulata nei mesi precedenti.
Il sole cominciò a farsi sentire, tant’è che dopo circa mezz’ora, accaldato e perlato di sudore, decisi di andare a fare un bagno. Entrai pima pucciando i piedi e piano piano arrivai a farmi coprire fino al petto dalla frizzantezza dell’acqua. Dalla mia posizione, saranno stati 50 metri circa dalla riva, vidi che una donna stava camminando, da sola, sul sentiero. Decisi di tornare indietro, perché iniziavo ad avere freddo. Arrivato nel punto a riva mi apprestai ad uscire dall’acqua mentre alla mia sinistra la donna stava arrivando in spiaggia. La guardai con la coda dell’occhio e notai il suo stupore quando mi vide uscire dall’acqua nudo, con sedere e uccello in bella vista. Dopo un attimo di titubanza si posizionò all’inizio della spiaggia, mentre io mi sdraiai di pancia sul mio asciugamano per asciugarmi.
Indossai gli occhiali da sole e la guardai meglio. Era davvero una bella donna, sui 55 anni credo, non molto alta, capelli castani alle spalle con qualche riflesso rossiccio, corpo formoso ed un seno abbondante, che a fatica veniva contenuto dal triangolo di colore viola. Dopo qualche minuto si girò di spalle, e che dire, il culo era davvero notevole. Se ne accorse anche il mio uccello, che iniziò a risvegliarsi dopo il freddo patito in acqua.
Si avvicinò anche lei all’acqua e scattò delle foto con lo smartphone; forse era la prima volta che veniva in questa spiaggia. Si spalmò quindi dell’olio abbronzante sul corpo, che risaltò ancor di più la sua bellezza; era proprio una gran figa con grandi occhiali che le donavano un’aria veramente sexy. Si mise a leggere un libro, ed un paio di volte i nostri sguardi si incrociarono, ma senza alcuna parola. Mi alzai e andai di nuovo a rinfrescarmi in acqua, anche per placare i bollenti spiriti. Al mio ritorno i nostri sguardi si incrociarono di nuovo e in quel momento lei slacciò il reggiseno del costume, mettendo in mostra due tette enormi. Il mio uccello alla vista ebbe un’erezione immediata che in realtà non mi vergognai di mostrare. Le sorrisi, e lei ricambiò esibendo dei capezzoli turgidi, segno che quella situazione non le dispiaceva.
Qualche minuto più tardi provò di nuovo ad entrare in acqua, ma tornò subito indietro.
Al che dissi: “fredda vero, io ho osato buttarmi ma è gelida”.
“Eh si”, mi rispose avvicinandosi “vorrei tanto fare un bagno in questo posto meraviglioso, ma non ho il coraggio”. “Io comunque sono Stella, piacere”, e mi allungò la mano per presentarsi anche se il mio sguardo venne rapito dai due seni a pochi centimetri dai miei occhi.
“Io mi chiamo Pietro. E’ la prima volta che vieni qui?”
“No” disse Stella, “in realtà conosco bene questi luoghi ma fin qui non mi sono mai avventurata prima d’ora. Sono in vacanza qualche giorno con un’amica e sto conoscendo un po’ le bellezze del luogo. Ho visto il sentiero principale che si diramava e allora per curiosità ho voluto vedere dove portava”.
“E sei rimasta delusa?”, feci io ridendo.
“No anzi, il luogo è favoloso, una bella scoperta. Toglimi una curiosità, ma come mai sei nudo?”
“Mi piace il senso di libertà che avverto senza il costume e ne ho approfittato visto la tranquillità del luogo e l’assenza di altre persone. Se, ovviamente, ti dà fastidio rimetto subito il costume”.
“No ci mancherebbe, io solitamente amo prendere il sole in topless, per cui nessun problema. Oltretutto sei in forma, per cui è un bel vedere”.
“Ti ringrazio, ti offrirei da bere ma ho solo dell’acqua”
“Però ho visto che hai della crema protettiva, quella potresti offrirmela, io ho solo l’olio abbronzante ma rischio di bruciarmi”.
“Certo, però sulla schiena la crema te la spalmo io”
“Se vuoi anche davanti puoi spalmarmela tu” fece lei, ammiccando.
La feci sdraiare sul mio asciugamano e iniziai a cospargere spalle e schiena di crema protettiva. Scesi fino alle gambe, massaggiando le caviglie ed insistendo sulle cosce prima e sul sedere poi. Stella si stava eccitando, e cogliendomi di sorpresa, si tolse lo slip.
“Cosi sei più comodo, e poi siamo solo noi, non c’è anima viva”
La feci quindi girare e le spalmai la crema sulla pancia fino al basso ventre, sfiorando il suo fiore, depilato. Le mani esplorarono i fianchi fino a sfiorare i seni, per poi accarezzare i capezzoli e l’areola, e provocare un brivido in lei, che allungò la mano a cercare il mio uccello, eretto e gonfio. Iniziò a masturbarlo, mentre io mi dedicai a leccare i seni, e a stringerli con veemenza, fino quasi a strizzarli. Mi misi in ginocchio, con il cazzo prima fra le tette e poi in bocca, mentre lei leccava l’asta e le palle fin quasi all’orifizio. Stavo quasi per venire, per cui andai ad esplorare la sua fica, grondante di umori e già ampiamente bagnata. La mia lingua si immerse in quel lago, mentre con il dito andai alla ricerca del clitoride. Stella iniziò a tremare, aveva raggiunto l’orgasmo.
“Scopami, mettilo dentro, ti desidero” e cosi il mio cazzo durissimo iniziò a stantuffarla con una penetrazione violenta, e le sue gambe appoggiate sulla mia schiena. Anche io stavo per raggiungere l’orgasmo, cosi avvicinai Stella verso di me e quattro, cinque fiotti di sperma raggiunsero il suo seno, prima di colare lentamente verso la figa.
Con i corpi sudati e sporchi di sabbia decidemmo allora di buttarci in acqua. Le nostre voglie tuttavia non si erano placate, e Stella mi deliziò di un pompino che fece immediatamente tornare il cazzo sull’attenti.
Poi appoggiò le braccia ad una roccia di granito e iniziai a penetrarla da dietro. Con un dito iniziai a stimolare il buco del culo e poi poggiai il glande.
“Fai piano, non sono abituata a prenderlo dietro, ma oggi ne ho voglia”.
Entrai con delicatezza, fin quando fu tutto dentro, fino alle palle. Con le mani afferrai le tette, mentre Stella mugolava e si contorceva dal piacere. La mia sborrata non si fece attendere, e fu non meno intensa della prima. Ci adagiammo sfiniti sulla roccia, mentre un uomo attraversava la spiaggia sorridente, probabilmente si era goduto lo spettacolo.
In tutto ciò si era fatto tardi, il pomeriggio era stato parecchio intenso e trasgressivo.
“Stasera alla mia amica racconterò che ho visto una luogo bellissima e…..beh il resto magari non lo racconterò nel dettaglio”.
“Domani se vuoi ti faccio conoscere un altro luogo magico, non molto distante da qui, ma bisogna camminare per un po’, poi però la fatica è decisamente ripagata. E si può stare nudi in libertà.
“Molto volentieri, però porta la crema protettiva, sai non vorrei bruciarmi”.
“E tu sei parecchio bravo a spalmare,..... e in tutto il resto!”.
Ci salutammo con un bacio intenso, caldo carico di aspettative…
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.9
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per IL LAGHETTO DI MONTAGNA:

Altri Racconti Erotici in Lui & Lei:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni