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Lui & Lei

FEARNOG ~ ovvero l’albero delle streghe


di FreyjaL
10.01.2025    |    47    |    0 8.7
"Ci sono dei luoghi che sono più adatti di altri a far crescere piante e persone, ci sono persone che possono fiorire in ogni luogo..."
Fonte di ispirazione: una leggenda germanica. Trasfigurazione di uno dei sette vizi capitali - LA LUSSURIA

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Una leggenda ha la consistenza diafana dei sogni.

Ella è una leggenda, Ella è la lussuria in persona eppure pare che di se stessa abbia ben diversa opinione. Veste con mestizia, non porta ornamenti sui capelli, non trucco sul viso. Cammina tra la gente come cento, mille altre donne simili a lei sebbene sia sommamente diversa.

I suoi passi misurati risuonano sul selciato, gli occhi imperscrutabili si soffermano in quelli delle persone che incrocia sulla sua strada, le labbra sono sempre aperte in un sorriso accattivante. Incontrandola non si può fare a meno di lasciarsi ammaliare dalla sua non bellezza, dalla calma, dalla misura con cui muove ogni più piccola parte del corpo.

Tutti la guardano e vedono in lei più di quel che essi stessi vorrebbero essere. Le donne la ammirano per la sua grazia, i bambini per la bontà, gli uomini per la sua arte e la sua generosità. Agli occhi della gente Ella è molte persone eppure non ne è nessuna, almeno finché non incontra quella che si rispecchia totalmente in lei.

Non porta abiti eleganti o appariscenti, l’abito migliore che possiede è il suo stesso corpo. Capelli rossi come lacrime di sangue, una pelle bruna e impalpabile come cipria, liscia e speziata che solo a passarle vicino inebria i sensi, due occhi verdi, profondi e torbidi come le acque immobili di una palude.

Ci sono dei luoghi che sono più adatti di altri a far crescere piante e persone, ci sono persone che possono fiorire in ogni luogo. Ella è così, come l’ontano bruno, fragile e tuttavia forte, in grado di attecchire in ogni dove e di ridare vigore alla terra in cui affonda le radici.

Ella è magia e terrore.

Non serve cercarla, saprà lei dove trovarvi. Non aspirate però ad incontrarla tanto presto perché, quando avrà finito con voi, il vostro futuro sarà infausto e terribile. Abbassate lo sguardo quando la incontrate per via, siate veloci a nascondere le vostre pulsioni, i vostri desideri, non sfidatela, meglio distogliere lo sguardo e far credere di essere codardi che rimanere intrappolati nella sua rete di mestizia.

Se vi cattura per voi è la fine, la più atroce e terribile che possiate mai aver desiderato per il vostro peggior nemico. Ragazzotti dai membri sempre gonfi nei vostri calzoni, uomini capaci solo di un veloce amplesso senza sentimento, vecchi, i cui pensieri lascivi e pruriginosi non trovano nemmeno più la strada per diventare azione, siete voi le prede più ambite.

Pare vagare per la città senza alcuna meta, invece la meta siete voi.

Ella vi cerca con attenzione e vi cattura proprio nel momento in cui siete più vulnerabili, quando siete innamorati o avete una donna a cui dare la vostra fedeltà. Ella se ne fotte delle vostre donne e dei vostri sentimenti, sa leggere solo il desiderio in cui annegano i vostri occhi. Toccatela e sarete bruciati per sempre.

- Fuggi!

Nascondi i pensieri, abbassa lo sguardo, non vedi? Ti ha trovato, non vedi come il suo incedere muta, facendosi leggiadro come danza, gli occhi risplendono, le labbra vibrano e il sorriso si fa seducente? Impercettibile il cambio di direzione che fanno i suoi passi tuttavia ora non potrai più fare a meno di incrociarla, quasi ci caschi dentro, Ella si scansa ma impercettibilmente il suo braccio sfiora il tuo, nudi.

- Fuggi!

Ma non sei più in tempo, il lampo nella tua mente cancella ogni altro pensiero e ti volti per seguirla. Non sai dov’Ella sia diretta, hai comunque la consapevolezza che non ti importi se ti conduca in un albergo di lusso, una casa, un bosco, una soffitta polverosa o il fondo del mare. E, proprio come le onde del mare, i suoi fianchi si muovono sinuosi davanti al tuo sguardo, ipnotizzandoti.

Non sta camminando veloce, ma a te sembra di non riuscire mai a raggiungerla, ti sembra che desideri averti lì, alle sue spalle, lì dove può farsi ammirare, lì dove iniziano e finiscono i tuoi sogni, lì su quella gonna anonima, né troppo stretta né larga, né troppo corta né lunga, che le balla intorno alle gambe sottili. Lì sui suoi fianchi morbidi e generosi.

È il bagno di una metropolitana il vostro covo d’amore, luminoso, lindo, profumato come un campo di fiori a primavera. Mille specchi rimandano le immagini fulgide di due amanti al loro primo incontro. Ella ansima leggermente, socchiude gli occhi e ti sorride. Ti fai vicino, le tue mani le accarezzano i capelli, il viso, le labbra, i seni sotto la stoffa di una camicetta dozzinale, suscitando la reazione pungente dei suoi capezzoli.

Una scoperta spalanca i tuoi occhi e alimenta il desiderio dentro i pantaloni firmati. I suoi occhi scrutano la consapevolezza nei tuoi e le sue mani scendono a scoprire quanto il gioco sia di tuo gradimento. Sorride. I rumori provenienti da fuori si mescolano al tintinnio della fibbia di una cintura di cuoio, il suono graffiante di una cerniera che si apre, il fruscio delle stoffe. La gonna sale sulla nudità d’Ella e le tue dita ne lambiscono la pelle vellutata, stupefatte.

E adesso guardati, specchiati, il re dell’universo, il re di quel universo che è il suo corpo perfetto, una mano stringe e tira i suoi capelli di seta, l’altra sul fianco, per tenerla stretta a te mentre ne violi l’intimità. Lo specchio rimanda il rossore sulle sue guance, delle sue labbra dischiuse, il liquido dei suoi occhi assenti e ti senti signore e padrone di un corpo che in realtà non ti appartiene, né ora né mai.

Rincorri come un treno sempre in ritardo un piacere che sale e ti assale da dentro le viscere, rincorri il tuo e il suo piacere cercando la sintonia con i movimenti di lei, composta e leggiadra anche mentre la stai possedendo come un forsennato. Rincorri la gioia di quel gorgoglio che le sale dal petto e offusca, nei suoi ansiti, la perfezione dello specchio.

- Rallenta!

Non cercare una fine precipitosa, perché essa sarà la fine di tutti i giochi, la fine del piacere, della gioia, la fine della vita. Godi fino in fondo dell’oblio di questo momento, perché quello successivo al vostro piacere sarà un unico crollare verso la morte.

- Rallenta!

Ti aggrappi con forza alla vita che sta per scorrere da te a lei ma non puoi trattenerti oltre, il suo lamento è un urlo incessante e scomposto adesso, il tuo respiro è un cavallo impazzito, il fremito che parte dai lombi percorre la brughiera del tuo membro ancora per poco eretto e turgido per morire nel deserto sconfinato del sesso d'Ella, arida e secca ora, dura come il legno dell’ontano immerso nell’acqua.

I tuoi occhi si riaprono lentamente, e dentro vi nasce e muore un orrore sconfinato: laide pareti ti circondano e ti soffocano come i muri di una prigione che ti si chiude addosso, imbrattate di scritte, e umori di ogni genere, l’olezzo del piscio ti ferisce le narici, il corpo scomposto d’Ella rugoso, piagato, fragile, punge il tuo sguardo fino a far lacrimare gli occhi di un pianto irrefrenabile.

Le gambe tremano le mani.

Ti rivesti velocemente, afferri la maniglia della porta e fuggi, ti rincorre l’alito puzzolente di un addio che spira tra i denti marci di una donna che non riconosci più. Ti aggiri fantasma tra la gente, invisibile, uomo senza luce, moribondo, sprecato, inutile, asservito, povero, svuotato, lurido, soffocato, spaventato, tremante, sconvolto.

Domani ritroveranno il tuo corpo tra i binari della metropolitana, le tue mani e il tuo membro inspiegabilmente carbonizzati e le labbra, gli occhi vuoti con le orbite grandi, i capelli insolitamente candidi più della neve, gli abiti firmati puliti e senza una piega.

Ella esce un attimo dopo di te - chi l’ha vista racconta di aver avuto l’impressione che il sole stesse uscendo da quel bagno pubblico per illuminare i sotterranei della metropolitana - capelli rossi come il sangue accarezzano la pelle bruna del suo collo nudo, lì dove finisce il colletto di cotone di una camicetta semplice, gli occhi verdi e scuri come le ombre di una foresta abbracciano in un unico sguardo ciò che la circonda, le labbra splendide sempre sorridono.

Ella è leggenda, scompiglio e morte.

[2014]
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