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Lui & Lei

Blind/2a parte


di Sofy0000
15.05.2022    |    542    |    7 9.8
"Quella connessione fino ad allora provata continuava, anzi era anche maggiore..."
Ci siamo ritrovati perciò insieme sdraiati e praticamente nudi. La sensazione era fortissima. Quella connessione fino ad allora provata continuava, anzi era anche maggiore. Non c'era musica nella stanza. Ma io la sentivo. Il suono intorno a noi era dolce e piacevole. Molto probabilmente noi eravamo tanta roba. Bastava. Produciavamo noi "musica" e atmosfera. Questo è un dettaglio che molto mi colpì. Perché io fino ad allora avevo sempre creato un 'atmosfera" accogliente e piacevole. Fatta di luci. Di suoni. Di profumi. Questa volta non c'era nulla di tutto questo. Di orpelli. Lei, io , noi eravamo gli unici protagonisti. A un certo punto ci mettiamo a mangiare della cioccolata all'arancia che le avevo chiesto di comperare. I piani erano quelli di andare a cena fuori. I progetti dentro la mia mente erano quelli di appunto conoscerci al buio per poi accendere la luce , fare le dovute presentazioni e poi andare a cena insieme e proseguire una bellissima serata poi. Magari fatta di un buon sesso. Chissà.
Se credete che sia accaduto ciò, ecco sbagliate di grosso.
La nostra esplorazione, il nostro contatto è proseguito. I cellulari erano spenti. Orologi non ne avevamo. A me ad un certo punto è venuto un desiderio fortissimo di possederla. Ad oggi non so dirvi se era anche veramente il desiderio di lei. Sta di fatto che abbiamo trascorso l'intera notte su quel letto. Avete letto bene. Non abbiamo mai acceso la luce. Non siamo mai andati a cena. Abbiamo trascorso insieme la notte più magica mi sia mai capitata. Ho immaginato così tante volte di possederla, che ora che era realtà, quasi non ci credevo. Il profumo della sua pelle era qualcosa che mi mandava fuori di testa. Poi lei sessualmente era energia pura. Mi ha preso e mollato innumerevoli volte. Le veniva voglia del mio cazzo, non chiedeva, prendeva, si accomodava sopra. Mi ha scopato non ricordo neanche io quante volte. Era un godimento puro. A me piaceva immaginare il suo viso, la sua bocca mentre gemeva di piacere. Alternava queste cavalcate con lunghi profondi caldi pompini. Memorabili. Credetemi. O forse normali pompini che per via della situazione io sentivo speciali. Prendeva il mio cazzo in bocca senza l'uso delle mani. Voleva che arrivasse in bocca da solo. La sua lingua giocava con la mia cappella. Il suo succhiarmi era forte e lungo. Sapeva cosa fare. Aveva capito cosa mi piacesse. Un'alternanza poi anche nel ritmo. Io so solo che sentivo tutto caldo. Che avvertivo che a volte lei voleva averlo fino a giù in gola, fino a dove riusciva ad arrivare. La sua bocca era accogliente, morbida. Solo a ricordarlo ora....mmmmmhhhh che voglia di un pompino. O meglio di quel pompino. La notte è proseguita così. Con noi due infiammati e appassionati. Alternavamo questi momenti di puro sesso, ad altri più teneri. Ci siamo fatti poi una doccia insieme....che non racconterò stavolta. Ci siamo anche addormentati a tratti. Insieme. Vicini. Come se fossimo due vecchi amanti e non due perfetti sconosciuti. Ci prendevamo. Ci svegliamo
Ci svegliavamo. Ci riaddormentavamo. In un turbinio di emozioni e sensazioni fisiche. Ad un certo punto
Ricordo abbiamo aperto gli occhi insieme....e con nostro grande stupore...ci siamo visti! Eh sì...dalle fessure delle persiane che davano sul balcone, entrava la luce del primo albeggiare.
Che dire..altra emozione. Altra sorpresa. Lei già la conoscevo, non era una sorpresa totale...ma i miei occhi incrociarono i suoi. Scoppiammo a ridere. Era bellissima. Non so dire altro. Sentii salire in me un'emozione ancora più grande. I miei occhi stavano ammirando quella donna che era stata mia tutta la notte. La luce si faceva sempre più chiara e ampia. Eravamo sdraiati uno accanto all'altro. Lasciavamo che la luce ci illuminasse ulteriormente.
Inutile dirvi che fu veramente difficile lasciare quel letto. Con la camera praticamente tutta illuminata, ci prendemmo ancora una volta. Fu indubbiamente diverso stavolta. Perché la vedevo. Vedevo i suoi occhi. Vedevo il suo sorriso mentre godeva ancora una volta. Aggiungevo il senso della vista. Ora nulla mancava. Era bellissima! Non riesco ad aggiungere altro. Ad un certo punto andammo giù a fare colazione. Sembravamo una normalissima coppia navigata. Fu un'oretta piacevole. Finalmente era di fronte a me. Potevo guardarla e parlarci. Purtroppo l'emozione e la situazione surreale mi crearono dell'imbarazzo. Avrei voluto dire molto di più di ciò che ho detto...Andammo poi a fare un giro per la città. Stavo bene. La sua compagnia mi inebriava. Era tenera. Molto tenera. Quella stessa donna che poche ore prima era stata una vera furia lì accanto a me, ora era una docile ed affettuosa compagna di chiacchiera e passeggiata. Ad un certo punto tirò fuori dalla borsa un pacchetto. Era indubbiamente un regalo. Per me, disse. Lo aveva comperato il giorno prima, prima che andasse in albergo. Voleva che avessi un qualcosa di lei. In ricordo del nostro incontro. Perché, mi disse, sapeva che mai più ci saremmo rivisti. È difficile spiegarvi in che situazione emotiva fossi, mi trovassi. Continuava a stupirmi. Continuava a dire e a fare cose che mi lasciavano in uno stato completo di subbuglio. Come se galleggiassi poco cosciente...Ovviamente la ringraziai molto per quel regalo. Anche se non capivo tanto il perché non ci saremmo mai più visti ... Arrivò poi il tempo di andare in stazione. Di comperare i due biglietti x due città di destinazione diverse. E arrivo' anche il momento del saluto. Del congedo. Da quella meteora che era capitata nella mia vita. Che aveva travolto la mia vita. Cosa provavo? Un mix di tante emozioni. Pensieri. Desideri. Ma forse ciò che ricordo maggiormente è un continuo desiderio di lei. Dei suoi baci. Un desiderio fisico. Di avere la sua lingua. Di sentire il suo sapore. Di avere le sue labbra sulle mie. I giorni a seguire non ci siamo sentiti. Poi dopo circa una settimana abbiamo ricordato con piacere ciò che era accaduto. Abbiamo ripercorso gli eventi , raccontandoci a parole ciò che però già avevamo percepito uno nelle braccia dell'altro. Non mi ha più scritto. È sparita. Mi mancava. Molto. Mi mancava la quotidianità dei nostri messaggi. Mi mancava lei. Tutto di lei. Ma non volevo essere invadente. Mi avrebbe scritto lei. Se lo avesse voluto. Ne ero certo. La volevo. Volevo riaverla. Volevo rivederla. Il suo regalo, quasi con gesto masochista, lo misi in studio da me. Su un piccolo scrittoio vicino ai divani. Mesi dopo mi feci coraggio e le scrissi un messaggio. Le chiesi di rivederci. Lei fu come sempre gentile nel rispondermi, ma non lascio ' la benché minima possibilità a che ciò accadesse. Era sempre così dannatamente risoluta. Sapevo che non avrei potuto farle cambiare idea. Ecco... così si conclude questa vicenda di cui ho voluto farvi partecipi. Una conoscenza magica. Surreale. Un privilegio e un regalo che la vita ha voluto farmi
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