Lui & Lei
Bastardo
di roberto69mara
04.10.2018 |
2.366 |
6
"Non parli, il rituale è sempre lo stesso..."
É tutto il giorno che ti sfuggo, non voglio incontrarti sei dolore e sofferenza. Anche l'ultima volta ti ho urlato in faccia “non voglio più averti” ma tu te ne sbatti e godi nel molestarmi; annienti la mia volontà e abusi del mio corpo a tuo piacimento. In ufficio cerco di confonderti con la scusa di finire una pratica o una riunione improvvisa ma tu mi ricordi costantemente che stai aspettando me. È sera, percorro velocemente il marciapiede che mi porta verso casa rinchiusa nella giacca e avvolta nel foulard che cerca di proteggermi dai freddi di questi primi giorni di autunno e, soprattutto, che cerca di proteggermi da te. Mi segui, ti riconosco fra le decine di passi che incrocio, cerco di sparire dietro ad ogni angolo dietro ad ogni ombra ma sei molto più veloce di me, ti sento addosso, mi ritrovo con il fiato corto e il tuo consueto saluto, un gelido abbraccio. Entro in casa, tutto è immobile, immerso nel buio, solo dalle finestre entra la debole luce dei lampioni a delineare i volumi degli oggetti ma senza dargli un'identità. Siamo soli, io e te, non posso scappare non posso nascondermi, io vittima e tu carnefice. All'improvviso mi stringi il collo, cerco di fuggire alla tua morsa ma finisco contro la porta che mi sono appena chiusa alle spalle. Bastardo non respiro, il tuo sorriso da stronzo affoga le mie speranze di libertà, sarà una notte brutale. I mie occhi si fanno piccoli mentre la tua forza crescere. Mi premi contro la porta e mi sciogli i capelli, non ti sono mai piaciuti raccolti. Percepisco un accenno di profumo del balsamo alla frutta che ho usato questa mattina, cerco di riempirmi i polmoni per quel poco che riesco a respirare perché so che per tutta la notte non sentirò più nulla di piacevole. Mi tieni lì, in sospeso, sento il tuo sguardo violarmi e la tua massa sconfinare in me. So come mi vuoi, mi vuoi nuda e puttana. Comincio a spogliarmi, lentamente, i pezzi cadono a terra uno alla volta senza un ordine senza una logica ma tu non vuoi logica , vuoi solo umiliarmi nei modi e nelle forme che la tua fantasia inventa. Ecco sono nuda, sudata ed ipnotizzata. I capelli ricadono sul viso coprendolo parzialmente, solo ora che mi vedi completamente indifesa lasci la presa al collo. Ti odio, ti ho sempre odiato. Passare la notte con te mi svuota completamente, non riesco a reagire, non riesco a fuggire. Non parli, il rituale è sempre lo stesso. Un brivido di freddo mi percorre la schiena, avvolta nell’indecenza della mia nudità attraverso l'ingresso, percorro il corridoio ed entro in bagno. Apro l'acqua della doccia, la vuoi bollente, mi vuoi bollente. Finché l'acqua scorre mi imponi di guardarmi allo specchio, gli occhi lucidi, una ruga in più rispetto all’ultima tua visita, ancora un velo di abbronzatura. Per un attimo si disegna un piccolo sorriso sulle labbra nel ricordare i caldi raggi del sole che quest'estate baciavano il seno nudo che ora sfioro con una carezza. Il vapore esce dalla doccia, mi spingi dentro con decisione, tu dietro di me, sento il tuo calore sulla schiena e l'acqua bollente sul petto. Nuovamente mi prendi il collo e faccio fatica a respirare. Mi obblighi a passare il bagnoschiuma su tutto il corpo, vuoi che metta particolare cura nell insaponare la fica e i seni, sai essere perverso e crudele. La mano scivola veloce fra le labbra che sembrano sempre più calde e viscose nonostante il sapone. Con tutta la forza mi schiacci verso il basso, sono una bambola di pezza nelle tue rozze mani. In ginocchio davanti a te, la mano insiste nella mia intimità, fino a che non apro la bocca per far uscire un gemito. Non aspettavi altro, senza gentilezza mi invadi la bocca riempiendola per scendere fino alla gola, sei forte, sei prepotente. Mi illudo ogni volta di poterti imbrogliare e invece il mio piacere, con te, non esiste. L'acqua scorre impietosa sul mio corpo sopraffatto dalla tua invadenza, sono calda e ansimante, comincio a sentire dolore in tutto il corpo ma tu non ti accontenti, vuoi possedermi. Non so come mi ritrovo nel letto, i capelli bagnati sparsi sulla pila di cuscini dove sono appoggiata con la schiena, le gambe oscenamente aperte verso lo specchio, mi guardi, mi guardo. Non ho alcun interesse per te, invece tu non puoi più fare a meno di me, sono la tua pianta e tu il mio parassita. Il tuo peso mi schiaccia, sento il tuo calore bruciarmi la pelle, sento il tuo lurido bacio togliermi il respiro. Ho perso la lucidità, assecondo ogni tuo impulso. Ogni tua spinta accompagna la mia mano che entra ed esce dalla fica in modo scomposto e convulso. Il tuo ritmo frenetico si fonde con il mio tremare, mi stai usando, mi stai infettando. Improvvisamente dalla fica seviziata e slabbrata schizza sul letto ogni goccia del tuo piacere e del mio dolore. Il gioco è finito, senza più forze mi abbandono esanime sul letto. Ora sono esattamente come volevi grandissimo figlio di puttana: nuda, coperta di sudore, odorosa di sesso, tremante di freddo nonostante la febbre, disidratata, col fiato corto, il battito del cuore che martella le orecchie e la testa che scoppia. Hai vinto tu ancora una volta, hai vinto tu ….. raffreddore bastardo!
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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