Lui & Lei
Archeologa, scavi per la fibra

05.09.2022 |
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"Si presento' mentre pioveva, chiedendomi se potesse andar in bagno e la accompagnai..."
Lavoravo presso la portineria e con l'avvento della fibra, anche il palazzo in cui lavoravo, si imbatte' nei lavori per la realizzazione della stessa. Ad ogni scavo a roma, deve esserci la presenza di un archeologo o archeologa, in previsione che vengano fuori dagli scavi, resti romani. Operai, scalvatori e notai una ragazza rotondetta, piccoletta e giovane. Capelli tirati e legati indietro, cicciottella. Non persi tempo a cogliere l'occasione per conoscerla, mi arrapava sognarla con il mio gran cazzo soffocato dalla sua bocca e il suo bel buchetto di culo... quando seppi che era calabrese... la cosa mi stuzzicava ancor più. I primi giorni allentai la pressione dopo che ci parlavo con battute e scuse... segandomi nel bagno del lavoro. I miei coglioni strabuzzavano di sborra, la immaginavo che mi bevesse, che lo guardava mentre la inculavo... sognavo di tutto. Lei la vedevo che non coglierà occasione di avvicinarsi. Una mattina gli offri un caffè e le sue guanciotte divennero rosse. In realtà io le sognavo di un altro colore, bianche del mio sperma. Un giorno mostrandogli il bagno dell ufficio pacchi, le chiesi se ne avesse avuto bisogno poteva utilizzarlo. Passarono giorni e una mattina, dopo i soliti rituali e dopo aver saputo che conviveva e abitava in zona, decisi alla prima occasione di affondare il colpo. Si presento' mentre pioveva, chiedendomi se potesse andar in bagno e la accompagnai. Come varco la.porta dell'ufficio pacchi le dissi ma posso lasciarti il mio telefono anche io convivo, ma credo hai capito che nn mi sei indifferente. Le accennò un sorriso e ci abbracciamo. Poi le dissi... chiudendo la porta, permetti vieni... e introducendo con lei in bagno iniziai a baciarla... ripetendo mi piaci. Lei non mi respinse anzi avverti la...mia erezione. Continuai dicendole, io nn resisto non vedi come sto e lo tirai fuori abbassando di colpo i pantaloni... palle comprese. Portai la mano e glielo feci stringere, dicendogli sentilo è tuo... è per te così. Con una faccia ormai persa, si chino e lo inizio a spompinare in modo frenetico, tra me che gli incalzavo frasi, brava... è tuo, devi sta tranquilla t voglio sempre, mi hai fatto.ammazza di seghe, da giorni te lo volevo dare. Lei mi bisbiglio... che anche lei lo voleva... che mi sognava da giorni. Prosegui dicendoti ti devi tocca sempre e sognarmi, ti sei toccata sti giorni lo volevi? Leo affermativamente rispose, la girai poggiando sul lavandino con le mani e inizia a spingerglielo in fica, rassicurandola che nessuno poteva vederci o disturbarci. Troppo il desiderio che stavo per venire dopo pochi colpi, glielo rimasi in bocca iniziando a scandagliare il buchino del suo culo con un dito, dicendogli sei stupenda...ti scopo sempre... dobbiamo mantenere questo segreto... entrambi abbiamo i compagni... ma ti voglio troppo. Schizzati il suo viso in modo esagerato... ci frequentammo clandestinamente per molto tempo, l'archeologia aveva trovato il suo obelisco...
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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