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Ballando a Cervia, becco due neri.


di Membro VIP di Annunci69.it anita69
22.03.2021    |    30.686    |    31 9.8
"Continuo così con un cazzo dentro e uno in bocca fino a che i nostri eroi non vengono ululando ed io mi accascio sul letto e dico loro…andate via che sto..."
A ballare andavamo e andiamo, covid permettendo, in Romagna: Bollicine a Riccione o Kursaal a Cervia.
Questo racconto, reale al 100%, si svolge a Cervia.
Come al solito in queste gite per ballare arriviamo il pomeriggio, dopo il lavoro, di giorno feriale e in bassa stagione.
Meno folla nelle piste, grandi Hotel a prezzo stracciati.
Questa sera siamo scesi a un vecchio ma famoso Hotel sul mare, ma non abbiano trovato posto e ci mettono nella dependance che è di fronte, lato terra.
Siamo un po’ seccati, ma la circostanza, senza saperlo, sarà invece favorevole e decisiva per la buona riuscita della serata.
Per la location nella dipendenza ci danno oltre la chiave della camera, anche quella del portone di ingresso in quanto non vi è concierge.
Mi vesto a fica, leggings di seta nera a vita alta, tanto aderenti che non posso mettere gli slip e la seta mi entra nella fica lasciando intravedere lo spacco. Camicetta bianca con un mini-reggiseno scollatissimo.
Facciamo l’aperitivo nella piazza principale di una elegantissima Milano Marittima, accanto a noi vediamo Bobo Vieri, con una fica da urlo.
Due cocktail Martini due ottavi, che ci danno sprint, poi cenetta in un ristorantino di pesce con una boccia di Berlucchi di contorno.
Siamo già belli caldi quando entriamo al Kursaal che è vicino al nostro Hotel.
La grande sala è già colma di persone, ma deve essere la serata delle famiglie. Molte coppie, pochi singoli.
Tavolino a bordo pista, ballo con Gius, ma quando lui prende fiato e ballo da sola, non c’è un cane di uomo decente con cui poter flirtare in pista.
La sera va avanti così, ballo con Gius, un po’ da sola, ma nessun gioco da fare. Gius mi dice ancora una mezzora e poi si va a nanna….ti devi accontentare solo di me.
Prendo Gius per una mano e lo conduco nella sala piccola, dedicata ai giovani e alla musica rock.
Un casino generalizzato e dopo poco Gius mi dice, io torno di là, tu rimani per un po’ a sbizzarristi a ballare con questi ragazzi e poi andiamo.
Appena Gius esce, mi trovo appiccicato un ragazzo di colore, che mi fa volteggiare in ogni dove a ritmo di rock.
Non sono appassionata del genere, non sono razzista, tutt’altro, ma i ragazzi di colore non hanno mai eccitato le miei fantasie ne la mia fica…forse perché da noi non se ne vede molti.
Il ragazzo è carino, giovane, mi stringe quando balla, struscia le mani sul mio culo, mi sta facendo arrazzare. Si chiama Daniel.
Balla in maniera divina, la musica è il suo forte, è un brasiliano in vacanza con un suo amico, che invece è Congolese: me lo presenta, un po’ più grande di età, ma soprattutto di fisico: è un colosso, molto scuro…penso che se sono vere le dicerie, deve avere un uccello mastodontico.
Continuo a ballare: la musica, gli abbracci, i Gin Tonic che Daniel continua ad offrirmi mi rendono euforica, sento sotto la stoffa dei suoi pantaloni un coso non male, ritto e duro e vi struscio volentieri la mia fica contro. Se continua così, con la fica in subbuglio, rischio che il bagnato si veda dai pantaloni, dato che non indosso slip.
Si va verso la chiusura del locale, Daniel mi chiede di venire in camera con me, sono arrapata il giusto e gli dico subito di si, ma lui mi dice che solo non viene, deve esserci anche il suo amico.
Resto perplessa non sono mai stata con un nero, nessun problema, ma due la prima volta mi sembra eccessivo…poi che dirà Gius?
Ormai ne ho voglia, ci ho fatto la bocca e gli dico di si.
Troviamoci davanti all'Hotel, vado a recuperare Gius, che annoiato si era appisolato sul un divanino.
Gli dico le cose per gradi: prima che ho beccato un giovane, che vorrebbe venire in camera con noi e Gius mi dice di si, poi, mentre usciamo gli dico che ho scelto un ragazzo nero per fare una sorpresa a lui che ha sempre avuto la curiosità di un incontro interraziale, mai interessato a me.
Gius mi guarda stranito ma è contento di fare questa esperienza.
Mentre andiamo nella dependance del vicino Hotel, Gius mi chiede dov’è il ragazzo e serafica gli dico, ci aspettano sulla porta sono andati a prendere dei preservativi. Andati? Mi dice Gius. Si amore sono due, se devo fare una cosa nuova, facciamola bene.
Sono riuscita a sbalordire anche un porco fantasioso come Gius.
Li troviamo davanti alla dependance, meno male che non siamo in Hotel, che presentarsi alla reception con due stangoni neri non mi sembrava il massimo.
Invece abbiamo le chiavi e saliamo in camera.
I due ragazzi mi sembrano intimiditi, Gius interdetto ed allora rompo gli indugi, mi tolgo la camicetta, il reggiseno e i pantaloni e in due minuti sono nuda fra tre maschioni.
Daniel che era il più arrapato, si spoglia mi prende per mano, ma scaraventa sul letto e senza dire bai mi schiocca il suo cazzo, non male, nella mia fica invitante e comincia a scoparmi di brutto.
Fame arretrata penso, ma i preliminari, specie se ci sono più uomini nel letto, mi sono sempre piaciuti molto.
Non c’è nulla da fare continua a scoparmi selvaggiamente fino a che non riempie il suo preservativo nella mia fica.
Sono venuta anch’io, sotto quei colpi serrati, ma, penso, ora proverò a dedicarmi a qualche gioco con Gius e l’altro ragazzo che si chiama Arthur.
Ambedue sono già nudi, prendo in bocca l’uccello conosciuto di Gius che si era già molto eccitato alla selvaggia scopata vista e poi avvicino la mia bocca al mega cazzo di Arthur, ma vengo respinta con le mani.
Resto basita ma Daniel che parla italiano, mentre l’altro solo francese, mi spiega che è musulmano osservante e che la sua religione non gli consente quelle pratiche sessuali depravate, dalla civiltà occidentale.
Mi spiega che lui mi deve scopare alla missionaria e che quindi mi devo sdraiare sul letto e lui mi monterà.
Mi viene da ridere ma l’eccitazione di poter avere un cazzo nerissimo ed enorme mi tenta troppo e faccio come dice.
Lui entra in me senza molti riguardi, guida il cazzo vicino alla mia topa e poi affonda con un sol colpo, che mi stordisce….un palo enorme che mi sta dividendo in due la pancia, che dico la pancia…lo stomaco perché penso sia arrivato fino a li.
Comincia a stantuffare con colpi violenti, forti, profondi, mi spacca tutto, urlo di dolore e di godimento, sembra non finire mai, mi uccide: ho la topa in fiamme e dopo un bel po’ si scarica nel preservativo dentro.
Sono distrutta come avessi vangato un campo, deve avere la topa rossa come il fuoco che mi sta divorando tutto, in basso.
Gius è rimasto folgorato dallo spettacolo e mi porge arrapato il cazzo in bocca e in pochi colpi mi riempie la gola, perché ne avevo voglia di berlo per spengere l'incendio dentro.
Prendiamo un momento di pausa, Gius mi porge qualcosa da bere, ma vedo i due ragazzi nuovamente con il cazzo ritto e con il preservativo già messo….era solo l’antipasto.
Mi sto cominciando ad eccitare nuovamente e la stanchezza scompare.
Questa volta inizia a scoparmi Arthur e lo fa con meno foga, il suo enorme cazzo mi riempie totalmente, lo sento che mi batte sull’utero e mi sodomizza tutte le pareti delle fica.
Non finisce più e sono scossa da un orgasmo dietro l’altro.
Sono in trance da sesso e appena lui è venuto di nuovo, invito Daniel a sdraiarsi sul letto e gli monto sopra impalandomi sul suo uccello nero.
Lo cavalco lentamente dicendo frasi sconclusionate, come cavalca mandingo, cavalca la tua giumenta e allora Gius mi tappa la bocca con il suo cazzo che ciucco con avidità.
Continuo così con un cazzo dentro e uno in bocca fino a che i nostri eroi non vengono ululando ed io mi accascio sul letto e dico loro…andate via che sto morendo.
Credo di aver avuto un numero di orgasmi enorme di cui ho perso il conto….sono letteralmente distrutta, la fica e la bocca in fiamme.
Mi addormento di brutto, così nuda fra tre uomini nudi.
La mattina mi sveglio sotto le coperte, Gius mi deve aver messo a letto per benino, grato dello spettacolo a cui l’ho fatto partecipare.
Anche questo è stato un atto unico perché fino ad oggi non mi è più capitato di farmi scopare da un uomo di colore, non c’è stata più occasione.

Anita






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