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A Livorno in hotel, un non previsto incontro, con due falegnami.


di Membro VIP di Annunci69.it anita69
23.11.2021    |    21.938    |    42 9.8
"Paolo si ferma, estrae il suo cazzo bagnato dalla fica, dice ad Antonio di sdraiarsi sulle spalle a cazzo ritto e mi accompagna a salire su di lui..."
Quest’anno l’estate di San Martino è particolarmente dolce: sole, caldo, voglia di vivere.
Con Gius decidiamo di andare un paio di giorni e una notte a Livorno, una città che ci piace molto, con i fascinosi canali della Venezia, la costa frastagliata di scogli, l’Acquaviva, la Baracchina Rossa, la Terrazza Mascagni che nei tempi bui fu intestata a Ciano. L’affascinante porto con la fortezza medievale e quella rinascimentale, le tante trattorie dove degustare una cucina “forte” rossa di pomodoro ma anche di pesce freschissimo.
Amiamo Livorno e passare due giorni romantici, con il sole novembrino, ci aggrada molto.
Prendiamo una camera matrimoniale in un Hotel a tre stelle, carino, pulito, ci insediamo nella tarda mattinata e vista l’ora tarda, decidiamo di mangiare qualche cosa al ristorante dell’Hotel, riservandoci una cena pantagruelica per la sera.
Mi metto addosso qualcosa di leggero, casualmente abbastanza sexy e scendiamo a pranzo.
Ci danno un tavolo con accanto due baldi giovani, due belli, alti, robusti, con le mani dure e callose, da lavoro.
Non manco certo di osservarli e loro guardano me, con occhi interessati anche un po’ morbosi, devono essere a stecchetto da un po’ per guardare così una "cinquantaccia" come me, sempre in tiro, ma più grande assai, di loro.
Gius, che è sempre pronto con la sua maialaggine, fa in modo che mi sieda dalla loro parte: non perde occasione per esibirmi, se capita l’occasione.
Per sedermi al tavolo devo chiedere permesso ad uno di loro, quello più alto, che è carino ad alzarsi, ma anche pronto a strusciarsi casualmente sul mio culetto, quando passo davanti.
Ordiniamo delle cozze al vapore e triglie alla livornese per stare leggeri.
Anche i ragazzi stavano mangiando le stesse triglie e mi viene spontaneo chiedere loro, che non avevamo mai smesso di fissarmi, se erano buone.
E’ bastato quella frase per far partire una conversazione a 360° con loro attenti ad ogni mia mossa, con gli occhi che mi bucavano il vestito.
Veniamo così a sapere che sono due falegnami specializzati, che vengono dal nord Italia per fare dei lavori di rifinitura su un grande barca in costruzione nei cantieri livornesi.
E’ l’ultimo giorno, poi l’indomani mattina ritorneranno a casa, dopo una settimana di duro lavoro.
La chiacchierata va avanti e il vino aiuta a spostare il discorso sul frivolo: grandi complimenti alla mia mise, ai miei occhi, al mio fascino, al mio essere “donna”.
Mi sto cominciando a divertire, faccio la civetta con discrezione, dico e non dico, accavallo di gambe con malizia, tiro insomma la mia rete di milf vogliosa di gioventù.
Prima di andarsene i due giovani ci propongono di bere qualcosa la sera dopo che siamo tornati da cena…mi schernisco…dico vediamo…vedo che guardano con interesse la chiave della nostra stanza, che ha il numero in bella vista.
Sono certa che l’hanno memorizzato.
Sorrido maliziosa buttando là che forse l’armadio della nostra camera non chiude bene, ci vorrebbe un falegname o meglio due…e mi alzo da tavola ridendo per fare come Arlecchino, che diceva il vero, ridendo.
Gius ed io andiamo sul mare, a godere di un sole pallido ma gioioso, poi in Via Grande a fare un po’ di shopping, infine a bere un buon aperitivo, un cocktail assai tosto.
La cena in una trattoria classica livornese nella Venezia. Linguine alle cicale, fritturina di moscardini io e paranza Gius.
Lasciando il classico Cacciucco, al pranzo di domani.
Una bella boccia di vermentino della Gallura, 14° gradi, per dare goduria e allegria.
Per finire, un bel ponce alla livornese.
Siamo felici, goduriosi di cibo e di alcool, ci avviamo traballanti verso l’Hotel e a una romantica scopata fra noi.
Rientrando in hotel troviamo una sorpresa, devo dire inaspettata, perché mai avrei pensato che al di là di qualche discorso a bischero, due bei giovani ragazzi avessero fatto un pensierino serio, a me.
I due falegnami sono stravaccati su due poltrone della Hall e quando passiamo mi salutano affettuosamente, fanno grandi sorrisi e mi strizzano l’occhio voluttuoso.
Guardo Gius, sorpreso anche lui, ma sempre pronto ad essere un porco, che mi fa un cenno d’intesa con la testa ed allora io inizio a salire le scale, dopo lui, sculettando in maniera oscena e facendo titillare la chiave della camera dietro il mio culo, come chiaro segno di disponibilità.
Entriamo in camera, Gius va in bagno, io mi osservo attenta al grande specchio dell’armadio per vedere se sono perfetta…e lo sono…
Si sente bussare alla porta, Gius mi dice vai ad aprire e guarda chi è.
Sono loro, i due giovani falegnami che mi dicono: "è qui che c’è anta di un armadio da sistemare?"
A me non manca la battuta e rispondo: "No, da sistemare c’è solo il letto, non è molleggiato abbastanza, va provato."
Scoppiamo tutti a ridere, abbasso le luci della stanza, sono in piena forma, ma ho sempre vent’anni più di loro e le luce basse e diffuse aiutano molto.
I due ragazzi mi si avvicinano e mi circondano, uno, davanti, mi mette subito la lingua in bocca in un bacio appassionato, mentre l’altro mi si incolla dietro, puntando il suo coso sulle mie chiappe e stringendomi da dietro le poppe.
Urlo…sommessamente…”piano ragazzi che non ho trent’anni come voi, sono delicata, da trattare con garbo”, mentre restituisco un bel pezzo della mia lingua nella bocca del ragazzo che mi sta davanti muovendo il culo in qua e là per strusciare il cazzo duro, del secondo ragazzo.
Gius si sta divertendo e si siede su una poltroncina a vedere…il solito guardone.
I due ragazzi iniziano a spogliarmi ed io spoglio loro. Levo la camicia prima a ad uno, poi all’altro e compaiono due spalle toste che mi annebbiano la vista.
Loro mi sfilano dalla testa il vestito, e in un baleno si sbarazzano del mio reggiseno e degli slip, lasciandomi nuda fra le loro braccia muscolose.
Li aiuto a togliersi i pantaloni e gli slip: sono curiosa di vedere come sono messi…e sono messi bene…tutti e due già tesi e in tiro.
Faccio in tempo a giudicare che quello più basso è più dotato dell’altro, per non smentire il detto, ma comunque ben messi tutti e due.
Mi faccio trascinare sul letto, ma prendo io l’iniziativa e li faccio sedere sul bordo letto invitando Gius a sedersi accanto a loro, anche lui con l’uccello fuori e ritto.
Mi metto in ginocchio e comincio a leccare prima un cazzo, suggendolo anche con le labbra, per poi passare all’altro ed infine a Gius. Poi riprendo daccapo.
Faccio avanti e indietro, più volte, su e giù con la lingua dalle palle al prepuzio, che poi ingollo i tre uccelli, uno alla volta, con movimenti ritmici, che mandano in visibilio i tre maschietti, due giovani, uno passatello.
La mia cura con lingua, labbra e bocca sta facendo effetto ai tre che cominciano a smaniare e ad avere il respiro pesante.
Mi fermo non vorrei perdere il meglio per troppa fretta.
Mi sdraio nuda sul letto e i ragazzi si mettono ai miei due lati, mentre Gius torna sulla poltroncina nell’osservatorio privilegiato.
Bacio con passione il ragazzo che non avevo baciato prima, che si chiama Paolo e che mi strizza le poppe con tutte e due le mani, mentre l’altro, Antonio, mi mantrugia il culetto e mi accarezza la fica.
La temperatura sta salendo in tutti e quattro perché vedo Gius con l’uccello in mano che si sta già segando.
Paolo il ragazzo che mi stava baciando lascia la mia bocca e porta la sua lingua in basso, fra le mie cosce oscenamente spalancate.
Lecca i lati della fica, che è in parte depilata, con una leggera peluria castana dal clitoride in su, poi la passa fra le grandi labbra, che iniziano a tremare e a bagnarsi.
Insinua una lingua lunghissima dentro la fica che si apre come un giglio e poi la passa più volte sul clito, facendomi arrazzare di brutto.
Nel frattempo, Antonio, l’altro ragazzo, ha portato il suo uccello all’altezza della mia bocca, lo faccio entrare e lui inizia a scoparmi le labbra e la gola come fosse una topa.
L’azione dei due ragazzi sulla fica e sulla bocca mi stanno portando ad un orgasmo che arriva violento e che mi sconquassa tutta.
Serro le cosce sul viso di Paolo e do uno strizzotto con le mandibole al cazzo di Antonio, che sussulta preoccupato.
Ho goduto da impazzire a pensare, vedere, essere leccata e toccata da due ragazzi così giovani e possenti.
Non ho tempo di rilassarmi che Paolo si fa largo fra le mie cosce, poggia la punta del suo uccello sulle labbra della mia fica, si ferma un attimo per farmi arrapare al pensiero di quanto sta per succedere e poi entra lentamente, lentamente nella mia caverna femminile.
Sento il suo cazzo grande e duro strusciare sulle pareti della mia fica e arrivare fino in fondo a toccare il mio utero che è già in fiamme.
Sentire un uccello maestoso entrare lentamente dentro di me, fino a spaccarmi in due, sentirmi posseduta, mi dà sempre una grande emozione, una grande godimento.
Un godimento in questo caso doppio, perché so che ho accanto un altro giovane ragazzo che dopo prenderà il posto del primo e mi scoperà anche lui con ardore.
Paolo ha preso a fottermi lentamente ma con un ritmo costante che fa bagnare la mia micetta di brutto anche perché Antonio ha ripreso a scoparmi la bocca.
Inizio a mugolare come una gatta in calore, sono sconquassata nella fica e nella bocca e sto venendo in continuazione.
Paolo si ferma, estrae il suo cazzo bagnato dalla fica, dice ad Antonio di sdraiarsi sulle spalle a cazzo ritto e mi accompagna a salire su di lui.
Il cazzo di Antonio entra con un solo colpo nella mia topa allagata ed il godimento mi porta a spingere il mio corpo subito su suo cazzo, mi alzo e mi abbasso per sentire bene quella mazza di carne dura e viva entrare dentro di me strappandomi ad ogni colpo un urletto di piacere, mentre le mie poppe sbattano fra loro al ritmo della scopata.
Paolo ora mi spinge ad abbassarmi su Antonio, sento le sue mani che aprono le chiappe del mio culetto e due dita entrare nel buchino.
Urlo che li sono molto stretta che ci vuole la crema, ma ho dimenticato la "maialosità" di Gius, che è pronto a dare un vasetto di vasellina che porto sempre in borsa, a Paolo.
Anzi è Gius stesso che mi bagna con la vasellina il buchetto e che con le dita lo lubrifica bene, anche dentro.
Paolo, che è il più alto dei due e quindi con l’uccello più normale, ora lo spinge verso l’ano che piano piano e con dolore mio, si comincia ad aprire.
Sento la sua cappella insinuarsi fra le crespe del mio buchetto, forzarlo e passare dentro con grande soddisfazione del ragazzo.
Mi sta inculando, mentre ho il cazzo del suo amico nella fica.
Passata la cappella il suo cazzo entra tutto nelle miei viscere e sento le sue palle che sbattono sulle mie chiappe.
E’ lui che mi scopa con forza mentre Antonio si limita a muovere il cazzo nella fica per paura che movimenti bruschi lo facciano fuoriuscire.
La doppia scopata mi sta facendo sbrodare di continuo, impazzisco di gioia e comincio ad urlare di godimento.
Allora Gius per non svegliare tutto l’Hotel, dice lui, mi mette il suo cazzo in bocca e gli urli diventano rantoli.
Un cazzo nel culo, uno in fica e uno in bocca, il massimo che una donna possa desiderare.
Inizio ad avere quell’orgasmo multiplo che rare volte ho raggiunto e che non tutte le donne hanno provato.
L’orgasmo multiplo è dato da una serie contrazioni perivaginali ritmiche, continue, profonde e potenti, una dietro l’altra con continuità.
Lo chiamano Climax, ma come si chiama mi importa poco, mi importa molto di più quando riesco a raggiungerlo.
E’ una sensazione unica, potente di piacere fisico e mentale, una scarica elettrica, una esplosione continuata, che mi fa serrare e aprire le cosce in continuazione, far uscire lava bianca dal vulcano della mia fica, per molti secondi forse minuti, fino a che non abbatto distrutta, a cosce larghe.
Inutile dire che di fronte a questo mio orgasmo multiplo i due ragazzi hanno vomitato il loro sperma nella mia fica e nel mio culo, facendomi sentire il caldo della loro broda anche attraverso i preservativi, riempiti fino all’orlo.
Anche Gius aiutandosi con le mani sbroda nella mia bocca ed ingollo tutto per togliere l' arsione nella mia gola.
I ragazzi si sfilano contenti dai miei buchi, sono distrutta ma per ringraziarli del godimento che mi hanno dato sfilo loro i preservativi e pulisco con la lingua e le labbra i loro uccelli, con cura e pazienza, strizzando loro le palle per far uscire le ultime gocce di sperma.
Sono distrutta un bacio di saluto ai due ragazzi e mi infilo sotto le coperte…mi laverò domani mattina.
Gius mi sistema le coperte entra nel letto mi abbraccia dicendomi: "ti amo perché sei la più grande troia di questo mondo". Ma si può?

Anita









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