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L’amore per un padre supera ogni cosa


di alfredCA
04.06.2019    |    14.600    |    8 9.5
"Non avevo mai preso un cazzo in culo ma bo, non so era dentro e non mi aveva fatto male..."
Avevo da poco terminato gli studi e immediatamente dopo mi sono attivato per cercare lavoro e fare di tutto per potermi rendere autonomo dalla mia famiglia.
Io Silvio avevo da poco compiuto 24 anni e vivevo in casa dei miei con mio padre che faceva il trasportatore e due fratelli più piccoli, Marcello di 23 e Renato di 21. Purtroppo mia madre da diversi anni era venuta a mancare causa un bruttissimo incidente stradale. A casa avevamo raggiunto un ottimo livello di sopravvivenza, mio padre sempre in giro per lavoro e io e i miei fratelli a badare alla faccende domestiche, compreso preparare il pranzo e la cena. Insomma eravamo in grado di badare a noi stessi.
Una volta alla settimana veniva una zia, sorella di mia madre che insieme ad una ragazza di supporto completava i lavori famigliari, quali pulizie, lavaggio e sistemazione indumenti e vestiti vari.
A fine settimana era mio padre che ci approvvigionava, faceva le compere al supermercato e comprava tutto il necessario per la settimana, non ci faceva mai mancare niente.
Nonostante in casa fossimo sempre soli, abbiamo sempre condotto una vita nella correttezza e nella lealtà con gli altri. Sia io che i miei fratelli da un bel po’ ormai, ci masturbavamo insieme e ci limitavamo ad accarezzarcelo a vicenda, gli ormoni erano a mille ma niente di più.
Ciascuno di noi aveva le proprie amicizie e la ragazza e questo ci aiutava moltissimo a distrarci e a farci respirare un po’.
Una domenica mattina, Fulvio il fratello gemello di mio padre, mi chiama per dirmi che vi è la possibilità di fare uno stage in una grossa società che stava a meno di un chilometro dalla sua tenuta. Gli rispondo che sono interessato e che un po’ di esperienza lavorativa mi avrebbe fatto bene e sarebbe stata bene accetta, per cui gli ho dato mandato di parlare tranquillamente a nome mio e se era necessario mi sarei anche recato personalmente.
Non trascorsero tanti giorni che zio Fulvio mi telefonò per dirmi che mi sarei dovuto presentare in quella società e fornire tutta la documentazione.
Il pomeriggio del giorno successivo, metto in valigia alcune cose e prendo il treno per andare nel paesino dove mio zio aveva una grande tenuta e dove a un tiro di schioppo vi era lo stabilimento in questione. Il viaggio durò oltre un ora, infatti era distante circa 100 km. All’arrivo in stazione trovai mio cugino Valter che in macchina ha coperto il tragitto tra la stazione e la tenuta dello zio.
Valter era mio coetaneo, stessa altezza, addirittura stessi capelli chiari ma aveva una muscolatura da spavento. Era uno che dalla mattina alla sera aiutava lo zio insieme ad alcuni dipendenti, a gestire la fattoria. Nella fattoria vi erano una trentina di vacche da latte, tantissime pecore e capre, oltre a galline, conigli, anatre e oche, un piccolo zoo. Enormi distese di terreno erano adibiti al pascolo degli animali e altri terreni a frutteto e alla coltivazione di ortaggi. Un posto stupendo, mi piaceva tantissimo vivere in quell’ambiente all’aria aperta anziché in quell’angusto appartamento di città dove eravamo costretti a vivere.
Presentata la documentazione, il giorno successivo mi fecero iniziare lo stage, era veramente quello che cercavo ed ero al settimo cielo, certo mi dispiaceva per i miei fratelli che erano rimasti da soli ma mi ripromettevo di fargli venire al termine della scuola per stare nuovamente tutti insieme. Erano parte della mia esistenza. Mi dispiaceva anche per la mia ragazza, ma le telefonate durante il giorno non si contavano.
Trascorrevo tutto il giorno a lavoro ed ero a casa dello zio la sera solo dopo le 17, per fortuna faceva buio due ore dopo per cui mi rimaneva un po’ di tempo per girare con mio cugino e seguirlo nel lavoro. Mia zia, era su una sedia a rotelle per via dell’incidente dove perse la vita mia madre, la vedevo solo poco tempo per la cena e di lei si prendeva cura una badante che non la perdeva mai di vista.
Una delle prime sere, dopo aver chiacchierato con tutta la famiglia riunita, mi ritirai nella mia cameretta per rilassarmi un po’ e telefonare e pensare ad Elisa la mia ragazza e ai miei fratelli che avevo lasciato in città.
Sento bussare e dico a voce alta di entrare, anche se non sapevo chi fosse, era Valter che in mutande era venuto a farmi visita e si era accomodato al mio fianco sul letto. Abbiamo parlato un po’ e poi ha iniziato ad accarezzarmi il viso e i capelli chiedendomi cosa avessi per essere così triste. Ovvio gli dico che un po’ di nostalgia non mancava ma che ero veramente contento della ospitalità ricevuta e dell’affetto che mi stavano dimostrando.
Si abbassa verso di me e mi da un bacio sulle labbra, stringendomi molto forte a se. Contraccambio e vedo che il suo cazzo ha preso consistenza e a fatica riesce a stare dentro le mutande. Lo osservo, mi piace, vorrei toccarglielo ma mi do una controllata e nel frattempo anche il mio ha preso consistenza. Lui se ne accorge anche perché era seduto e il suo sedere era quasi a contatto col mio cazzo. Si gira verso di me e mi dice: “we Silvio sei eccitato, lo sento duro sul mio fondo schiena”
ed io: “Be si la tua tenerezza e come mi stai accarezzando, me lo ha svegliato, scusami mi sposto”.
Valter: “ma no non preoccuparti è normale e poi a me piace sentirlo appoggiato” e non aveva ancora finito di parlare che ha tolto il lenzuolo ed ha iniziato a toccarmelo. Non avevo più inibizioni, il suo mi incuriosiva e mi sarebbe piaciuto averlo tra le mani, così inizio ad accarezzarglielo e a massaggiarli le palle. In pochissimo tempo e senza che nessuno dicesse niente ci siamo ritrovati nudi a leccarcelo e a succhiarci. Una sensazione bellissima. Aveva un sapore stupendo e mi piaceva tanto averlo dentro la mia bocca che ha iniziato a succhiarlo e a farlo entrare ed uscire.
Non avevo mai provato niente di simile, con i miei fratelli ci siamo segati a vicenda ma mai eravamo arrivati a fare un magnifico 69. Siamo venuti in contemporanea, io dentro la sua bocca e lui dentro la mia. Lui ha ingoiato tutto e così per non mostrarmi schizzinoso e per evitare di andare in bagno, ho ingoiato anche io. Alla fine ci siamo ritrovati abbracciati e con le bocche incollate e le nostre lingue che si succhiavano e si attorcigliavano.
Siamo rimasti un bel po’ stretti in quella posizione, poi lui si è alzato e mi ha ringraziato dicendomi che in una delle prossime sere avrebbe anche voluto sondare e provare il mio buchetto. Dopo il mio assenso, mi ha dato un ulteriore bacio augurandomi la buonanotte.
All’indomani sera, mentre seguivo Valter al completamento delle attività, in un attimo di pausa mi dice:
“Silvio ti è piaciuto ieri sera? Io ci sto ancora pensando e mi è piaciuto tantissimo, una esperienza con te fantastica, a te è piaciuto?”
Io: “Si certo tantissimo, anche per me è stata la prima volta e lo rifarei volentieri se tu sei d’accordo”
Valter: “si certo ben volentieri non vedo l’ora di trovare un altro momento di intimità con te, sei bellissimo. Per me non è la prima volta, ho avuto modo di farlo anche con altre persone ma con te è tutta un'altra cosa. Vieni, ti faccio vedere un angolo del fienile particolare, poi domani sarò più chiaro”. Lo seguo e vedo che passando per un varco abbastanza spazioso tra le tantissime rotoballe si raggiungeva uno spiazzo cementato, ben pulito con delle brande e dei materassi.
Vedi, mi dice: “questo è il posto dove tantissime volte ci fermiamo per riposarci, stare in intimità e prendere un po’ di fresco, ma domani ti spiegherò meglio, tanto domani essendo sabato, starai tutto il giorno a casa presumo e quindi abbiamo più tempo. Poi domani ci sarà anche la visita di zio, tuo padre che al solito la mattina del sabato non manca mai di farci visita e ora a maggior ragione che ci sei tu”
Io: “si domani e dopo sarò libero tutto il giorno e lo dedicherò a studiare qualcosa per il lavoro e poi ad aiutarti tutto il giorno, la prossima settimana però rientrerò a casa, partirò il venerdì e farò rientro il lunedì mattina, ovvio se mi accompagni in macchina e vieni e riprendermi alla stazione”
Valter: “ma certo, tranquillo, non porti problemi, chiedimi qualsiasi favore e per te faccio tutto, sono contento di averti qui e quindi sarò a tua disposizione”
All’indomani molto presto Valter viene a svegliarmi per fare colazione e andare subito nei campi a lavorare. Gli ho dato una mano a radunare la capre e lui ha iniziato a mungerle, mente lo zio Fulvio era alle prese con le pecore e la mungitura automatica o meglio col mungitore.
Mentre io aiutavo Valter ecco che sento un suono di clacson, mi giro ed era mio padre. Gli corro incontro per abbracciarlo e per baciarlo, avevo una grande stima per mio padre, dalla morte di nostra madre, si era dato da fare per starci il più possibile vicino e non farci mai mancare niente ed aveva per noi un grande affetto e io di questo gli ero grato. Valter e zio lasciano il loro lavoro e insieme con me ci accomodiamo in cucina dove c’era anche la zia per berci un ottimo caffè tutti insieme.
Mio padre comincia ad assillarmi con tantissime domande sullo stage e di come mi stessi trovando insieme alla famiglia dello zio . Tutte risposte molto positive le mie per cui mio padre mostrando contentezza si è ritirato con lo zio e io e Valter abbiamo ripreso il lavoro con le capre.
Al termine, dopo che Valter si è dato una bellissima rinfrescata si è avvicinato a me e mi ha dato un bellissimo bacio in bocca che io ho gradito tantissimo infatti gli ho tenuto la testa per far durare più a lungo possibile il nostro bacio. Valter mi ha preso per mano e all’orecchio mi ha detto: “Adesso ti faccio vedere una cosa, ma promettimi che terrai il segreto su quello che stai per vedere, nessuno deve sapere, me lo prometti?”
Ovviamente gli ho detto che qualsiasi cosa avessi visto sarebbe stato per me un segreto e così mi ha portato attraverso il fienile verso la stanza che mi aveva fatto vedere la sera prima. Mi ha suggerito di far piano e di guardare ma stando nascosti per non farci vedere e così ho fatto.
Incredibile quello che si è presentato ai miei occhi, mio padre e lo zio Fulvio erano completamente nudi impegnati in un 69 . Si succhiavano a vicenda e si vedeva che stavano godendo alla grande. Si accarezzavano ovunque. Io non avevo mai visto mio padre nudo, lo avevo immaginato ma questa era la prima volta che vedevo il suo cazzo che detto tra noi, era fantastico e così lo era anche il suo bellissimo culo sodo.
Mentre ancora incredulo guardavo, vi era Valter che mi aveva infilato la mano sotto le mutande e mi stava toccando e accarezzando il culo e il buchetto. Io ero eccitatissimo e il mio cazzo duro come la pietra e a fatica stava ancora dentro le mutande.
Nel frattempo mio padre e mio zio si staccano e mio zio si mette alla pecorina per farsi inculare da mio padre. Sia lo zio Fulvio che mio padre avevano un bellissimo fisico, robusto ma asciutto, avevano gli occhi chiari e dei capelli foltissimi che ormai erano brizzolati. Vedere i due gemelli omozigoti, infatti erano due gocce d’acqua, era fantastico, neppure nei migliori film porno che avevo visto, avevo potuto ammirare degli attori così belli e bravi come lo zio Fulvio e mio padre Michele. Gli avevo già potuti osservare mentre sborravano e anche quella per me fu una sorpresa. Ho visto tanta di quella sborra che non immaginavo si potesse fare. Ero ancora li che guardavo e nel frattempo mi stavo masturbando lentamente e Valter mi stava leccando il buchetto.
Mio padre e lo zio invertono i ruoli, adesso era lo zio che stava inculando mio padre e si vedeva che stavano godendo tantissimo. Erano fantastici, dentro di me pensavo che non mi sarebbe dispiaciuto stare in mezzo a loro, mi sarei accontentato anche di fare il passivo con entrambi ma ovvio il desiderio di avere tutto per me il culo dello zio e quello di mio padre era forte.
Nel mentre Valter mi aveva infilato il suo cazzo nel culo e preso come ero dalla scena sotto i miei occhi che non mi sono accorto quando Valter mi ha violato. Non avevo mai preso un cazzo in culo ma bo, non so era dentro e non mi aveva fatto male. Valter scarica subito la sborra dentro il mio culo mentre stavo per sborrare anche io, vedo che mio padre e lo zio si staccano e mio padre avvicinando il cazzo alla bocca dello zio, gli scarica una quantità di sborra incredibile. Anche io sto sborrando e una parte di questa è stata raccolta dalla mano di Fulvio che poi la ha leccata e subito dopo mi ha stampato un bacio magnifico con la lingua, mischiando la mia sborra alla nostra saliva.
Valter a quel punto mi dice di fare veloce a rivestirci e a scappare perché ormai lo zio e mio padre stavano quasi sicuramente per finire e per uscire e sarebbero passati dal corridoio dove stavamo noi. Velocemente abbiamo raggiunto la postazione con le capre osservando però da lontano quando mio padre lo zio sarebbero venuti via dal fienile.
Mi sento chiamare ed era lo zio Fulvio che mi invitava ad andare a salutare mio padre che stava andando via. Mi sono avvicinato ed era ancora un po’ rosso in viso, ci siamo salutati scambiandoci dei baci sulle guance e dandoci un arrivederci al successivo fine settimana che però avrei trascorso a casa.
Valter: “Vedi Silvio, su quello che hai visto devi mantenere il segreto, hai capito adesso perché è importante non dirlo a nessuno. E’ una cosa tra fratelli che non andrebbe fatta ma sia lo zio Michele che mio padre, si amano tantissimo ed è giusto quello che fanno”
Io: “mai avrei immaginato di vedere una cosa simile, si hai ragione lo facevano e si vedeva che vi era amore tra i due, sono veramente due gocce d’acqua in tutto, anche nei sentimenti. Ma dimmi, hai mai partecipato ai loro incontri? Sincero, terrò il segreto tranquillo”.
Valter: “Si certo una volta quando si accorsero di essere stati visti allora mi invitarono a partecipare, è stato bellissimo, ma non sempre mi invitano, non so perché, molte volte vogliono stare soli e io li rispetto e non li disturbo poi oggi mio padre mi ha raccomandato di tenerti distante in modo che tu in nessun modo potessi venire a conoscenza. Però adesso lo sai e acqua in bocca, quando vuoi lo facciamo insieme ma zitto”
E’ ovvio dire che quelle immagini ormai erano stampate nella mia mente e quando pensavo a mio padre lo immaginavo sempre nella sua nuova veste.
La settimana trascorse veloce, solo una volta con Valter avevamo fatto sesso e questa volta completo, anche io desideravo il suo buchetto e glielo avevo chiesto e lui me lo aveva promesso per l’incontro successivo.

Arriva il venerdì sera e rientro a casa desideroso di incontrare i miei due amati fratelli e anche Elisa che incontrai subito quella sera stessa. A cena siamo stati tutti insieme, i miei fratelli con le rispettive fidanzate e io con Elisa e mio padre che ci aveva preparato una cena meravigliosa. L’atmosfera era gioiosa, la felicità dello stare tutti insieme appariva nei nostri volti, eravamo veramente una famiglia unita e non mancava mai il pensiero a nostra madre. A tavola, il suo posto non veniva mai occupato, era pronto per lei.
Guardavo mio padre con tanto amore ma mentre lo guardavo lo vedevo nudo con quel cazzo fantastico e un culo bello tondo e ben sagomato. La sua sborra che usciva e riempiva la bocca della zio. Non potevo dimenticare quelle immagini e le vedevo mentre osservavo mio padre che mi appariva sempre più bello.
La mattinata del giorno dopo trascorse con i miei due fratelli Marcello e Renato. Ci siamo raccontati tutte le avventure delle due settimane senza vederci. Ci siamo abbracciati e baciati tantissimo. Si ci siamo baciati in tre, le nostre lingue si intrecciavano, ci siamo accarezzati ovunque, i nostri cazzi erano durissimi e anche quelli sono finiti nelle nostre mani ma sempre sopra i calzoni, non siamo andati oltre.
Avrei voluto andare oltre e fare sesso con i miei fratelli, lo desideravo, ma avevo un freno inspiegabile. La sera siamo andati in pizzeria insieme con nostro padre e così il giorno seguente dove purtroppo i miei fratelli mi ricordavano quanto fosse difficile per loro andare avanti a casa senza di me. Le lacrime e gli abbracci erano sempre più forti, ci amavamo in tutti i sensi, anche sessualmente.
Io ovviamente riuscii a mantenere il segreto su mio padre e sull’amicizia particolare che avevo instaurato con nostro cugino Valter.
Il lunedì rientrai da mio zio e ripresi lo stage e la frequentazione particolare con Valter. Quando gli ricordai che volevo il suo culetto, fece un po’ di resistenza, io mi irrigidii e comprendendo il mio desiderio, riuscii ad infilarglielo tutto dentro. Cavolo era entrato solo con pochissimo sputo, senza fatica. Era bellissimo, io eccitatissimo pompavo sempre di più e più mi muovevo, più lui ansimava e mi invitava a romperlo e a spaccargli tutto. Sono venuto dentro il suo culo, scaricando una quantità di sborra enorme e subito dopo Valter si è girato e mi ha ripulito il cazzo con la bocca nonostante fosse un po’ sporco dei suoi umori. Al termine mi ha detto che me lo ha voluto pulire perché voleva dimostrarmi con i fatti che mi amava veramente.
Mentre si chiacchierava del più e del meno mi disse: “Ti è balenata in testa l’idea di possedere tuo padre e di fare sesso magari tutti e quattro insieme? Che ne dici? Saresti d’accordo? Se vuoi mi muovo in questa direzione e vedo cosa riesco ad organizzare”
La mia risposta fu secca: “no Valter, stiamo correndo troppo e non mi va, per il momento preferisco tenere mio padre come padre, per me è padre e madre e lo amo tantissimo e con una cosa simile non saprei che fine farebbe il nostro bel rapporto. In seguito vedremo ma per ora amiamoci noi due e mi piace e va benissimo ma non coinvolgiamo nessuno e ti prego non farne parola con nessuno neppure con tuo padre.”
Nomi e alcune situazioni ovviamente sono inventate, grazie per aver letto con pazienza. Non fate caso agli errori e lasciate un commento, mi fa piacere. Tra non molto pubblicherò il seguito
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