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Gay & Bisex

L’INCONTRO CON AMICI DI SEMPRE


di alfredCA
04.12.2019    |    8.619    |    4 8.3
"Luca aveva fatto vedere agli altri come ormai ci entrassero tutte le cinque dita..."
Ciao sono Franco e ho quasi 60 anni ben portati, faccio palestra e mi tengo in forma. Sono sposato con Agnese e ho tre figli.
Nella vita mi sono ritenuto sessualmente sempre etero ad esclusione di alcune scappatelle con dei maschi coetanei come passivo. Le mie avventure con uomini sono state decisamente ridotte per la paura di essere scoperto a lavoro o in casa, la cosa mi terrorizzava per cui anche col forte desiderio lasciavo perdere.
Nella vita avevo tantissimi hobby che coltivo ma il più importante è fare trekking sui monti vicino a casa e qualche volta anche sulle montagne a qualche centinaio di chilometri dalla mia zona.
Le escursioni le faccio da sempre con lo stesso gruppo di amici, siamo abbastanza affiatati e ci frequentiamo anche al di fuori di questo hobby. Le nostre mogli sono amiche per cui ogni occasione è buona per incontrarci e fare qualche spuntino insieme con le mogli e qualche volta senza.
Un pomeriggio ricevo da Carlo un messaggio avvertendomi di non prendere impegni per il venerdì 28 del mese perché aveva in programma una cenetta per festeggiare un ottima promozione in carriera.
Con gli altri amici ci organizziamo per fargli un ottimo regalo e poi per incaricarci noi delle bevande.
Avviso mia moglie e il venerdì prefissato sono a casa di Carlo. Sono uno degli ultimi ad arrivare, vedo nel salone che ci sono ormai tutti. Tra i presenti vedo anche persone non facenti parte del gruppo e sono amici di Carlo che non poteva fare a meno a di invitare.
Tra questi suoi amici vi era anche Federico, un mio conoscente da diverso tempo perché con lui avevo fatto sesso diverse volte a casa sua. Ci eravamo conosciuti nel boschetto vicino dove io andavo sistematicamente a correre e lui a portare il cane a passeggio. Ci fermavamo a chiacchierare e così siamo arrivati a fare sesso. Lui era solo attivo, molto dolce, sapeva baciare benissimo. La presenza di Federico mi aveva un po’ turbato, non sapevo se avvicinarmi a salutarlo o aspettare che fosse lui a farlo. Con diverse scuse non ci eravamo più incontrati, non perché non mi piacesse ma perché preferivo troncare li quella esperienza, poteva essere una frequentazione pericolosa, altri potevano venire a sapere. Rivederlo suscitava in me uno stato di vergogna quindi ero incerto sul da farsi, poi ho pensato che non poteva sputtanarmi o sputtanarsi, la cosa andava a svantaggio di entrambi per cui mi sono tranquillizzato. Fede, così lo chiamavo, avendomi notato si è avvicinato e dandomi una pacca mi ha salutato: “ciao Franco, anche tu qui? Fai parte degli amici del trekking? Cavolo da molto che non ci vediamo, sei sparito, non mi hai più risposto al telefono eppure c’era un ottimo feeling, come stai?”
Io: “si vero si stava instaurando un ottimo rapporto ma ho ritenuto giusto troncare, mi sembrava corretto anche se non ti ho dimenticato”
Fede: “anche io non ti ho dimenticato, mi piacevi moltissimo” Dopo questo scambio di parole, siamo stati distratti dagli altri per cui abbiamo proseguito la festa.
Cena perfetta, regalo graditissimo, e la festa stava procedendo alla grande. Marcello aveva portato la chitarra per cui dopo cena tra un bicchiere di amaro e uno di vino cantavamo allegramente canzoni di De Andrè, Baglioni e Venditti.
Ormai si era fatto tardissimo, alcune mogli sono venute a recuperare i mariti perché non in condizioni di guidare.
Siamo rimasti solo in cinque Fede e me compreso. Eravamo abbastanza allegretti ma vevamo deciso di aspettare ad avvisare le mogli per venirci a prendere, ci sembrava ancora presto considerando che il giorno dopo non si doveva lavorare per cui potevamo concederci di più.
Siamo seduti a cerchio in salotto e avevamo sostituito il canto con le barzellette. Ovviamente queste erano come si suol dire “sporche”, parlavano solo di sesso. Si rideva alla grande.
Improvvisamente Fede tra il serio e il faceto, un po’ balbettando dovuto a qualche bicchiere in più, inizia a raccontare: “io una sera sono stato a far fare i bisogni al cane al parco e a un certo punto mi viene voglia di pisciare, lego il cane alla panchina e mi avvicino ad un albero per fare i bisogni, mentre ero intento, vedo che molto vicino a me vi è un tipo che mi guarda fisso e non smette di fissarmi così mi sembrava, mi faccio coraggio e gli chiedo cosa avesse da guardare così tanto e di botto il tipo mi fa i complimenti per il cane e anche per il mio fisico.
Lo guardo un po’, fisso i suoi occhi e trovo il coraggio per dirgli se per caso lo volesse succhiare, infatti lo stavo ancora sgrullando. Con mia enorme sorpresa mi risponde subito si, si avvicina e comincia a toccarlo, lisciarlo, mi stava facendo una sega, al che gli dico che preferisco il bocchino, lui non ci pensa due volte e da inizio ad un bocchino fantastico. Gli ho sborrato in bocca alla grande e lui era contentissimo e poi è scappato via”
Tutti: “ma dai ti sei fatto fare un bocchino dal primo che hai incontrato, non ci posso credere. Cavolo se ti ricapita una situazione simile, invita anche noi”
Fede: “be situazioni simili non capitano tutti i giorni, vero Franco?”
Io: “dici a me? Certo che no, e meno male che non capitano tutti i giorni”
Ilario: “Se capitassero tutti i giorni ciascuno di noi avrebbe un cane”
Fede: “non tutti vorrebbero il cane, almeno uno cioè Franco il cane non lo vorrebbe per essere libero, giusto”
Io: “non riesco ad afferrare e capire la battuta che mi sembra abbastanza insulsa”
Marco: “perché Franco non dovrebbe avere il cane per poter fare il bocchino a chi lo aveva? Senti senti”
Fede: “A franco piace molto succhiare, vero Franco che ti immoleresti per far contenti gli amici?”
Credo di essere diventato rosso fuoco e avevo difficoltà a rispondere a tono, non sapevo dove voleva arrivare Fede, ma avevo paura che si stesse smerdando.
Io: “ma no ragazzi comprerei volentieri un cane e ogni sera lo porterei a fare i bisogni”
Fede: “lo legheresti alla panchina per venire a fare il bocchino a noi. Guarda come lo ho duro”
Quella frase mi fece andare su tutte le furie, così cercando di non scompormi, mi alzai per andar via dicendo: “l’alcol ha fatto il suo effetto ed è meglio troncare così”
Si avvicina Carlo, il festeggiato il quale mi invita a sedermi: “dai Franco stiamo scherzando, tu non conosci Fede, è uno che non sa porsi limiti allo scherzo, ma scherza e basta e poi è completamente partito”
Carlo aveva perfettamente ragione nel valutare scherzosamente quello che diceva Fede, ma io conoscendo il nostro passato non ero dello stesso parere. Ovviamente però ho pensato che andando via avrei forse peggiorato la situazione, per cui mi ero fatto convincere da Carlo a rimanere.
Fede: “dai Franco, spero di non averti offeso, se lo ho fatto ti chiedo scusa ma spiegami perché ti ho offeso”
A quella domanda non ho dato risposta. Carlo è intervenuto per cambiar discorso e tentare di parlare d’altro.
Mi alzo, vado in bagno e poi al rientro mi avvicino al tavolo per recuperare una bottiglia di acqua, cosa introvabile, per riempirmi un bicchiere, ero agitato e avevo sete. Mentre stavo li in piedi, si avvicina Fede mettendomi una mano in culo. Gli dico di smetterla di non fare il cretino ma lui continuava a toccare. Nella stanza era calato un silenzio incredibile, tutti guardavano Fede e gli dicevano di portarmi al centro della sala.
Pochi secondi e anche Luca che si era unito per palpeggiarmi il culo. Cerco con le braccia di liberarmi, invece mi portano di peso al centro della sala e Fede mi sbottona slacciandomi il cinto facendo cadere i calzoni e subito dopo abbassandomi le mutande.
E’ seguito un lungo applauso. Io cercavo di rivestirmi ma cavolo vedo Fede che aveva il cazzo fuori e cercava di spingere la mia testa per prenderlo in bocca. Non era solo Fede ad avere il cazzo fuori ma ormai tutti avevano le braghe abbassate e lo avevano in bella vista. Addirittura Luca lo aveva già duro.
Con forza aveva abbassato le mia testa e il cazzo di Fede forzava per entrarmi in bocca mentre io tenevo le labbra saldamente chiuse. Sentivo mani che accarezzavano il culo e anche qualche dito che cercava di penetrarmi. Ormai era una congiura nei miei confronti per cui apro la bocca e faccio entrare il cazzo di Fede il quale: “Dai Franco succhia, vedo che te lo ricordi ancora come si fa, dai non fermarti che poi devi succhiare anche gli altri.”
Io: “Fede sei solo una merda e la pagherai cara”
Ormai ero nelle mani di tutti. A turno stavo prendendo in bocca tutti i cazzi presenti. Li succhiavo con tanto piacere, dentro ero contentissimo anche se mi dimostravo incazzato ma nessuno ci credeva, mi incitavano a succhiare e nessuno ormai si tirava indietro dal toccarmi il culo e infilarci le dita. Poi Carlo fa fermare tutti: “Ragazzi abbiamo un culo splendido davanti, tiriamo a sorte per chi lo deve profanare”
Luca preparò i bigliettini e il sorteggio favorì proprio lui, non so se avesse bleffato ma mi fecero mettere a novanta gradi e Luca aveva iniziato a penetrarmi dopo che aveva sputato sul mio buchetto per lubrificarmi.
Mentre venivo sodomizzato, gli altri continuavano a farsi succhiare e prima uno poi anche gli altri mi hanno riempito la bocca con la loro sborra che io sistematicamente sputavo. Alla fine dopo un piccolo urlo, anche Luca mi aveva riempito il culo con la sua sborra.
Sembrava fosse tutto finito invece tutti facevano strisciare i loro cazzi in faccia, alcuni mi prendevano le mani per farsi accarezzare, qualcuno voleva che gli succhiassi le palle, altri si mettevano a novanta gradi perché volevano che gli leccassi il culo. Ormai era alla merce di tutti, ero la loro puttana a disposizione per qualsiasi cosa e a dire il vero quella situazione mi piaceva e stavo godendo. Avevo il cazzo duro ma nessuno me lo aveva preso in mano. Luca continuava a incularmi, lo sfilava e poi lo rinfilava, era bellissimo.
Era diverso tempo che non prendevo più un cazzo nel culo ma la cosa era stata fantastica e un po’ mi dispiaceva che la festa stesse finendo, avrei voluto prenderla dietro da tutti e ovviamente se ne erano resi conto anche i miei amici che mi avevano visto godere.
Fede dopo che mi aveva sborrato in bocca, ha chiesto a Luca di fargli posto ed ha iniziato ad incularmi, entrava e usciva, faceva vedere a tutti come lo avevo largo. Ha continuato a muoversi dentro di me e incitava gli altri ad assaporare quel ben di dio.
Diceva: “dai provato ad incularlo anche voi, vi assicuro che è meglio di una figa, perlomeno sentite il cazzo avvolto e stretto in quello orifizio e credetemi è fantastico. Dai chi vuole approfittarne?”
Non se lo fecero ripetere e a turno tutti usarono il mio culo. Lo avevo rovente e largo. Luca aveva fatto vedere agli altri come ormai ci entrassero tutte le cinque dita. Ero pieno di sborra anche nel culo. Mi avevano sborrato dentro e addirittura qualcuno anche due volte. Facevo finta di essere incavolato a morte ma dentro di me ero felicissimo e forse se ne erano accorti perché mi avevano visto godere come una troia.
Dopo che si erano stancati alla grande e lo avevano ormai tutti moscio, mi hanno invitato di andare a lavarmi perché mi colava sborra ovunque.
Rientrato in sala li ho trovati pronti a fare un brindisi alla salute mia e alla nuova sorpresa. Ovviamente tutti cercavano di tranquillizzarmi dicendo che i nostri rapporti non sarebbero cambiati anzi ne avrebbero tratto vantaggio perché anche quando eravamo sui monti a fare trekking e avevano voglia sapevano che io ero a loro disposizione. Praticamente mi stavano dicendo che sarei stato il loro zimbello a disposizione di tutti.
Fede: “Vedi Franco che ho fatto bene, abbiamo goduto tutti e tu lo stesso hai goduto come una troia, dovresti ringraziarmi”
Ero seduto sul divano, li ascoltavo e mi rendevo ormai conto nonostante i tanti bicchieri in più, che avevano capito e scoperto che mi piaceva anche il cazzo, che non era più un segreto ma era a conoscenza di tutti. Questo mi stava facendo vergognare infatti prende il sopravvento un nervoso incredibile e non ci è voluto molto tempo che sono scoppiato a piangere. Piangevo tantissimo e non riuscivo più a fermarmi. Piangevo perché mi vergognavo per quello che era successo. La mia debolezza era a conoscenza di tutti i miei amici più cari cosa che mai avrei voluto sapessero.
Si avvicina Carlo, mi abbraccia e poi: “ragazzi abbiamo fatto una stronzata più grossa di noi e dobbiamo chiedere scusa a Franco. Ti abbiamo conosciuto come una persona di compagnia, seria, affidabile, sincera e onesta e questa stronzata non cambierà i nostri rapporti. Sei sempre il nostro migliore amico”
Questo discorso mi aveva un po’ tranquillizzato e aveva fatto cambiare improvvisamente l’atteggiamento di tutti, addirittura Marcello si era rivolto verso Fede dandogli dello stronzo e dicendogli che non avrebbe comunque fatto parte della nostra compagnia, perché stronzo e inaffidabile.
Abbiamo tutti telefonato alle nostre mogli per farci venire a prendere e finire così la festa per la promozione di Carlo.
Fede non ha smesso di cercarmi e ho ceduto alle sue chiamate per cui qualche volta ci incontriamo.
Nel trekking invece non è mai successo niente, nessuno si è più permesso di ricordare quella festa e quanto era successo.
Spero vi sia piaciuto, lo ho scritto di botto per cui sono presenti diversi errori, non fateci caso. Lasciate vostri messaggi se volete. Ciao a presto.
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