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Gay & Bisex

Mario sei fantastico (cap 1)


di alfredCA
12.11.2017    |    17.323    |    4 9.6
"Massi era desideroso del mio cazzo e lo succhiava come qualcosa di cui era entrato in possesso e non lo voleva più mollare..."
Ciao, sono Mario e all’epoca dei fatti avevo 21 anni. Ho avuto sempre tantissimi amici perché giocavo a calcio e facevo parte della squadra del paese e poi facevo palestra. Tra tutti gli amici uno era molto caro, parlo di Massimo, eravamo vicini di casa, si giocava insieme e da ragazzi frequentavamo la stessa palestra. Massimo aveva un fratello Federico due anni più piccolo. Massimo era fidanzato con Rosaria, una ragazza stupenda soffiatami all’ultimo momento ma senza dolo nel senso che non sapeva assolutamente che Rosaria la stavo corteggiando anche io. Morale io ero ancora senza una ragazza fissa mentre quella bellissima ragazza era l’innamorata di Massimo. A me oltre alle ragazze mi piacevano anche i ragazzi e/o gli uomini maturi con un bel culo, ero uno che si riteneva sessualmente bsx. Le avventure non mi mancavano soprattutto con le ragazze mentre cercavo spesso di soprasedere con le avventure maschili, dovevo essere sicurissimo con chi avevo a che fare e non mi fidavo.
Con Massimo, dopo il suo fidanzamento ci vedevamo molto poco, spesso anche gli orari della palestra non coincidevano.
Un giorno mentre rientravo a casa a piedi, incrociai Massimo in macchina che mi diede un passaggio, durante il tragitto si fermò davanti ad un bar tabacchi per le sigarette, e io sbirciando nel cassetto sul cruscotto della macchina ho visto un involucro con dentro un dildo nero di dimensioni rispettabili, e la sorpresa fece sorgere in me tanti dubbi e sospetti, ma sapendolo fidanzato, immaginavo che forse lo usava per aumentare il divertimento con Rosaria. Passarono i giorni e non pensai più alla sorpresa rinvenuta, d'altronde non me ne poteva fregar de meno. Passò molto tempo prima di rincontrarlo, credo più di 4 o 5 mesi. Un sabato pomeriggio ricevo un messaggio da Massimo il quale mi chiedeva se ero libero e se volevo passare a casa sua che aveva qualcosa di molto interessante da farmi vedere e così potevamo anche approfittarne per prendere un buon caffè .
Rispondo subito si e preso la macchina mi dirigo velocemente verso casa sua, considerando che quel sabato pomeriggio non avevo niente in programma se non in tarda serata l’incontro con Anna, una mia amica con la quale trascorrevo parecchie ore insieme.
Arrivato suono il campanello del citofono e Massi mi apre velocemente, mi fa accomodare in camera sua e io senza perder tempo, tanta era la curiosità, gli chiedo di farmi vedere l’oggetto interessante. Lui prende una cartella e tira fuori delle carte con tutti gli spaccati dei motori della vecchia monoposto Ferrari. Massimo era un meccanico che lavorava presso una grossa officina ed era come me un appassionato di motori e di macchine soprattutto. Vedere quei disegni mi fece molto piacere e li analizzavo con attenzione e interesse ed insieme con Massi li commentavamo osservando i dettagli che erano a dir poco fantastici. Bellissime tavole, una vera lezione sui motori.
All’improvviso squilla il telefonino e risponde con una certa sollecitudine, penso fosse una telefonata molto attesa. Ciao Sara dimmi tutto e così dicendo si allontanò dalla cameretta chiudendo la porta, probabilmente era una telefonata molto personale.
Trovandomi solo nella sua camera, comincio a sbirciare di qua e di la e vedo che in uno scaffale ha una quantità enorme di riviste Quattro Ruote, immagino fossero tutte le copie acquistate da quando ha iniziato ad interessarsi di vetture. Mi avvicino e faccio scorrere un po’ le diverse riviste osservando la copertina e su qualcuna anche la data di stampa. Mentre guardavo queste riviste, l’occhio cadde su una rivista non della serie, la prendo e mi ritrovo tra le mani un giornale porno gay. Mi stupisce il tipo di rivista e rimetto tutto in ordine sedendomi nuovamente su una poltroncina in attesa il suo rientro. Rientrato si scusa per la telefonata e tenendo la porta aperta si avvia a preparare il caffè promesso, mentre io lo seguo a distanza fermandomi in salotto.
Massi, (nome con cui lo chiamavo normalmente), ho visto che hai un bel po’ di quattro ruote: “si si sono pubblicazioni di circa 10 anni, adesso non ricordo con esattezza. Ti piacciono? Se vuoi puoi prenderne qualcuna, l’importante è restituirmela”. “No no grazie, se mi serve qualcosa so a chi chiedere e dove cercare, ma piuttosto ho visto che in mezzo hai anche una rivista gay, che cazzo ci fa quella rivista? Non è che per caso hai di quelle tendenze?” “ Ma scherzi è li credo per puro caso, oppure è di Federico, ma non so neppure come ci sia finita li.” “Dai sincero, è abbastanza stropicciata, quindi letta e sfogliata diverse volte.” “Cazzo Mario mi stai facendo il processo, dai molla, si qualche volta mi capita di sfogliarla ma solo curiosità”. In quel momento mi venne in mente il dildo che avevo intravvisto nel cruscotto della sua macchina riuscendo forse a collegare le due cose. Massi senti, “se ti si presentasse davanti un bel maschio con un cazzo fantastico di tutto rispetto, cosa faresti, ci gireresti la faccia?” “Ma che cazzo di discorsi e domande mi stai facendo, non rompere i coglioni, parliamo d’altro”. Dopo un po’ di silenzio mi dice: “Si certo dipende, se è veramente fantastico un pensierino potrei farcelo”. “Cosa intendi per dipende o per fantastico, hai delle preferenze particolari? “
“Ma no se è un principe azzurro cioè se è un bellissimo figo alto, asciutto, palestrato con un bel cazzo di 18-20 cm, se ne potrebbe discutere ma poi dipende anche da altri fattori, cioè se sono in vena, se ne ho voglia oppure non me ne frega un cazzo”.
“Ah quindi mi stai dicendo che non escluderesti nulla, giusto? Bravo, viva la sincerità”. Nel frattempo versa il caffè e ci aggiunge un po’ di grappa per correggerlo, ricordava bene i miei gusti.
Nella mia mente queste risposte cominciarono a far balenare tantissime cose. Io non disgustavo farmi un bel maschio, farmi fare un bel bocchino e alla fine, obiettivo finale, riuscire ad incularlo, era una cosa che avrei fatto volentieri e sempre di mio gradimento. Così mentre sorseggiavo il caffè pensavo a come potevo fare per approfittare di quelle aperture e vedere come era possibile tentare Massi.
Quei pensieri me lo stavano facendo diventare duro. Mi avvicino a lui, intento a lavare le tazzine nel lavandino e striscio il cazzo nelle sue chiappe, mi fermo e spingo un po’ per fargli sentire la consistenza sperando che capisca. Massi dimostra di apprezzare e muove leggermente le chiappe per sentirlo di più. Sono super contento, ormai sono riuscito, poggio la mia mano sul suo sederino e comincio a palpeggiare, con l’altra mano gli slaccio la cintura e faccio cadere per terra i calzoni. La mia mano si infila dentro le mutante e cerca il buchetto, lo massaggia e lo accarezza, lui si gira e accenna a un bacio in bocca ma la posizione non lo consente. Si solleva leggermente i calzoni, mi prende per mano e mi porta in salotto sedendosi sul divano. Io sono davanti a lui, mi abbassa i calzoncini e le mutande lasciando svettare davanti al suo viso il mio cazzo desideroso di lingua e di bocca. Massi afferrandomi per le chiappe, mi spinge a se e lo infila in bocca iniziando a succhiare e leccare. Gli prendo la testa per dargli il ritmo dicendolo “succhia, succhia, mi fai vedere le stelle, bellissimo, sei un esperto cazzo, sai succhiare benissimo”. Sono contento ma anche lui lo è infatti: “Mario ti ho sempre desiderato, hai un cazzo fantastico, bello come lo avevo sempre immaginato” e mi leccava l’asta e le palle, poi con una mano cerca di trovare il mio buchetto ma glielo impedisco perché non mi piace farmi toccare il buco, mi piace solo fare l’attivo. Riprende il mio cazzo, lo bagna con tanta saliva. Lo mena, lo sega, lo scappella, fa strisciare la lingua, sta usando il mio cazzo come un gelato, poi lo infila in bocca e riprende a succhiare, succhia ed è un risucchio fantastico. Sono davanti a lui con gli occhi chiusi, col mio cazzo tutto a disposizione di Massi, lo sta usando in tutti i modi con una maestria incredibile, lo mena, lo succhia, lo lecca e lo rilecca, io sono in estasi: Ogni tanto gli accarezzo la testa, i capelli bellissimi folti e neri, cerco di dargli il ritmo ma lui non apprezza, vuole la libertà di usarlo a suo piacimento. Mentre lui lo usava meravigliosamente bene, alla grande direi, io avevo un unico pensiero, quello di volerglielo mettere in culo, volevo il suo buchetto, volevo girarlo e sbatterglielo dentro. Io sono un amante del culo, adoro, mi piace inculare, volevo che il suo culo fosse tutto a mia disposizione ma pensavo che purtroppo io non mi ero preparato per un simile incontro. Mai e poi mai avrei pensato di fare sesso con Massi, una sorpresa e una svolta nei nostri rapporti di veri amici. Purtroppo non avevo con me neppure un preservativo così ho pensato di chiederlo a lui: “Massi hai preservativi? Ora voglio il tuo culo, sei pronto, vai a prenderli, me ne dai uno? Ti voglio venire in culo mio bello, vai a cercare i preservativi” La risposta di Massi fu un secco “non ne ho”, risposta che mi diede una grande delusione, mai e poi mai avrei fatto sesso anale senza la protezione a prescindere dal compagno in gioco per cui pensando di rimandare a un successivo incontro il mio desiderio di schiaffarglielo dentro nel culo, presi la decisione che era il caso di concentrarmi con il bocchino in corso, bocchino fantastico e che da li a poco gli avrei scaricato un mare di sborra in bocca. Massi continuava a succhiare e leccare e io quando lo faceva uscire dalla bocca per insalivarlo e leccarlo, ne approfittavo per strisciarglielo in faccia, sbattevo la verga in faccia e strisciavo la mia cappella su tutto il suo viso. Lui riprendeva il cazzo e se lo infilava in bocca e riprendeva il pompino che non era un nomale pompino ma qualcosa di fantastico e indescrivibile. Massi era desideroso del mio cazzo e lo succhiava come qualcosa di cui era entrato in possesso e non lo voleva più mollare. Sentivo che stavo per esplodere, gli presi la testa con forza e spinsi dando un ritmo molto forte al pompino, lui sembrava gli mancasse il respiro, infatti si fermava allargando la bocca per respirare, mi fermavo un po’ anche io per farlo riposare per riprendere a spingere la testa con forza. A un certo punto: “Massi sto venendo, tesoro ti sborro tutto in bocca, ingoia , bevi troia dai succhia bevi mmmmmm che bello, mmmmmm fantastico” Inondai la bocca di Massi del mio liquido seminale ed era tantissimo, infatti ero diversi giorni in astinenza e quindi le mie palle erano piene di tanta buona sborra. Massi bevette tutto, lecco il cazzo per ripulirlo completamente, strinse l’asta dalle palle per fare uscire le ultime gocce e le leccò fino a ripulirlo completamente. Si alzò e abbracciandomi mi diede un bacio profondissimo poi mi disse a bassa voce quasi per non sentirlo: “Mario sei stato fantastico, grazie per quello che hai fatto, lo desideravo da tanto ma non trovavo il modo per fartelo capire, oggi finalmente ho realizzato il mio sogno, ma vorrei che non finisse qui se ti fa piacere” “Certo Massi, non può finire qui, io voglio il tuo culo e lo sai, ci procuriamo i preservativi e non appena hai casa libera mi chiami e farò di tutto per liberarmi e venire da te” e Massi “Mi raccomando Mario non far parola con nessuno di questa avventura, desidero che il mio rapporto con te rimanga nel più assoluto segreto, mai e poi mai Rosaria e Federico devono dubitare o venire a sapere che ho queste tendenze e me la spasso con maschi. Ti prego Mario giuramelo” Ovvio giurai e gli promisi che mai nessuno potrà venire a conoscenza di qualsiasi cosa, non solo dei nostri rapporti ma di tutte le cose che sempre ci raccontiamo. Lo abbracciai, gli strinsi il viso, gli diedi un forte bacio e mi avviai verso casa.
Continua al cap 2
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