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Gay & Bisex

giovane escort...


di Oldplace
16.12.2016    |    14.631    |    4 9.3
"Ancora all'ingresso, gli slaccio la cintura, gli sbottono il primo bottone dei pantaloni e infilo la mano dietro cercando di arrivare al suo bel culo sodo..."
Dopo il contatto su una chat decidiamo di incontrarci. L'appuntamento è al parcheggio vicino a casa mia. Non appena arrivo lo chiamo a telefono per farmi individuare e dopo pochi secondi viene a parcheggiare accanto a me. Scendiamo entrambi dalla macchina e ci stringiamo la mano dicendo ilnome. Si chiama Giuseppe, è un ragazzo di 26 anni, snello come piace a me, con barbetta. Io ho 68 anni: potrei benissimo essere suo padre. Lo invito a seguirmi a casa mia, a circa 100 mt, e scambiamo qualche parola. Gli chiedo cosa faccia, se sia uno studente o se lavori. Mi risponde che è diplomato ma non lavora, e che "fa questo per arrotondare un po'... La risposta mi sorprende alquanto perché non mi aveva detto, nel contatto sulla chat, che fosse un escort. Ma eravamo quasi già all'ingresso di casa e non voglio lecenziarlo così su due piedi. Lo avessi saputo prima non lo avrei incontrato, ma così, preso alla sprovvista e per la simpatia provata a prima vista per lui, non mi sento di deluderlo. Anzi comincio a trovare eccitante incontrare un bel ragazzo che fa sesso per denaro. E la riprova di questo è che il mio uccello comincia a formicolare dentro i pantaloni...
Lo introduco nella portineria, deserta vista l'ora tarda, e gli faccio strada verso l'ascensore. Il fatto di essere davanti ad un escort mi fa diventare più sfrontato di quanto non lo sia di solito e gli stringo un gluteo accennando anche a un bacio sulle labbra. Accetta entrembi, ma gira il viso quando tento di forzare le labbra con la lingua. Ricordo, in quel momento, di aver letto tanti anni prima che le prostitute non baciano, per cui non insisto.
Giunti al piano, entriamo a casa mia e qui divento ancora più audace. Ancora all'ingresso, gli slaccio la cintura, gli sbottono il primo bottone dei pantaloni e infilo la mano dietro cercando di arrivare al suo bel culo sodo mentre lo abbraccio stringendolo a me e baciandolo all'orecchio. Mi lascia fare e con un dito forzo il buco senza tuttavia penetrare.
Lo conduco nel soggiorno di casa e apro i miei pantaloni prima di sedermi su una poltrona. Lui mi è davanti, all'impiedi, e porgendogli la mano lo tiro a me facendogli intendere di inginocchiarsi. Accoglie l'invito, mi si inginocchia davanti, tra le mie gambe allargate, e si dà da fare per tirarmi fuori l'uccello: capisce che voglio iniziare con un pompino e non se lo fa ripetere due volte. Il mio uccello è già abbastanza eretto e molto bagnato, e non se lo infila subito in bocca, perché, come mi dice, prima vuole asciugarlo. Si tira fuori dalla tasca un fazzoletino e lo deterge. Solo allora lo mette in bocca e comicia a succhiare. gli tengo la testa con le mani accompagnandone il ritmo. Il ragazzo ci sa fare e in pochi secondi il mio uccello svetta duro. Gli chiedo di leccarlo tutto, fino alle palle ed esegue con perizia... "Da quanto tempo succhi cazzi, Giusè?" gli faccio... "da molto..." risponde sollevando la testa e guardandomi, prima di rituffarsi sul cazzo. "Cioè? A quanti anni hai iniziato?" La risposta mi sbalordisce: era stato scopato da un amico di famiglia molti anni prima, ma pur avendo provato molto dolore la cosa gli era piaciuta e aveva continuato a vedersi con quell'uomo per alcuni anni ancora. Quel tizio non si era limitato a scoparselo ma lo aveva dato più volte anche ad altri uomini maturi che si divertivano a scoparselo a turno.
Il discorso mi sconcerta alquanto, ma mi rendo conto che per lui la cosa non era stata per nulla traumatica. anzi la ricorda con piacere.
Gli chiedo di spogliarsi completamente e lui esegue. E' magro, ben fatto e con un bel culo sporgente e sodo. ha anche un bell'uccello, lungo e dritto e con la cappella piccola, contrariamente alla mia che è invece molto grossa. Mi alzo per sfilarmi i pantaloni e la camicia, lo giro di spalle e lo piego a 90 gradi. Si poggia le mani alle ginocchia per reggere la spinta ma gli dico di aprirsi i glutei perchè voglio vedere il mio cazzo mentre lo penetro. Esegue e gli appoggio la cappella al bel buco che mi presenta. Non sembra usato da 18 anni, anzi è perfetto. E glielo dico... Lubrifico il buco con la mia saliva poi lo afferro per i fianchi e comincio a spingere... Sento il suo respiro farsi pesante ma dalla sua bocca non esce un lamento. Comincio ad andare avanti e indietro e continuo per un bel po', metre lui con una mano si sega. Ogni tanto sposto la sua mano e la sostituisco con la mia: mi piace stringere il cazzo di chi scopo, specie un cazzo così giovane e duro come il suo...
Adesso mi viene la voglia di tornare alla sua bocca e tiro fuori il cazzo che appare pò un po' sporco. Glielo dico e gli chiedo di seguirmi in bagno perché si lavi anche lui. Mentre mi lavo il cazzo nel lavabo, lui si siede sul bidet per pulirsi. Finisco prima di lui e mi ci avvicino mentre è ancora seduto. Prendo del sapone liquido me lo spargo sulle dita e poi comincio a pulire il suo buco. Gli infilo due, poi tre dita, in profondità e ruotandole per pulirlo bene. Mentre lo scopo con le dita cerco la sua bocca, che questa volta non mi nega. Sento la sua lingua sulla mia e poi, spostandomi davanti a lui mentre continuo a penetrarlo con le dita, la sostituisco col mio cazzo. "Ti piace così, Giusé", ti piace avere due cazzi assieme, uno in bocca e uno in culo"? "Sì" è la sua breve risposta. "L'hai fatto"? "Sì"...
Ci asciughiamo e ritorniamo nel soggiorno. Rientrato lì, prendo dal sacchetto che avevo preparato apposta in anticipo una corda e gliela mostro. Non fa una grinza, al che gli avvicino i due polsi e senza una parola glieli lego tra di loro con un'estremità della corda. Poi lo faccio avvicinare alla porta passando la corda sopra di essa. La tiro per fargli alzare le braccia e la lego alla maniglia dalla parete opposta. Mi piace vedere un bel corpo di ragazzo legato per i polsi, in quella posizione, e non è la prima volta che lo faccio. Trovo eccitante vedere il torace dilatato per la posizione assunta e il culo che sporge invitante. Mi avvicino a lui da dietro e aiutandomi con le dita trovo il suo buco nel quale guido il mio cazzo. Comincio a scoparlo e ogni tanto gli chiedo se gli piaccia essere scopato così... "Sì", risponde, "sì, se piace a te..."
Continuo a scoparlo mentre lo stringo da dietro e lo bacio sul collo, sulle guance, sugli occhi girandogli indietro la testa, e baciandolo in bocca con la lingua. Mi rendo conto che anche lui è eccitatissimo e che solo quando è in questa condizione di eccitazione accetta di essere baciato in bocca.
Ad un certo momento mi distacco da lui e vado a sfilare la cinghia dei miei pantaloni. "Ti posso dare qualche colpo di cinghia?" gli chiedo. "Se ti piace..."
Arrotolo metà della cintura attorno alla mano lasciando la metà senza la fibbia. Do qualche colpetto per prendere bene la mira e scaglio il primo colpo con forza. Sento solo un forte sospiro da parte sua mentre si contorce per il dolore cercando di ruotare su se stesso. Non lo faccio riprendere e do il secondo colpo con tutte le mie forze. "Altri quattro colpi" gli dico,"arriviamo a sei". Ne do un altro e sospendo per incularlo mentre è ancora dolorante. "Ti piace?" gli chiedo. "Se piace a te..." si limita a rispondere. Esco dal cuo culo e riprendo la cinghia. Gli do i tre colpi rimanenti, un po' distanziati, sotto i quali continua a contercersi ma senza emettere un grido neanche strozzato: solo un lieve lamento, un "aaahhh" pralungato è ciò che gli esce dalla bocca... Lo inculo di nuovo mentre è ancora legato lì, poi lo slego e lo abbraccio prima di condurlo sul tappeto davanti alla poltrona sulla quale mi ha fatto il pompino. Lo faccio mettere a pecora e lo prendo ancora in quella posizione. Mentre lo inculo vedo che si sega e ad un certo punto mi rendo conto che sta venendo. Gli stringo il cazzo e prendo nella mia mano l'ultima sborra. "Sei venuto" gli faccio "un po' presto..."

(continua)
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