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Gay & Bisex

Vita di coppia 30 - Fine della Storia


di FRANK_1987
01.02.2020    |    5.383    |    10 7.2
"Abbiamo numerosi messaggi di altrettante persone..."
PREMESSA (DA LEGGERE E NON SALTARE): Questi racconti si collocano dopo la saga “IL FIDANZATO DI MIA SORELLA”

Fine della storia

CAPITOLO 30

“Ti piace il mio cazzo, vero?”
“Si, tantissimo”
“Succhia, succhia”
“Mmh, e’ davvero saporito”
“Ora te lo infilo nel culo”
“Ma mi farà male. E poi puoi scopare con questo coso?”
“Non ti preoccupare, certo che posso scopare. E poi e’ rotondo, non ti gratterà l’intestino facendoti sanguinare, tranquillo”
“Ok”
Mi alzo da terra perché prima ero inginocchiato davanti ad un cazzo e mi slaccio la cintura abbassandomi i pantaloni. Un uomo di 33anni, con i capelli neri e gli occhi castani e’ alle mie spalle. Nessuno dei due ha il preservativo ma non voglio lasciarmi perdere l’occasione. L’unica cosa che mi frena e’ il piercing che ha il cazzo. E’ uno di quelli rotondi, il cosiddetto Prince Albert, ed ho paura che posso farmi male all’intestino ma Mattia mi ha promesso che non mi succederà niente. Infatti lo vedo che poggia lateralmente il suo piercing e poi avvicina la sua cappella al mio buchetto. Una sensazione fredda, che viene al contatto con il mio budello caldo, mi procura un sussulto ma sono felice che sia andato tutto liscio e Mattia inizia a scoparmi. E’ vestito e non posso descrivervi il suo corpo ma da quello che posso intuire sotto i suoi indumenti, deve essere molto muscoloso. Le uniche cose che ho il piacere di vedere sono un tatuaggio a forma di stella alla parte destra del torace, un pizzetto nerissimo e una faccia da pitbull leggermente schiacciata.
“Ti avevo detto che non ti avrebbe fatto niente”
“Questo lasciamelo giudicare dopo”
“Non ti fidi?”
“Avrei preferito che l’avessi tolto”
“Non e’ mai successo niente e adesso credi che succederà qualcosa con te?”
“Ok, hai ragione. Però devo ammettere che avere un pezzo di ferro nel culo legato ad un cazzo che mi scopa, e’ eccitante”
“E il tuo culo lo e’ altrettanto”
Mattia mi scopa mentre sono poggiato con le mani ad un muro di un ponticello che non frequenta nessuno. Il suo cazzo entra ed esce dal mio culo. E’ la prima volta che faccio sesso senza preservativo da quando ho promesso sulla lapide del mio ex fidanzato Giogio di proteggermi sempre. Lo so, probabilmente ho fatto una cazzata ma spero di no, comunque l’insistenza di Mattia nel corteggiarmi ha fatto si che tutti e due dimenticassimo di portare all’appuntamento la cosa che più ci sarebbe servita, cioè una protezione. Aggrappato ai miei fianchi, sbatte il suo bacino contro il mio culetto. Sento il suo piercing scorrere lungo le mie viscere. Ormai e’ diventato così rovente che la frescura provata quando mi e’ entrato, e’ solamente un ricordo. Dopo poco tempo, Mattia mi da delle spinte più vigorose e sborra nel mio intestino. Volevo divincolarmi ma mi ha afferrato così forte da lasciarmi senza forze.
“Grazie per questa scopata”, mi fa
“Non c’e’ di che”, gli rispondo mentre mi tiro su pantaloni e mutande e lui si sistema il cazzo sporco di sperma che e’ appiccicato anche sul Prince Albert
“Ci rivedremo?”
“Lascio”, gli dico lasciandolo in sospeso
Dopo la scopata, dentro di me si apre una voragine emotiva. Credevo di non sentirla più ma mi capita molto più spesso ultimamente e sempre dopo aver scopato con qualcuno. Sono stanco di questa vita. Sono annoiato di tutto. Voi potreste dire che invece sono fortunato perché ho incontrato molte persone ma se lo fai con la morte nel cuore, tanto vale smettere. Sono stufo di uscire la sera trovare un uomo, una donna o una trans e tornare a casa con il mio fidanzato e trombarmi il fortunato di turno. Io non voglio essere così. Quando mi sono fidanzato con Mario credevo di potermi costruire una famiglia, magari composta solamente da noi due, ma con dei valori che prescindevano il sesso occasionale con persone conosciute in locali gay, chat erotiche e in qualunque parte del mondo. Per carità, fino a quando non ho cominciato a provare di nuovo questi sentimenti, la mia vita mi piaceva eccome ma adesso ho la sensazione che debba finire tutto, che bastiamo solo e io Mario e nessun altro. Il mio stato d’animo peggiora ancora di più il giorno del secondo compleanno del figlio di Claudia e Agostino. Li vedo come una famiglia normale e felice e questo mi fa stare male. Provo invidia e rabbia nei confronti di mia sorella. E’ riuscita a ricrearsi un nuovo nucleo familiare dopo che il precedente gliel’ho distrutto ed e’ davvero fortunata ad avere dei figli e un marito bellissimo e cazzuto. Quando Agostino prende in braccio suo figlio Antonello, penso a quanto possa essere gratificante averne uno e mi immagino di abbracciare quello che ho perduto anni fa quando stringo teneramente quel bambino contro il mio petto e chiudo gli occhi. Il mio fidanzato cerca di comprendere questo mio stato d’animo ma non riesce a capirlo profondamente. D’altronde, come dargli torto? Quando abbiamo iniziato questa vita di coppia dissoluta sono stato io a convincerlo e adesso proprio io dovrei tirarlo fuori? Magari si, tocca proprio a me, ma forse lui non vuole essere salvato da questo girone infernale di dannazione sessuale. Ecco perché, poco dopo la festa della donna, in una freddissima giornata di Marzo, mi dice di aver incontrato via chat un altro ragazzo.
“Ma perché fai così?”, mi chiede
“Perché mi sono reso conto che questa vita mi rende vuoto. Non basta farsi riempire il culo o la bocca di sperma per sentirsi realizzati”
“Sei stato tu a convincermi a fare tutto questo”, mi ricorda
“Lo so ma adesso ti chiedo di smetterla. Non voglio più continuare con questa vita. Io voglio solamente te e nessun altro”
“Anche io ma che male c’e’ a divertirsi con altre persone?”
“C’e’ che più noi lo faremo, più la gente ci vedrà come persone che non pensano altro che al sesso”, gli dico quasi gridando “io sono così, e’ vero, ma ho anche dei valori e voglio che vedano questo e non tutto il resto”
“Al diavolo le persone. Da quando ti interessa il loro parere?”
“Mai mi e’ interessato il loro parere ma io voglio smettere e se tu non vuoi, smetterò anche con te”, dico a Mario dandogli un ultimatum
“Ok, ok, adesso calmiamoci. Io non voglio perderti e non voglio sentire nuovamente quella tristezza quando ci siamo lasciati anni fa. Però ti chiedo solamente una cosa. Incontriamo questo ragazzo e se dopo proverai ancora questo sentimento, io lo appoggerò e non ti tradirò segretamente, te lo prometto”, mi dice
Dopo un paio di giorni, acconsentendo alla sua richiesta, incontriamo il ragazzo. Si chiama Augusto, 36anni, capelli e occhi castani. Si presenta all’appuntamento indossando una camicia celeste e un pantalone elegante beige. E’ chiaro che, vedendolo, la mia rosellina inizia a pulsare irresistibilmente e poco dopo ci ritroviamo a casa nostra. Io e Mario iniziamo a baciarlo e lui ricambia accarezzandoci dappertutto. Lo spogliamo privandolo della camicia e un petto gonfio e muscoloso ci appare. Ha anche dei tatuaggi all’ombelico e all’avambraccio destro. La sua patta palpita e ci spoglia ammirando i nostri fisici. Li massaggia con le sue mani anche se le nostre decidono di privarlo dei pantaloni. Una volta che glieli abbiamo abbassati fino alle caviglie insieme ai suoi boxer bianchi, ci inginocchiamo litigando chi tra noi due debba prenderselo in bocca per primo. Lascio questo onore al mio fidanzato, dopo tutto e’ merito suo se il nostro, forse, ultimo cazzo condiviso appartiene a questo bellissimo ragazzo. Poi e’ il mio turno e Augusto mi infila la sua nerchia tra le fauci fottendomi la gola. Mario si alza e lo getta sul letto. Lui si poggia con i gomiti sul materasso e il mio fidanzato riprende a succhiargli la verga stimolandogli i capezzoli. Io mi inginocchio vicino ad Augusto e lo bacio accarezzando il suo corpo che presenta diversi avvallamenti dovuti ai suoi muscoli eccessivamente sviluppati. Quando tocca a me prendere il posto di Mario, quest’ultimo si mette con le chiappe aperte sulla faccia del ragazzo. Si sta facendo leccare il culo mentre io lecco e succhio ogni centimetro della minchia di Augusto.
“Mi avevi detto che il tuo ragazzo era un po’ titubante”, fa mentre lecca il buchetto di Mario “ma invece sembra gradire molto”
“Lo so, e’ una troietta”, gli spiega il mio fidanzato
“Tranquilli, non e’ cambiato nulla. Voglio smettere con questa vita e questo meraviglioso cazzo e’ la ciliegina sulla torta”, intervengo
“Allora vediamo se ti faccio cambiare idea. Dove sono i preservativi?”, domanda furioso Augusto
Mi posiziona a pecorina sul letto e Mario fa la stessa cosa. Dopo essersi rivestito il cazzo e lubrificato a dovere, Augusto mi entra nell’ano senza averlo preparato. Spera che in questo modo io possa amare di più la sua appendice e quella degli altri uomini come lui, ma non sa che facendo proprio così, che scopandomi dolorosamente, non fa altro che incentivare la mia voglia di smettere, di scopare solo con Mario. Augusto mi fotte prendendomi per i fianchi. Me li stringe talmente forte che le anche mi fanno male. E’ un animale, quasi quanto zio Mariano, ma almeno lui era consapevole della nostra parentela e poteva comportarsi in questo modo. Sposta le mani dai miei fianchi alla mia faccia e mi apre la bocca con l’indice e il pollice. In questo modo, sposta tutta la sua virilità in quelle due dita usate come perni per scoparmi il culo con il suo grosso cazzo di 20cm. Mario, alla mia destra, mi bacia. Noto impresso nel suo viso la pietà vedendomi soffrire. Capisce quello che sto provando ma si masturba eccitato perché vuole che anche lui venga trattato in questo modo da Augusto e così viene accontentato. Lui esce dal mio culo ed io mi stendo sul letto toccandomelo timidamente. Si avvicina al mio fidanzato che viene scopato con la medesima irruenza usata contro di me. Anche lui fa delle espressioni di dolore e mi chiedo se stia almeno godendo o soffra come ho fatto io. Mi sego mentre Mario si aggrappa alle coperte e ci poggia sopra la sua testa così da aprirsi meglio al cazzone di Augusto che, per quanto sia lungo, non sa che usarlo così non cambierà in me una decisione già presa.
“Allora, stai godendo troietta?”, domanda a Mario
“Si, sto godendo”, gli risponde a bocca aperta “scopami, continua”, lo esorta il mio fidanzato
“E tu? Hai goduto?”, mi chiede ed io gli rispondo mormorando “tra poco tornerò da te e ti farò pentire di aver preso quella decisione. Non puoi privarci di un culo del genere”, prosegue
“Ok, ti aspetto”, gli faccio accattivante ma mentendo spudoratamente
Augusto prosegue instancabilmente a scopare il culo di Mario. Poi gli da una bordata più forte facendo accasciare ancora di più il mio fidanzato sulla coperta e si toglie dal suo intestino. Lo fa girare, gli alza le gambe e nuovamente il suo membro sparisce nel buchetto indolenzito di Mario. Io riesco finalmente ad alzarmi e mi avvicino alla sua bocca. Gli do il mio cazzo da succhiare ma la parte del suo cavo orale non riesce a toccare perfettamente le mie carni. Augusto lo fotte nel culo tenendolo per le piante dei piedi e questo fa si che la bocca di Mario sia più aperta del solito non riuscendo ad aderire al mio pene. Spero che l’irruenza, anzi, la violenza del ragazzo che lo sta scopando possa fargli venire in mente che dobbiamo smetterla qui, insieme, senza pensare che lui mi dica di si e che poi vada a farmi le corna in mia assenza. So di non poter avere una famiglia tutta mia con dei figli, un cane e una bella casa con la staccionata ma quante coppie eterosessuali esistono al mondo che non posso procreare eppure vivono benissimo insieme, solo loro due senza tradirsi o lasciarsi? E’ questo quello che io voglio vivere insieme a Mario. Augusto, però, non la pensa così. Crede che il suo cazzo possa farmi cambiare idea e che possa evitare il sorgere del mio stesso pensiero nella testa del mio fidanzato. Per questo motivo, lo usa come un martello pneumatico nelle sue povere viscere per poi uscire repentinamente.
“Ahi, sei un animale”, esclama Mario facendo inorgoglire Augusto
“Ti fa male?”, gli chiedo
“Un po’”
“Anche a me ma poi passerà”
“Tutto bene?”, mi domanda Mario
“Insomma”, gli dico e lui annuisce perché forse inizia a capire che quello che penso non e’ poi così tanto sbagliato
“Su, avanti, vieni qua”, mi ordina Augusto
“Che vuoi fare?”
“Voglio scoparti, sei contento?”
“Si”, gli dico ma non sono molto convinto
“Sdraiati sul tuo fidanzato come se tu glielo stia mettendo alla missionario”, mi ordina ed io obbedisco tacitamente “bravo, così ti voglio, collaborativo”
“Però fai con più delicatezza”
“Perché? Esiste questa parola nel vocabolario?”, mi chiede sarcasticamente
Augusto, colpito nell’orgoglio, affonda la sua carne nelle mie con foga tanto che mi fa sporgere in avanti urtando la mia fronte contro quella di Mario. I nostri cazzi si toccano vicendevolmente e si segano da soli aiutati dalle spinte poderose che Augusto da contro i miei glutei. Ho le ginocchia piantate sul materasso e guardo il mio fidanzato con passione ma anche con sofferenza. Lui mi bacia riportandomi in un mondo a me sconosciuto. Un mondo che non visitavo da quando abbiamo incontrato il nostro primo ragazzo insieme. Sto bene lì, voglio ritornarci con il corpo e non soltanto con la mente per questo motivo abbraccio Mario per la nuca baciandomelo più che posso. Augusto, tuttavia, mi risveglia quando prende i piedi del mio fidanzato, li unisce e li poggia sul mio coccige per non farmi sgattaiolare. Li usa per guidare la sua scopata contro il mio culo ma Mario si fa male alle ginocchia e poco dopo gliele lascia andare con prepotenza, quasi come se fosse arrabbiato. Per questo motivo, mi solleva la testa e me la torce un po’ all’indietro scopandomi facendomi inarcare la schiena. Non mi piace questo suo modo di porsi con le persone, non e’ così che si scopa e glielo faccio notare. Lui lascia andare la mia testa dandomi uno scappellotto. Se fosse stato uno schiaffo l’avrei gradito ma la violenza che ha usato nel colpirmi non mi sarebbe piaciuta neanche se mi avesse percosso una guancia.
“Trombami, più forte”, fa Mario
“Tra un po’ ci entrano anche le palle”, risponde Augusto
“Non fa niente, continua”
“Visto come si fa? Così gode una puttana”, mi rimprovera
“E se lo dicesse solamente per darti soddisfazione senza pensarlo?”
Insinuo in Augusto il sospetto che il suo cazzo non stia facendo il suo lavoro. Che non sia soddisfacendo a pieno il mio fidanzato che sta mentendo solamente per caricarlo ancora di più. Augusto non se ne frega un cazzo e persiste nello spingere violentemente il suo membro dentro il culo di Mario. Sento le sue palle sbattere contro il perineo e poi si stacca all’improvviso. Si sdraia sul divano intimandomi con la forza di sedermi su di lui. Lo faccio volentieri perché, in fondo, e’ sempre un’altra minchia che mi entra nel culo e poi spero che in questa posizione il suo fare animalesco diminuisca permettendo solo a me di guidare la cavalcata. Per un attimo, ho ragione. Augusto sembra essermi calmato ed e’ un piacere saltellare sul suo pube infilandomi e sfilandomi il suo bastone di carne dal mio ano. Insieme a Mario, mi stuzzicano i capezzoli. Il mio fidanzato me ne lecca uno mentre Augusto mi tortura l’altro con le dita. Ogni tanto poggia le sue mani sulle mie natiche per spingere con più irruenza ma questa e’ una di quelle posizioni che lo fanno rilassare. Magari il dubbio che il suo impeto di passione possa non esserci piaciuto per niente e che abbiamo mentito dicendogli di si, ha dato i suoi frutti. Mi masturbo muovendo il mio culo in alto e in basso schiacciando le sue palle contro la mia pelle posteriore. Subito dopo, sborro. Il primo schizzo gli finisce sulla fronte e tutti gli altri sull’addome.
“Così ti piace?”, mi chiede
“E’ perfetto”, gli dico scopandomi da solo
“Non ci sono molto abituato”
“Non fai bella impressione con quella violenza”, interviene Mario “per te e’ bello scopare in quel modo ma chi lo prende nel culo, soffre soltanto. Spero che ti sia servito da lezione”, lo rimprovera
Mario si solleva baciandoci mentre Augusto raccoglie il mio sperma con le dita da sopra il suo petto e porta la mano all’altezza delle nostre bocche che gli ripuliscono ogni falange sporcata. Dandomi un colpetto sulla chiappa, Augusto mi fa alzare e fa sdraiare Mario. Gli alza nuovamente le gambe e lo infilza con il suo grosso bastone di carne umana. Lo fa diversamente da prima, ha rallentato le sue bordate anche se rimangono poderose e per eccitarsi meglio, Augusto si stimola i capezzoli. Mario masturba il suo pene e spara la sua essenza sul suo ventre. Io mi sdraio su di lui simulando un 69 e raccolgo ogni goccia con la mia famelica lingua. Voglio che ci c’ha scopato con un animale veda quanto siamo mignotte ma non per questo debba usarci scatenando tutta la violenza e la rabbia che ha in corpo perché non e’ così che si scopa qualcuno. Io, se dovessi consigliare Augusto a qualche mio amico, lo farei soltanto per il magnifico cazzo che si ritrova e non per la sua brutalità, sebbene ad alcuni possa piacere, naturalmente. Ripulito l’addome del mio fidanzato, mi sollevo e chi lo sta scopando, smette. Ci fa inginocchiare davanti a lui mentre si siede a bordo del nostro letto e si masturba la minchia. Avviciniamo le nostre facce in modo che vengano colpite all’unisono e così avviene. Un rivolo di sborra cola dalle dita di Augusto che si sta ancora segando ed io glielo lecco avidamente.
“Wow, siete stati fantastici”, esclama il ragazzo
“Anche tu”, gli dice Mario
“Davvero?”, risponde Augusto sbalordito “credevo che non vi fosse piaciuto essere scopati violentemente”, proseguo
“All’inizio, ma dopo sei stato fantastico”, mi complimento leccandogli il corpo muscoloso e sudato
Augusto ritorna da dove era venuto finendo nel dimenticatoio dei tanti ragazzi che sono passati per casa nostra e che ci siamo trombati. Poco dopo, durante una cena di famiglia, Mario mi prende in disparte e mi chiede che cosa io abbia. Gli racconto che continuo a pensare che bisogna lasciar perdere, che bastiamo solamente noi due per vivere felici e contenti come se fossimo in una bella favola. Ho rischiato di perderlo quando anni fa quei bulli l’hanno pestato e adesso non voglio che continuiamo in questo vortice senza fine di disperazione. Chiamatemi stupido, cretino o come volete voi, non mi offendo. Ditemi che se foste stati al mio posto non avreste smesso di prendere cazzi fino a quando il vostro culo non si fosse raggrinzito ma io voglio mettere la parola fine a questa storia. Diversamente da prima, Mario ora non solo comprende ma anche capisce perfettamente quello che provo. E’ la stessa sensazione che ha provato lui quando ha scopato con Augusto. Non gli e’ piaciuto per niente come e’ stato trattato e non vuole che lui vada in giro a vantarsi di essersi scopato due come noi se non siamo soddisfatti di lui. Non vuole che gli altri ci vedano come dei contenitori dove scaricare i propri coglioni a piacimento senza pretendere di provare almeno un po’ di sentimenti. Per questo motivo, ci ritroviamo davanti al computer. Sul monitor c’e’ la nostra pagina profilo del sito di incontri. Abbiamo numerosi messaggi di altrettante persone. Uomini, trans e perfino donne. Non rispondiamo a nessuno. Decidiamo di cancellarli tutti senza averli neanche letti. E’ proprio Mario a farlo per poi cancellare il profilo e spegnere il computer. Anche con Geremia, suo nipote, decidiamo di chiudere ogni contatto. Lui e’ un po’ dispiaciuto ma non molto perché sa che tra poco compirà 18anni e potrà frequentare il locale gay dove conoscerà molte persone proprio come hanno fatto i suoi zii. Ma nel frattempo può usufruire della spiaggia, dei parcheggi isolati e anche dei boschi nei dintorni. Pure con il congolese Malik e i suoi amici decidiamo di interrompere ogni rapporto sessuale. Dopo tanto tempo trascorso a fottere fiche, culi e farci fottere da cazzi di ogni dimensione e colore, prendiamo la decisione di crearci una famiglia tutta nostra. Al momento stiamo anche pensando di avere un bambino usando l’eterologa ma la strada da percorrere e’ molto lunga e anche lontana visto che dovremmo andare in un altro paese. Di recente abbiamo anche considerato di unirci civilmente e se mai succederà, ve lo comunicheremo quanto prima.

SPERO CHE QUESTI RACCONTI VI SIANO PIACIUTI E CHE VI ABBIANO ECCITATI.

FINE CAPITOLO 30

QUESTA E’ LA STORIA DELLA MIA ADOLESCENZA, SCRITTA DA ME E NON COPIATA DA ALTRI SITI. NON SONO UNO SCRITTORE PROFESSIONISTA QUINDI NON BADATE MOLTO GLI EVENTUALI ERRORI
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