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Gay & Bisex

Aspettando te 8


di FRANK_1987
20.12.2020    |    2.853    |    3 4.9
"Camminando per le strade addobbate a festa, mi fermo ad assaggiare le tipiche pietanze regionali..."
Giovani ribelli

Questi capitoli si collocano dopo “UN MESE DI BALDORIE”

CAPITOLO 8

Anche se in questo capitolo all’inizio c’e’ una scena ETERO, continuando a leggere troverete una scena GAY. Vi ho voluto avvisare per non imbattermi in commenti sgraditi ed ho voluto postare il racconto in questa categoria perché e’ quella che mi identifica.

L'aria calda non vuole saperne di abbandonare la penisola nonostante sia ormai iniziato Settembre da qualche giorno. Ma tanto ormai si sa che la bella stagione, come in molti stupidamente la chiamano, al Sud va via solamente quando siamo quasi alle porte dell’inverno, quella che io chiamo la “vera bella stagione”. Come di consueto ogni anno, l'amministrazione comunale organizza il Festival del Peperoncino, una delle più importanti feste della mia città. E' rinomata in tutta la regione perché ideata per ricordare la scoperta dell'America e l'importazione di questa spezia, ormai abbinata esclusivamente alla cucina calabrese, dal Nuovo Continente. Camminando per le strade addobbate a festa, mi fermo ad assaggiare le tipiche pietanze regionali. Vado un po’ controcorrente rispetto ai miei compaesani ma io non amo particolarmente il peperoncino e lo mangio solamente sulla pizza. Tra la folla, scorgo una ragazza camminare insieme ad altre due sue amiche. Pure lei mi nota ed esorta la sua comitiva ad andare via dallo stand per poter raggiungere quello dove mi sono fermato io. Ma la curiosità di continuare il giro prende il sopravvento e mi allontano camminando, seppur involontariamente, verso di lei. Più ci avviciniamo, più riesco a notare che ha un vistoso tatuaggio sul collo che scende finendo dentro la scollatura della maglietta verde. Quando finalmente siamo l'uno di fronte all'altra, lei si ferma e con strafottenza mi tocca il pacco. Sebbene anche io l'abbia notata e mi sarebbe piaciuto avere un incontro sessuale con lei, questo gesto mi fa sentire violato. Se l'avesse fatto un altro, o anche io, a lei, tutti mi avrebbero dato contro ma invece la ragazza si allontana con le sue amiche schiamazzando. Sono molto turbato da quanto successo ma soprattutto mi turba il fatto che questo suo gesto mi fa allontanare tra la folla con il cazzo barzotto. Raggiungo un bar chiedendo di bere una birra e lei passa di nuovo con le sue amiche. Mi vede e fa cenno alle altre di andare a sedersi ad un tavolino. Ordinano qualcosa da bere e da mangiare e lei non mi stacca gli occhi di dosso. Pure io faccio la stessa cosa. Dopo tutto, appena l'ho vista, ho sentito un certo trasporto verso di lei e anche se non mi e' piaciuto il suo gesto molestatore, mi ha fatto camminare tra la gente con una mezza erezione, quasi come se l'arrecatore di molestia sia stato io. Complici quattro chiacchiere con alcuni miei conoscenti, la bevuta della birra si prolunga maggiormente, più della consumazione della roba ordinata dalle ragazze. La vedo parlare con un cameriere che subito dopo le porta una penna e lei scrive qualcosa su un fazzoletto, poi si alza con le altre che la salutano andando via e si avvicina al mio tavolo, poggia il fazzoletto guardandomi con disinvoltura negli occhi e poi si incammina. Prendo il pezzo di carta e c'e' scritto sopra "SEGUIMI". La guardo mentre ancora la folla non l'ha coperta alla mia vista e mi alzo seguendola mentre la ragazza, si ferma, mi sorride soddisfatta e riprende a camminare tra la gente facendola girare ogni tanto verso di me per controllare che io la segui. Se la gente ci notasse, crederebbe che io la stia seguendo per approfittarmi di lei che invece e' stata la prima tra noi due a prednere l'iniziativa. Ed e' anche questo quello che mi intriga in una donna, il saper riuscire a dominare ogni situazione.
"Scusa se ti ho turbato prima, ma avevo fatto una scommessa con le mie amiche", mi dice mentre raggiungiamo un posto isolato
"Tranquilla, l'avrei fatto io al posto tuo. Avresti gradito se ti avrei toccato una tetta davanti a tutti?", le chiedo
"Così?", mi risponde mettendo la mia mano sul suo seno sinistro
Siamo parecchio lontani dalle persone e nessuno può vederci anche se riusciamo a sentire il leggero rumore che la musica produce. In mezzo alla folla, può sembrare un frastuono ma adesso, in disparte e intenti a perpetrare chissà quale atto sessuale, quella dolce melodia sembra essere suonata apposta per noi rendendo l’incontro ancora più romantico sebbene l'irruenza della ragazza, che mi slaccia la cintura e inizia a masturbarmi il cazzo in mezzo alla strada mentre io la bacio sul collo. Successivamente si inginocchia e se lo prende in bocca. Non lascio che sia lei a dettare le regole del pompino e infatti l'afferro per l'attaccatura dei capelli e inizio a fotterle il cavo orale. Lei, cercando forse di divincolarsi, si aggrappa ai lembi del mio pantalone graffiandomi leggermente le cosce con le sue unghie rifatte di colore rosso. Continuo così per un bel po' e poi allento la morsa. Le permetto di rimettere le sue mani lungo la mia asta guidando il mio membro nel suo buco superiore ma sempre aiutato dalle spinte del mio bacino. Smetto di farmi sbocchinare, la prendo dalle ascelle, la faccio alzare e la giro poggiandola contro una rete metallica per poi abbassarle il pantalone elasticizzato nero. Le allargo le chiappe in modo da liberare la sua vagina davanti ai miei occhi, gliela lecco per un po' e poi la penetro, anche se sono senza preservativo, prendendole le braccia e torcendogliele dietro la schiena così da tenerla ferma.
“Cazzo, che bello, continua”
“Te lo immaginavi così quando hai fatto quella scommessa con le amiche?”, le chiedo mentre mi avvicino al suo orecchio e continuo a scoparla
“No, per niente. Ho notato che avevi un bel bozzo nei pantaloni ma non immaginavo che fosse così grande e che sapessi usarlo così bene”, precisa
Poggio le mani della ragazza su un palo della rete metallica così da usare le mie per allargarle le natiche e osservare come il mio cazzo senza condom faccia dentro e fuori dalla sua rosea passera allargata a dismisura. Gliela stantuffo per bene facendola godere e a momenti emette anche qualche gridolino che potrebbe essere captato al volo se qualcuno passasse accanto a noi. La sua fica e’ così calda che non mi dispiacerebbe affatto rimanere ancora dentro di lei o magari rivederla un’altra volta per scopare ma, siccome non l’ho mai vista in città, potrebbe essere venuta in visita solo per qualche giorno in concomitanza con la festa e quindi ci perderemo sicuramente di vista. Intanto le tasto il seno mentre proseguo a trombarla. Le schiaffeggio delicatamente il culo mentre lei usa una mano per allargarsi la chiappa sinistra quasi come se facendo così possa spalancare ancora di più la sua vagina per far entrare la mia banana fino all’attaccatura delle palle. Per accelerare l’eiaculazione ed evitare che qualcuno possa vederci, le do delle poderose spinte ma il mio pene fuoriesce dalla vagina producendo un considerevole rivolo di pre-sperma. Memore della paura avuta scopando Carmen e conscio che nel liquido prespermatico possa finirci qualche spermatozoo, le passo il mio membro lungo il buco del culo lubrificandolo con le secrezioni dei nostri organi riproduttivi fino a quando non glielo schiaffo dentro.
“Stronzo, mi hai fatto male”, grida lei
“Devi sopportare. Hai voluto che ti scopassi? Ed ora stai zitta, mignotta”, la apostrofo “oppure vuoi che me ne vada senza finire la scopata?”, la minaccio
“No, per niente. Scopami il culo sempre più forte che poi si abitua”, mi dice come se io non sapessi già che funziona così
Proseguo a trombare la ragazza nel culo e lei fa dei mugolii di piacere. A volte li fa così accentuati che devo metterle una mano davanti alla bocca per impedire di essere scoperto. Questa per me e’ una sorta di sottomissione quindi avvicino le dita al suo naso otturandoglielo. Per un po’ di tempo, lei riesce a respirare attraverso le piccole fessure tra le dita ma le mie bordate fanno si che i polmoni della ragazza necessitino di più aria di quanta le stia entrando e comincia a muoversi convulsamente. Resisto ancora un po’ osservando la scena e poi la lascio andare facendola respirare a pieni polmoni. Dopo aver ricevuto non so quante parole offensive per il mio comportamento, ora e’ lei che spinge all’indietro il suo culo scopandosi praticamente da sola portandomi quasi a sborrare. Ma non voglio farlo dentro di lei, voglio inondarle la faccia. Mi sfilo e si inginocchia cominciando a masturbarmi il cazzo leccando e succhiando le mie palle fino al punto di non ritorno. Il primo schizzo le finisce praticamente in gola facendola tossire mentre gli altri le vengono sparati all’impazzata su tutto il viso e i capelli quando lascia la presa sul mio cazzo che pulsa ad ogni schizzo mentre lei cerca di farsi passare la tosse. Ritornata in se, raccoglie tutta la sborra dal viso e se la mette in bocca. Ci gioca un attimo, me la fa vedere sopra la sua lingua, poi la ritira nella bocca e quando me la fa vedere di nuovo, il suo organo gustativo non e’ più bianco come lo era prima. Poi ci allontaniamo l'uno dall'altra.
“Io tra qualche giorno devo tornare a casa mia”
“Si, lo so”
“Ti dispiace non vederci più?”
“Mi dispiace tantissimo. Mi stavo affezionando a te”
“Anche io. Credo che...”
“Cosa?”
“Niente”
“No, dimmelo”
“No, non posso. Non posso aprirmi a te sapendo che poi non ti rivedrò più”
“D’accordo accetto questa tua decisione. Dopotutto non puoi permettertelo. Sei sposato, hai dei figli. Lo capisco benissimo”
“Prima di andare via voglio fare una cosa diversa con te. Ci sono dei miei conoscenti che stanno organizzando un incontro particolare. Vorresti partecipare?”
“Ok, di cosa si tratta?”
“Te lo dico più in là. Mi hai detto che ti piace tutto, vero?”
La domanda rivolta da Camillo mi lascia con un dubbio. Intanto mi godo la sigaretta che ci stiamo passando a vicenda stesi nel letto della casa che ha affittato per le vacanze mentre sono poggiato con la testa sul suo torace sporco di ogni cosa dopo una scopata. Ormai credo di provare qualcosa per lui ma non e’ il solo che accende i miei sentimenti. Anche Rafael lo fa ma sono convinto che nessuno dei due lascerebbe la moglie per stare con me. Ho avuto tanti uomini sposati ma a nessuno ho mai chiesto di abbandonare la propria famiglia per vivere un amore che poi sarebbe durato quanto un fuoco di paglia. Un giorno, mentre faccio shopping al centro commerciale, entro in un negozio di scarpe. Ne provo qualcuna ma l’imminente fine dell’estate non ha ancora permesso ai commercianti di portare nuova merce. Mentre provo delle scarpe da tennis bianche con rifiniture nere, un ragazzo si avvicina a me. E’ il commesso del negozio che mi chiede se abbia bisogno di una mano perché mi ha visto indeciso su cosa comprare. E’ un ragazzo dai capelli a ciuffo castani e gli occhi verdi. Ha un leggero accento campano che lo rende particolarmente interessante. Mi faccio aiutare da lui a scegliere la scarpa giusta e mi mette una mano sulla spalla guardandomi teneramente negli occhi. E’ il segnale che il ragazzo gradirebbe scopare con me ed io con lui e quindi inizio ad andare in quel negozio ogni giorno instaurando un rapporto amichevole, all’inizio.
"Ho messo le scarpe che ho comprato nel tuo negozio"
"Spero che tu l'abbia tenute tutto il giorno"
"Ce l'ho da questa mattina. Non le ho tolte neanche un attimo. E poi ho messo i calzini di spugna, come mi hai detto tu"
"Che bravo ragazzo"
Il commesso, Edoardo, mi tocca il pacco attraverso i pantaloni mentre sono seduto a gambe aperte su una poltrona e lui e' inginocchiato davanti a me guardando con lussuria ogni parte del mio corpo che prima con le sue mani ha bramato raggiungendo successivamente il mio pube. Le sue dita si muovono lungo i miei arti inferiori raggiungendo le scarpe da tennis, quelle che mi ha aiutato a scegliere lui. Prende il piede destro e inizia a leccare la calzatura. Lo fa proprio sul ciglio della pianta, quella che sta a contatto con il terreno. Lecca anche la tomaia lambendo la pelle del collo del mio piede. Quando toglie la scarpa, si fa prima un'annusata e poi inizia a leccare persino il calzino. Cerca di mettersi in bocca ogni dito ma non ci riesce per colpa della stoffa che li ricopre anche se per poco perché quando lo toglie, può finalmente venerare il suo oggetto del desiderio. Lo ricopre letteralmente di saliva che poi toglie via con la sua sapiente lingua. Lo stesso destino riserva al piede sinistro ma non deve solamente godere lui, pure io voglio la mia dose di piacere. Gli intimo di alzarsi e di posizionarsi sulle mie gambe. Comincio a massaggiargli il culetto tramite il pantaloncino verde che poi gli abbasso di prepotenza e lo sculaccio energeticamente. La sua pelle delicata cambia subito colore diventando rossa ma mi fermo un attimo prima che iniziano ad apparire delle macchie color rosso sangue.
"Alzati e spogliami", gli ordino
"Non aspettavo altro", mi risponde Edoardo iniziando a sbottonare i bottoni della mia camicia bianca
"Poi ti spogli da solo. Voglio vedere se riesci a sedurmi come quelle troie che fanno gli spogliarelli", gli dico mentre il ragazzo continua a denudarmi
Nudo io e nudo lui, dopo aver accennato uno spogliarello, lo faccio sdraiare sul suo letto e gli ficco in bocca il mio cazzo. Ha la bocca più aperta del solito e il mio pene non urta alle pareti del suo cavo orale ma solamente contro la lingua strusciando su di essa. Quando il pene esce dalla sua bocca, l’uretra mi viene solleticata dalla punta del suo organo gustativo. Per farmi sbocchinare, lo prendo per la nuca ficcandoglielo dentro e la saliva che si accumula procura il classico rumore acqueo ma poi gliela faccio deglutire rifiutandomi di liberargli la bocca per sputarla fuori. Quando lo giro sul materasso a gambe in aria, inizio a leccargli il buchetto giocherellando con il suo pene di 20cm che ogni tanto mi finisce in bocca perché, in fin dei conti, e' la parte del corpo maschile che ho sempre preferito rispetto alle altre. Sdraiandomi sul letto, intimo ad Edoardo di sedersi su di me. Il suo sedere urta contro il mio cazzo e viceversa mentre il torso ce l'ho praticamente davanti alla faccia e gli lecco i capezzoli mettendomi il preservativo e poi lo faccio sedere in modo che si impali senza tanti complimenti. Per scopare Edoardo mi aggrappo al suo costato così posso spingerlo con più vigore contro la mia nerchia che entra nel suo deretano creato apposta per accogliere cazzi di ogni dimensione. Il mio e' leggermente più piccolo del suo ma non credo raggiunga la circonferenza che possiedo io, infatti e' notevolmente più sottile.
"Aspettavo questo momento da quando ti ho visto entrare nel negozio", mi dice
"Pensa che io invece non ti ho notato affatto", gli rispondo
"Ero in magazzino. Ma quando sono uscito e ti ho visto seduto alla sedia, ho desiderato fin da subito che quel pacco voluminoso che avevi in mezzo alle gambe fosse mio", continua Edoardo complimentandosi per la mia dotazione
Il commesso comincia a saltellare sul mio cazzo mentre io lo afferro per il collo. Le sue mani si accarezzano delicatamente il corpo che io guardo con lussuria. La sua pelle e’ bianchissima perché, per colpa del lavoro e delle poche ferie ricevute, non e’ potuto andare al mare ad abbronzarsi ma io sono comunque eccitato e lo guardo con voglia percorrendo la sua pelle con le mie pupille scrutando ogni centimetro che i suoi arti toccano. Mi viene voglia di trombarlo ancora di più quindi lo afferro per la schiena e lo avvicino a me in modo da fargli sporgere il culetto occupato dal mio pennello, ancora più in avanti così che si apra tutto e possa ricevuto altra mia carne quando inizio a spingere il bacino contro di lui con ritmo più serrato. Il lato destro del suo corpo e’ proprio a portata della mia bocca e lo lecco fino a raggiungere la sua ascella scendendo contro il pettorale soffermandomi a torturare con la lingua il suo capezzolo. Capisco che Edoardo si sta lasciando andare quando avverto che muove il suo culo verso il basso, verso il mio ventre, schiacciandomi le palle con le sue natiche, segno che vuole e adora essere scopato non solo da me ma da tutti gli altri che sono entrati e usciti da quel buco oscuro. Quando agguanto il suo pene, un leggero rivolo di pre-sperma fuoriuscito dalla sua uretra, si appiccica al mio addome. Lo raccolgo con il pollice e gli infilo in bocca il dito facendoglielo gustare.
“Voglio il tuo sperma”, grida invasato
“Ti e’ piaciuto il tuo? Vedrai quando ne uscirà altro”
“Lo voglio bere da un bicchiere”, mi ordina come se fosse un cliente di un bar ed io il suo personale cameriere
“Tranquillo, sarai accontentato”
Prima di riversare la mia essenza scrotale dentro un bicchiere per farla degustare al ragazzo, proseguo incessantemente a far entrare la mia appendice sessuale nel suo forellino. Forellino, sarebbe un eufemismo. Sono sicuro che il suo buco sarebbe idoneo a ricevere la doppia penetrazione, addirittura la tripla come una volta ho visto fare da alcuni giovani ragazzi nei confronti di un uomo maturo in un film porno.
“Cambiamo posizione?”, mi chiede
“Quale vuoi fare? Vuoi stenderti sul letto?”, gli suggerisco
“No, voglio che mi prendi da dietro. Voglio che il tuo pube sbatta contro le mie chiappe scostumate”, mi risponde perché ama essere dominato
“Ok, troietta”, gli dico dandogli uno schiaffetto sul culetto
Esco dal suo buco ed Edoardo si alza. In piedi sopra al letto riesce a mantenere l’equilibrio solamente aggrappandosi ad un abat-jour infilato nel muro. Io, invece per non cadere, lo afferro dal collo con una mano e uso l’altra per prendermi il cazzo e infilarlo dentro di lui. Ci guardiamo per qualche secondo, complici di aver realizzato a pieno la posizione che lui voleva che provassimo. Quando sbatte le palpebre più e più volte facendomi capire che desidera essere scopato ed io fisso le sue labbra gonfie bagnarsi quando la lingua passa tra di loro, comincio a spingere. Il commesso continua a godere di ogni spinta esercitata dal mio corpo contro il suo. Lui può toccarsi il cazzo e masturbarlo mentre io non posso fare altro che tenermi aggrappato a lui. Vorrei staccarmi e provare quanto il mio membro sia resistente e se, anche infilato in un culo, riesca a farmi stare in piedi su un materasso che traballa ma non voglio fargli male più di quanto gliene faccia ancora di più. Sebbene il male procurato dalle mie bordate sia sopportabile per lui visto che proprio il ragazzo mi ha chiesto di scoparlo con questa intensità. Quando si piega leggermente in avanti formando il classico angolo a 90°, il suo orifizio si apre ancora di più permettendomi maggiore entrata in lui. Con le mani mi muovo lungo il suo costato verificando quanto la pelle di questa parte del suo corpo metta in mostra proprio le costole facendolo sembrare più magro di quanto sia.
“Devo venire”, fa il ragazzo smanettandosi furiosamente il cazzo
“Aspetta, arrivo subito”, gli dico smettendo di scoparlo scendendo dal letto
“Dove vai?”
“Aspetta e lo vedrai”, gli rispondo mentre lui si sdraia sul materasso ed io esco dalla stanza per andare in cucina
Dopo qualche istante torno in camera da letto con un bicchiere in mano. Lo mostro ad Edoardo facendolo muovere dopo averlo afferrato per il piedistallo. Il ragazzo, che intanto si sta masturbando lentamente per non perdere l’erezione e anche per non venire prima, mi guarda sorridendo. Lo raggiungo camminando a quattro zampe sulle lenzuola e poi poggio il bicchiere vicino al suo cazzo la cui cappella finisce al suo interno. Il commesso ricomincia a masturbarsi sempre più veloce fino a sparare il suo carico nel contenitore che ho in mano. Lo sollevo in aria e lo guardo con trionfo per poi annusarlo come fanno i sommelier con i vini. Glielo porgo e mi sego. Lui fa la stessa operazione con il bicchiere ponendolo sotto il mio pene e in un attimo il bicchiere viene riempito. Gli agguanto la mano portandomelo vicino alla bocca e lecco via dal cristallo un po’ di sperma uscito fuori e che stava lentamente colando via. Lo osservo con soddisfazione e lo misuro con le mie falangi. All’interno del recipiente ci sono almeno due dita di sborra. Edoardo, pensando che io voglia trangugiarmelo tutto, lo allontana dalla mia faccia e comincia a far defluire lentamente le nostre essenze mescolate sulla sua lingua. Ma due sborrate da deglutire insieme sono troppe e cominciano a sgocciolargli dai lati della bocca che vengono repentinamente puliti dalla mia lingua famelica. Quando la parte più densa sparisce nel suo stomaco, usa le dita per raccogliere la sborra rimasta attaccata alle pareti del bicchiere e me le ficca in bocca per poi fare lui altrettanto.
“Sai, la prima volta che ho usato un bicchiere durante il sesso non l’ho usato per bere sborra”, riferisco ad Edoardo intento a fumarsi una sigaretta
“E cosa hai fatto?”
“C’ho bevuto piscio”
“Cosa?”
“Già, in un ristorante pieno di gente durante un matrimonio”, gli spiego ma senza scendere nei particolari più intimi
“Io non lo farei mai, mi fa schifo”, fa il ragazzo raffreddando i miei bollenti spiriti
Pensavo che avendo un bicchiere a disposizione sul comodino, un ragazzo dentro il letto e una minzione nella vescica causata dal post-scopata, potesse finire con una bella sessione di pissing ma mi sbagliavo. Non tutti siamo uguali e non a tutti piacciono le stesse cose. Il mondo e’ bello perché e’ vario si dice, e meno male aggiungo io altrimenti sai che noia? Il nono mese dell’anno appena iniziato sta continuando alla grande. Un giorno mi chiama Camillo ricordandomi di avermi promesso che mi avrebbe invitato all’incontro particolare che i suoi amici hanno preparato. Dopotutto, mancano pochi giorni alla fine della sua vacanza e vuole divertirsi come meglio crede, anche incontrando varie persone. Non dovrei essere geloso se scopa con altri o altre. Se non lo e’ la moglie, perché dovrei esserlo io? E, alla fin fine, addirittura di un uomo sposato?! Accetto di partecipare all’incontro a patto che ci sia pulizia e che venga utilizzata ogni sorta di precauzione. Mi rassicura su tutto e gli do il mio benestare. Sono talmente eccitato da tutto questo che inizio a segarmi ma non voglio disperdere il mio seme per terra o altrove, voglio che qualcuno benefici della mia bianca crema. Elvira e’ in casa, noi siamo da soli e quindi la invito nella mia stanza. Dopo avermelo fatto succhiare, la posiziono a pecorina. In questo modo ho tutti i suoi buchi da poter scopare, quello vaginale e quello anale pensando a quale dei due dovrò scopare in compagnia di Camillo e, soprattutto, se sarà un buco maschile o femminile.

FINE CAPITOLO 8

Un nuovo capitolo uscirà ogni domenica

TO BE CONTINUED

TUTTO CIO' E' ACCADUTO PRIMA DEL COVID-19

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