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Gay & Bisex

Il fidanzato di mia sorella 27


di FRANK_1987
05.10.2018    |    7.383    |    4 8.1
"Le massaggia un po’, poi mi abbassa l’intimo fino alle ginocchia e, aprendo in due le meline, inizia a slinguazzarmi il buchetto strizzandomi i glutei..."
PREMESSA (DA LEGGERE E NON SALTARE): Ogni nuovo capitolo uscirà ogni settimana. Portate pazienza ragazzi

Nessuna palla al piede

CAPITOLO 27

E’ trascorsa una settimana da quando Claudia ha scoperto che a suo marito Pedro piacciono anche gli uomini. I rapporti con lui, ovviamente, non sono più tornati quelli di un tempo così anche con me, mio padre e mia madre estromessi tutti dalla vita di mia sorella ritenendo me responsabile della fine del suo idilliaco matrimonio e i miei genitori dei bugiardi cronici per averle nascosto la verità sulle preferenze sessuali dei componenti della sua famiglia. Lo stesso periodo di tempo e’ trascorso da quando io e Sandra abbiamo deciso di sottoporre il bambino che aspetta la donna ad un test del Dna per capire chi e’ il padre, io o Enrico. Quando i dottori ci informano che il test e’ pronto, scopriamo finalmente che non sono io il padre del bambino ma che lo e’ Enrico, a meno che Sandra non si faceva scopare da un altro mentre si faceva chiavare da noi due. Il nostro segreto e’ al sicuro, così come anche quello che nascondo con Enrico. Dopo aver scongiurato un’altra catastrofe familiare, decido di chiudere ogni rapporto anche con loro due prima che finiscano per scoprirsi due cornuti ma sicuramente prima o poi succederà perché sia Enrico che Sandra si troveranno un altro amante, magari anche condiviso come lo ero io, con il quale divertirsi e rischiare di mettere la parola fine alla loro famiglia da Mulino Bianco. Non ho nessuna palla al piede, non devo avere responsabilità genitoriali indesiderate e finalmente sono libero di vivere la mia vita tranquillamente magari insieme a Pedro iniziando la così tanto agognata relazione alla luce del sole ma lui decide di dare un taglio con la mia famiglia, e soprattutto con me, frequentando solo i suoi figli quando va a prenderli nei fine settimana. Per quanto riguarda Rafael, altro responsabile della rivelazione della vera identità sessuale di Pedro, se la sta spassando con mia madre che, nonostante tutto, non vuole perdere uno stallone come lui non ritenendolo responsabile di nulla in quanto l’unico responsabile di tutto questo e’ il suo ex genero. A distrarmi un po’ da questa ennesima delusione amorosa ci pensano Ugo e Samuele che ogni sera mi scopano e si fanno scopare. Il ragazzino ha una caverna al posto del buco del culo abituato ormai a prendere due cazzi ogni volta ma anche il mio non scherza perché riceve la sua buona dose di cazzo, il cazzo del nonno. Anche il lavoro procede alla grande e Gustavo, notando quanto io sia un buon interlocutore, decide di spostarmi dalle consegne takeaway al servire i piatti direttamente al ristorante diventando un aiutante cameriere. Questo nuovo incarico mi da un po’ più di respiro e meno stress perché al contrario del precedente compito, non sono solo io quello che deve consegnare il cibo ai vari tavoli ma ci sono anche gli altri colleghi. Giusto, i colleghi. Uno su tutti, quel bonazzo del nipote di Gustavo, Mario, con il quale posso essere sempre più a stretto contatto ma anche lui, dal canto suo, non perde occasione di starmi continuamente appiccicato come una cozza. Io di carattere sono molto estroverso, mi piace chiacchiere, farmi nuovi amici, sono una persona molto curiosa verso gli altri e il mondo e questo stuzzica molto il ragazzo che mi vede come un esempio da seguire. Il nostro primo contatto fisico avviene esattamente a metà del mese di Aprile. Durante una pausa dal lavoro, in cucina stiamo finendo di mangiare il nostro pranzo e parlare del più e del meno fino a quando non mi accorgo che lui si e’ sporcato le labbra di maionese così gli passo un dito sopra pulendolo e leccandomelo. Mario e’ visibilmente eccitato dalla situazione e dal mio gesto, io lo capisco al volo e gli faccio l’occhiolino sperando che prima o poi possa capitolare.
“Vieni con me”, fa Mario alzandosi dal suo sgabello
Anche io mi alzo e ci dirigiamo verso il bagno di servizio. Entriamo, per fortuna e’ libero e dopo aver chiuso la porta a chiave, Mario mi sbatte contro il muro tenendomi fermo per il collo della camicia della mia divisa da cameriere. Ha uno sguardo strano, quasi da paura e le sue mani lentamente scendono lungo il mio corpo. Dentro i miei pantaloni inizia a muoversi qualcosa avendo di fronte un ragazzo dai capelli e occhi marroni, con un filo di barba e baffi che incorniciano il suo volto da 20enne. Quando le sue mani arrivano verso la mia patta, il mio cazzo e’ già bello duro. Mario sorride soddisfatto facendo una smorfia verso destra con le labbra allora lo prendo per la nuca e gli infilo la lingua in bocca. Le nostre mani sembrano fatte apposta per stare ferme le sue sulla mia patta massaggiandola e le mie sulla sua nuca spingendo la sua faccia e la sua bocca contro di me. Mario inizia a sbottonarmi i pantaloni abbassandomi poi l’elastico e tirando fuori il mio cazzo di 19cm. Lo sega per un attimo e poi si abbassa inglobandolo nelle sue fauci. Emetto dei gemiti di godimento mentre con la mano destra gli do il ritmo della succhiata. Il ragazzo pompa il mio cazzo dentro la sua bocca tenendolo con una mano e segandolo anche mentre lo sta succhiando sbavandoci sopra.
“Hai una bocca fantastica”, mi complimento
“Grazie…mmpphh…e tu un cazzo bello…mmpphh…grosso”, continua lui
“Succhiamelo bene e ti riempio questa boccuccia”, lo avverto
“Non vedo…mmpphh…l’ora”, fa Mario
Entusiasmato dal premio finale, Mario continua a succhiarmi il cazzo. Se lo infila tutto in bocca fino alle palle, poi ne toglie metà e mentre ha l’altra metà ancora dentro il suo cavo orale, mi lecca la cappella con la sua linguetta da famelica puttana. Tolgo la mano dalla sua testa, ormai non serve più. Me lo sta succhiando così divinamente che mi fido di lui perché non e’ sicuramente il primo cazzo che succhia nella sua vita. Vorrei scoparmelo ma la situazione non me lo permette. E’ già difficile farmi fare un pompino nel bagno del ristorante di suo zio, figuriamoci se dovesse entrare vedendo suo nipote a pecorina mentre lo sta prendendo nel culo dal suo nuovo assunto. Metto le mie mani perpendicolari ai miei fianchi lasciando fare all’esperto. Mario toglie il mio cazzo dalla sua bocca, ci sputa sopra tutta la saliva e il pre-sperma accumulati e poi lo succhia ancora per leccarmi soltanto il buchetto dell’uretra. Sono completamente in estasi e lui alza lo sguardo verso di me compiacendosi del suo comportamento da bocchinaro allora io gli passo un dito sulla labbra e lui si succhia anche quello per poi sostituirlo nuovamente con il mio cazzo. Da soltanto altre poche succhiate e finalmente arriva il momento culminante.
“Devo sborrare”, lo avverto
“Sborrami in bocca”, mi ordina
“Ti avverto, ne faccio tanta”, continuo con gli avvisi
“Meglio”, fa Mario
Ok, l’hai voluto tu. Tolgo il cazzo dalla bocca di Mario, me lo sego un po’ e poi glielo rificco dentro sborrando sopra la sua lingua. Devo trattenere le urla di piacere che mi provoca venire dentro le sue fauci accoglienti e poi vedo la mia cremosa sborra tutta dentro la bocca di Mario che, prima me la mostra giocandoci con la lingua, e poi la ingoia nel suo stomaco esibendo la sua bocca vuota verso di me. Sono stremato quasi come se avessi scopato e poi noto che il ragazzo ha un po’ di sborra ai lati della bocca, quindi la raccolgo e gliela faccio leccare facendomi succhiare anche le dita. Mi sistemo la minchia nelle mutande, chiudo la zip dei pantaloni mentre lui si alza e siamo pronti per uscire dal bagno.
“Grazie”, mi fa Mario aprendo la porta ed uscendo da quel posto angusto
Tutto il giorno lo passiamo a punzecchiarci a vicenda, a toccarci di nascosto dagli altri, a baciarci e a mimare i movimenti di una possibile scopata tra di noi, il tutto fino alla fine del mio turno. Tornato a casa sono ancora le 18 quindi faccio la doccia, studio un po’ per i miei esami universitari e mangio qualcosa al volo durante la cena, pronto per uscire e andare nell’ormai famosissimo locale gay. Anche questa sera e’ stracolmo, ci sono parecchie persone per tutti i gusti possibili. Sorseggiando il mio Bloody Mary seduto su un divanetto, vedo avvicinarsi verso di me un distinto uomo maturo con una camminata decisa e seducente.
“Ciao” esordisce “cosa fai qui tutto solo?”, continua
“Aspettavo te”, gli rispondo
“C’avrei giurato”, replica il signore sedendosi accanto a me
L’uomo ha i capelli neri corti un po’ imbiancati sulle basette e degli occhi celesti come il cielo. E’ molto elegante nel suo completo nero, con la camicia bianca e la cravatta a strisce oblique grigie. Si siede accanto a me e iniziamo a parlare. Si presenta come Egidio, ha 57anni, fa il broker per un’importante società ed e’ alla ricerca dell’amore anche solo per una notte. Il suo viso contrassegnato dalle numerose rughe di espressione lo fanno sembrare più porco e il mio sguardo finisce sulla sua patta. Poggiando il mio bicchiere sul tavolino, allungo le mie mani su questo gonfiore massaggiandoglielo mentre lo bacio con passione. E’ eccitatissimo, lo sento attraverso la stoffa dei suoi pantaloni che non smetto di strofinare.
“Dove vuoi andare?”, mi chiede
“Cosa ti fa pensare che voglia scopare con te?”, ribatto
“Lo so che sei una puttanella affamata di cazzo”, mi risponde mentre lo guardo ammiccando “ce ne sono molte in giro, ma tu le batti tutte”
E’ vero, quando sono in modalità passiva neanche la donna più eccitante al mondo riuscirebbe a vincere il confronto con me
“Vogliamo andare a casa tua?”, gli domando
“Ok, andiamo”, mi risponde il broker alzandosi con me da sopra il divanetto
Durante il tragitto non riesce a tenere a bada le sue mani, una e’ sempre su una mia coscia mentre l’altra e’ sul volante ma anche io non sono da meno perché la mia mano sinistra gli massaggia la coscia e il suo inguine facendogli sobbalzare la gamba e sterzare bruscamente ogni volta che sta per finire fuori strada. Abita in un palazzo grigio e dopo essere scesi dalla macchina, fa attenzione che non lo veda nessuno. Nonostante sia un maschio omosessuale di quasi 60anni non riesce a non godersi la vita perché si preoccupa sempre di quello che possono dire le persone. Entrati nel suo appartamento, mi accomodo sul divano mentre lui va in bagno a darsi una rinfrescata. Io mi sdraio comodamente sul sofà come se fosse casa mia e quando lui ritorna, si siede accanto a me toccandomi le gambe e il culo. Mi gira su un fianco verso di lui e lo guardo con lussuria, quella stessa lussuria che ha anche lui impressa negli occhi, sul viso e soprattutto nelle mani che cominciano a massaggiarmi le chiappe con più decisione. Mi sollevo sul divano stesso mentre lui poggia le sue spalle sullo schienale e allora, inginocchiandomi sui cuscini, iniziamo a baciarci. Mi strizza i capezzoli accarezzando il mio corpo e anche io poggio le mie mani sul suo torso muscoloso e anche sulla sua patta. Le nostre lingue si intrecciano nelle nostre bocche mentre con una mano si abbassa la zip dei pantaloni spostando il suo boxer e tirando fuori il suo pene. Inizio subito a massaggiarlo mentre, cercando di mettersi comodo, si fa baciare la guancia e la tempia destra . Sego il suo cazzo ed Egidio mi prende per il mento facendo uscire la mia lingua dalla bocca e me la lecca con la sua, poi mi sposto verso un bracciolo del divano, mi abbasso tra le sue gambe e finalmente ho tutti i suoi 21cm di cazzo dentro la mia bocca.
“Oh, ragazzino che bocca magnifica che hai”, si complimenta
Io intanto succhio il suo cazzo tenendolo per la radice mentre lui mi afferra per i capelli guidando la mia testa sulla sua banana che, naturalmente, non ci penso minimamente a togliere dal mio cavo orale ormai occupato. Se non volevo leccarglielo avrei anche potuto rifiutare il suo invito di andare a casa sua ma invece gli lecco anche le palle mentre Egidio con una mano mi tocca il culetto stimolando il mio ano da sopra i pantaloni. Lascio andare un attimo il suo cazzo e mi tolgo pantaloni e scarpe restando solo in boxer, in questo modo posso sentire ancora meglio il suo dito che cerca di penetrare dentro la mia rosellina. Quando mi abbassa leggermente l’intimo, mi fa succhiare il suo dito medio per poi infilarlo dentro il mio culetto e giocare a dentro e fuori con la sua falange mentre io mugolo di piacere con il suo cazzo in bocca. Mi sollevo un po’ aggiustandomi l’intimo e poi scendo dal divano e mi inginocchio tra le sue gambe aperte prendendo ancora in bocca il suo cazzo e leccandolo dalle palle fino alla cappella per mettermelo ancora una volta in bocca e continuare a fare sempre lo stesso gioco, intanto il mio uomo mi accarezza la testa oppure mi prende i capelli tirandomeli e facendomi male ma facendomi anche capire chi e’ che comanda in quella stanza.
“Alzati”, mi ordina “inginocchiati di nuovo sui cuscini del divano”, continua nelle sue disposizioni
Quando mi alzo e mi inginocchio come mi ha ordinato di fare, le sue mani sono di nuovo appiccicate contro le mie chiappe ancora avvolte dal mio boxer nero. Le massaggia un po’, poi mi abbassa l’intimo fino alle ginocchia e, aprendo in due le meline, inizia a slinguazzarmi il buchetto strizzandomi i glutei. I suoi anni di esperienza da scopatore si manifestano tutti all’improvviso. Chissà quanti giovani culi ha leccato quest’uomo maturo che adesso ha la sua lingua infilata tra le pieghe del mio ano mentre io mi sto masturbando e dal piacere che mi provoca, muovo la testa a destra a sinistra convulsivamente. Afferro la sua testa con la mia mano sinistra tenendola premuta tra le mie chiappe che muovo all’indietro in modo che non possa ritirare la lingua nella sua bocca e che continui a leccarmi. Quando gli faccio prendere un po’ d’ aria, mi da una sculacciata fortissima facendomi gridare e subito le impronte della sua mano vengono disegnate sulla mia chiappetta dispettosamente punita. Mi lecca ancora l’ano ma questa volta si alza dal divano facendomi capire che e’ arrivato il momento di scopare.
“Preferisci con il preservativo o senza?”, mi domanda
“Preferisco il preservativo se non ti dispiace”, gli rispondo
“Ok, aspettami qui”, mi ordina andandosene
Voglio fare sesso protetto con le persone che non conosco e con le quali scopo per la prima volta. E’ una nuova priorità che mi sono dato visto che ultimamente ho scoperto la malattia di un mio amico e non voglio essere un’altra vittima di questo morbo che viene trasmesso soprattutto con la cosa più bella al mondo: fare sesso. Pensando alle conseguenze negative di un rapporto non protetto, mi massaggio la chiappa precedentemente schiaffeggiata da Egidio quando all’improvviso sento una fitta dentro di me e la mano destra del mio scopatore aggrappata al mio fianco. Mi volto verso di lui sorridendogli in maniera seducente e senza dare troppo nell’ occhio, porto la mia mano verso il mio buchetto occupato dal cazzo di un adulto stagionato constatando che ha effettivamente indossato il preservativo. Egidio inizia a spingere il suo cazzo dentro il mio orifizio mentre mi accarezza le spalle e io con una mano mi poggio sui cuscini del divano e con l’altra mi sego. Mi sta scopando in giacca e cravatta, non si e’ nemmeno spogliato ma d’altronde neanche io sono completamente nudo indossando ancora il maglione. Sento la parte metallica della sua cintura toccarmi le chiappette e provocarmi dei brividi di freddo intanto io lascio stare il mio cazzo ed Egidio mi infila in bocca il suo pollice facendomelo succhiare.
“Che bella troietta che ho trovato stasera”, si complimenta
“Ti piaccio…aaahhh…stallone?”, gli chiedo
“Sei davvero una coi fiocchi”, mi risponde
“E non hai…uuuhhh…ancora visto…ooohhh…niente”, lo stuzzico
“Ah si? E dimostralo”, fa Egidio continuando a scoparmi
Mi sto gogendo il suo cazzo per tutto il piacere che sta dando al mio culo, un piacere che fa provare da quasi 40anni, dalla prima volta che ha fatto sesso con qualcuno. Io non faccio distinzione di età nei miei partner ma se dovesi scegliere con chi avere una relazione duratura tra un giovane e un adulto, sceglierei di gran lunga l’adulto. Il giovane, pur essendo nel fiore degli anni, a volte riserva brutte sorprese perché non si concentra sul piacere da dare ma da ricevere mentre l’adulto, con la sua esperienza, sa farti godere alla grande. Egidio mi prende per le spalle spingendo il suo cazzo dentro di me per poi iniziare a togliersi la giacca e ad allentarsi la cravatta allora ne approfitto per essere io quello che si fa scopare spingendo il mio culo all’indietro. Mi sollevo un po’ e mi volto verso il broker baciandolo con passione per poi ritornare a poggiarmi a quattro zampe riprendendo a farmi scopare. Voglio portarlo sull’orlo del piacere ma senza permettegli ancora di sborrare perché sono sicuro che ha in serbo altre posizioni da provare. Egidio si sfila dal mio culo e inizia a sbottonarsi la cravatta. Ha un fisico da paura nonostante l’età e anche se i suoi pettorali stanno perdendo la sfida contro la forza di gravità, ha una sensualità che ho visto in pochi uomini e ragazzi. Gli lecco per un attimo il torso nudo mentre si priva completamente di pantaloni, boxer e scarpe facendomi sdraiare supino sul divano e infilandosi tra le mie cosce, infila automaticamente anche il suo cazzo dentro il mio culo.
“Scopami nonnetto”, lo invoglio
“Nonnetto?”, mi chiede lui sorpreso
“Hai quasi la stessa…aaahhh…età di mio nonno”, gli spiego
“Sono sicuro che tuo nonno non scopa come me”, fa lui all’oscuro di tutto
“Io non ne sarei così sicuro”, vorrei dirgli ogni cosa ma non mi va di raccontare tutti i segreti della mia vita ad una persona che non conosco
Egidio si limita a scoparmi per farmi cambiare idea dopo averlo chiamato “nonnetto”. Devo dirvi che ci sta decisamente riuscendo ma non avevo dubbi a riguardo. Con una gamba attorcigliata al suo fianco sinistro e l’altra poggiata sullo schienale del divano, mi masturbo il cazzo mentre Egidio mi sta scopando poggiandosi con le mani sui miei pettorali. Gli faccio delle smorfie di piacere per farlo eccitare ancora di più ma non ne ha bisogno. Mi da dei leggeri schiaffetti sulle guance, gli tocco gli addominali ma poi gli do una spinta facendolo uscire dal mio culo permettendogli di sedersi e mi impalo sul suo membro. Inizio a cavalcare il bastone di Egidio mentre mi chino su di lui a baciarlo notando che, in questa posizione, i suoi pettorali non sono così rilassati come quando me li aveva mostrati poco fa in piedi. Sono tonici quasi quanto i miei ed e’ un piacere accarezzarli. Egidio mi massaggia la schiena mentre ci baciamo ancora ed io accarezzo la sua testa dalle tempie grigiastre. Capisco che non resisterà ancora a lungo e che sebbene c’abbia messo tutta la sua forza di volontà sta arrivando il momento di cedere, quello di arrivare al raggiungimento della passione. Egidio mi sfila il cazzo dal culo e si toglie il preservativo. Ci alziamo dal divano ed io mi inginocchio davanti a lui prendendogli il cazzo in bocca e succhiandoglielo un po’ ma poi lui se lo prende dalla radice e mi schizza in faccia tutto il suo nettare. Non e’ tanta e neanche molto gelatinosa com’e’ di solito ma quella del broker e’ più acquosa e mi scende lungo il collo raggiungendo le mie scapole anche se il resto, quello che mi e’ finito in bocca, quello lo mando giù che e’ un piacere.
“Grazie per la bella serata”, fa Egidio
“Il merito e’ stato tutto tuo ”, gli rispondo alzandomi
“Sei soddisfatto?”, mi domanda
“Di più. Ci rivedremo?”, gli chiedo voglioso
“Credo di no. Non scopo mai una seconda volta un culo che e’ già stato mio. Sono sempre in cerca di altra carne fresca”, mi spiega
Colto il suo messaggio di non volermi più rivedere, raccolgo le mie cose e torno alla mia abitazione. L’idea di fare sesso ancora con Egidio mi stuzzicava parecchio ma il suo rifiuto a vederci nuovamente e’ anche un po’ una sorta di dominazione che ha avuto su di me usandomi per poi gettarmi come carta straccia e sono fiero di avergli fatto portare a termine questo atto. Con la bocca impastata del seme di Egidio che e’ anche incrostato sulla mia faccia, sento il suono di un sms. E’ Mario che non aspetta altro che arrivi domani per farmi di nuovo un altro pompino. Sono ancora nella modalità passiva quindi non gli rispondo ma voglio crogiolarmi nel pensiero di questa magnifica serata trascorsa con un altrettanto magnifico uomo maturo dalla mascolinità prorompente. Non mi va di fare la doccia perché sono stanco e poi la farò domani appena sveglio quindi mi addormento. Le prime luci dell’alba iniziano a intravedersi dalle fessure della finestra. Vorrei dormire ancora un altro po’ ma non riesco ad addormentarmi quindi mi alzo e passando dalla camera della mamma, sento dei gemiti. Apro lentamente la porta socchiusa e trovo mamma Rachele sdraiata nel letto a gambe in aria che si fa stantuffare la fica dalla nerchia di Rafael. Sta provando davvero piacere, lo stesso che ho provato io tutte quelle innumerevoli volte che Rafael ha stantuffato il mio culo.
“Giulio”, grida improvvisamente la mamma “che ci fai qui?”
“Vi ho sentiti”, le rispondo
“E ci spii? Vattene subito”, mi ordina “e tu smettila, non vedi che c’e’ mio figlio?”, grida contro Rafael che, incurante della mia presenza, ancora le penetra la fica
“Ma che cazzo vuoi che me ne freghi?”, risponde il mio patrigno alla sua compagna “tanto ha visto sia la tua patata che la mia banana”, continua rivolto alla mamma “vieni qui”, mi ordina ed io mi avvicino a loro due
L’argentino continua a scopare la mamma che con una mano si trastulla la fica.
“Toccagliela tu”, fa Rafael verso di me ma io lo guardo stranito “che c’e’? Tanto lo so che le hai sborrato nella fica davanti a quel ricchione di tuo padre. Non ti sei vergognato di entrare nel buco che ti ha fatto nascere e adesso ti vergogni di toccargliela soltanto?”, in effetti Rafael ha tutte le ragioni del mondo
La mamma mi prende la mano, se la porta alla bocca leccandomi indice e medio e poi la poggia sulla sua fica e io inizio a muovere lentamente le dita aumentando gradualmente i movimenti. La sento gemere sotto i colpi del cazzo di Rafael, per me e’ la prima volta che li vedo scopare, ma anche le mie dita provocano in Rachele un certo entusiasmo. Quando Rafael esce dalla vagina della mamma, le viene sul clitoride mentre io glielo massaggio e poi si lecca le mie dita intrise della sborra del suo compagno.
“Vuoi scopartela?”, mi chiede Rafael
Ho fatto sesso due volte con mio padre, una davanti alla mamma e l’altra alla festa dell’addio al celibato di Enrico mentre con lei ho fatto sesso solo una volta. Vorrei almeno pareggiare i conti ma mentre la mia mente e’ combattuta su cosa deve fare, il mio cazzo non ha di questi problemi perché e’ già bello duro. A risolvere i miei enigmi ci pensa mamma Rachele che abbassa l’elastico della mia mutanda e si prende in bocca il mio cazzo…

FINE CAPITOLO 27

TO BE CONTINUED

PS: NONOSTANTE CONTINUO AD USARE LO STESSO TITOLO, PEDRO NON APPARE IN QUESTE SCOPATE MA SICCOME E' INIZIATO TUTTO DA LUI, DOPO IL NONNO NATURALMENTE, HO DECISO DI TENERE QUESTA INTESTAZIONE ANCHE PER I RACCONTI SUCCESSIVI AI PRIMI DUE.

QUESTA E’ UNA STORIA ASSOLUTAMENTE INVENTATA DA ME E NON COPIATA DA ALTRI SITI. NON SONO UNO SCRITTORE PROFESSIONISTA QUINDI NON BADATE MOLTO GLI EVENTUALI ERRORI.
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