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Gay & Bisex

Vacanza in Thailandia 7


di FRANK_1987
23.01.2022    |    3.682    |    3 7.6
""Adesso tocca a me scoparti", fa Mario "Ci sto", esclama Keith "Mmh, si, così almeno piscerà di nuovo", rispondo..."
Un ragazzo d'altri...templi

CAPITOLO 7

La visita al tempio e' stata molto entusiasmante. Per fortuna siamo potuti entrare perché avevamo l'abbigliamento adatto. Prima di partire ci siamo informati su cosa dover indossare per evitare grane e infatti le maniche lunghe e i jeans della stessa misura ci hanno aiutato parecchio. Durante la visita, gli occhi di Mario ed i miei si fermano fissi su un uomo anche lui venuto al tempio per ammirarne lo splendore. Ha 35anni, i capelli castani e gli occhi celesti. Indossa una maglia nera e uno jeans dello stesso colore. Naturalmente mentre girovaghiamo non possiamo avere sempre gli occhi puntati su di lui e in un attimo di smarrimento, lo perdiamo di vista. Continuiamo il giro e poi decidiamo di andare via. Usciti, troviamo l'uomo ad aspettarci seduto ad un muretto che circonda un albero. Non appena ci vede, ci saluta con un cenno della testa e si avvicina a noi.
"Ciao, mi chiamo Keith", ci svela
"Io sono Giulio"
"Ed io Mario"
"Piacere di conoscervi", dice l'uomo stringendoci la mano con fermezza ma anche con un leggero fare omosessuale "siete italiani?", ci chiede
"Come hai fatto a capirlo?", domanda il mio fidanzato
"Dall'accento. Sono stato molte volte in Italia ed ormai conosco la lingua e quasi tutti gli accenti", dice Keith
"Chissà quanti uomini avrai conosciuto allora"
"Beh parecchi si, devo proprio ammetterlo", ci delucida facendoci accennare un sorriso "voi siete fidanzati o vi siete conosciuti qui?", continua per cercare di informarsi sulla nostra vita
"Siamo fidanzati"
"Ah ottimo", esordisce con uno strano ghigno stampato sulla faccia "dovete fare altri giri?", ci chiede
Dovevamo andare in altri posti della città ma per oggi pomeriggio la visita del tempio e' più che sufficiente per due ragazzi venuti in Thailandia all'inizio soltanto per una vacanza spensierata ma che ora non cercano altro che scopare a destra e a manca. Decidiamo di andare nel nostro albergo, anche perché il suo e' più lontano rispetto al posto dove ci troviamo. Raggiungendo il taxi ci cammina davanti e ci parla come se fosse un Cicerone, chiaro segno che lui a Bangkok c'e' già stato e conosce la città come le sue tasche. Io e Mario gli guardiamo il sedere fasciato nel pantalone nero. E' talmente attillato che in mezzo alle chiappe gli tira un po' formandogli un bel bozzo in avanti che attira la nostra attenzione quando arriviamo alla fermata in attesa che arrivi il mezzo che ci riporti in albergo. Nell'abitacolo, si siede in mezzo a noi urtandoci l'un l'altro con le ginocchia e mandandoci già su di giri. Noi due italiani, nascosti dietro ai sedili, ci tocchiamo i cazzi già eccitati e lui vorrebbe allungare le mani ma non può farlo perché e' seduto nella parte centrale e l'autista del taxi lo vedrebbe sicuramente allungare le mani verso le parti di un uomo che potrebbe dargli fastidio e si limita a guardarci muovendo le pupille come se fossero palline di pingpong.
"Benvenuto a casa nostra, se così si può dire", esordisce Mario entrati nella stanza
"Ma che me ne frega della casa", gli fa eco Keith
"Vuoi scopare?", domando
"Sono venuto qui per questo", mi risponde prendendomi per il colletto della maglietta ficcandomi la lingua in bocca
Io e Keith ci baciamo come due fidanzatini che non hanno aspettato altro che il momento esatto di essere lasciati da soli dai genitori per poter pomiciare. Anche Mario partecipa al bacio unendo le nostre lingue in un simpatico e sensuale trio. Keith si sbarazza della sua camicia mostrandoci un petto muscoloso ed un tatuaggio che parte dal collo e scende fino al gomito sinistro. Non potevamo vederlo prima d'ora perché la camicia a maniche lunghe indossata per portare rispetto al tempio che abbiamo visitato ce lo impediva. Anche io e Mario ci leviamo le magliette mentre l'americano si toglie pure i pantaloni rimanendo in boxer, neri. Successivamente, eseguiamo le sue stesse mosse e adesso ci ritroviamo tutti e tre in intimo. Keith si abbassa davanti ai nostri peni e li libera dagli inutili pezzi di stoffa masturbandoli contemporaneamente o succhiandoli uno per volta mentre io accarezzo il petto di Mario che spinge la testa di Keith aiutandolo a infilarsi in bocca sia il mio che il suo attrezzo da riproduzione. Continuiamo in questa posizione per quasi dieci minuti fino a quando l'uomo si alza, ci bacia e ci fa abbassare mettendo le sue mani sulla mia scapola destra e su quella sinistra del mio fidanzato. Le sue dita si trasformano in artigli come quelli delle aquile ma solo perché usa tutta la forza che ha in corpo per farci inginocchiare davanti alla sua mole e farsi succhiare. Prima, però, struscia le nostre facce sul suo pacco e poi libera un cazzo di 18cm che finisce direttamente nel mio cavo orale. Mario gli lecca le palle ogni qual volta io pompo lungo tutta la sua asta e la stessa cosa faccio io quando con il mio fidanzato ci scambiamo di ruolo. E' evidente che Keith non ama particolarmente i preliminari perché neanche cinque minuti dopo ci ordina di metterci a pecorina ma non l'uno vicino all'altro ma uno di fronte all'altro in modo che io lecco il culo di Mario mentre l'americano lecca il mio. Questa nostra posizione mi ricorda molto un film che ho visto qualche tempo fa dal titolo "Il Centopiedi Umano" che sconsiglio la visione a chi, dopo aver letto il titolo, sia andato a informarsi sul contenuto della pellicola e gli sia venuto un fastidio allo stomaco simile ad un conato di vomito. Non sappiamo se Keith vuole fare il passivo o anche l'attivo con noi e per questo motivo lubrifico e preparo il culetto del mio fidanzato insalivandolo e infilandogli delle dita dentro perché non so se il mio stia ricevendo lo stesso trattamento perché a momenti verrà scopato oppure per una sua fantasia erotica. Quando la mia rosellina non riceve più le attenzioni della persona che stiamo ospitando, lo vedo avvicinarsi ad un marsupio dal quale estrae una scatola di preservativi. Ne prende uno, lo scarta, si avvicina a me e lo srotola sul suo pene. Dopo aver sentito il rumore di una sputata sulla mano che mi fa capire chiaramente a cosa possa servire, il cazzo di Keith comincia a farsi strada nel mio intestino.
"Cazzo, quanto e' largo", esclama raggiungendo le mie natiche con il suo pube "ma quanti ne hai preso?", mi domanda
"Parecchi", gli rispondo
"Eppure da come sembri, non si direbbe", constata "meglio così, almeno il divertimento e' assicurato", prosegue cominciando a scoparmi
Keith mi sbatte come se fossi una puttana qualunque. In questo momento mi sento proprio così e mi piace quanto lui sia rude nell'atteggiamento perché e' lo stesso che adopero anche io quando svolgo la parte attiva e poi si dice "non fare agli altri quello che non vuoi sia fatto a te" quindi e' più che normale il mio amare la sua aggressività. Mi afferra per le spalle tirandomi leggermente verso di lui in modo che tutto il suo cazzo sia piantato saldamente nel mio orifizio profumato. Mario si e' girato e non si fa più leccare il culo ma il cazzo. Di tanto in tanto me lo sbatte in faccia sporcandomi di saliva ma questo non e' niente rispetto al mio desiderio di farmi sporcare di sperma, soprattutto quello di Keith dato che quello del mio fidanzato mi sporca ogni volta che scopiamo. L'americano mi schiaffeggia le chiappe come se stesse battendo su un tamburo e allora Mario si alza da terra e si piega sulla mia schiena afferrandomi le suddette chiappe aprendole ancora di più in modo che possano venire martoriate maggiormente dall'avanti e indietro intrapreso dallo splendido stallone proveniente dall'altra parte dell'Oceano Atlantico che mi sta fottendo energeticamente strofinando la sua carne foderata dentro il mio ano.
"Vuoi scoparmi anche tu?", mi chiede Keith avvicinandosi al mio orecchio
"Certo", gli rispondo togliendomi il suo cazzo dal mio culo raggiungendo una poltrona "Mario, prendi l'occorrente nel cassetto e dallo a lui", ordino al mio fidanzato che prende un condom "mettitelo tra i denti e cammina verso di me come un cagnolino", ordino a chi mi ha appena finito di scopare
Mario mette il condom ancora avvolto nella sua carta tra i denti di Keith il quale si abbassa dandomi la sensazione che non sia umano, che sia addirittura un mutaforma perché anche nell'abbassarsi ha già assunto le sembianze di un cane. Si avvicina a me, mi guarda ed io lo accarezzo sulla testa scendendo lungo la guancia sinistra lambendogli il pizzetto come se fosse un vero animale domestico.
"Scartalo e mettimelo tu", dico categoricamente al finto cucciolo che esegue l'ordine "vieni più vicino e apri la bocca", continuo impartendo disposizioni mettendogli in bocca il mio cazzo in modo che possa lubrificarlo con la sua stessa saliva "prendi il lubrificante e mettigliene un po' nel culo", dico a Mario che si avvicina sempre allo stesso cassetto dal quale ha estratto il preservativo
Il mio fidanzato sputa un po' sul buchetto dell'americano, poi poggia il beccuccio del lubrificante e capisco che l'ha infilato nel suo culo dal mugolio soffocato emesso dalla bocca di Keith occupata dalla mia nerchia. Non avendo avuto il tempo di preparare il suo ano, questo era l'unico modo a me conosciuto per facilitare una penetrazione che tra poco andrò a compiere. Mario ne spreme un quantitativo sufficiente per evitare che io possa fare del male al nostro amico che poi obbligo a sedersi sul mio cazzo. Da solo comincia a fare su e giù sulla mia minchia scopandosi anche se io lo prendo per i fianchi in modo da poterlo muovere meglio e spingo il mio bacino verso l'alto ma non sto qui a dirvi come io lo stia scopando perché tutti almeno una volta nella nostra vita siamo stati scopati, o abbiamo scopato, a smorzacandela. Mario, anche durante questa chiavata, deve limitarsi a fare da spettatore cercando di masturbare Keith e masturbarsi da solo. Con una mano salgo lungo il suo petto notando che se lo rade perché alcuni peletti iniziano a ricrescere dandomi la stessa sensazione che provo quando afferro qualcuno per le guance e i miei polpastrelli percepiscono il crescere della barba sul volto.
"Porca troia, quanto e' grosso", esclama Keith "e lungo", continua come se si fosse dimenticato di sottolinearlo
"Te lo faccio arrivare fino all'ombelico", lo minaccio
"Mi basta quello che stai facendo alla mia prostata", mi risponde e capisco che gli sto stimolando una pisciata imminente
Continuando a scoparlo, Keith non riesce a non raggiungere il piacere, ma non l'eiaculazione come starete pensando voi, bensì quello stimolo che percepiamo quando ci infiliamo un dildo nel culo o, meglio ancora, quando qualcuno ci sta fottendo come sto facendo io con lui adesso. In poche parole, l'uretra dell'americano non riesce a trattenere un po' di piscio che cade sul pavimento e anche a singhiozzo perché ha il pene eretto. Mario si ci fionda subito sopra e se lo infila in bocca. Non so se Keith abbia continuato ad urinare ancora ma di sicuro il mio fidanzato ha assaggiato l'afrore della pioggia d'orata dell'americano e questo mi fa ingelosire leggermente. Keith si alza da sopra di me e fa posizionare Mario a pecorina sulla stessa poltrona dove e' stato finora scopato. Con i piedi, calpestano le gocce gialle lasciate dal pene dell'uomo sul pavimento. Mentre i due si preparano a scopare, io mi inginocchio ed uso la mia lingua come uno straccio lavando le mattonelle che ritornano ad essere splendenti ed ora la gelosia nei confronti del mio fidanzato e' svanita di colpo perché anche io ho potuto assaggiare il piscio di Keith il quale si asciuga il cazzo con un fazzoletto e poi lo avvolge con un altro condom.
"Forza, scopami", dice Mario quasi sclerando
"Aspetta, voglio vedere cosa sta facendo quella troietta del tuo fidanzato", gli risponde Keith guardandomi mentre assaporo il gusto del piscio lasciato sulla mia lingua "siete proprio due maiali", dichiara ed io lo guardo infoiato ricevendo la stessa carezza che gli avevo fatto io prima quando lui si era finto un cane
Anche il culo di Mario, così come il mio poco poc'anzi, viene profanato dall'ennesimo cazzo. Keith lo sta scopando tenendogli le mani salde sul coccige in modo da muoversi freneticamente e dargli più piacere il quale viene esternato dal mio fidanzato prendendosi in mano il cazzo e segandosi di brutto dandomi l'impressione che voglia staccarselo perché quello che sta provando e' davvero troppo per lui e quello di evirarsi da solo sia l'unica maniera per far smettere tutto il godimento che l'americano gli trasmette per mezzo della sua proboscide. Io sono inginocchiato per terra e con una mano mi masturbo mentre uso l'altra per aprire le chiappe, o cercare di farlo, leccando l'ano di Keith e rendermi complice per tutto quello che sta provando il mio fidanzato. Non riesco ancora a credere che abbia infilato nell'ano un cazzo che ha pisciato mentre io lo stavo scopando. Non mi era mai capitato nulla di simile in vita mia. Amo il pissing prima o dopo una scopata ma durante, mentre il cazzo e' conficcato nel culo, era una di quelle poche cose che ancora non avevo provato e sono felice di averlo fatto anche, ma soprattutto, con un uomo come Keith che sa mescolare il suo essere macho alla sua voglia di comportarsi da femmina e farsi chiavare anche lui da un altro macho.
"Adesso tocca a me scoparti", fa Mario
"Ci sto", esclama Keith
"Mmh, si, così almeno piscerà di nuovo", rispondo elettrizzato dal pensiero che il mio fidanzato possa far provare all'americano lo stesso livello di godimento che gli ho fatto provare io
Keith si sdraia per terra con la schiena sul tappeto mentre Mario si inginocchia davanti a lui e si piega leggermente su se stesso per far arrivare il suo bacino alla stessa altezza del culo dell'americano. Con una lieve pressione, gli e' nuovamente dentro mentre io aspetto impaziente che da quel cazzo esca di nuovo urina. Se lo masturba furiosamente ma nessuna goccia di pipì si vede all'orizzonte. Due sono i motivi per il quale tutto questo non accade: o Mario non lo sta scopando selvaggiamente come avevo fatto io prima di lui oppure la posizione non facilita il raggiungimento della prostata da parte della punta del pene del mio fidanzato. Ci rimango un po' male ma alla fine non do peso alla cosa. Mi alzo da terra dove ero seduto e mi posiziono sulla faccia di Keith poggiandomi con il buchetto allargato sulla sua bocca e lui comincia a infilarci la lingua dentro mentre io tengo le mie natiche spalancate con l'aiuto delle mani e lui può respirare un po' di aria solamente dal naso lasciato libero. Mario mi bacia per qualche secondo e poi si piega sul corpo che sta scopando baciandogli soprattutto gli addominali risalendo fino al collo e toccando i miei coglioni con i suoi capelli gellati che ora sono diventati più duri e mi provocano un leggero pizzicorino al perineo. Mi sollevo da sopra la faccia dell'americano e mi posiziono come se stessi defecando all'aperto, piego all'ingiù il mio attrezzo e glielo infilo nel cavo orale osservando Mario come entra ed esce dal sedere della prima persona che ci ha scopato in maniera versatile da quando abbiamo iniziato questa vacanza thailandese molto avventurosa, soprattutto dal punto di vista sessuale.
"Voglio sborrare", fa Keith segandosi
"Fallo, così stringi il tuo culo contro il mio cazzo", gli risponde Mario dandogli un leggero pugno sul pettorale destro
"Oh si, lo faccio. Lo faccio. Non resisto", esclama chi tra noi tre, al momento, sta effettuando la parte del passivo
Keith sborra sul suo addome mentre Mario smette improvvisamente di scoparlo rimanendo al suo interno e godendosi gli spasmi anali che sta sentendo intorno al suo cazzo. Quando gli spasmi finiscono, il mio fidanzato riprende la scopata con maggiore intensità rispetto a prima. Io, intanto, non mi faccio più succhiare la minchia che sta godendo soltanto del tocco della mia mano che immediatamente dopo la porta al piacere più estremo che possa provare quella parte del mio, e del nostro, corpo. Il mento e il petto di Keith vengono macchiati di bianco latte italiano e poi ritorno a piegare nuovamente verso il basso il mio bastone per farmelo ripulire. Mario dà altre tre o quattro spinte contro il culo che sta martoriando e poi esce, si sfila il profilattico e viene sopra le palle a stelle e strisce. Con le mani la spalma su tutta l'epidermide di Keith e poi ci sdraiamo l'uno accanto all'altro per accarezzarci e limonare un po' prima che lui possa tornarsene a casa. Io e Mario ci buttiamo sotto la doccia e ci rimaniamo per un bel po'. Ma non siamo molto intenti a toccarci per lavare via gli umori della scopata appena consumata ma per continuare a darci piacere reciproco. Non arriviamo a chiavare un'altra volta ma almeno un pompino ce lo facciamo a vicenda sborrandoci in bocca e chiudendo l'acqua prima che possa far finire nello scarico tutto il seme che abbiamo raccolto nelle nostre palle in una lunga e piacevole doccia che non dobbiamo pagare. Dopo la cena, facciamo tappa al locale gay che mi ricorda tanto quello del mio paese sia per la gente che lo frequenta e sia per il numero delle serate che ho passato lì divertendomi.
"Ciao ragazzi, domani venite alla mia festa?", ci dice Kim
"Quale festa?", domando
"Ma quale "quale festa?" La mia, no?! Domani e' il mio compleanno, te lo sei dimenticato?", fa il mio ex diventato una transessuale puntandomi l'indice dritto contro l'addome e centrando il mio ombelico attraverso la maglietta bordeaux che indosso
"Ma certo che ci saremo", risponde Mario "quanti anni compi?", chiede
"31"
"Te li porti alla grande", si complimenta il mio fidanzato sicuramente desideroso di infilarsi in una vagina costruita da un chirurgo per la prima volta in vita sua mentre a me e' già capitato
"Scusate se vi interrompo, ma io avrei di meglio da fare che continuare a parlare", dico con un tono un po' insensibile mostrando a Mario e a Kim la mia intenzione di intrattenermi con due bei giovani "volete unirvi a me?", chiedo
"No, grazie. Ho scelto altro", risponde Mario riferendosi ad una ragazza seduta ad un divano mentre accavalla le gambe e lo spacco del vestito le arriva fino al sedere
Dopo aver ricevuto anche il rifiuto da parte di Kim di unirsi a me per dare piacere ai due ragazzi, mi avvicino a loro. Uno di loro e' vestito con una maglietta grigia con lo scollo a V e un pantalone nero. Ha i capelli castani, gli occhi celesti, gli orecchini ad entrambi i lobi e un tatuaggio all'interno dell'avambraccio destro. L'altro invece ha i capelli neri, gli occhi verdi, indossa una maglietta nera e il pantalone delle stesso colore e delle labbra gonfie, naturali, da far invidia ad un africano. Raggiungiamo il bagno e ci chiudiamo dentro una cabina. I due ragazzi mi fanno abbassare davanti a loro e si aprono le zip estraendo i cazzi. Quello con i capelli castani ha un cazzo di 20cm mentre il ragazzo con i capelli neri e' fornito di 19cm. A turno me lo sbattono in gola con prepotenza. Ho la bocca talmente tappata che devo respirare con il naso un po' come succedeva a Keith questo pomeriggio quando mi sono seduto sulla sua faccia. Dei rivoli di pre-sperma e saliva escono dalla mia bocca attaccati alle cappelle dei peni dei due ragazzi del quale ignoro l'etnia. Ci siamo parlati in inglese ma non so se sia la loro lingua madre oppure lo sanno parlare come me. Mentre succhio a turno due proboscidi straniere, da un'altra cabina sentiamo provenire dei mugolii femminili e maschili. Noi tre ci guardiamo e scoppiamo in una risata. Nella mia mente penso a quanto sarebbe bello farmi sbattere da due ragazzi così aitanti ma non penso che abbiano la voglia di farlo perché la cabina bagno e' troppo piccola per dare vita ad un amplesso a tre, anche perché altrimenti saremmo andati da un'altra parte. Dopo numerose succhiate e le leccate, il ragazzo con i 20cm comincia ad eiaculare dentro la mia bocca. E' densa e non molta però e' buona. Dopo aver visto il suo amico darmi da bere, il ragazzo con i 19cm spara il suo primo schizzo dentro la mia narice sinistra e poi tutti gli altri sulle mie labbra e sul mio mento. Mi ripulisco assaporando le due sborrate e poi esco dalla cabina bagno aspettando che i due ragazzi si ricompongano. Subito dopo di me, Mario esce da un'altra cabina seguito dalla ragazza che aveva visto seduta sul divano. Anche i due ragazzi escono e con la preda del mio fidanzato vanno via come se nulla fosse. Io e Mario ci guardiamo un attimo e poi ci baciamo facendogli assaporare il gusto di sborra appena munta dai coglioni e che ha impastato la mia bocca lasciandomi quel bellissimo afrore che spero che tutti voi abbiate provato almeno una volta nella vostra vita.

FINE CAPITOLO 7

Un nuovo capitolo uscirà ogni domenica

TO BE CONTINUED

TUTTO CIO' E' ACCADUTO PRIMA DEL COVID-19

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