trio
In campagna... 4. Nuove esperienze
di Calaf
18.08.2016 |
9.815 |
2
"Si tende per andare incontro all’invasore, cerca di rilassare più che può l’anello di muscoli e una fitta di godimento le colpisce il cervello..."
Ha così inizio un ménage da cui Pia si fa prendere. Non passa momento che non pensi ai loro corpi, ai loro uccelli. Anela il momento in cui riuscirà a essere sola anche con uno solo di loro mentre l’altro porta avanti il lavoro di entrambi. Mario si fa sempre più esperto, “cresce” in tutti i sensi tra le sue mani. Emilio e Maria nemmeno se ne accorgono, anche loro presi l’uno dall’altra. La povera madre cede alla malattia e all’età e muore.
Per due giorni la casa è invasa da parenti e amici, il dolore pervade Pia e Emilio e non possono nemmeno consolarsi coi rispettivi partners data la presenza costante di estranei.
Torna la calma finalmente. I cinque sono di nuovo soli e subito ne approfittano.
Pia avverte il marito che si fermerà ancora per sistemare alcune faccende familiari, ma la realtà è che vuole di nuovo incontrare i due giovani fratelli. La notte stessa Maria raggiunge Emilio nella propria stanza. Cercano di non far rumore ma Pia li sente lo stesso. Non ci bada, sta uscendo per andare nel fienile dai due ragazzi.
Trepida attraversando l’aia, sente la mancanza di quelle mani forti, rudi, che l’accarezzano dappertutto. Le pare quasi di sentire la presenza setosa di un cazzo tra le labbra. Succhia a vuoto, istintivamente, si sente bagnare.
Entra nel fienile e i due sono lì. Anche loro sono impazienti, l’esuberanza giovanile è più difficile da tenere a freno.
Sono a torso nudo e Pia freme nel vedere i muscoli ben delineati, i toraci possenti. Si lecca le labbra.
E’ Mario che si fa avanti, ha perso la sua iniziale timidezza, sa cosa vuole e sa che anche lei lo vuole. La tira a se aderendo al suo corpo, facendole sentire l’erezione già presente. Pia ha una leggera camiciola da notte, sente quella durezza contro di lei e geme al solo pensiero di quando le sarà dentro. Senza essere invitata s’inginocchia, tira giù i calzoni e lo prende in bocca facendolo gemere. Alfredo si accosta, si spoglia completamente, le porge il suo membro da leccare e Pia si alterna tra i due uccelli davanti al suo viso.
La fanno rialzare, la spogliano e Mario obbedendo a un cenno del fratello si stende su una balla di paglia. Sente pungersi la schiena, i glutei ma sopporta in attesa che lei si avvicini, gli salga sopra guidata da Alfredo, si faccia penetrare.
Pia accoglie con un sospiro quel membro dentro di se. Sono stati pochi giorni di astinenza ma le mancava quella sensazione, quel piacere. Si afferra i seni accarezzandoseli mentre prende a muoversi sopra di lui dondolando avanti e indietro.
Avverte Alfredo alle sue spalle, sente un dito umido avvicinarsi al suo buchino, premere, entrare. Le piace quella sensazione aggiuntiva, si gode il grosso uccello di Mario davanti e il piccolo intruso dietro.
Geme cavalcando verso il piacere.
Non sa che Alfredo ha altre intenzioni, ha voglia di cambiare. E’ ingolosito dal sedere di Pia.
Solo un paio di altre volte ha provato il sesso anale trovandolo particolare, diverso E ugualmente appagante. Mai ha provato il sesso a tre come nelle ultime settimane e ora vuole spingersi oltre, fare cose di cui ha solo sentito parlare.
Il dito che la fruga è sostituito da una presenza più massiccia, più ingombrante. Pia la sente spingere e protesta:
“No, no, fermo che fai”
Ma è già tardi
“Nnnoooorrrrrrggggggghhhhh”
Stringe i denti Pia, le fa male, si sente lacerata mentre Alfredo ha già spinto in lei metà della sua verga.
Mario da sotto l’ha afferrata per le braccia, l’ha tirata a se facendola chinare. Lei non può reagire, solo subire questa penetrazione rude e inaspettata.
Ricaccia indietro le lacrime Pia, il dolore iniziale sta passando e grazie anche a Mario che si sta muovendo dentro di lei ha una sensazione piacevole che cresce man mano che si abitua alla presenza dura nel suo ano.
Alfredo vede le sue spalle avere un principio di rilassamento, spinge ancora piano e entra per un altro centimetro. Pia non protesta, è muta. Ancora altri due centimetri, nessuna reazione. Prova a farsi indietro, fin quasi a uscire e poi affonda ancora con lentezza.
Pia sente il cazzo di Alfredo muoversi nel suo culo, si sente piena come mai si è sentita e comincia a piacerle. Si tende per andare incontro all’invasore, cerca di rilassare più che può l’anello di muscoli e una fitta di godimento le colpisce il cervello. Si muove con più forza stretta tra quei due uomini, mugola di nuovo. Sì, le piace, le piace da impazzire. E’ un piacere nuovo e già sa che lo cercherà ancora. Urla, inveisce, incita Alfredo a fare più forte, a romperla, a spezzarla in due. E’ completamente partita, due scariche di piacere le partono dai suoi due buchi occupati e le raggiungono la testa sconvolgendola in un orgasmo strepitoso che quasi la fa svenire.
Alfredo ora corre dentro di lei a briglia sciolta, la resistenza è diminuita, sente attraverso il lieve velo di carne l’uccello di Mario strusciarsi sul suo, sente le urla di piacere di Pia. Non ce la fa più a trattenersi, dà due-tre colpi più forti e erutta nel suo intestino, piantato dentro sino in fondo, sentendosi quasi svuotare le reni.
Mario assiste alla metamorfosi di Pia, Proprio nelle sue orecchie lei urla il proprio piacere muovendosi scomposta sul suo petto, strusciandogli contro il seno, e anche lui viene, schiacciato dai due corpi sopra il suo le inonda la vagina col proprio giovane seme.
Pia è esausta, sente il seme dei due ragazzi riempirla quasi contemporaneamente. Non ha la forza per dire a Mario di uscire, di venirle fuori, riesce solo a abbracciarlo. Ci penserà domani, in fondo non dovrebbe essere il suo periodo fertile.
I tre giacciono ancora aggrovigliati sopra la balla di fieno, non si accorgono di due ombre che si dileguano.
Emilio e Maria avevano fatto l’amore, si stavano riposando prima di riprendere quando hanno sentito le urla di Pia. Spaventati sono corsi velocemente al fienile, mezzi nudi sono entrati dentro bloccandosi alla vista dei tre corpi uniti. Emilio ha tirato indietro Maria e entrambi hanno guardato la conclusione di quell’amplesso sfrenato senza essere notati.
Tornano in silenzio in camera, meditabondi.
Emilio pensa alla sorella che ha visto comportarsi da troia. Prenderne due insieme; pensava fossero favole e invece è vero, si può fare. L’istinto gli dice di intervenire ma pensa che in fondo lui stesso non è esente da critiche da quel punto di vista, non può scoparsi la madre e rimproverarne i figli per avergli scopato la sorella.
Maria è sulla stessa linea di pensiero. Istintivamente vorrebbe prendersela con lei per aver “approfittato” dei suoi figli, ma lei stessa ha fatto la medesima cosa con Emilio.
Tornano a letto senza parlare e riprendono a fare l’amore, e quando lei sale sopra di lui e s’impala e lui le ficca prima uno e poi due dita nell’ano, pallida imitazione di ciò che hanno appena visto, vengono insieme ancora più eccitati.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore.
Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.