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Il treno dei desideri


di UnFilm
11.02.2018    |    433    |    2 9.5
"Abbasso lo sguardo, ma quando lo rialzo lei mi sta guardando, poi sorride al marito..."
Li incontro per caso, su un treno ad alta velocità, in prima classe. Mi siedo vicino a loro, il corridoio a dividerci. Sono una coppia marito e moglie, al dito al fede, sono ben vestiti e hanno sui cinquant'anni. Lei mora, alta, seno importante. Ben vestita e dolce nei movimenti. Guarda il telefono. Lui brizzolato, elegante, quello che viene definito un signore. Lei riceve una telefonata, è il figlio e mentre parla si sfila una scarpa e con discrezione appoggia il piedino tra le gambe del marito. Il tavolino rende la situazione discreta ma me ne accorgo, è da quando sono salito sul treno che non riesco a distogliere lo sguardo da questa donna. Lui senza battere ciglio prende a massaggiarle il piede facendole però sentire ogni tanto l'uccello duro. Continuo a guardarla, lei ricambia ma poi entrambi distogliamo lo sguardo e nel frattempo quel piedino lentamente sfrega sulla patta del marito. Guardo il piede, guardo lei, riguardo il piede. Ad un certo punto lei prende il telefono e scrive un messaggio che poi fa leggere al marito che per un istante si gira verso di me. Mi sento imbarazzato, penso che il gioco sia finito, che quello che poteva essere un bel gioco di sguardi segreto è stato svelato. Abbasso lo sguardo, ma quando lo rialzo lei mi sta guardando, poi sorride al marito. Siamo quasi arrivati in stazione, lui si alza, lei con calma infila il piedino nella scarpa e si sistema. Scendiamo dal treno, sono dietro di loro nel sottopassaggio quando prendo coraggio e li chiamo: "signori perdonatemi", esordisco così. "Mi piacerebbe bere qualcosa con voi". Scopro così che sono in viaggio d'arte, per guardare un'importante fiera in città. Soggiornano in un albergo poco distante da casa mia. Lui è simpatico, lei sa di essere bella e quando si allontana per andare in bagno non riesco a fare a meno di dire al marito quello che penso riguardo alla sua signora. Sfacciatamente gli dico che mi piacerebbe guardarla mentre fa il giochino con i piedi, che li ho visti tutto il viaggio. Lui mi da del porco, e mi dice: "dillo a lei se hai coraggio".
Divento probabilmente fucsia mentre lei si sta dirigendo verso di noi, non faccio a tempo a dire una sola parola che lui rivolgendosi alla moglie le dice che sono un porco. Abbiamo ordinato un altro giro e poi nella loro camera d'albergo lui mi ha fatto vedere come si sottomette una Troia.

Il momento che ricordo con più piacere è quando le tenevo il viso tra le mani, il marito dietro di lei a darle dei colpi decisi nel culo. La guardavo e il marito bisbigliava "ora ti faccio inculare da questo sconosciuto" lei rispondeva guardandomi "sono la sua cagna".
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