trio
Il regalo di compleanno


31.01.2025 |
312 |
2
"Neanche me! "ribatte con un'insolita decisione M..."
Alla fine è un giorno come tanti, solamente più piacevole essendo coccolato più del solito dalle persone che amo. Il mio viene di Maggio e si sa Maggio è il mese dei fiori che sbocciano, dei frutti che prendono vita dal seme, del completamento del risveglio di madre natura dopo il lungo inverno. Le giornate iniziano ad essere calde e assolate quindi ci si inizia a scoprire ogni giorno un po' di più dando carta bianca alla fantasia nello scorgere le prime scollature generose. Organizzo una cena con un po' di amici, quelli di una vita, che scorre via anche troppo in fretta. M durante il giro di amari, un po' alterata dal vino che aveva scelto con cura, infila furtivamente una bustina un po' sgualcita nella mia tasca:"Questo fa parte del mio regalo, quando vanno via tutti indossalo e ti vestiti carino che ti porto in un posto!"
Chissà cosa contiene quella busta e chissà cos'ha organizzato per me la furbetta.
Le mordo il labbro inferiore facendole un cenno d 'intesa e torno subito al mio amaro che mando giù di colpo per tentare di fermare tutta quella curiosità. Gli amici vanno via poco dopo lasciandoci finalmente soli. Come ordinato prendo dall'armadio un completo in tinta unita nero dal taglio abbastanza sportivo e mi chiudo in bagno per cambiarmi.
Scarto il pacchetto e dentro trovo un paio di boxer sintetici nero fumé molto aderenti e con una forma molto provocante. Mentre lo indosso non smetto di fantasticare su quest'uscita così misteriosa e più la mutanda sale più le maglie del tessuto si allargano facendo trasparire tutto il contenuto. Una volta indossati mi guardo allo specchio e l'indumento é ormai completamente trasparente, attillato talmente tanto da evidenziare un pacco che non sembra neanche il mio, iniziando ad avvertire delle pulsazioni particolarmente accentuate. Finisco di vestirmi in un lampo e raggiungo M che indossa un trench lungo pe non lasciar intravedere niente. Usciamo di casa e saliamo in macchina tentando di indagare un po' ma senza successo. Al primo semaforo M mi zittisce con un bacio e mi costringe ad indossare una benda sugli occhi per non farmi capire dove mi stesse portando. Il viaggio dura all'incirca venti minuti, quando sento il motore spegnersi.
"Siamo arrivati, ora puoi togliere la benda".
Sciogliendo il nodo lasciandola scivolare noto che ci siamo fermati davanti ad un portoncino piccolo contornato da luci a neon rosse e blu, senza insegna né altri tipi di indizio.
"Ma dove siamo?!" chiedo un po' sorpreso e incuriosito.
"Entriamo e lo scoprirai" risponde con aria maliziosa e stuzzicante.
Oltrepassiamo la porta per poi trovarci al centro una stanzetta: a sinista un' altra porta e a destra una signora sulla sessantina, molto curata prosperosa.
"Buonasera siamo in due." rivolgendosi M alla signora quasi contenta della nostra presenza. Una volta pagato la signora si alza aprendoci la porta... ed entriamo!
La temperatura è decisamente più alta rispetto alla stanzetta che ci ha accolti, luci soffuse dai colori caldi fra i tavoli e il bancone del bar é sulla destra messo in evidenza dal luccichio delle bottiglie. Ragazze vestite in stile pin-up a servire e di fronte a noi un palco molto più illuminato rispetto al resto della sala, avvolto da un leggero fumo, dove una ballerina bellissima si sta esibendo uno spettacolo di burlesque.
"Dove l'hai trovato questo posto?-chiedo a M con gli occhi spalancati mentre ci accompagnano al tavolo- è bellissimo!"
"L'ho trovato su internet, sapevo che ti sarebbe piaciuto maialone mio" risponde con un tono felice e accattivante.
É un night-club ma molto più elegante e sofisticato, dove non c'erano solo depravati malati di fica, ma coppie, donne, uomini, amici intimi, avvolti da un ambiente americano degli anni venti durante il proibizionismo e il jazz.
Ci sediamo sui divanetti in una postazione molto centrale , esclusivamente modelli chesterfield color cuoio, un po' scomodi ma senz'altro di grande impatto e soprattutto inerenti allo stile del locale. Inizio a rilassarmi mentre noto che M non si é tolta ancora il trench. Poco dopo si avvicina una cameriera (caspita erano una più bella dell'altra) con due calici e una bottiglia di Prosecco. Stappa la bottiglia, sorride a M che ricambia vistosamente e si avvicina a me dandomi un bacio sulla guancia facendomi gli auguri. Ringrazio in maniera timida non aspettandomi un'accoglienza così e offro da bere anche a lei che accetta volentieri. Lo spettacolo intanto continua, e che spettacolo!
"Ma la conosci?" Chiedo a M riferendomi alla pin-up che nel frattempo è tornata a lavoro.
"No non la conosco, e poi smettila di indagare e goditi la serata! "mi risponde appiccicandosi a me e proponendo un altro brindisi. Le metto un braccio intorno al collo avvolgendola completamente. Notiamo che con lo spogliarsi delle ballerine anche le ragazze che girano per i tavoli perdono i vestiti per la strada lasciandoli sui tavoli che le offrono da bere durante il loro percorso. La pin-up della bottiglia si ferma davanti a noi coprendo il palco con una posa da calendario: lentamente, guardandoci, scioglie il nodo della camicetta a quadri rossi e bianchi che non ha bottoni e in modo molto sensuale lascia cadere l'indumento sul nostro tavolo. M non prova interesse per le donne, ma rimane anche lei ad ammirare quelle forme così dolci di quel seno che sembrava così caldo e morbido.
"Grazie del prosecco ragazzi" ci dice con una voce innocente tirandoci un bacino. M aveva la mano sudata, che velocemente stacca dalla mia prendendo il calice, come per riprendersi da quella scena così piacevole.
"Torno subito!" mi fa mentre butta giù in un sorso la bollicina e senza darmi tempo di risposta si alza per raggiungere la ragazza che stava tornando al bancone. lo stordito da tutta quella bellezza che la situazione mi sta regalando, con un occhio continuo ad ammirare le ballerine mentre con l'altro cerco di leggere il labiale per capire di cosa stessero parlando . Dopo un paio di minuti M torna al tavolo con un'aria di chi avesse ricevuto una bella notizia. Non si siede, si china per avvicinare la bocca al mio orecchio:
"Fra dieci minuti raggiungimi nella stanza dietro il palco, io ti aspetto li" mi sussurra per poi scappare via.
Ho giusto il tempo di finire di gustarmi il prosecco ancora freddo. Dieci minuti sono interminabili, lunghissimi quando si tratta di aspettare, ma alla fine dopo due ore finalmente scocca il decimo minuto. Mi avvio verso la stanza, apro la terza porta della serata richiudendola subito dopo alle mie spalle.
Un'altra atmosfera ancora, molto più intima, le luci davano sul viola chiaro, c'è la moquette chiara sul pavimento e un profumo mai sentito prima che accende ogni tipo di voglia. Al centro della stanza un piccolo palchetto rotondo con sopra un palo per la lap dance. M si era tolta il trench e mi stava aspettando sul divano di fronte con addosso un completino ricamato quasi inesistente e rigorosamente nero, autoreggenti fumé come i miei boxer e tacchi da vertigine. Indovinate chi c'è sul palchetto? Lei, la ragazza del prosecco!
"Spogliati e rimani solo con il mio regalo -mi fa M lasciandomi il posto sul divano - c'è un'unica regola: guardare ma senza toccare!"
Giuro non era cosa facile, ma accetto senza obiezioni.
C'è un reggaeton molto lento e sensuale in sottofondo, completamente diverso dal sound dello spettacolo in sala. M sale sul palco con la ragazza. Insieme cominciano a muoversi lentamente, le mani di una esplorano il corpo dell'altra, pian piano in posti sempre più proibiti. Il seno di lei è rimasto scoperto da prima ed ora anche la sua fica, probabilmente rimasta nuda grazie a qualche altro tavolo penso, senza accorgermi di avere il suo perizoma proprio sotto la mano. Indossa anche lei autoreggenti e tacchi a spillo lucidi e usa le sue mani su M in modo molto esperto, di chi sa quello che fa. Qualche bacio qua e là, si leccano, mentre la ragazza pareggia i conti togliendo con molto charme l'intimo di M. I miei boxer si gonfiano rapidamente e dentro vi rimane sempre meno spazio. Loro continuano a ballare su quel palo ed io sto morendo, mi sento quasi mancare il fiato. Poi M prende la mano della ragazza e insieme scendono dal palchetto mettendosi di fronte a me.
"Mi raccomando, si guarda ma non si tocca... neanche me! "ribatte con un'insolita decisione M. La ragazza si avvicina per prima mettendosi a cavalcioni su di me. Per qualche secondo strofina quasi a rallentatore la sua fighetta bagnata sul mio uccello per poi tirarsi leggermente su, stringendo la mia faccia sul suo seno e passando le unghie sulla mia testa. M non aveva mai visto prima una scena così, ma tutto sembra sotto controllo, tanto da avvertire le sue mani sulla parte rimasta libera delle mie cosce. Si inginocchia fra le gambe aperte e afferra violentemente i boxer strappandoli di netto. Me ne accorgo non tanto dal rumore, bensì dall'enorme spazio che si è appena creato intorno al mio cazzo che stava soffocando fino ad un istante prima. Mente ho gli occhi bendati da quel seno cosi avvolgente, sento la lingua calda di M salutarlo generosamente per poi iniziare a succhiarlo come solo lei sa fare. Ritmo perfetto, profondo, salivare, tutto quello che un uomo può desiderare da un pompino. Ho il corpo di una donna sopra di me, ma quello che stavo penetrando non era la sua fica ma una bocca, e la cosa mi faceva impazzire. Continua senza sosta mentre la ragazza emette gemiti eccitata dalla situazione ed io inizio a godermi il momento. Una sua mano scende dai miei capelli posandosi in mezzo alle sue cosce e idrica a toccarsi per la troppa voglia mentre M ogni tanto stacca la bocca e usa il mio pene al posto del dito della ragazza. Sembra piacerle vedere la ragazza godere, senza preoccuparsi che io lì sotto stavo morendo. Quel magico pompino finisce, la ragazza scende e infila la lingua in bocca a M curiosa del mio sapore, che la lascia fare abbandonandosi tra le sue braccia.
È il momento del cambio di posto: M si siede a cavalcioni sopra di me proprio come aveva fatto la ragazza, che non esita a stringere tra le mani lo scettro ancora zuppo. Attendo la sua bocca che non arriva, ma ci fa colare un po' della sua saliva sopra e lo guida verso la fica di M, che lo usa per impalarsi sopra di me iniziando una cavalcata profonda a ritmo di quei suoni latini. La ragazza si mette a cavalcioni dietro di lei, accompagnandola nel movimento, corpo a corpo, baciandole la schiena. La sua mano scende piano piano dopo aver lasciato il seno fino ad arrivare al clitoride che inizia a stuzzicare con due dita. La stessa cosa la fa M nei suoi confronti, mettendo una mano dietro, con il medio e l'anulare. Le ragazze urlano di piacere, si divertono, godono, ed io vorrei solo non svegliarmi da quel paradiso. Vengono insieme nello stesso momento, le dita zuppe del nettare dell'altra che non esitano a passarmi sulla lingua mentre rallentano la cavalcata. Un sapore dolce, delicato, voluto, arricchito rispetto a quello di sempre, Decidono di scendere mettendosi entrambe in ginocchio davanti a me.
"Adesso tocca a te" ansima M rivolgendosi a me con una mano che fa su e giù. M lancia un cenno di consenso alla ragazza ed entrambe iniziano a leccare con appetito. A quella scena non resisto, troppo bella per essere vera, e in qualche istante mi abbandono ad una ricca sborrata con tanto di schizzo. Sono a mille e la venuta è incontenibile mentre le ragazze si sorridono soddisfatte e un pó sorprese dall'abbondare. Vorrei che il tempo si fermasse, guardarle ancora per un po' così complici nello stringere insieme la stessa cosa. Il compleanno è un giorno come tanti... tutti tranne questo!
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore.
Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Commenti per Il regalo di compleanno :
