Prime Esperienze
La confessione


27.01.2025 |
318 |
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"Piedi scalzi come sempre adulando il calore del parquet mentre guarda i vetri appannati dal freddo esterno..."
Sentivo che era giunto il momento di uscire allo scoperto . Finalmente percepivo un senso di appartenenza e di calore che non avevo mai provato, un'idea di futuro insieme, di costruzione, di fiducia, di protezione, un'esplosione di sensazioni nuove. Provando tutto ciò mi sentivo in dovere di non nascondere più la mia natura, le mie fantasie, i miei desideri. Mi sentivo in dovere non solo con lei, ma soprattutto con me stesso perché iniziavo a scalpitare, ad iniziare asentirmi stretto in una gabbia seppur d'oro. D'altra parte però ero impaurito dall'idea di perdere tutto quello in cui stavo iniziando a insediare radici e trovare il momento e le parole giusti sembrava così lontano dall'essere facile.Una sera torno a casa dalla sala prove dove ero stato tutto il giorno a lavorare su un pezzo nuovo. Erano più o meno le diciannove e il profumo della cena sul fuoco iniziava a diffondersi fra quelle quattro mura piene di amore. La guardo venirmi incontro per salutarmi con addosso soltanto una mia felpa e uno di quei suoi perizomi da capogiro. Piedi scalzi come sempre adulando il calore del parquet mentre guarda i vetri appannati dal freddo esterno. Il bacio è intenso, profondo, salivare, mentre con la mano destra mi toglie il cappello e le dita dell'altra passano tra i miei capelli. Tira fuori la lingua dalla mia bocca e mi dice sussurrando:
" Vieni amore ho appena aperto il vino." girandosi di schiena per avviarsi verso il bancone di fronte la cucina. Una camminata silenziosa e molto morbida, una scusa per lasciar intravedere la mela del peccato decorato da quel pizzo. Versa il vino in due calici, un vino composto, rosso come il sangue che viaggia sempre più veloce nelle mie vene ogni volta che le sue labbra toccano le mie. Mette uno dei due calici nella mia mano destra mentre avvicina il suo per brindare.
"A che cosa brindiamo?" chiesi mentre i calici risuonano nel toccarsi. Lei avvicina le sue labbra al calice mentre il succo viene incontro quasi impaziente. Una volta venuti a contatto raggiungono il mio collo per rendermi partecipe di quell'incontro, per poi risalire fino il lobo dell'orecchio. Strizzo gli occhi di riflesso ad un brivido tagliente.
"Brindiamo al fatto che sei tornato da me e posso finalmente succhiartelo, è tutto il giorno che ci penso e che voglio farlo!".
Dentro di me scoppia l'anarchia più totale quando la sua mano scaltra ed esperta sbottona il primo ostacolo che la separava dal suo vero aperitivo. L'allentare della pressione dei jeans lascia intravedere una via d'entrata e in un batter d'occhio quella stessa mano aveva già raggiunto il punto più estremo di quell' anarchia. Sento dentro di lui le pulsazioni del mio cuore ormai incapace di controllarsi e con gli occhi ancora chiusi vado in cerca delle sue labbra. Cerco invano perché é già in ginocchio davanti a me. Finisce rapidamente di sbottonare i pantaloni, ma prima di tirarli giù, quasi con la voglia di chi sta per assaggiare il suo piatto preferito, infila la mano nei boxer e tira fuori l'uccello ormai duro come il marmo e bollente come lava.
Adoro i suoi pompini, fatti con passione e con una cura quasi maniacale. Come prima cosa lo bacia, come per educazione, parte dalla punta fino alla fine per poi alzarlo e fare lo stesso con le palle. Una volta salutato con dolcezza la sua mano tira giù la pelle che avvolge la cappella e con la lingua inizia a girarci intorno, proprio come fa il gatto col topo. Quando decide che è bella lucida apre la bocca gustandoselo a pieno e mettendomi una mano sul culo per spingersi oltre le possibilità. I suoi sono pompini lenti, caldi, morbidi, intensi, salivari. Lo lecca, lo bacia, lo succhia, lo accarezza, lo stuzzica, lo avvolge. Vedendola con il mio cazzo tra le sue labbra io divento matto, mi eccito più del solito, è gonfio quasi a farmi male e duro come non mai...e poi mi fa venire,venire tanto, tira fuori tutto quello che ho!
Quella sera quel gesto aveva un qualcosa in più, mi aveva fatto eccitare talmente tanto che non ho voluto neanche trattenermi per fare "bella figura". Volevo godermi a pieno quel momento, quel ben di Dio.
Le metto una mano fra i capelli e spingo ancora a fondo: "si... così...oh sì sto per venire!"
Sentendo bisbigliare quelle parole, con un colpo improvviso ritrae il collo, alza gli occhi con il trucco un po' sbiadito dallo sforzo.
"Adesso voglio che lo prendi in mano tu. Dai...vieni....voglio che vieni per me ...voglio che mi riempi il viso con il tuo sperma!".
Non me lo faccio ripetere due volte: un orgasmo liberatorio, duraturo, pieno, più che appagante. Continuo a fare su e giù fino all' ultima goccia poi il colpo di scena. Probabilmente accecato dall'eccitazione più profonda, incapace di trattenermi a qualsiasi cosa, mi chino inginocchiandomi di fronte a lei, prendendole la testa tra le mani per avvertirla della mia presenza. Apre gli occhi lentamente ormai completamente un tutt'uno con quello che era riuscita a tirarmi fuori.
"Devo confidarti il mio più grande segreto".
"E qual'é?" Mi chiede sussurrando mentre riprende fiato da quel capolavoro.
Io non sto pensando a niente in quel momento, completamente ubriaco di ciò che era appena accaduto. Senza dire niente mi avvicino a lei ancora di più fino a restare occhi negli occhi, e con tutto l'eros possibile le passo la lingua sulla guancia, assaporando lo sperma e finalmente uscendo allo scoperto.
L'istante successivo dura un eternità. L'attesa di una sua reazione è ingestibile, ma ma l'orologio conta scarsi pochi secondi quando, con un'aria stupita ma curiosa mi chiede di farlo ancora.
Lecco l'altra guancia portando lo sperma ancora caldo alla mia bocca. Poi con un pizzico di consapevolezza in più su quello che stava accadendo:
"Sai ci sono volte in cui anch'io ho voglia di succhiare...e farmi possedere".
"Mi eccita questa cosa sai? Sono tutta bagnata. Non so come io possa reagire ma mi piacerebbe vederti godere in quel modo...la curiosità e l'amore che provo per te mi spinge a dire portami nel tuo mondo."
Riprendo fiato vistosamente e la stringo forte con gli occhi lucidi.
Quella montagna che sembrava insormontabile sparì all'improvviso. Finalmente avevo detto a qualcuno della mia bisessualità, facendolo con la donna della mia vita. Non ne ho mai parlato con nessuno perché è una cosa preziosa che voglio tenere mia, ma con lei è diverso, lei ed io siamo la stessa cosa! Viva l'amore e il sesso in tutte le sue forme.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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