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Una nuova ragazza


di Tuffodallalto
19.04.2024    |    40    |    0 6.0
"Gli amori estivi erano indolori al cuore, meno che per quella fica nuova cui si cercava martellare più non posso..."
Aspettare vedere chi quell'estate sarebbe sceso giù in paese per vivere delle nostre spiagge, era una consuetudine già dall'età puberale. E se dapprima si diventava rossi a conoscere con sfrontatezza qualche nuova ragazza, diventati più grandi, il gioco era più malizioso. Ci si cercava, la sera nel pub del posto e avvicinandosi con una birra in mano ci si provava conoscersi. Gli amori estivi erano indolori al cuore, meno che per quella fica nuova cui si cercava martellare più non posso. Quella volta a colpirmi fu Lola, una ragazza che sino a qualche anno prima ricordavo essere solo il cugino effeminato di una mia amica, ma che quell'anno trovai dai caratteri femminili molto marcati e quel modo di fare che catturata la mia attenzione. Per quanto amassi la fica, in ogni sua declinazione, devo dire che a me Lola incuriosisse davvero molto. Pur ricordandoci bene chi fossimo, rivedendola non mostrai il benché minimo stupore, sia perché mi considerassi aperto mentalmente, sia perché e sopratutto, non volevo lasciar trasparire quanto mi piacesse. Lei di Milano, aveva in Francesca la cugina pugliese, quella che da anni era solita venire a trovare quì in paese. Alta e dalle gambe bellissime, aveva dei lunghi capelli castani e degli occhi grandi che ti penetravano l'anima. Ci sono desideri che vanno oltre le parole e nel guardarci, almeno da parte mia c'era un desiderio fortissimo rivederla in una situazione più tranquilla di un affollato bar sul lungomare. Mi chiese passare a trovare lei e Francesca quella sera per una birra o magari anche due o tre, come facevamo anni prima, qua do poi ubriachi si finiva con la cugina a letto con il culo alzato ed io dietro a sbatterla come un martello. Quella sera andai a trovarle, almeno così credevo fosse, visto che in casa trovai soltanto Lola. Aveva un vestitino color arancio col bustino aderente a rendere merito a due tettine bellissime. Era scalza, ma questo era un comune gesto di libertà. Mi disse da subito fosse sola quel giorno, avessi voluto andar via. Ma io quella situazione la desideravo, perché avevo voglia star con lei. Per quanto fosse una situazione nuova per me, ero felice viverla perché quella ragazza non esattamente come le altre conosciute sino ad ora mi attraeva terribilmente. Una birra appena uscita dal frigo, era evidentemente troppo fredda in quella calda serata d'estate e finì per versarsi sul suo petto. Sorrisi in un primo momento, poi mi avvicinai e leccai quelle gocce. Lei rimase impassibile, io ritornai al mio posto e senza capire chi avesse posato prima quella birra sul tavolo ci baciammo. Un bacio dolcissimo, che sembrava non voler finire mai. Mi guardò negli occhi chiedendomi se fossi sicuro, ma sicuro di cosa, io desideravo solo lei.. il bacio diventò sempre più passionale e l'abbraccio inevitabile a stringerci, come inevitabile il fatto fossi così eccitato nel toccarla. Stretti come fossimo una cosa sola ci cominciammo toglierci i pochi vestiti che avevamo addosso, dirigendosi non so perché in bagno. Le sue tettine avrebbero calzato perfettamente una coppa di champagne, provai allora sfilare col vestito anche le mutandine, ma lei tendeva forse per pudore fermarmi. Le dissi stare tranquilla e prima qualunque risposta riuscì farle scivolare via. Aveva un corpo bellissimo, molto magro e quel piccolo gazzettino non mi disturbava affatto, anzi, lo vedevo estremamente armonioso su un corpo davvero bellissimo. Io ero eccitatissimo da averla potuta riempire del mio di cazzo, ma quella situazione non era come le altre perché da quella ragazza ero attratto oltre che fisicamente anche mentalmente. Ci co ti uando a baciare e leccare viso, collo, braccia. Eravamo presi e in preda alla passione, sino a quando gli chiesi girarsi. Le misi due dita in bocca e gli e le infilai su per il culo, forse il più bello avessi mai visto. Mi chiese far piano incrociando lo sguardo in quello specchio e così feci. Le spostai i capelli su un lato per poterla vedere meglio e cominciando ad ansimare entrambi, gli infilai il mio cazzo su per il culo mentre lei si lasciò andare ad un urletto di dolore e piacere insieme. E mentre stretta sui fianchi la sbattevo a me, guardavo attraverso lo specchio il suo eccitarsi e masturbarsi coprendosi per pudore. Ancora ancora mi diceva ed io da quella voce, da quelle tettine coi capezzoli all'insù e dal suo masturbarsi ero eccitatissimo alla vista. Continuammo per non so quanto tempo, mentre cercavo di tanto in tanto avvicinarmi al suo viso cercando trovare con la mia lingua la sua. Un ultimo gemito e vidi il suo cazzetto sborrare sul lavandino e da li a poco le sborrai dentro anch'io. Rimanemmo abbracciati così con lei avanti ed io dietro per un po mentre le baciavo il viso e la spalla. Sentì dopo poco la mia sborra calda uscire fuori dal culo e gocciolarmi sulle gambe, sui piedi. I nostri sguardi si incrociarono in quello specchio e lei prima di abbassarlo, mi disse se volevo potevo andar via. La girai a me e mettendola a sedere su quel lavandino la comincia a baciare, con amore. Non sarei andato via, avevo voglia di lei e quell'estate era cominciata in quel preciso momento.
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