La partita in tv con amici

Mi aveva invitato a casa sua una domenica pomeriggio. L'avevo incontrato solo una volta e si era rivelato una brava persona. Aveva una trentina d'anni. Mi disse che voleva guardare la partita del Napoli col suo cazzo nella mia bocca, ed era proprio quello che mi piaceva di più, così accettai senza pensarci su due volte.
Indosso perizoma e reggiseno fucsia, vestitino a rete e autoreggenti neri. Mi porto parrucca, rossetto e scarpe da indossare sul posto. Metto su una tuta a coprire il tutto e via.
Quando arrivo trovo la porta aperta come mi aveva detto, entro e mi dice da lontano dove si trova il bagno per cambiarmi. Non vuole vedermi non preparata. Vado in bagno, tolgo la tuta, metto parrucca, rossetto, scarpe e mi avvio nel salotto. Lui è seduto sul divano, quindi io, come concordato in precedenza, senza dire niente mi stendo con la testa sulle sue gambe e chiudo gli occhi, facendo finta di riposare. Mentre sono con gli occhi chiusi sento la sua mano che mi accarezza prima le gambe, poi il culo. Con l'altra mi preme la faccia sul suo cazzo già duro. Per un po' va avanti così, aspetto che tiri fuori il suo cazzo, ma d'improvviso suona la porta. "Sono i miei amici, non preoccuparti". Sono spaventata ma anche eccitata. Resto stesa sul divano mentre va ad aprire la porta. Entrano i suoi amici, sono due ragazzi della sua età, mi salutano sorridendo. Mi fanno alzare per sedersi loro tre e poi farmi stendere sulle loro gambe. Così ricomincia il gioco di prima, io fingo di dormire mentre le loro mani mi palpano tutta e i loro cazzi si induriscono sempre più sotto di me. Nel frattempo la partita è iniziata. Ad ogni azione del Napoli mi palpano con più forza. Dopo poco i loro cazzi sono fuori dai pantaloni strofinandosi su di me, uno sulla mia faccia, uno vicino il mio culo e il terzo sui miei piedi velati. Cominciano a masturbarsi, quello in faccia si insinua nella mia bocca e comincia a scoparmela. Più il Napoli avanza verso la porta e più si eccitano e quando finalmente segna scattano in piedi esultando, senza preoccuparsi di me che ovviamente vado a finire sul tappeto a terra. Ormai sono tutti e tre fuori controllo, uno addirittura nella foga mi da un calcio, seguito da un altro. Mi saltano addosso con violenza. A turno mi infilano il cazzo in bocca, mi strappano perizoma, calze, tutto. Mi chiamano troia, puttana, zoccola, cessa, bucchinara. Io sto a terra e loro sopra di me, fregandosene se mi fanno male. E questo mi piace. Uno comincia a infilarmelo nel culo e così vanno avanti a scoparmi bocca e culo con forza alternandosi, schiacciandomi sul tappeto, anche schiaffeggiandomi in faccia, sul culo, sulle cosce. A volte me lo mettono in due in bocca. Uno alla volta sborrano, prima nel culo, poi in bocca, infine in faccia. Non contenti mi trascinano in bagno, mi fanno mettere nella doccia in ginocchio ed entrano anche loro tre. Stiamo stretti, i loro cazzi sono sulla mia testa. Cominciano a pisciarmi addosso continuando ad insultarmi in tono liberatorio. "Ah siii troia ti piace si?" Me lo infilano anche in bocca costringendomi a bere tutto. Finita la doccia mi lasciano lì piena di piscio dalla testa ai piedi per tornare alla loro partita. Sono stata usata, abusata ed umiliata, e mi sentivo benissimo.