trans
L'orifizio violato
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28.12.2019 |
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"Iniziai a godere in un orgasmo prolungato..."
In quel periodo frequentavo “Vale”, un trav maturo conosciuto in chat. Eravamo nel boom della diffusione di Internet. Nessuna donna, prima di conoscerlo, mi aveva fatto provare quelle sensazioni che mi procurava lui quando mi succhiava il pisello. C’incontravamo almeno una volta a settimana. Me lo portava ad una tensione tale che quando glielo infilavo nel culo sembrava di cemento. A volte venivo appena entrato. A volte addirittura mentre infilavo il condom. Si era creata una bella complicità. Dopo quel primo pompino al mio coinquilino, non avevo avuto altre esperienze bisex prima di incontrarlo.Da sbarbatello poco più che venticinquenne ero attratto dal quell’uomo maturo. Aveva almeno il doppio della mia età. Non gliel’ho mai chiesta. Non pensavo che anche un uomo potesse fare la sua porca figura in intimo femminile.
E così, pian piano, come la goccia che scava la pietra, divenne un’ossessione. A volte nei negozi di casalinghi mi soffermavo, fingendo distrazione, presso l’intimo femminile. Fantasticavo, in preda a vampate di calore, su come mi sarebbero stati i vari perizoma esposti. Con quel tarlo nel cervello continuavo ad immaginare la sensazione da maiala che avrei provato indossando degli autoreggenti, o come mi sarebbe stato bene un reggiseno che mi tirasse su le tette.
I problemi nacquero quando certi peccaminosi pensieri mi sopraffacevano mentre inculavo Vale rimirando il suo intimo ricercato. Mi si ammosciava. E nonostante i suoi mega pompini come iniziavo a riscoparmelo facevo cilecca. - So io qual è la soluzione - disse Vale durante una défaillance, facendomi stendere supino sul letto a gambe aperte.
Indossò un guanto in lattice, immerse un dito nel lubrificante e violò il mio orifizio anale. Mi piacque subito. Aveva azzeccato la soluzione. Lo spinse fino in fondo e poi cominciò a scoparmi con un dito mentre succhiava. Sublime. Ero lì, a godermi quel primo tentativo di assaporare i piaceri della penetrazione anale, quando ad un certo punto non seppi resistere. Chiesi a Vale di travestirmi.
Non ho mai provato una sensazione più lussuriosa del filo interdentale di un perizoma che ti accarezza il buchino. Per non parlare degli autoreggenti che ti avviluppano le cosce. Vestita da troia e con un dito che mi scopava per la prima volta, il pisello mi si riattivò. Ma Vale, impaziente, volle approfittarne subito. Tentativo invano. Allora tirò fuori un dildo, mi spalmò una copiosa manciata di gel tra le chiappe, e me lo infilò su per il culo. Ad un certo punto, mentre lo faceva scivolare dolcemente dentro, il dildo accarezzò la prostata. Non avevo mai sperimentato una sensazione così goduriosa. Fu una scoperta molto gradita.
Sentivo come una noce che spingeva verso l’esterno, dietro i testicoli gonfi dall’eccitazione.
Mentre pompava, scopandomi delicatamente, il cazzo divenne di marmo vibrante. Vale conosceva bene quel momento. Senza sfilare il cazzo surrogato si girò mettendosi a cavalcioni sulle mie gambe, e s’impalo a smorzacandela dandomi le spalle. In quella posizione appena perdevo colpi, spingeva più dentro il dildo.
Ero in estasi. Sentii un calore improvviso ed una spinta sempre più forte provenire da quello che chiamano il punto G maschile. Ebbi come una fulminea percezione che il cazzo diventasse ancora più lungo e grosso, ed esplosi in un orgasmo sfibrante… e li venne il bello. Non dimenticherò mai quanto ho goduto nel momento in cui il retto, stimolato dall’orgasmo, cominciò a pulsare spasmodicamente contraendosi attorno al dildo… come se lo stesse stritolando… una sensazione fantastica.
Ero esausto.. sfibrato. Vale, che nel frattempo si era sistemato a pecora, accarezzava il pisello che gli si era fatto duro. Raramente durante i nostri incontri aveva erezioni. E quando capitava desiderava menarsi in quella posizione chiedendomi di stringergli le chiappe con forza.
Afferrai il suo turgido membro. Adorava essere masturbato in quella posizione. Presi un grosso plug anale, il suo preferito, e glielo infilai. Era eccitatissimo.
- Stenditi - gli dissi - di pancia in su a gambe aperte -
Cominciai a leccargli le palle, come piace a me, partendo dal perineo, ed ingoiandole e succhiandole una per volta. Risalii il filetto e gli succhiai la cappella. Era il doppio della mia… facevo fatica a tenerla in bocca. Nel frattempo con gli occhi chiusi Vale assaporava quello che avrà pensato essere il mio primo pompino. Sfilai il plug e gli infilai un cazzo di gomma enorme della sua collezione privata. Lo spinsi in fondo. Il suo pisellone ebbe un sussulto. Mai l’ho visto così duro come in quel momento.. Vale ha sempre avuto un’inclinazione prevalentemente passiva, quindi durante gli incontri il suo cazzo era quasi sempre moscio.
Mi osservai. Soprattutto le cosce in autoreggenti. Mi sentivo una porca. Fu un attimo. Pensai - è arrivato il momento - Riempì la mano di lubrificante e lo spalmai abbondantemente sul, e dentro, il buco. Mi accovacciai sul membro fremente di Vale, tipo in uno smorzacandela, ma senza l’appoggio sulle ginocchia, restando in piedi, nella classica posizione in cui le donne fanno la pipì all’aperto, per intenderci. In quella posizione pensai che sarei riuscito meglio a gestire la penetrazione.
La grossa cappella rovente scivolò dentro. Era enorme. Mi apriva. La pelle intorno all’orifizio era tesa allo spasmo. Mi accovacciai più giù. Lo sentivo entrare centimetro dopo centimetro sotto la spinta del mio peso. Cominciai a scoparlo.. lentamente... poi presi a cavalcarlo. Saltellavo sul quel grosso serpentone come un’ossessa. E ad ogni rimbalzo cercavo di farlo scivolare sempre più dentro.
Ad un certo punto fui preso dai crampi. Irrigidendo le gambe le stesi puntandole, perdendo il punto d’appoggio e sedendomi violentemente sul cazzo marmoreo di Vale. M’impalai in poche parole. Sentii come un elastico scattare nel mio deretano.
- L’ho rotto - pensai. L’avevo tutto dentro. Una miriade di sensazioni immaginabili mi assalirono in pochi secondi, dal dolore al piacere, dal bruciore alla lussuria. E soprattutto iniziai a sentire una fortissima spinta interna, un’esplosione di piacere mi assalì.
La prostata stava per scoppiare. Il pisellino, che fino a quel momento era rientrato a livello di un clitoride, iniziò a pulsare di vita propria. In un baleno divenne durissimo, coadiuvato da una spinta interna fortissima. Molto più forte di quella sentita col dildo. Iniziai a godere in un orgasmo prolungato.. convulso. Lì, a gambe aperte, seduto sul cazzo di Vale.
Con mia meraviglia lo sperma invece di schizzare, prese a sgorgare come una calda colata lavica. Densamente. Non ero mai venuto così. Non avrei immaginato, fino a quel momento, che si potesse eiaculare in quel modo. Contemporaneamente gli spasmi anali dovuti all’orgasmo avvolsero il cazzo di Vale come le spire di un pitone.
Fino a quel momento era rimasto con occhi e labbra socchiuse. Ma nella morsa ritmata del mio ano famelico ebbe un sussulto accompagnato da un rantolo. - Vengooo - sussurrò con un filo di voce. Chissà da quanto tempo non lo faceva!
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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