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Il primo pompino non si scorda mai


di iloverimming
03.09.2018    |    2.323    |    9 9.5
"- Showgirl di Paul Verhoeven - mi rispose..."
Dario era il solito figlio di papà. Viziato, lunatico, fighetto, sciupafemmine, esibizionista: eravamo tutti studenti maschi in casa, e ciò nonostante non perdeva occasione di sfoggiare il suo fisico da excalciatore dilettante, girovagando per la casa in slip o pantaloncini attillati.
Quel fine settimana eravamo rimasti soli. Il resto dei coinquilini era tornato dalla propria famiglia. Nonostante fosse sabato sera non avevo nessuna voglia di uscire. Il lunedì successivo avevo un esame, e la mia ragazza si trovava a chilometri di distanza. Ad un certo punto rientrò Dario. Disse di aver noleggiato dalla pizzeria sotto casa la videocassetta di un film uscito da nemmeno un mese nelle sale. Dopo qualche anno si sarebbero diffusi DVD e DVX, ma allora avevamo nei paraggi la pizzeria più fornita di cassette pirata di Bari. Scherzando gli chiesi - un film porno? - Qualche sera prima eravamo stati a casa di amiche che "per gioco" avevano tirato fuori una videocassetta porno. Beate le donne. Riescono a vedere per gioco un film porno. Non vi dico che gioco, con loro protagoniste, fantasticai di fare durante tutta la visione del film.
- Showgirl di Paul Verhoeven - mi rispose. Associai il regista a Robocop e BASIC Instinct, ma non avevo la minima idea del contenuto del film. In quel periodo avevamo l'abitudine di curare lo stress da studio con le erbe. Ma forse quella sera avevamo esagerato. Accaldato dalle scene erotiche del film, incominciai a sentirmi strano, una sensazione mai provata prima: con i sensi ovviamente amplificati non potevo fare a meno di fissare il grosso cazzo di Dario, che nel frattempo si era sistemato a suo agio, con le sole mutande per il caldo, sulla poltroncina accanto alla mia. Cercando di essere il più discreto possibile, con la coda dell'occhio seguivo i contorni di quel serpentone di carne che cresceva sempre di più in quei minislip attillati. Fu in quel momento che lui, non so se preso dalle curve della biondona protagonista o eccitato perché segretamente spiato, si toccò stringendolo. Lo fissai intensamente. Si toccò di nuovo... più a lungo... lasciando, a mio parere volontariamente, scivolare la punta della cappella fuori dagli slip. Fu allora che alzando lo sguardo mi accorsi che mi stava fissando.
- Cosa c'è - mi chiese - ti piace il mio pisello? - e, da spudorato esibizionista, lo tirò fuori sistemando l'elastico degli slip sotto le palle che in quella posizione sembravano scoppiare. I cazzi mosci spiati sotto le docce della palestra, fino ad allora non mi avevano mai suscitato nessun interesse particolare. Ma in quel momento ne avevo uno in tiro, ad un metro da me, vibrante. Incominciai a sentire un dolore misto a piacere sulla fronte, all'apice del naso, un caldo formicolio, simile alla sensazione che si prova quando si ingurgita di fretta il gelato... ma calda. Imbambolato, completamente in trance, le uniche parole che riuscì a biascicare furono - hai un cazzo stupendo! -.
- E allora succhiamelo! - rispose sfacciatamente allargando le gambe, con la naturalezza tipica di chi non è la prima volta che se lo fa succhiare da un uomo. Sentivo le tempie pulsare, il formicolio sul naso si era trasformato in un dolore misto ad un caldo piacere sordo. Che cosa mi stava succedendo. Mi inginocchiai ai piedi della poltroncina, gli allargai ancor di più le cosce e, partendo dall’elastico degli slip, cominciai a leccare i testicoli completamente depilati, ingoiandoli e succhiandoli uno per volta. Pian piano con la lingua risalii lungo il filetto. La attorcigliai alla cappella. Cominciai a pompare. A labbra strette mi sussurrò - Come succhi bene. Non avrei mai immaginato... -.
- È il mio primo pompino - gli risposi e, gratificato dal complimento, spalancai la bocca e me lo feci scivolare fino in gola, come tante volte la mia ragazza aveva fatto con me. Al contatto della cappella col velopendulo Dario trasalì. Pensavo stesse per scoppiare. Ma non volevo ingoiare... era ancora il mio primo pompino, non mi andava. Ero combattuto. Nei primi panni di troia sottomessa non volevo deluderlo. Intanto mi ero tolto la maglietta, l'atmosfera era rovente, sfoggiando un bel paio di tette depilate. Ho sempre avuto le tette. Fu allora che ebbi un flashback della serata film porno. Dario recensì positivamente la conclusione di una scena in cui l'attore inondò le tette della pornostar di sperma.
Gli afferrai lo scroto con una mano e stringendolo delicatamente pompai più forte. Mi afferrò una spalla. Nel momento in cui sentii le sue unghie affondare nella pelle mi sfilai il cazzo dalla bocca e lo puntai verso le tette. Sentii un eccitantissimo tremito nella mano, come le fusa di un gatto, seguito da un'esplosione violenta. Il primo fiotto rimbalzò letteralmente su un capezzolo e mi risalì lungo il collo. Il secondo, più lungo, mi riempì l’incavo tra le tette, facendomi sentire veramente una maiala. Immersi la cappella nella mini cascata che si era creata e la strusciai ad un capezzolo, scatenando l’ultimo rivolo di sborra e i sussulti vibranti di un membro che si stava per ammosciare. - Che porca - mi disse. Si alzò ed andò a fare la doccia.
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