Colloquio Particolare

Si sa come vanno ultimamente le cose e la trafila per un posto di lavoro è sempre piu difficoltosa. Sara che ultimamente mi sento particolarmente sottomessa, sara che volevo osare, comunque ho deciso di dare una impronta piu servile alle mie lettere di presentazione.
Decisi, pertanto di scrivere la lettera da allegare al curriculm in modo che potesse risultare particolarmente servizievole. Vidi che all'Hotel Luxury stavano cercando un addetto generico e mi proposti. Tra un capoverso e l'altro misi frasi un poco ambigue e, mentre la scrivevo, il mio pisellino diventava sempre piu duro.
"Sono disponibile a svolgere qualsiasi servizio e mi consideri a Sua completa disposizione. Sono molto flessibile e disposto ad appagare qualsiasi Vostra esigenza".
Invio e attendo.
Il giorno dopo ricevo una chiamata da una voce femminile: "Hotel Luxury, lei ha inviato il curriculum ed è stato selezionato per un colloquio. Quando sarebbe disponibile?"
"Anche domani", risposi gia eccitato.
"Bene allora vedo di combinare un appuntamento con il responsabile, la contattero via mail a presto"
Ricevetti una mail con le informazioni sul luogo esatto.
Scalpitante, il giorno dopo, mi presentai alla reception e, dopo aver comunicato nome e cognome, l'inserviente, mi diresse verso l'uffcio del responsabile.
"Buongiorno lei deve essere Luca presumo."
"Buongiorno si sono io ho spedito curriculum e lettera"
"Ahh bene, si siedia mi dica un po' ha esperienza nel settore?"
"Beh si cameriere piu che altro"
"Mmm è gia qualcosa, ora vedo un po il suo curriculum nel mentre mi dica parla le lingue straniere?"
"Si un po di inglese"
"Bene bene, hmm ecco Luca il suo curriculum e la sua lettera. Beh devo dire che la sua lettera mi ha colpito abbastanza, si approccia a me come se fossi una specie di Dio per lei ah ah ah e beh, in effetti potrei esserlo in quanto scegliero' se lei dovra' continuare a stare a casa sua a farsi le seghe oppure potra' venire a lavorare nel fantastico Luxury ah ah ah"
Inizio' a ridere di gusto. Era un personaggio abbastanza viscido. Tarchiato con occhi neri vispi, sbarbato sulla quarantina, occhialini tondi e mani paffute.
"Beh sa io sono l'addetto al personale e dovro' decidere io. La sua lettera ha colpito il padrone, il conte ereditiero Maurizio Raffaele Candotti da Siena. Gli dico subito che si capisce dopo tre righe che questa lettera è stata scritta da uno in calore che non aspetta altro che un po di cazzo e, fosse per me, le avrei dato il ben servito in quanto non ho quel genere di gusti ma, conoscendo il conte, beh probabilmente sara felicissimo di riceverla."
Infatti dopo alcuni minuti arrivo una chiamata.
"Si signore mando il ragazzo immediatamente".
"Signorina, il conte l'attende nel suo ufficio, il nostro inserviente l'accompagnera. A presto bellezza"
Mi saluto con un ghigno sprezzante e io ricambiai.
Il ragazzo mi scorto fino alla stanza del conte.
Busso' prima e attese la risposta.
"Prego"
Il conte era una persona distinta e mi accolse in vestaglia di raso. Snello, alto brizzolato e sulla sessantina.
"La prego si sieda"
"Grazie conte", dissi trasudando sottomossione completa.
"MI piace circondarmi di belle persone qui al Luxury, come avra notato e lei, giovanotto, ci starebbe benissimo. Si rilassi pure, ho capito che è servizievole e non le chiedero' nulla, tanto io qui ho gia tutto quello che voglio essendo il padrone assoluto. Tuttavia la sua lettera mi ha stuzzicato per cui la voglio vedere all'opera. Per ora le offro da bere. Gradisce della birra o acqua?"
"Acqua va bene". Dal minibar estrasse una bottiglia di acqua mentre lui si verso un bicchiere di birra.
"Devi bere, mi disse". Io annui e iniziai a bere.
Un bicchiere, dopo l'altro mentre lui beveva birra.
"Con calma ragazzo, con calma"
Dopo una ventina di minuti chiesi di poter espletare i miei bisogni fisiologici e lui si illumino.
"Ah bene andiamo al bagno, anche io devo espletare i bisogni fisiologici, come dici tu"
Sembrava entusiasta di tutto questo. Io a dire il vero avevo gia mi vedevo in ginocchio e poi gambe all'aria a prendere qualche cappella di bocca e nel culo invece mi stavo quasi affogando d'acqua.
"Mi segua giovanotto", mi disse.
Mi fece entrare in un bagno lussiosissimo e pulitissimo. Ora faccia pure e da questo dipendera l'esito della sua assunzione dato che, con tutte queste leggi contro le molestie, non ho potuto fare quello che volevo.
Io rimasi sbigottito per un attimo. Il conte era una persona ecclettica e stravagante. Mi eccitava molto. Ero talmente eccitato che mi misi a urinare seduto come ogni brava servetta dovrebbe fare. Lui si illumino.
"Bravo ragazzo, ho capito subito che non mi avresti deluso, sei assunto"
Io iniziai a ridere di gioia e lui continuava a bere.
Finii di urinare e stavo per alzarmi quando mi disse, cambiando tono: "Girati stai a pecora, ora tocca a me"
Io obbedii. Stavo a quattro zampe su quel water splendente e attendevo qualcosa. "Allargati le chiappe!"
Senza esitare obedii ancora. Un fiotto caldo investi il mio buco mentre l'urina del conte schizzava ovunque.
"Guarda che casino!".
"Mi scusi conte!", dissi sommessamente.
"Tu mi farai dannare, vai e lavati il culo adesso o farai fuggire i clienti!"
Dopo alcuni secondi arrivarono due inservienti con secchio e straccio che si misero a pulire.
"Ah signorina, lei inizia a lavoro domani arrivederci" mi disse il conte