tradimenti
una coppia aperta
di dati35
19.01.2024 |
18.219 |
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"Lei ha avuto un orgasmo, si è tolto il cazzo dalla bocca e lo ha esortato a mettersi disteso..."
Una coppia aperta.Mi chiamo Fabio, ho 43 anni, sono di media statura e, da due anni, vivo con Carla che di anni ne ha 40. È una bella donna, mora, occhi scuri, con un bel seno di una quarta misura. Ha un culo alto, bello sodo da farmi impazzire, unito a forme morbide, non eccessive; mi eccita il suo esser una tipica bellezza mediterranea. Abbiamo due figli e due cani, una bella casa. Fra noi il sesso va alla grande. Quando l’ho conosciuta, sapeva solo far bocchini ed io, con calma e pazienza, l’ho resa femmina ed ho anche stuzzicato la sua libido. Le piace esibirsi; quando andiamo in giro, si veste abbastanza provocante ed io godo ad immaginarla desiderata da altri maschi, che sarebbero capaci di tutto per potersela scopare. A volte ne abbiamo parlato, ma lei non si è mai espressa apertamente, se avesse piacere a coltivare quel tipo di gioco o no. Io son nato in Germania, da genitori italiani, che poi sono rientrati in Italia. Qualche tempo fa, mi è pervenuta una telefonata da un vecchio amico, con cui avevo frequentato le elementari in quel paese. Mi aveva ritrovato, grazie ad un contatto sui social.
”Ciao Fabio, sono Hans, ti ricordi di me? Sono l'amico che avevi da piccolo. Mio padre era quello che vendeva gelati vicino casa tua, quando eri qui, in Germania.”
Mi sono ricordato di lui ed abbiamo preso a raccontarci tutta ciò che era successo nella nostra vita. Lui sposato per otto anni, aveva poi divorziato e, da due, di nuovo libero ed ora, per mestiere, faceva l’installatore di machine industriali. Io gli parlo della mia famiglia, figli, lavoro. Quelle nostre chiacchierate son diventate una consuetudine, ci sentivamo settimanalmente. Poi un giorno mi scrive che, in luglio, sarebbe venuto in Italia ad installare un macchinario in una zona vicino alla nostra, chiedendomi se potevo indicargli un posto dove dormire.
“Mi serve una pensione per almeno due notti.”
Mi son offerto di fargli una ricerca e la nostra chiacchierata finì lì. La sera ne parlai con mia moglie, la quale era già a conoscenza del nostro esserci ritrovati.
“Ma quale albergo/pensione? Fallo venire qui da noi; intanto i figli sono al mare con i nonni. Abbiamo la casa libera e c’è anche la piscina se farà caldo; in fondo dovrà fermarsi per soli 3 giorni, da lunedì a mercoledì. Dai, fagli anticipare la venuta a sabato, cosi, in quei giorni di vacanza, potrete raccontarvi le vostre vicissitudini.”
Glielo comunico e lui mi ringrazia, ma deve declinare l’invito, perché non sarà da solo, ma da un'intera squadra, composta da altri due colleghi.
“Dai, non ci sono problemi, puoi portare anche gli altri! Abbiamo due camere libere e, in una, ci sono due letti. Venite con calma, vi rilassate e, poi, il lunedì andrete sul posto che dista solo dieci minuti da qui.”
Così, dopo due settimane, si presentarono sotto casa. Lui, Hans, era il classico germanico biondo; con lui vi era Peter, un gigante alto e completamente calvo, ma la sorpresa fu l’altro suo collega, Bodo, un bel ragazzo alto, dal fisico ben scolpito e, di carnagione mulatta. Carla si mostrò subito molto contenta di far la conoscenza di Hans, di cui sapeva quasi tutto per quanto gliene avevo parlato, ma ho anche notato che era rimasta molto colpita dal ragazzo mulatto.
Non arrivarono a mani vuote, ma con due bottiglie di prosecco ed una rosa per la mia signora, che apprezzò molto il gesto galante, accogliendoli in modo garbato e sorridente. Preparò la cameretta dove c'era il letto singolo per Hans e l’altra per i suoi due colleghi, che non hanno fatto mistero di indugiare con lo sguardo lungo le curve della mia signora.
“È un vero piacere conoscere una persona di cui ho sentito tanto parlare e che ha condiviso la sua infanzia con mio marito, in terra straniera.”
Anche lui non è stato avaro di complimenti: era evidente quanto fosse irretito
dalla sua bellezza.
“Mi aveva detto di avere una bella moglie, ma non avrei mai pensato che un vecchio orso come lui avesse avuto la fortuna di trovare una bellissima donna come te!”
Oltre lui, anche gli altri, si sono accodati ai complimenti esternati a mia moglie, che, con un sorrisetto compiaciuto, li ha molto graditi. Dopo essersi sistemati, iniziammo a parlare, mentre Carla si mise a preparare una bella cenetta.
La serata trascorse allegramente. Cenammo, ma soprattutto bevemmo molto, mischiando, pericolosamente, prosecco, vino e anche superalcolici. Hans dedicò molti brindisi a mia moglie, che non smetteva di adulare per la sua bellezza e simpatia.
Carla aveva indossato un abitino nero fasciante, molto corto, tacco alto e, devo dire, era davvero carina e conturbante. In più di una occasione, quando lei si abbassava, le si vedeva il pizzo delle calze sorrette da reggicalze, che lui non poté non notare. Il discorso fini inevitabilmente sul sesso. Venne fuori il vero motivo del divorzio del mio amico. Fu Peter a raccontarci di come Hans si era scopato una donna, vicina di casa, e la moglie ne era molto gelosa.
“Devi capire che Hans non è come tutti i maschi; lui lo ha, diciamo, un po’ fuori dal comune, solo Bodo, lo supera! Per questo motivo, sua moglie ne era molto gelosa!”
Nel sentire quelle parole, ho visto Carla spalancare gli occhi, quasi incredula. La serata ebbe a finire con un saluto e tutti a nanna. Appena nel letto, infilo le mani fra le cosce di mia moglie e la trovo fradicia.
“Cosa ti ha eccitato? I racconti di Peter su Hans, che avrebbe il cazzo grosso o il suo collega mulatto?”
Lei non risponde, ma prende il cazzo in bocca e me lo succhia a morte. È impossibile per me resistere ad una simile sollecitazione e, dopo poco, le scarico in gola tutta mia crema. Poi, ancora con il cazzo duro, le entro dentro e sento che il mio fallo sguazza nella sua passera. Gode in assoluto silenzio, cosa un po’ strana per lei, che, di solito, esterna a gran voce il suo piacere. Quando le chiedo il motivo del suo quasi silenzio, la risposta mi riesce poco convincente.
“Abbiamo ospiti in casa e non voglio farmi sentire.”
Il giorno dopo si alza presto e ci prepara una colazione che consumiamo seduti nel giardino. La giornata si rivela subito calda ed essi indossano pantaloncini e magliellette molto leggere. Li invito a fare un tuffo in piscina. Carla indossa una vestaglietta, che lascia trasparire le sue forme, e questo, inevitabilmente, attira gli sguardi dei maschi che, però, riescono bene a simulare il loro interesse per mia moglie, a causa della mia presenza.
“Coraggio, ragazzi, un bel tuffo in piscina servirà a rinfrescarci tutti.”
Uno dopo l’altro, appena finita la colazione, si recano in camera e tornano con dei costumi addosso di tipo slip, molto attillati, che non fanno altro che evidenziare le loro verghe, davvero notevoli. Carla mi guarda, noto che è molto eccitata. I suoi capezzoli spiccano da sotto il tessuto della vestaglietta ed io approfitto per provocarla un po'.
“Scommetto che non hai il coraggio di metterti in costume, sola, fra loro. Anzi, sai che faccio? Vado in paese a prender del pesce per il pranzo. Starò via una mezz’ora, così vediamo come te la cavi.”
Lei mi guarda un po’ preoccupata.
“Ma dove vai? Abbiamo il frigo pieno! E perché mi lasci da sola con loro?”
La guardo e mi rendo conto che è tesa e un tantino in ansia nel restare con tre maschi che la guardano con desiderio, ma io sono fermo nella mia decisione: voglio vederla scopata da tutti e tre, cosi insisto nella mia sfida.
“Non avrai mica paura? E poi, cosa ti può capitare? Al massimo ti scopano!”
Lei mi guarda ancor più stupita.
“Ma sei scemo? Non penserai mica che mi possa lasciarmi scopare da tutti e tre?”
La guardo e metto in risalto la sua affermazione.
“Da tutti e tre, forse no! Ma dal mulatto, sicuramente sì!”
Mi guarda senza ribattere e va a mettersi il costume, mentre io mi allontano con una scusa. Faccio solo poca strada e ritorno, silenziosamente, sui miei passi. Trovo Carla seduta sul bordo della piscina, che parla e ride con tutti e tre. Li osservo da dietro le tendine della cucina, che ha una finestra proprio su quel lato. Si muove civettuola fra di loro, provocandoli, ma essi sembrano riluttanti, perché temono il mio ritorno. A quel punto è lei che rompe gli indugi.
“Hans, mi metteresti un po’ di crema? Se aspetto il tuo amico, sto fresca! Quando scende in paese, si ferma sempre al bar per una partitina a carte e, guarda caso, non dura mai meno di tre ore, stanne certo!”
Vedo lo sguardo d’intesa che si scambiano fra di loro. Hans spreme un po’ di crema dal flacone, ma poi, a spalmargliela, sono ben sei le mani; la carezzano, massaggiano e lei va in un brodo di giuggiole. Si lascia trascinare in acqua e subito Peter, che era alle sue spalle, le appoggia il pacco al culo; lei ci sorride e gli sfila il costume. Sono nel punto dove ci sono gli scalini per entrare in piscina e lei si inginocchia, si gira, ormai nuda. Le mani la frugano dappertutto e lei geme di piacere.
“Sì, porci, maiali! Fatemi godere come una vacca! Mi voglio proprio divertire molto con tre porci come voi!”
Uno dopo l’altro si spogliano e le offrono i loro cazzi da succhiare, cosa che lei fa e li succhia, peggio di una sanguisuga. Hans si mette dietro di lei; ora posso vedere la nerchia di Bodo, che è davvero notevole, supera anche quella di Hans, che sarà di ben oltre venti centimetri, ma Bodo lo batte anche in circonferenza. Stento a riconoscere mia moglie: sono davvero molto eccitato. Mentre Bodo si è sollevato e le ha offerto la verga da succhiare, ho visto lo sguardo stupito di Carla, quando si è trovato quel paletto davanti alla bocca.
“Accidenti! Ma è proprio vero che sei così ben fornito?”
Lo ha preso in bocca senza esitare e gli ha leccato il cazzo in tutta la sua lunghezza. Lui l’ha guardata meravigliato: in effetti lei se lo era ingoiato in un sol boccone!
“Accidenti che bocca! Me lo ha ingoiato tutto! Che spettacolo!”
Hans si è messo fra le sue cosce ed ho preso a leccarla, ma lei era troppo eccitata.
“Scopatemi: vi voglio dentro!”
Lui ha appoggiato il cazzo allo spacco fradicio della sua fica e, con una spinta decisa, le è entrato dentro, fino in fondo. Lei ha inarcato il corpo e poi ha emesso un lungo gemito a bocca chiusa, perché piena del cazzo di Bodo. Hans ho preso a scoparla con un buon ritmo, mentre Peter si limitava ad accarezzarle il seno; intanto lei continuava a succhiare il cazzo, divenuto sempre più duro e davvero enorme. Lei ha avuto un orgasmo, si è tolto il cazzo dalla bocca e lo ha esortato a mettersi disteso. Lui ha obbedito e lei gli è subito salita addosso; si è impalata su di lui, facendosi penetrare con infinita dolcezza. Lo ha fatto lentamente, permettendo che la sua vagina si adattasse a quel grosso ingombro.
“Oddio, che cazzo! Questo me la spacca! Accidenti, quant’è grosso!”
Lui è rimasto immobile e le ha dato tutto il tempo necessario per adeguarsi; poi ha iniziato a farla muovere su e giù e, lentamente, ho visto mia moglie che ha iniziato a godere in maniera incredibile. Ha cominciato ad avere un orgasmo dopo l’altro, senza capire dover finiva il primo e cominciava l’altro.
“Godo! È bellissimo! Accidenti come me la sfonda! Vengo, cazzo! Mi sta facendo venire!”
Ho visto finalmente Carla sotto una luce nuova. Era sconvolgente molto eccitante, aveva rotto tutti i freni inibitori, facendo emergere il suo lato più libertino, da vera gaudente.
Hans l’ha fatta distendere sul petto del mulatto, si è posizionato dietro di lei, che, quando ha capito quello che avevo in mente, ha protestato.
“Ma, Hans, non… non credo sia una buona idea! Ho già questo davanti, che mi spacca! Dai, no, non è il caso!”
Lui non le ha dato ascolto, ha appoggiato la cappella alla sua rosetta grinzosa, che ha opposto solo un minimo di resistenza, per poi cedere di colpo.
«Aaahhhiii! Cazzo, fa piano! Lo sento tutto dentro! Porco, me lo sfondi!»
Lui l’ha afferrata per le chiappe e poi le ha dato due sonore sculacciate.
“Zitta, troia! Adesso che è entrato, ti porteremo in paradiso!”
Ha preso a sincronizzarsi con Bodo e lei ha delirato.
“Vegno! Mi fate impazzire! Vengo!”
Allora Peter si è messo davanti al suo viso e le ha infilato il cazzo in gola. Hanno iniziato a farla impazzire fin quando, tutti le son venuti dentro!
Appena si son svuotati in lei, che è quasi svenuta dal piacere, tutti si sono sfilati e si son messi a nuotare e ridere. A quel punto, ho fatto la mia ricomparsa. Per un attimo son rimasti tutti in silenzio ed io ho finto di stare al gioco. Mi son avvicinato a lei, che aveva ancora il viso sfatto dal piacere.
“Ti hanno fatto godere i miei amici? Scommetto che te li sei fatti tutti e tre! Sei una gran zoccola!”
Lei mi ha guardato con aria di sfida.
“Sì, certo che me li son fatti tutti e tre! Credevi che non ne fossi capace? Oppure no? Forse mi ha scopato solo uno di loro, ma tu non lo puoi sapere: un'altra volta fai a meno di andartene.”
Mi è venuto durissimo, ma sono rimasto impassibile. Loro cercavano di capire la mia reazione, perché erano convinti che lei mi avrebbe raccontato tutto. Per tutto il giorno non è successo nulla e, alla sera, a letto, la volevo scopare, ma lei si è negata.
“No! Di te, ora, non ho voglia! Se mi lasci andare nel letto di uno di loro, fingendo che dormi, forse domani ti faccio un bocchino, altrimenti: nulla io e zero tu!”
Potevo rifiutarmi? No! Ho finto di dormire e lei si è infilata nel letto di Hans, che ha iniziato a scoparla in modo abbastanza rumoroso e subito son tornati alla carica gli altri due. Se la sono scopata, sfondandola per tutta la notte.
Mi son svegliato la mattina, sentendo delle calde labbra che mi succhiavano il cazzo e, quando ho aperto gli occhi, lei mi ha sorriso. Mi ha succhiato ed ha bevuto la mia crema, poi mi ha detto una cosa che mi ha fatto quasi venire di nuovo.
“Adesso, dopo colazione, te ne vai giù in paese e non torni prima di pranzo: ok?”
Io l’ho guardata un po’ stupito.
"Ma… dopo questa notte, hai ancora voglia?”
Lei ha annuito, con un sorriso che era tutto un programma. Me ne sono andato, per poi tornare e vederla sfondata da quei tre maschi insaziabili. Per tutto il tempo che Hans e i suoi colleghi sono rimasti a casa mia, lei si è fatta sempre sbattere e farcire in ogni buco. Le hanno rotto così bene il culo, che, dopo che se ne sono andati, il buco è rimasto sempre aperto per tre giorni. Nel salutarmi, mi hanno ringraziato per la calorosa ospitalità e per la bravura di mia moglie nel mettere l’ospite a suo agio. Nel dirlo si è girato verso di lei, che gli ha sorriso in modo inequivocabile.
Grazie a questa esperienza, abbiamo scoperto un nuovo modo di divertirci e di far sesso.
Adesso siamo una coppia molto libertina, ...aperta... e lei lo è in tutti i sensi.
3 ore fa
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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