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Se si tira troppo la corda si può rompere (1)


di dati35
02.11.2024    |    1.519    |    3 9.8
"Ci sediamo su un divano per bere il nostro drink, quando ci si affianca il nero e poi il bianco..."
Siamo Fabio e Carla, fidanzati e conviventi da 3 anni; io ne ho 30, lei 33 e viviamo in prossimità di Treviso. Lei, ragazza magra con due belle tette, un culetto da favola, ed io un tipo alto, fisico muscoloso ed un cazzo normale. Scopiamo due volte a settimana, ma, ultimamente c'è stato una calo di libido, forse perché dovuto al fatto che lo facciamo sempre nello stesso modo: io la lecco, lei mi spompina e poi la scopo, concludendo nella maniera più ovvia possibile. Forse sarebbe il caso di condire la minestra con un po' di pepe e dar più carica al nostro rapporto. Un sabato si va a mangiare la pizza, poi facciamo un giro in centro, prendendo la direzione di casa. Le annuncio: "Non mi va di tornare a casa" e lei: "Cosa ti piacerebbe fare?" "Perché non andiamo a ballare?" e lei: "Sì, è tanto che non mi ci porti". Le dico: "Hanno aperto un locale qui vicino, dove si balla, ma non ricordo come si chiama" e lei: "Dai, andiamoci".
Arrivati davanti il locale, entriamo, ci fanno fare la tessera, perché è un prive'; la guardo un po' titubante, ma poi mi decido e la faccio. Appena entrati, lei mi chiede: "Ma ci sono le puttane?" "Non so, non sono mai stato in un prive'". Entriamo in sala, c'è musica e ci sono molte persone che ballano, coppie e singoli; a quella vista ci tranquillizziamo un po'. Lei va su internet per informarsi su che tipo di locale fosse, poi mi dice: "E' un locale scambista; andiamo via".
Al che io: "Aspetta, non esser frettolosa! Dai, beviamo qualcosa."
Poi ci mettiamo a ballare e ci stiamo man mano rilassando.
Intorno a noi, ci sono varie coppie e dei singoli che cercano di affiancarsi; noi ci allontaniamo dalla pista e ci comodiamo su un divanetto; di fronte a noi, una coppia ci sorride:
"Ciao, noi siamo Franco e Luisa; è la prima volta che vi vediamo qui; avete già giocato con qualcuno?" Io: "No, per noi è la prima volta, siamo entrati per sbaglio; si pensava fosse una discoteca. Ma come funziona questa cosa?" Risponde il lui di coppia: "Noi facciamo lo scambio: io faccio sesso con la signora di un'altra coppia e lei con il lui". Subito la mia fidanzata interviene e chiede: "Ma non sei geloso?" e lui: "No, son già 5 anni che giochiamo; lo facciamo anche con dei singoli, mettendo lei al centro delle attenzioni di tutti".

"Ok, ma dove lo fate?" "Di là ci sono delle stanze, che assicurano la discrezione del caso". "Ma siete sposati?" "Sì, abbiamo un figlio" "Venite spesso?" "Almeno una volta a settimana" "E giocate sempre?" "No, dipende se troviamo le persone giuste". Poi essi si alzano e ci invitano a seguirli nei prive'.
E' Carla che mi chiede: "C'è ancora una cosa che non mi riesce di capire: ma quelli fanno sesso con persone mai viste prima?" "Sì, non hai sentito?" Entriamo e subito dietro un singolo; ci prendiamo per mano, ci sono luci soffuse, vediamo che c'è una stanza con dei buchi sulle pareti accanto ad un letto; non c'è nessuno, ci avviciniamo alla soglia senza porta, perché, al suo posto, c'è una corda che tira una tenda; entriamo, ci sono delle lenzuola ed un vassoio contenente preservativi. Carla chiede: "Ma a cosa serviranno tutti questi buchi? Forse, attraverso essi, c'è gente cui piace guardare?" "Penso di sì" poi, d'un tratto, da un buco spunta un cazzo. Lei mi fissa sorpresa e, subito dopo, ne fa capolino un altro; lei guarda il primo, era normale, ma il secondo, invece, era molto lungo, forse una ventina di cm. e, soprattutto, grosso, con una cappella che sembrava enorme. La lei dei nostri amici si è avvicinata ed ha preso a menarli; l'abbiamo guardata per un po', non parlava, ma si vedeva che le piaceva, allora li ho avvertiti che ce ne saremmo andati. Siamo andati avanti lungo il corridoio, trovando un'altra stanza, vuota; poi, ancora più avanti, in un'altra, c'era una coppia che giocava: il lui la stava leccando, mentre lei aveva davanti a sé, sulla parete, quei buchi da cui spuntava un cazzo. Io guardavo da un buco e Carla da un altro, poi mi son accorto che, tra i cazzi infilati in quegli spiragli, ce ne era uno nero; vidi che era enorme. Non avrei mai pensato che ce ne fossero di quelle dimensioni; così, mi son portato vicino a lei, le tocco il culo e poi le metto una mano tra le cosce; muovo la mano e mi accorgo che è bagnata. Mi diventa duro e le dico: "Andiamo avanti?" Troviamo altre stanze, ma sono vuote, per cui ce ne usciamo e torniamo al bar.
Ritroviamo la coppia di prima, io prendo da bere, poi torno e ci accomodiamo accanto a loro sul divanetto.

Restiamo in silenzio per un po', poi la Luisa ci chiede:
"Che impressione vi hanno fatto le stanze?" ed io: "Belle" "Avete visto qualcosa di interessante?" "Sì" "A noi, piace giocare" ed io: "Ah sì?" e lui: "Sì, è un po' che giochiamo: ho piacere a veder mia moglie con altri maschi, che la prendono e, meglio ancora, se sono più d'uno, anche tre o quattro".
"A me, invece, darebbe fastidio" rispondo.



"Sì, anch'io la pensavo così; poi, vedendo lei che gode, io mi eccito tantissimo; figurati che, la prima volta che un altro l'ha presa, io non partecipavo, ma quello l'ha montata in figa, poi è passato al culo ed io, mentre mi gustavo la scena, son venuto senza toccarmi. Mi sono sborrato nelle mutande". "E con le coppie?" "E' un po' più difficile: perché può capitare che lei è bella, ma lui no, o viceversa; noi abbiamo giocato con un paio di coppie fino ad ora, ma con i singoli è più facile. Questo è un mondo dove ci entri un po' alla volta; c'è gente che viene qua, solo per farsi vedere, mentre lo fanno".
Sono quasi le due di notte, li salutiamo e usciamo dal locale; andiamo verso casa e lei mi dice:
"Sai, non pensavo che ci fosse quel tipo di mondo; ne avevo sentito parlare, ma pensavo che fosse poca la gente che lo praticasse, invece ce ne sarebbero tantissimi, a sentire la coppia incontrata. Tu lo faresti?" "Non ci ho mai pensato". Arrivati a casa, metto la macchina in garage e salgo le scale. Lei va in cucina, ha aperto una bottiglia e beviamo dei vino; lei mi bacia, poi mi dice:
"Vado in bagno a fare la pipì". Io bevo ancora del vino, poi vado a letto; lei arriva dopo dieci minuti, viene sotto le coperte e ci baciamo con molta foga, poi lei mi mette una mano sul cazzo e quello diventa subito duro; io faccio altrettanto e sento che è già bagnata. Lei mi esorta a spogliarci e, in un attimo, siamo nudi; iniziamo uno splendido 69, lei va su e giù con un buon ritmo, io la lecco e mi accorgo che è su di giri: era diversa dal solito. E' molto più carica, poi mi dice: "Mettimelo dentro, chiavami!" Io la prendo da dietro e glielo metto in figa; è davvero bollente e pure io ho una carica sessuale che va al di là del solito: forse è stata l'esperienza del prive' ad eccitarci così tanto. La monto, poi le poggio un dito sul forellino del suo culetto vergine, lo muovo e poi lo inserisco; mi accorgo che le piace, non ha fatto come al solito, dicendomi di no. Insisto a sbatterla e le dico: "Troia, ti son piaciuti i cazzi che hai visto?" Lei non parla: "Scommetto che ti saresti succhiato il cazzo nero" e lei: "Sì, sì" ed è venuta due volte; io continuo a sfondarla con potenti colpi in figa, poi me ne esco e glielo metto in bocca; sto per sborrare e le vengo in bocca e sul viso, riducendola ad una maschera di sborra.

Le dico: "Ecco, adesso sei né più e né meno di una troia". E lei: "Sì"
Ingoia tutto, poi mi bacia, facendomi avvertire il sapore della mia sborra e mi dice: "E' stato bello, vero?" Io: "Sì, è stato diverso; hai capito anche tu che ci vuole un po' di trasgressione nel nostro letto?"
"In che senso?" "Quando ti ho detto del cazzo nero, sei venuta come una pazza" "Vero, sì, sì" "Avevi in testa questa fantasia?" "Sì, anche perché l'ho visto bene: era grosso e lungo e mi ha colpito molto; ma anche gli altri, quelli bianchi, erano belli. Ma tu, perché me l'hai chiesto?" "Ho immaginato che potessero esserti piaciuti: è stata una bella serata". Lei vorrebbe andarci ancora in quel locale; le sta bene e ci ripromettiamo di farlo.
Arriva il sabato e lei: "Andiamo a mangiare la pizza?" "Sì, va bene" partiamo da casa verso le 21:00, mangiamo la pizza ed usciamo verso le 22:30. Siamo in macchina e lei: "Vuoi che andiamo a prendere un gelato?" Io: "Nero?" Lei sorride: "Va bene anche bianco, dai scemo!" Io: "Vuoi andare a ballare?" "Sì, speravo che me lo chiedessi" "Ok, andiamo". Arrivati nel parcheggio, ci sono una ventina di auto. Entriamo, ci sono molte persone al banco bar, che bevono; nei divanetti ci sono dei posti liberi e ci accomodiamo. Io vado a prendere da bere e, mentre aspetto, vedo un singolo che si è seduto accanto alla mia fidanzata: parlano. Io aspetto il turno per esser servito e vedo che lui le tocca la coscia. Una volta servito, torno verso di loro. Lui: "Ciao, io sono Luis". Parliamo un po', poi lui dice: "Faccio un giro". Rimasti soli le chiedo: "Cosa ti ha chiesto?" "Se era la prima volta che venivo qui, ed io gli ho detto che era la seconda. Lui mi ha detto: "sei molto bella", poi mi ha toccato la coscia" "Sì, ho visto". "Poi lui ha aggiunto che gli sarebbe piaciuto giocare con me, leccarmi la figa, voleva farmi scoppiare dal piacere. Non gli ho risposto; poi sei arrivato tu" "Altrimenti, cosa gli avresti detto?" "Non lo so; è stato troppo diretto". Beviamo e, intanto, aspettavo che lei mi chiedesse di andare in una delle stanze; immaginavo che le parole del singolo non le fossero state indifferenti. Poi lei mi dice: "Dai, balliamo?". Mentre lo facciamo, mi accorgo di come gli sguardi dei singoli le esplorano il corpo.

Allora le dico: "Ti stanno mangiando con gli occhi" "Sì, me ne sono accorta" "Ti piace?" "Sì" "Sei bagnata?" "Sì" a queste parole mi diventa duro, mi avvicino di più a lei ballando stretto. Lei sente il mio cazzo duro e mi chiede: "Vedo che piace pure a te e si sente".
Io: "E' vero, è eccitante che la propria donna sia desiderata anche da altri maschi".
Balliamo ancora un po', poi ci sediamo e guardiamo verso la porta di accesso alle stanze. Continua ad uscire ed entrare gente, al che lei mi dice: "Andiamo anche noi a dare un'occhiata? Chissà cosa fanno di bello?" Ci alziamo ed entriamo, ci avviciniamo alla prima stanza, guardiamo dentro, c'è una coppia, sono abbracciati, ma senza giocare. Andiamo più avanti, stanza vuota, io le chiedo: "Vuoi entrare?" "Sì, vediamo come sono fatte". C'è un letto con dei buchi sulle pareti intorno; lei mi dice: "Chiudi la porta a chiave".
Carla si siede sul letto, tira su la gonna e mi accorgo che è senza intimo; apre le gambe e vedo bene la sua fighetta; mi dice:
"Dai, leccamela! Sono un lago" mi avvicino al letto, lei si stende, io le alzo le gambe e comincio a leccare. E' un laghetto e molto su di giri; l'ho sentita poche volte così; mentre lecco, le infilo due dita in figa; lei gode, poi, d'un tratto, squirta: era la prima volta che le succedeva, almeno con me; poi mi dice: "Adesso scopami!" Io salgo sul letto e la metto a pecora, appoggio il cazzo all'ingresso della figa e vengo risucchiato dentro. Inizio una monta serrata, lei mi dice:
"Sono la tua troia?" "Sì"; d'un tratto spunta un cazzo da uno dei buchi, praticamente davanti a lei; io continuo a montarla e, con le spinte che le do in figa, la faccio avvicinare al cazzo. Lo vedo, è di tutto rispetto, bello grosso e lungo; lei si gira, mi guarda, è pronta con la lingua di fuori. Io, senza pensarci su due volte, le dico:
"Dai, ingoialo, troia!" Lei lo prende in mano, lo mena un po', poi lo accoglie tutto in bocca, mentre io proseguo nella monta: sembro un toro da quanto sono infoiato a veder lei che si gode quel cazzo in bocca.

La sto montando come una furia, mentre lei succhia e lecca il cazzo di un altro, sotto i mie occhi; non sono geloso, anzi mi piace. Sento che ha orgasmi continui e, d'un tratto, dai buchi emergono altri due cazzi. Uno piccolo e uno, non lungo, ma grosso, di dimensioni esagerate. Non pensavo potessero esserci cazzi così grossi; lei continua a succhiare quello che aveva in bocca, ma guarda gli altri che emergono dai buchi; io la ti tiro a me, la bacio in bocca e sento il sapore del cazzo; le dico: "Ti è piaciuto?" Lei: "Molto". Guardiamo ancora verso la parete e contiamo ben cinque cazzi che in attesa.
Tutti che se lo menano, allora le suggerisco: "Mettiti a cosce spalancate verso i buchi". Io, intanto, le metto il cazzo in bocca e, praticamente, facciamo un 69; le tengo la figa ben allargata, così che tutti possano vedere figa e culo; la lavoro con le dita e, d'un tratto, un cazzo sborra ed arriva a bagnarle le cosce; se ne esce dal buco e subito viene sostituito da un altro cazzo, ma nero.
Mi piace esibire la sua fica ad altri: è una cosa nuova per me, ma anche per lei e questo la fa venire di continuo. Le dico: "Ce n'è uno nero, nel buco" Lei: "Voglio vedere", si stacca da me e li guarda.
Io: "Ti piace?" Lei: "Sì, non ne avevo mai visto uno nero; inoltre è bello grosso e lungo". Io: "Vuoi succhiarlo?" Lei: Sì, ne ho voglia" "Dai, allora, goditelo in bocca". Lei si avvicina, lo prende in mano, lo mena e poi mi dice: "E' durissimo e grosso"; lo scappella, lo guarda e poi, con l'altra mano, prende un altro cazzo, quello grosso; li mena entrambi e poi mi dice: "Il cazzo bianco è molto più grosso di quello nero, ma il nero è più lungo". Io, intanto, le metto due dita in figa, trovandola molto bagnata, anche perché è la prima volta che ha due cazzi in mano. Poi le dico: "Dai, troia, prendili in bocca entrambi"; prende in bocca il cazzo bianco, dandogli prima una leccata alle palle, poi va su con la lingua e lo prende in bocca; trova difficoltà, quasi non entra per la grossezza; va su e giù con la testa e lo spompina per due minuti, poi, si toglie e sposta la testa verso il nero, lo mena un po', poi fa per prenderlo in bocca, ma si blocca e mi dice: "Ha un odore strano, non riesco", allora lo mena un po', facendolo diventare ancora più lungo: "Questo ti aprirebbe in due" e lei, all'improvviso, si alza e mi dice: "Andiamocene, ho goduto abbastanza per oggi". Usciamo dalla stanza e, appena aperta la porta, vediamo il cazzo nero di un ragazzo di circa 30 anni, con, al suo fianco, quello dal cazzo bianco, di circa 40.

Usciamo e andiamo al bar. Ci sediamo su un divano per bere il nostro drink, quando ci si affianca il nero e poi il bianco. Lei si trova in mezzo ai due, io di fianco al nero; parliamo un po' di tutto: ci chiedono se è la prima volta ed altro, ma, mentre si parla, essi insidiavano la mia fidanzata che, essendo priva di intimo, ha consentito che potessero arrivare subito alla figa. Io non parlavo, ma guardavo; lei si lasciava toccare ed il nero approfittò a infilarle quattro dita dentro; intanto il bianco gliene mise uno nel culo vergine. Lei lascia fare, mentre io ero con il cazzo duro; sono andati avanti per circa quindici minuti; usando anche parole volgari, definendola troia e a me davano del cornuto; volevano scoparsela e, quindi, tirarono fuori i cazzi e glieli misero in mano; lei li menava tutti e due con un certo ritmo; le suggerii di tornare in stanza, ma lei ha proseguito a menare il nero fino a farlo sborrare nella sua mano, mentre, dopo un po' che menava il bianco, glielo ha preso in bocca e quello le ha sborrato in bocca e sul viso. Carla ha ingoiato tutto, poi le ho detto di tornare a casa. Così ci siamo alzati e usciti dal locale.
Appena entrati in macchina, lei mi ha baciato, chiedendomi:
"Lo senti il sapore della sborra?" "Sì - le rispondo - ne hai ancora sul collo" al che lei mi ordina: "Leccala!" Io obbedisco e pulisco tutto. Ho il cazzo duro, le metto una mano sulla fica e vedo che pure lei non scherza quanto ad eccitazione: è ridotta ad un lago. Vorrei scoparla, ma arrivano macchine di continuo nel parcheggio; allora lei:
"Dai, metti in moto" Io eseguo e partiamo. Lei mette la mano sul mio cazzo e me lo mena, poi mi fa un pompino fantastico, e intanto dice:
"La prossima volta mi faccio scopare, sempre che lo vuoi anche tu". Io non rispondo e lei prosegue: "Mi farò fare anche il culo, se vuoi". Ma io: "E' vergine, tocca prima a me" "Sì, lo so, ma penso che possa esser molto eccitante per te se fossero altri a rompermelo".
Io, a queste parole, le vengo in bocca e sul viso, imbrattandola tutta.
Ne ho emessa davvero tanta, ero al massimo; lei si pulisce con un fazzoletto e mi chiede: "Ti è piaciuto, cornuto, vero?" "Sì, troia". Giunti a casa, lei va a farsi la doccia ed io vado in cucina a bere; lei esce dal bagno tutta nuda, mi si avvicina e beve dal mio bicchiere.



Sono ansioso di sapere: "Ti sei divertita?" "Sì, molto: avere due cazzi in mano non capita tutti i giorni; è stato molto bello poi averne uno nero e uno bianco, erano duri come il marmo e, solo al pensiero, di poterli prendere in figa, mi bagno. Sempre che a te non dispiaccia, mi farò chiavare" "Ok, però il culo te lo rompo io, ma ora dormiamo".:
La mattina dopo ci svegliamo abbracciati: è domenica, facciamo colazione al bar e poi andiamo a fare una passeggiata sull'argine del Piave. Parliamo di tutto, ma non riprendiamo il discorso della sera prima. Lei mi cammina davanti, con quel culo favoloso; ad un tratto, si ferma, si siede sul prato ed io le siedo accanto. Ci baciamo con tanta lingua; è un bacione più che passionale, quindi lei mi dice: "Sono ancora un po' eccitata per ieri". Ed io: "Ne vuoi parlare?" "Sì" "Cosa vuoi sapere?" "Tu, cosa hai provato a vedere tutti quei cazzi belli duri e tutti per me? Quanto ti ha eccitato a vedere il mio corpo in mostra per loro, fino a che li ho presi in mano? Sai, erano duri molto più del tuo e più grossi, più lunghi" "Sì, avevo notato che uno era il doppio del mio e solo uno era più piccolo" "Sì, era più piccolo, ma il nero era enorme, con quella cappella nera" "Ti sarebbe piaciuto farti scopare da lui?" "Non so perché, ma ha un odore particolare: non sono riuscita a fargli un pompino; magari mi farei prendere da dietro". "Se lo facesse, ti aprirebbe come una mela". "Ma tu, non sei geloso?" "Sì, moltissimo, ma anche molto eccitato. Garda i pantaloni come sono gonfi". "Sì, l'ho visto: pure io sono bagnata; voglio tornare al prive'" "Sì, pure io, ma, mi sono informato: Ce n'è uno in Slovenia, munito di giardino, discoteca, ed anche una spa con idromassaggio, sauna e piscine. Ci potremmo andare domenica prossima, se vuoi".
Arrivò la domenica e partiamo; ci vollero due ore per arrivarvi. Alla cassa c'era una signora che ci dà gli asciugamani e ci dice che si tratta di un prive' per naturisti. Lei mi chiede: "Lo sapevi?" Io: "No, non ho letto questo sul sito". Comunque entriamo e vediamo delle coppie e dei singoli nudi, ma altri con gli asciugamani sui fianchi.
Andiamo nello spogliatoio ed io metto un asciugamani sul fianco, cosa che fa anche lei; andiamo nella sala principale e ci sediamo; c'è un tavolo con il buffet: c'è da bere oltre che mangiare.
.fine prina parte


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