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il Proprietario


di AnimoCupido
15.01.2018    |    38.785    |    18 9.6
"Lui aveva il suo cerchio di amicizie e non considerava minimamente gli altri..."
Mi chiamo Laura, ai tempi di questa storia avevo 23 anni, sono alta sul metro e settanta, magra, porto una 38, con un bel culo stretto e sodo e una terza scarsa di seno. Capelli lunghi castani mi contornano il viso, caratterizzato da grandi occhi scuri e da una bel sorriso.
Edoardo, il mio ragazzo di quel periodo, non era uno che metteva il sesso al primo posto in un rapporto di coppia, ma nemmeno al secondo posto o al terzo. Per lui empatia, lo stare bene tra di noi e con gli altri, il sentimento erano più importanti del sesso e del rapporto fisico, quindi finivamo a letto raramente. Non era così solo per il sesso. Era così anche per andare a ballare in discoteca o uscire con amici diversi dai suoi. Lui aveva il suo cerchio di amicizie e non considerava minimamente gli altri.
Io sebbene fossi innamorata di lui, quando uscivo con le mie amiche ogni tanto mi lasciavo andare; ero giovane e bella e i corteggiatori non mi mancavano di certo, se capitava una bella avventura non mi facevo tanti pensieri e paranoie.
Il sesso mi mancava, provavo a dirglielo, ma lui non capiva. Quelle poche volte che riuscivamo a fare sesso, anzi l’amore come diceva lui, mi piaceva un sacco, ma non amava né fare sesso orale né riceverlo, era la semplice scopata in una, due posizioni e finiva lì. Con qualche mio ex avevo fatto pure sesso anale, ma a lui non interessava minimamente.
Per San Valentino decisi di fargli un regalo un po’ diverso, volevo ravvivare la nostra storia, ma soprattuto farmi scopare, così decisi di comprarmi un completino intimo un po’ particolare.
Volevo prendere qualcosa di un po’ osé, qualcosa da lasciarlo senza fiato. Decisi così di andare a cercare qualcosa in un sexy shop.
Il negozio che scelsi, almeno a giudicare dall’entrata, non doveva essere molto grande, ma mi sbagliavo. Appena entrata, fui accolta da una signora e dal marito, due persone gentili sulla cinquantina; il negozio si sviluppava in più stanze, mi spiegarono che al piano sotto c’era la zona dvd/film e che le altre stanze erano divise per genere: dai sex toys, al reparto lingerie, al reparto sadomaso, oggettistica per feste ecc.
Diedi un’occhiata finché non trovai quello che cercavo. Scelsi una tutina a rete che copriva il seno e scendeva fino alle ginocchia. Aveva un’apertura sulla zona intima in cui volendo si poteva abbinare un perizoma. Mi intrigava e senza nemmeno provarlo andai in cassa per pagare.
La Signora porgendomi lo scontrino mi sorrise, mi invitò a tornare e mi rassicurò che se ci fossero stati problemi con la taglia o modello me l’avrebbe cambiato senza problemi.
Appena tornai a casa, mi chiusi in stanza e la provai.
La tutina non rimaneva stretta e aderente al mio corpo come nella fotografia sulla scatola; non mi stava per niente bene, mi sentivo più ridicola che sexy, così, un po’ frustata, decisi di andarla subito a cambiare.
Erano quasi le sette e mezza quando mi ripresentai al negozio e suonai il campanello.
Quando si aprì la porta fui accolta dall’uomo che avevo visto prima. Era un uomo sulla cinquantina, gentile e a guardarlo non era nemmeno male. Barbetta e capelli brizzolati, fisico curato. Un bell’uomo. Spiegai il mio problema e mi rispose che si ricordava dell’acquisto e che non c’era nessun problema.
X: “Questi son prodotti che vanno sempre provati; mi spiace che non ci sia mia moglie, ma se vuole e non la imbarazza, posso aiutarla io”
Laura: “Grazie, no non mi imbarazza, ma non son nemmeno più sicura del modello, mi faccia vedere qualcosa di simile, altrimenti pensavo di prendere della lingerie o degli accessori”
Fui accompagnata dal signore nella stanza dove tenevano i completini, le tutine come la mia e qualche vestito sexy e lui mi invitò a scegliere quello che volevo.
Scelsi una tutina simile a quella che avevo scelto precedentemente, ma che invece di lasciare il seno schiacciato dalla rete, lo lasciava libero, un’altra fatta a body coprente ai lati e trasparente sul seno e sulla vagina e una terza che era una specie di baby doll molto corto in lattice con una cerniera per regolarne l’apertura.
L’uomo mi stava osservando e quando mi vide scegliere quello che volevo mi chiese che taglia portassi.
Laura: “Generalmente una 38 poi non so come vestano, di seno ho quasi una terza, quello che avevo preso mi era largo”
L’uomo mi passò le taglie corrette dei completini che avevo scelto e mi invitò a provarli tutti e tre nel camerino.
Entrai nel camerino e iniziai provando per primo il baby doll.
Dopo poco la voce dell’uomo mi fece sussultare! Stavo provando ad entrare in questa roba di lattice e mi ero dimenticata completamente della sua presenza fuori dal camerino.
X: “Come va? Ne ha provato uno? La taglia è giusta?”
Laura: “Si ho provato il babydoll, ma mi pare un po’ stretto”
X: “Si faccia vedere, non si vergogni, son abituato, non ci faccio nemmeno caso”
Mi mostrai indossando solo il babydoll e un paio di calzini! Non ero certo sexy da vedere, ma in fin dei conti non dovevo mica conquistare qualcuno.
Laura: "Mi pare un po’ strettino forse devo provare la taglia più grande”
X: “No guardi le sta molto bene, ma deve abbinarlo a degli stivali, questo è un completo un po’ da dominatrice, se vuole glieli prendo e se posso dovrebbe aprire un po’ la cerniera”
Così dicendo mi si avvicinò.
X: “Le faccio vedere come va indossato, posso?”
Laura: “Prego”
In maniera molto delicata senza nemmeno sfiorarmi il seno abbassò la cerniera fino a metà seno, mettendolo praticamente in mostra.
X: “Che ne pensa ora?”
Laura: “Si ha ragione tutto chiuso non è un granché, ma così va meglio, provo gli altri grazie!”
X: “Mi dica che numero ha di scarpe che le prendo un sandalo o degli stivali adatti”
Laura: “Non serve, grazie lo stesso!”
X: “Si fidi l’effetto sarà completamente diverso”
Tolto il baby doll in lattice, presi in mano il secondo completino e subito mi porsi il problema di indossarlo o meno con il reggiseno e le mutandine che indossavo. Optai per tenermi le mutandine e togliermi il reggiseno, in fin dei conti l’avrei certamente usato senza.
Il body era più semplice da indossare, ma mi accorsi subito che non era esattamente sexy come immaginavo. Era un semplice body nero fasciante ai lati e trasparente al centro, sul seno e sulle parti intime. Non era niente di che, lo stesso effetto lo avrei fatto indossando una maglietta trasparente qualsiasi senza reggiseno e un micro perizoma.
Comunque dopo averlo indossato mentre mi specchiavo fui distratta dall’arrivo del proprietario che mi chiese se andava bene e se volevo provare anche dei sandali che mi aveva portato.
Io senza nemmeno pensarci uscì dal camerino e presi i sandali dalle sue mani. I suoi occhi ovviamente caddero subito sul mio seno, ho un bel seno, non troppo abbondante, ma sta su che è un piacere insomma fa il suo dovere.
X: “Guardi secondo me conviene che lo provi con i tacchi vedrà che l’effetto sarà diverso, si sieda che l’aiuto a calzarli”
Davanti al camerino c’era una divano. Vestita solo con il body, mi sedetti e il proprietario del negozio mi sfilò le calze che indossavo e mi calzò i sandali. Certamente non era il genere di scarpe che mi sarei mai comprata, erano da lap dance per intenderci, ma mi emozionava l’idea di mostrarmi a lui e poi il contatto delle sue dita sui miei polpacci e sui mie piedi mi aveva elettrizzato.
Indossati i vertiginosi sandali feci tre/quattro passi in avanti e poi ritornai verso lo specchio del camerino. Sfilai insomma davanti ai suoi occhi.
X: “Per me le sta molto bene, a me piace molto l’effetto vedo non vedo, che ne dice?”
Laura: “Si per starmi bene, mi sta bene, ma rispetto a quello che avevo scelto oggi pomeriggio mi pare molto casto, provo l’ultimo che è oggettivamente più…” non mi veniva la parola adatta così sorridendo aggiunsi “…spinto”
Mettendomi l’ultimo completino, mi domandai se era il caso di tenermi o meno lo slip.
L’ultimo completino era una tutina a rete con due aperture frontali per far uscire il seno e un buco nella zona intima. Non so cosa mi prese, ma decisi di provarlo senza lo slip, per vedere come mi stava quando l’avrei indossato per il mio ragazzo.
Era decisamente quello che volevo. Specchiandomi mi resi conto che vestita così, ero proprio porca e ci stavano molto bene anche i sandali che mi aveva prestato.
X: “Allora come le sta? Posso vederla?”
Mi ridestai nuovamente dalle sue parole.
Laura: “Mi vergogno un po’ sono praticamente nuda”
X: “Non faccia la timida, le devo dare solo un consiglio”
Così tirando la tenda del camerino uscì coprendomi solo la vagina, tanto ormai il seno me l’aveva già visto.
X: “E’ uno schianto” e così dicendomi mi prese la mano e mi fece fare una piroetta per ammirarmi come se stessimo ballando.
X: “Assolutamente questo è quello che fa per lei”
Girandomi mi accorsi che senza volerlo ero rimasta completamente nuda ai suoi occhi.
Ero eccitata dalla situazione, farmi vedere, fare un po’ l’esibizionista mi ha sempre eccitato moltissimo, mi piace vedere gli occhi degli uomini quando mi guardano e sentirmi osservata.
X: “Guardi con questa tutina, mi sa che otterrà certamente l’effetto che desidera, un uomo non potrà resisterle! Ho un’idea, torno tra un attimo”
Mi sedetti sul divano davanti al camerino e mi osservai allo specchio. Si ero decisamente sexy e quel triangolino di pelo, non ero perfettamente rasata, ci stava proprio bene! Senza pensarci mi specchiai aprendo le gambe, mostrando allo specchio la mia figa aperta.
Ero veramente una porca acconciata e seduta in quel modo.
Quando sentì i passai del proprietario mi ricomposi un poco.
Al suo arrivo rimasi sbigottita, aveva un grosso dildo in mano.
X: “Ecco guardi non voglio sembrarle sgarbato, ma se lei si fa trovare vestita così mentre si diverte con questo, son sicuro che nessun uomo le resisterebbe” e me lo porse.
Io istintivamente lo presi in mano, ma poi lo appoggiai sul divano.
Laura: “No guardi questo sarebbe troppo, il mio ragazzo non è proprio il tipo per queste sorprese e poi è troppo grande, non mi entrerebbe nemmeno”
X: “Per esperienza le dico che non sono mai troppo grandi, comunque è l’immagine che diamo che emoziona e ci fa eccitare. Se vuole lo provi pure, glielo ho portato apposta!”
Ero un po’ titubante, mi ero già mostrata nuda davanti a lui, ma non mi sembrava proprio il caso di mettermi a gambe aperte con un cazzo finto davanti ad uno sconosciuto.
In queste situazioni la testa non si riesce a comandare il resto del corpo e senza nemmeno pensarci presi il grosso dildo in mano e lo avvicinai alla mia passerina.
Mi misi comoda sul divano e aperte le gambe iniziai a strofinarlo sulla fessura delle mia figa sotto al clitoride.
Al solo contatto del dildo con la mia vagina mi resi subito conto di quanto fossi bagnata ed eccitata.
X: “Guardi questo è quello che le dicevo, se si fa trovare così, non potrà resisterle nessuno”
Le parole mi uscirono di bocca senza nemmeno rendermene conto.
Laura: “dice davvero? A lei la eccito?”
X: “Io non faccio testo, sono abituato, è il mio lavoro”
Laura: “Ah quindi non la eccito??”
Inarcai leggermente la schiena, per fare entrare la punta del dildo e me lo infilai un po’ dentro.
X: “Ovviamente mi eccita è una ragazza bellissima”
Laura: “E’ veramente eccitato?”
L’uomo si slacciò i pantaloni e prese in mano il suo cazzo.
X: “Che dice?”
I miei occhi furono rapiti immediatamente dal suo cazzo. Non era ancora duro, ma sembrava essere di notevoli dimensioni, aveva un glande esagerato. Ero rapita dalla sua mano che toccava il suo cazzo e se lo menava guardandomi mentre mi masturbavo.
L’uomo si avvicinò e io di riflesso allungai la mano verso il suo cazzo per toccarlo.
Lui a sua volta mi toccò il seno.
Ormai in trance e senza nemmeno pensarci lo presi in bocca.
Era un cazzo grosso, rugoso e cresceva sempre di più dentro la mia bocca.
Nel frattempo lui aveva iniziato a spingere il dildo dentro la mia vagina.
Avevo un cazzo di plastica enorme in figa e un cazzo che ad ogni leccata, pompata che davo con la bocca cresceva sempre di più.
Laura: “Diooo è enorme!”
Lo presi in mano e lo leccai tutto partendo dalle palle. Era pazzesco. Presi in bocca le sue palle e poi percorsi la sua asta con la lingua sentendo le sue grosse venature. Era senza dubbio il cazzo più grande e grosso che avessi mai visto e leccato e certamente lo volevo anche in figa.
Lui tolse il dildo dalla mia figa e iniziò a toccarmi il clitoride.
Laura: “non ce la faccio più, scopami!”
X: “Prendo un preservativo”
Rimasi pochi secondi da sola masturbandomi; mi infilavo più dita possibili dentro la figa fradicia.
Quando tornò, si spogliò e mi ordinò di leccarglielo.
X: “Prendimelo ancora in bocca”
Mi inginocchiai ai suoi piedi e lo presi nuovamente in bocca. Era veramente enorme. Non ci stava tutto, ma forse nemmeno metà. Lui prese la testa e bloccandomela iniziò a scoparmi la bocca, mi obbligava a tenerlo il più possibile in bocca finché non tossivo. Avevo le bave alla bocca. Non era una cosa che adoravo subire, ma ero alla sua mercé e avevo voglia di sentirmelo dentro, volevo essere scopata da quel fantastico cazzo.
Mi fece alzare e stendere sul divano.
Mi aprì le gambe, mi toccò, ero fradicia e finalmente dopo essersi messo il preservativo iniziò a scoparmi.
La posizione in cui ero, era scomoda. Ero schiacciata su un angolo del divano, sentivo il suo corpo sopra di me, ma non mi interessava niente, perché avevo un cazzo divino che mi lasciava ad ogni pompata senza fiato. Più pompava forte e più urlavo, ma soprattutto godevo, godevo come pochissime altre volte. Mi teneva per le caviglie e mi scopava, a volte rallentava e mi mordeva sui polpacci, sulle cosce o me le schiaffeggiava, ma poteva farmi qualsiasi cosa l’importante era che non smettesse di scoparmi. Non so quanto andò avanti a scoparmi così, ma certamente venni più di una volta. Lui non accennava a rallentare né a fermarsi. Era un toro!
Lo feci sedere e mi misi io sopra di lui. Prendere quel cazzo, impalandomi da sola, non mi fece raggiungere nuovamente l’orgasmo, ma quasi. Lui teneva le sue mani sul mio culo e mi mordeva i capezzoli, poi mi prese per i capelli e mi baciò. Aveva una lingua ruvida e avida della mia. Non era un bacio dolce, ma un bacio pieno di desiderio, di lussuria. Le nostre lingue si intrecciavano e io lo pompavo sempre più forte, avevo il clitoride in fiamme, continuavo ad avere orgasmi, ma non mi fermavo, scopavo da non so quanto tempo e venivo trattata come una puttana.
Mi sollevò e alzatosi in piedi si tolse il preservativo. Sapevo cosa stava per fare e menandoselo davanti alla mia faccia venne in una maniera esagerata. Schizzò tantissimo, mi sborrò in faccia e nel seno. Io non capivo più niente mi inginocchiai davanti a quel fantastico cazzo e lo presi in bocca. Leccavo le ultime gocce e glielo ripulivo, ma in realtà ne avevo ancora voglia, volevo ancora sentirlo e averlo in bocca il più possibile.
Mi accompagnò con quella specie di vestitino che avevo ancora addosso nel bagno del negozio e mi diedi una sistemata. Ero un disastro, mi sentivo la figa ancora aperta e pulsante, ma non riuscivo a ragionare, continuavo ad aver in mente il suo cazzo e quanto mi avesse fatto godere.
Uscita dal bagno, me lo trovai lì fuori con il cazzo in mano e in maniera rude completamente diversa da come si era comportato prima com me, quando ero solo una cliente mi disse:
X: “devo pisciare e mi serve il bagno a meno che tu non voglia che ti pisci addosso”
Laura: “puoi fare quello che vuoi per quanto mi hai fatto godere”
Gli rispondevo cose che non volevo dire, senza pensarci.
X: “brava la mia puttanella!”
Mi spinse nuovamente dentro il bagno e mi fece sedere sul water schiacciandomi sulla tavoletta. Iniziò a pisciarmi addosso. Mai fatto una cosa simile in vita mia. Mi pisciò principalmente sul seno e sulla vagina e poi quando finì, me lo mise in bocca. Io non vedevo l’ora di averlo di nuovo in bocca e toccandomi la figa bagnata dal suo piscio fui più che felice. Non era più l’enorme cazzo di prima, ma non mi importava, quest’uomo poteva farmi qualsiasi cosa, bastava solo che mi facesse godere ancora come avevo goduto prima.
Mi asciugai e mi rivestii senza pensare a niente se non che ne volevo ancora. Lo trovai alla cassa.
X: “Prendi tutto quello che vuoi e che ti piace, offre la casa”
Laura: “ho preso il vestitino in lattice, l’altro è da buttare, ma vorrei prendere ancora qualcos’altro”
X: “Vuoi il dildo?”
L: “No!” gli dissi accarezzandogli il cazzo.
X: “Io voglio il tuo culo!” e mi strinse una chiappa e mi stringendomi mi baciò nuovamente.
Laura: “Non so se ci entra dietro, ma se vuoi puoi prendertelo anche ora”
X: “ora è tardi, vieni un altro giorno, sempre in orario di chiusura”
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