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il Proprietario ( III )


di AnimoCupido
15.02.2018    |    19.868    |    9 9.4
"Laura: “ma quanti hanno partecipato?” Giuseppe: “Solo io e un’altra donna non ti abbiamo sfiorata!” Laura: “ce l’hai duro, però, cosa hai fatto..."
Cosa significava essere la ciliegina sulla torta?
Che genere di festa organizzavano lui e sua moglie?
Passai il resto della settimana facendomi queste due domande.
Volevo passare al negozio, magari farmi un’altra scopata, ma non trovai mai il tempo, così presi coraggio e telefonai al negozio.
Mi rispose la moglie. Capì al volo chi fossi, si presentò e mi diede subito del tu mettendomi a mio agio; sapeva tutto e non dovevo farmi nessun problema con lei.
Fu molto carina e gentile, mi invitò ad andare in negozio da loro sulle dieci di sera, mi disse che avrebbero pensato a tutto loro, di non preoccuparmi per l’abbigliamento, che ci sarebbero stati una dozzina di loro amici tra uomini e donne e che se andavo con il giusto spirito mi sarei divertita molto.
Ero titubante e un po’ impaurita, ma mi fidavo di lui e ora anche di lei e non pensai nemmeno per un istante di non andare.
Il sabato pomeriggio lo passai a prepararmi, mi depilai alla perfezione mi feci le unghie e visto che non aveva più senso stare insieme ad una persona che non mi appagava sessualmente, mollai Edoardo. Non potevo continuare a fargli le corna.
Quando entrai nel negozio trovai Daniela e Giuseppe intenti a preparare le due sale adibite ai giochi. Non sembrava nemmeno lo stesso negozio che avevo visto le volte precedenti.
Delle tende pesanti scure coprivano le vetrine e gli scaffali del negozio. A stento riconoscevo le sale. Nella sala principale dove generalmente vendevano i sex toys c’era un grande divano rotondo nero e nella sala sadomaso una specie di tavolo imbottito con delle grosse cinghie.
La sala dove avevo scopato la prima volta era adibita a guardaroba.
Giuseppe era vestito con un completo elegante blu scuro e camicia, mentre Daniela aveva un corpetto nero stretto con dei lacci ai lati e metteva in bella mostra le sue grosse tette e delle mini culotte abbinate. Indossava inoltre degli stivali neri con dei tacchi vertiginosi.
Giuseppe mi venne incontro e senza nessuna remore mi abbracciò e mi baciò.
Laura: “so come ti chiami!”
Giuseppe: “anche io.”
Daniela mi salutò a sua volta e mi invitò a cambiarmi nella stanza più piccola vicino all’entrata e al bagno.
Daniela: “così sarai più comoda e non vedrai nessuno.”
Lì per lì non feci caso alle sue parole, le scambiai per gentilezza, ma poco dopo Giuseppe mi spiegò la loro idea per la serata.
Sarei stata tutta la sera nuda e bendata nella stanza con il divano rotondo pronta per ogni uomo e donna che avesse voluto fare sesso con me.
Giuseppe sarebbe stato sempre con me e se c’era qualcosa che non mi andava di fare bastava solo che lo dicessi subito e lui sarebbe intervenuto.
Rimasi sbigottita.
Daniela: “Sei sorpresa, non ti immaginavi niente di simile.”
Laura: “Non pensavo minimamente a una cosa simile, pensavo di poter scegliere, pensavo di fare sesso con voi, cioè Giuseppe non mi scoperai tu?”
Daniela: “No, Giuseppe non potrà nemmeno sfiorarti!”
Ero senza parole, non sapevo proprio cosa dire.
Daniela: “Non pensare a nulla, pensa solo a godere, proverai emozioni e sensazioni mai provate prima, sarà estremamente eccitante per te e per chi ti guarderà.”
Le sue parole mi fecero coraggio.
Laura: “Ma scoperò con sconosciuti senza vederli nemmeno in faccia.”
Daniela: “è questa la cosa più emozionante, fidati impazzirai dal piacere.”
Laura: “Ma posso fidarmi?”
Daniela: “Son tutti nostri amici super selezionati, faranno solo quello che vorrai tu e che ci dirai tu, nessuno farà qualcosa di diverso.”
Ci pensai un po’ su e alla fine accettai, ormai ero in ballo tanto valeva giocare.
Dissi che non volevo che qualcuno mi schiaffeggiasse, baciasse né tantomeno pisciasse addosso e ovviamente solo sesso protetto.
Stabilite queste regole, Giuseppe mi aiutò a spogliarmi e Daniela mi pettinò i capelli facendomi una treccia.
Giuseppe: “quando saranno arrivati tutti, io e te entreremo da questa stanza, tu sarai già bendata, sfileremo davanti a tutti e ti porterò dove c’è il divano. Lì ti farò sedere, ti spoglierò e ti legherò i polsi con delle manette. Tu aspetterai che qualcuno venga da te”
Daniela: “Non potrai mai togliere la benda, sei sicura di volerlo fare? Non succede nulla se dici che te ne vuoi andare, nessuno ti obbliga a stare qui”
Laura: “Si, ho capito.”
Daniela ci salutò e andò dai loro amici che nel frattempo cominciavano ad arrivare.
Io e Giuseppe rimanemmo soli e immersi nei nostri pensieri, solo quando Daniela ci chiamò uscimmo.
Percorsi il corridoio bendata con la mano di Giuseppe che mi guidava. Sentivo gli sguardi addosso di tutti i presenti, ne sfiorai qualcuno, ma non sapevo quanti fossero né chi fossero. Fui condotta nella sala con il divano e Giuseppe mi fece sedere; mi suggerì di mettermi comoda, mi aprì le gambe e mi legò entrambi i polsi a delle manette dietro la schiena. Mi sfiorò furtivamente la figa.
Laura: “cosa fai?”
Giuseppe: “niente, volevo sentire se eri pronta ed eccitata”
Laura: “si sono eccitata, ma le manette mi danno fastidio!”
Giuseppe: “tranquilla ti verranno tolte presto, te le lascio solo ora perché tutti saranno liberi di toccarti”
Poco dopo sentì entrare qualcuno nella stanza.
Non vedevo proprio nulla, la benda faceva il suo lavoro dannatamente bene.
Delle mani iniziarono ad accarezzarmi le guance, le spalle e il seno. Io ero impietrita, dal modo in cui mi accarezzavano e da quanto erano morbide dovevano essere sicuramente mani femminili. Scesero sulla vagina e mi sfiorarono il clitoride, poi un paio di dita mi penetrarono.
La mia vagina era un lago, non vedevo nulla, sentivo solo qualcosa, dei sussurri; i miei sensi erano acuiti più che mai. Sentivo che attorno a me c’era altra gente, ma non sapevo chi e quanta.
Un uomo palpandomi il seno in maniera abbastanza rude, mi baciò il collo e l’orecchio facendomi venire i brividi.
Le dita bagnate dalla mia vagina mi furono portate alla bocca, le leccai.
Una voce femminile mi disse che ero bellissima.
Arrivarono altre mani, questa volta erano sicuramente maschili, mi presero per le caviglie allargandomi le gambe. Erano sicuramente due uomini, le mani erano diverse.
Una lingua si insinuò sulla mia vagina. Mi leccava la figa divinamente, sentivo la sua lingua penetrarmi, doveva essere una donna, sapeva troppo bene cosa fare. Mi continuò a leccare la figa divinamente.
Altre mani mi toccavano il seno, mi accarezzavano. Ero circondata.
Venni.
Fu un orgasmo pazzesco, il mio corpo vibrò e mi misi quasi ad urlare dal piacere.
Chi mi stava leccando la figa si spostò lasciando spazio ad un’altra donna che mi disse subito che avevo un sapore fantastico. Non sapevo nemmeno cosa risponderle. Mangiò la mia figa e mi penetrò con delle dita. Uno dei due uomini che mi teneva per le caviglie la sostituì, l’altro uomo nel frattempo mi baciava i piedi.
Sentì il rumore di una lampo abbassarsi e un cazzo bello duro mi fu avvicinato alle labbra.
Ne avevo voglia e lo presi subito in bocca.
Nemmeno il tempo di prenderlo in bocca e percorrerlo tutto con la mia lingua che l’uomo che mi stava tenendo la caviglia e baciandomi i piedi mi si avvicinò e mi fece sentire il suo cazzo duro sulla guancia.
Mi girai dal suo lato e presi in bocca anche il suo cazzo.
Avevo due cazzi da prendere in bocca e un altro uomo mi stava masturbando, penetrandomi con le dita e leccandomi il clitoride.
Intorno a me sentivo dei gemiti e altre persone godere, ma non riuscivo a quantificare quante e chi fossero.
Giuseppe: “Le slego i polsi”
Giuseppe mi tolse le manette massaggiandomi i polsi e mi sussurrò: “stai andando benissimo, siamo tutti intorno a te che ti guardiamo e ammiriamo, non ti preoccupare di niente”
Io non risposi. Gli uomini si riavvicinarono. Presi in mano i loro cazzi e ne constatai e soppesai le grandezza. Non erano come quello che aveva Giuseppe, ma erano comunque ben messi. Gli alternavo alla mia bocca segandoli.
L’uomo che mi stava leccando la figa non c’era più.
Ero da sola con questi due uomini. Loro erano in piedi io seduta sul divano. Leccavo i loro cazzi alternandoli senza sosta. Fui fatta stendere. Uno dei due si mise un preservativo e si stese alle mie spalle. Mi alzò una gamba e mi penetrò la figa da dietro. Spingeva il mio bacino verso il suo cazzo e mi stimolava con la mano il clitoride. Mi scopava divinamente. Piano, ma deciso. Affondava ogni colpo e rimaneva immobile; la sua mano strofinava il mio clitoride ad ogni affondo. Nel frattempo continuavo a leccare il membro dell’altro uomo; a dire il vero ero scopata sia in figa che in bocca. L’uomo mi spingeva sempre più a fondo il cazzo in gola.
Ora c’era silenzio, non sentivo più niente, non percepivo nessun rumore, la stanza era silenziosa.
Era come se fossi stata in un’altra dimensione, non sentivo nemmeno i miei gemiti, ero completamente trasportata da quello che stavo facendo e dal piacere che provavo.
L’uomo che mi penetrava mi fece alzare e mi mise a pecora.
Iniziò a scoparmi a pecora, che in realtà non amo, nello stesso modo di prima. Piano, ma deciso.
Era sempre stato uno dei miei desideri più segreti essere presa a pecora mentre prendevo in bocca un altro cazzo. Stavo realizzando le miei fantasie più intime.
Godevo in continuazione e quando l’uomo che mi scopava accelerò il ritmo non riuscì a trattenere le urla di piacere. Esplosi in un altro orgasmo incredibile!
Anche lui non si trattenne sentì la sua vena pulsare dentro di me e lo sentì riempire il preservativo di sperma.
Qualcuno vicino a me fece dei commenti, ma non riuscì a percepire cosa dicessero.
Non mi fu data proprio tregua!
L’uomo a cui avevo leccato il cazzo fino ad un momento prima mi prese a sé, si mise un preservativo e mi disse di mettermi sopra di lui. Iniziai così a cavalcarlo e a scoparmi il suo cazzo mentre lui con le mani mi allargava il buco del culo infilandoci le dita.
Daniela: “Leccale e mettiglielo nel culo”.
Daniela ordinò a qualcuno di leccarmi il culo, nel silenzio più totale non potei non riconoscere la sua voce.
Poco dopo delle mani mi spinsero in basso, facendo aderire il mio seno al petto dell’uomo che mi stava scopando.
Erano sicuramente mani femminili.
Mi fermai un attimo tenendomi il cazzo dentro la figa e mi godetti una lingua sconosciuta che mi leccava il buchetto. Provavo emozioni pazzesche e non capivo più nulla.
Dovevo essere un lago da quelle parti!
Iniziò ad infilarmi delle dita dentro il culo e me lo dilatò il più possibile mentre io continuava seppur più lentamente a scoparmi il tipo.
La donna che mi aveva leccato il culo, mi fece girare e mi aiutò a prendere il cazzo che prima avevo in figa in culo.
Per la prima volta non mi fece minimamente male. Sarà stato per il fatto che Giuseppe qualche giorno prima me l’aveva sfondato per bene o per il fatto che fossi super eccitata, ma lo presi senza fatica e me lo misi tutto dentro.
L’uomo iniziò a scoparmi il culo, si muoveva lentamente, ma con ritmo costante, mentre la donna mi leccò per qualche minuto al figa e il clitoride finché non sentimmo nuovamente la voce di Daniela.
Daniela: “Torna da me, lascia che altri se la scopino.”
La donna si fece da parte.
Si avvicinò un altro uomo, mi accarezzò la vagina e il seno, mi porto le sue dita bagnate dai miei umori alla bocca e mi disse che mi avrebbe scopato pure lui.
Non ne avevo mai presi due insieme, non avevo mai provato la doppia penetrazione. Lo stavo per fare da bendata e scopata da due sconosciuti. Non mi interessava. Ero troppo eccitata.
Mi infilò lentamente il cazzo in figa.
Avevo finalmente due cazzi! Uno in figa e uno in culo.
Era una sensazione strana, mi sentivo piena, ma provavo piaceri diversi.
Quello che mi penetrava nel culo rimaneva con il suo cazzo fermo dentro il mio culo, non riusciva più di tanto a muoversi, mentre l’altro uomo mi scopava la figa senza sosta e velocemente.
L’uomo che mi penetrava il culo disse all’altro che dovevo essere girata.
Così fui fatta girare e i due uomini si scambiarono la posizione.
Io mi scopavo l’uomo sotto e quello dietro mi faceva il culo, ma in realtà era lui che decideva il ritmo della scopata. Fu una cosa pazzesca.
Si scambiarono la posizione più volte e io venni più volte, non avevo mai provato simili orgasmi.
Dopo il mio ennesimo orgasmo e dopo che ero stata letteralmente spaccata in due dal piacere, ma anche da quei due bei cazzi, uscirono fuori e mi fecero mettere in ginocchio.
Si tolsero i preservativi e iniziarono a menarsi il cazzo vicino al mio viso. Percepivo che erano vicini, accarezzavo loro le gambe, ma non li vedevo, non riuscivo a capire quanto gli mancasse per venire. Allungavo la lingua una volta verso un cazzo, un’altra volta verso l’altro finché il primo mi venne sul viso e sul seno e poi sentì schizzarmi addosso anche il secondo. Mi girai e lo presi in bocca e poi leccai anche il cazzo che mi era venuto addosso prima ripulendolo tutto.
Solo a questo punto ritornai alla realtà e ascoltai i gemiti degli altri presenti. Mentre scopavo non pensavo a nulla, solo ora mi resi conto che mi ero fatta scopare davanti ad altre persone.
Mi vergognai un po’ e chiamai Giuseppe.
Lui si avvicinò a me.
Laura: “portami via per favore”
Giuseppe: “certo come vuoi!”
Mi aiutò ad alzarmi e mi prese per mano, era completamente nudo pure lui, sentì il suo cazzo duro sbattermi su una gamba.
Percorsi sempre bendata le due stanze sentendo gente che scopava e godeva e fui portata in bagno per pulirmi.
Li mi tolse la benda e io iniziai a pulirmi.
Laura: “posso farmi una doccia?”
Giuseppe: “certo, fai quello che vuoi! Sei stata veramente brava, tutti ti guardavano ipnotizzati”
Laura: “ma quanti erano?”
Nella stanza dove hai scopato tu, ti guardavamo in sette, nella stanza sadomaso c’è Daniela con una coppia e una donna.
Laura: “ma quanti hanno partecipato?”
Giuseppe: “Solo io e un’altra donna non ti abbiamo sfiorata!”
Laura: “ce l’hai duro, però, cosa hai fatto tu?”
Giuseppe: “era molto eccitante guardarti”
Laura: “non hai fatto nulla tu?”
Giuseppe: “no”
Mi sentivo un po’ sporca, avevo goduto, era stata un’esperienza incredibile, ma anche assurda, non avevo mai fatto nulla di simile, mi sembrava di aver fatto qualcosa che non era da me.
Finita la doccia chiesi a Giuseppe se dopo esserci rivestiti poteva accompagnarmi a bere qualcosa.
Giuseppe: “certo, lo dico a Daniela, non ci sarà nessun problema.”
Uscimmo senza incrociare nessuno e senza farmi vedere, erano tutti impegnati in un’orgia senza limiti.
Giuseppe mi accompagnò con la sua macchina in un pub poco distante dal negozio e mi offrì una birra.
Giuseppe: “allora come è andata? Sei stravolta!”
Laura: “beh lì per lì è stato tutto molto eccitante, non capivo nulla, godevo e mi piaceva non avere il controllo, ho fatto cose che non avevo mai fatto, ma non mi è piaciuto non vedere e non sapere, ora mi vergogno un po’ è tutto così strano.”
Giuseppe: “Mi spiace dovevo partecipare anche io, forse, ti saresti sentita più a tuo agio!”
Laura: “Son già indolenzita così non oso pensare se ci fosse stato il tuo amico come sarei ora!”
Giuseppe: “è stato molto difficile riuscire a non partecipare”
Laura: “Perché non hai fatto nulla?”
Giuseppe: “In realtà volevo scoparti alla fine per ultimo!”
Laura: “Allora è colpa mia, scusa…”
Giuseppe: “Non ti preoccupare”
Gli accarezzai furtivamente il cazzo. Ce l’aveva duro, anzi durissimo!”
Laura: “Non puoi girare in questo stato! Vuoi scoparmi?”
Giuseppe: “Si”
Pagò e uscimmo velocemente dal pub e montati in macchina mi baciò avidamente.
Guidò per pochi minuti e ritornammo al sexy shop.
Laura: “Vuoi tornare dentro?”
Giuseppe: “è l’unico posto dove possiamo stare tranquilli, andiamo di sotto, lì non ci disturberà nessuno”
Furtivamente senza farci vedere scendemmo le scale vicino alla porta ed entrammo nella sala dove c’erano i dvd dei film porno in vendita.
Appena entrati mi abbracciò e mi baciò. I suoi baci erano lussuriosi e vogliosi.
Ci spogliammo velocemente e mi fiondai su quel cazzo divino. Era grossissimo e duro. Lo presi in bocca con la consueta fatica e lo leccai tutto. Lui volle ricambiare così mi stesi sopra di lui e iniziammo un fantastico 69.
Giuseppe: “Sei fantastica, hai un sapore incredibile, quanto mi piace la tua figa, ma dopo ti voglio inculare”
Laura: “Sei l’unico che può fare quello che vuole, a patto che tu mi faccia godere come mai!”
Ero rapita, aveva su di me questo potere, unico, di farmi superare qualsiasi limite.
Decisi che lo volevo in figa, mi girai e mi misi sopra di lui. Iniziai a scoparlo e a godere. Nella mia posizione preferita e con un cazzo simile in figa e il clitoride perennemente stuzzicato venni in pochi minuti. Urlai dal piacere, ma lui era una cosa incredibile, non veniva mai.
Ci girammo e mi penetrò al missionario; mi scopava e limonavamo come due animali.
Mi prese le gambe e se le strinse intorno al collo alzandomi il bacino. Sentivo il suo cazzo entrarmi dentro fino in fondo e godevo ancora.
Lui mai.
Laura: “cosa devo fare per farti venire? Vuoi il mio culo? Vuoi venirmi in culo? Dai sfondamelo sono la tua puttana!”
Non si fece il minimo problema. Mi alzò ulteriormente il bacino mi infilò prima due tre dita e poi piano piano infilò la sua enorme cappella, che dilatata come ero da prima e bagnata dagli orgasmi che avevo appena avuto non trovò nessuna resistenza!
Laura: “Spaccamelo, scopami forte, non fermarti”
Lo incitavo e spronavo a scoparmi, lui non si fermava mai e assecondava i miei desideri.
Io ero troppo eccitata e masturbandomi la figa venni per l’ennesima volta.
Avrò avuto 4/5 orgasmi, lui solo uno.
Laura: “Riempimi il culo porco!”
Mi riempì il culo della sua sborra e poi tirandolo fuori si menò l’uccello schizzandomi anche sulla figa.
Laura: “Direi che ti sei svuotato anche tu ora!”
Giuseppe: “Si sei stata fantastica!”
Presi dalla borsa dei fazzoletti e mi diedi una pulita e mi rivestì per l’ennesima volta.
Laura: “Il tuo cazzo è fantastico e mi ha scopato divinamente in queste due settimane, ho goduto come mai in tutta la mia vita.”
Lo baciai in bocca.
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