tradimenti
avventura in ospedale
di coppiapervoi1965
10.12.2021 |
3.049 |
7
"Da quando era uscito dalla terapia intensiva io ero in pianta stabile al suo capezzale , uscivo solo per comprare un po’ di cose e mi arrangiavo a lavarmi nel..."
Mio marito era ricoverato in ospedale per una delicata operazione, era uscito dalla terapia intensiva ed ora era al reparto, nella stanzetta che condivideva con altri due degenti.Da quando era uscito dalla terapia intensiva io ero in pianta stabile al suo capezzale , uscivo solo per comprare un po’ di cose e mi arrangiavo a lavarmi nel bagno della stanzetta.
Quella notte avevo cercato di dormire un po’ ,come al solito, sulla sedia appoggiando il capo sul suo letto. Ah quelle sedie dell’ospedale! Atroci, in alluminio e con la seduta in plastica dura. Fatte apposta per farti restare sveglia. Non riuscivo a trovare una posizione comoda, Una voglia insistente mi aveva preso, era ormai piu’ di un mese che non avevo rapporti. Il buco del culo mi pulsava, credetemi, quella notte mi era venuta una voglia potente di essere inculata.
Non e’ che il buchetto glielo davo spesso ma diciamo che due o tre volte al mese mi piaceva che mi prendessero anche dietro, un modo per fare qualcosa di diverso. Come si dice, ero allupata. Sara’ stato lo stress, il fatto che finalmente quel cornuto di mio marito era uscito dalla fase pericolosa ed ero piu’ tranquilla, forse la stanchezza, ma quella sera avrei pagato non so cosa per un cazzo duro e nodoso.
Mio marito riposava, ormai era passata mezzanotte. Avevo voglia di una sigaretta, allora lo svegliai per un attimo per dirgli che andavo a fumare. Lui grugni’ fra il sonno e la veglia, era il suo modo di dire che aveva capito. Avevo la gonna , e la camicetta smanicata. Il reggiseno era zuppo di sudore ma dovevo metterlo per forza, ho una 4a e quindi le mie tette pesano e non stanno ritte. Mi avviai alla fine del corridoio e aprii con precauzione la porta tagliafiamma che dava sulla scala antincendio. Era l’unico posto dove potevo fumare. Di giorno il personale mi sgridava e dovevo andare a fumare fuori dalla clinica, ma a quell’ora.. se non avessi fatto scattare nessun allarme.. se non avessi dato fastidio ai degenti..gli infermieri di turno non mi avrebbero detto nulla.
Mi sedei su uno dei gradini di metallo traforato della scala e accesi la mia sigaretta. Avevo sollevato la gonna dietro e mi ero seduta con le mutande sulla scala, che piacere il fresco del metallo ed il venticello che finalmente si era ricordato di esistere!
Finii di fumare ma non avevo voglia di rientrare, il cielo era stellato, una notte meravigliosa, accesi un’altra sigaretta.
La porta tagliafiamma si apri’ e uno degli infermieri venne sul pianerottolo della scala, anche lui per fumare. Ci scambiammo un cenno di saluto. Lui fumava e mi guardava, mi ero accorta di star seduta su un gradino quasi alla altezza dei suoi occhi e di avere le gambe leggermente aperte per rinfrescarmi. Era un bel signore 45/50 anni In un altro momento mi sarei alzata per interrompere lo spettacolo che, non volendo, stavo dando . Ma quella sera no! Quella sera aprii le gambe ancora di piu’ ,ero cosi’ eccitata che avevo perso il controllo di me stessa. Mi sentii penetrare dal suo sguardo che mi diede piacere come fosse un cazzo duro .
All’infermiere era venuta una potente erezione evidentissima nei suoi leggeri pantaloni bianchi! Ero sposata , ,mio marito dormiva ad una decina di metri da me..che cazzo mi stava succedendo? Lui non disse una parola, mi prese per mano come nelle favole e come nelle favole io lo seguii senza parlare. Quello che dovevamo dirci ce lo eravamo gia' detti con lo sguardo.
Attraversammo il corridoio in punta di piedi e lui mi porto’ nella saletta dietro la medicheria. Fece un cenno al suo collega che rispose annuendo.
Appena entrati tiro’ fuori il cazzo e mi fece abbassare per prenderglielo in bocca. Era bello, gia’ scappucciato, non grande ma certamente ben proporzionato e con un buon sapore di maschio. Ma io lo volevo dentro! Far pompini mi e’ sempre piaciuto ma io volevo che mi soddisfacesse la natura. Mi piegai sul lettino delle visite e lui mi infilò il cazzo in un sol colpo, ero cosi’ aperta e bagnata che anche se lo avesse avuto piu’ grosso mi sarebbe entrato dentro come nel burro.
Mi stava chiavando magnificamente da un paio di minuti quando il suo collega ci raggiunse, aveva gia’ il cazzo duro in mano, piu’ grosso di quello del collega, me lo infilo’ in bocca.iniziai a succhiarlo come un demonio era bellissimo Non avevo mai fatto sesso a tre ma e’ una esperienza magnifica,vi giuro.
Quella notte soddisfai la fica e ben due volte anche il buchetto, non potevo certo dire a te ti do il culo e a te no! E poi volevo assaggiare dietro quello col cazzo piu' grosso finirono con una sborrata nella mia bocca cioè quello che riuscii a prendere il resto mi imbrattò tutto il viso e il seno,mi pulii e Tornai nella stanzetta da mio marito piu’ di una ora dopo, lui dormiva profondamente, finalmente riuscii ad addormentarmi tranquilla anche io. da quella sera ho imparato come fare per prendermi un po’ di quella soddisfazione che in casa non posso piu’ avere e se ne trovo due di cazzi e’ meglio. Con l’infermiere più anziano ci siamo rivisti anche altre volte era diventato uno dei miei tanti amanti , che avevo all’epoca .
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore.
Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.