tradimenti

Mario


di exploratore2007
16.05.2024    |    13.673    |    4 9.1
"Mario era andato in tanto in bagno..."
Mario l’idraulico
Un giorno ero al lavoro, quando Paola mi chiamo dicendomi che il lavandino del bagno era rotto, gli riposi che avrei chiamato Mario, il nostro idraulico di fiducia. Già altre volte era intervenuto nella nostra casetta e avevo notato come guardava i perizomi di mia moglie appesi allo stendino. Aveva circa 50 anni, era un bel pezzo d’uomo, alto e nerboruto. Rimanemmo d’accordo per un suo intervento nel primo pomeriggio. Quando tornai era già al lavoro nel bagno. Lo salutai e come al solito lo vidi guardare per bene due perizoma che quella vacca di mia moglie aveva appesi allo stendino dentro il bagno. Cominciammo a parlare del più e del meno e poi il discorso cadde sul fatto che sempre di più, a Rieti e zone limitrofe, quando lui riparava le condutture rotte nelle case, le signore proponessero il pagamento delle sue prestazioni in natura. Con una domanda ingenua chiesi se si trattava di quello che intendevamo come maschi. Con un sorriso rispose di sì. Chiesi se lui avesse accettato e sorridendomi, chiedendomi scusa per l’ardire, rispose di sì, ma solo con le donne in carne, belle sode, come “scusami, ma per esempio e solo per esempio come tua moglie”. Terminò il lavoro, dicendomi che sarebbe tornato più tardi perché dove andare ad acquistare un pezzo. Appena parlai della cosa a Paola “lo immaginavo che era un bel porco, ogni volta mi guarda come se mi volesse spogliare” . Mi confermo la voglia di farselo, diceva che aveva un bel culo e che sicuramente, almeno da quello che si vedeva dalla tuta aveva anche un bel cazzo. Mettemmo in atto un bel piano, appena sarebbe rientrato, con una scusa sarei uscito e Paola avrebbe sondato meglio le sue intenzioni. Io sarei rientrato dopo una mezzora, per beccarli, se tutto andava secondo il piano …in flagrante monta. Paola acconsenti, ma solo se sarei rientrato come previsto. Mario rientrò con il pezzo e io adducendo una banale scusa usci. Paola nel frattempo aveva indossato un perizoma rosso, con delle calze autoreggenti rosse con dei fiocchetti neri. Si mise a sfaccendare cosi vestita in camera da letto, lasciando aperta la porta. Dal bagno si vedeva bene come la troia si movesse e si mettesse a pecora, come se stesse cercando qualcosa nei cassetti. Mario dopo un poco entro in camera “Serve una mano per cercare?” Paola girandosi si fece vedere quasi nuda e sorridendo, “Forse qualcosa ho trovato”. Dopo poco, in ginocchio stava spompinando il cazzo di Mario. Come previsto rientrai e facendo di proposito chiamai Paola. Mario fece un cenno, come se si volesse ritrarre dalla pompa, ma Paola lo tranquillizzo, “Nicola è pronto, sa quanto sono troia”. Entrai e Mario persa la momentanea insicurezza, teneva tra le mani la testa di Paola e iniziò a scoparla in bocca con evidente piacere. Si voltò e guardandomi mi sorrise con un fare complice. In un attimo si spogliò completamente e dopo un secondo la sua testa era tra le gambe di Paola e leccava la sua fica fracida con un piacere enorme da parte di tutti e due. Io mi tolsi i pantaloni e le mutande e come il cornuto che ero, mi sedetti sulla poltroncina della camera segandomi il cazzetto. Mario si sollevò e alzando le gambe a Paola, afferrandola per bene, infilò in un colpo il suo cazzo nella fregna bagnata di mia moglie. Iniziò una monta decisa, con colpi potenti, come se volesse trapanare la fregna di Paola. Il risultato che mia moglie cominciò a gridare per il piacere. Mi alzai dalla poltroncina per assistere meglio alla monta. Il cazzo bello largo di Mario, riempiva completamente la fregna di Paola. Ad ogni colpo usciva dalla fica bella spanata tutto il piacere di Paola. Era bagnata come solo lei riesce ad essere quando il cazzo che la monta le piace da impazzire. Mario continuava il suo martellamento con evidente piacere. “Zoccola, ti piace il cazzo vero?” cominciò ad apostrofarla. “Come cazzo sei bagnata, che grandissima troia che sei”. Quelle sue parole mi fecero eccitare come un vero cornuto deve essere. Dopo averla vangata per bene nella fregna, chiese a Paola di mettersi a pecora. Appena Paola si mise a pecora, mi alzai dalla poltroncina, mi avvicinai a lei e con avidità cominciai a leccarle la fregna spanata e piena di umori e il buco del culo. Era zuppa come poche volte. Ad ogni lappata di lingua mi veniva dietro una quantità del suo piacere enorme. Appena iniziai a leccarle il buco del culo, Paola si inarcò e mugolò di piacere. Si vedeva che gli piaceva farsi leccare il buco del culo, perché piano piano cominciò a dilatarsi ed aprirsi. Dopo poco, con la lingua ero dentro il suo culo e leccavo con avidità quella che stava diventando una voragine. La sua voragine anale. Mario era sempre più eccitato, aveva il cazzo che stava esplodendo. Mi tolse dalla posizione e con un colpo solo affondo nelle viscere di Paola. Al colpo, Lei si inarco con la schiena, ma spinse ancora di più il suo culo verso Mario. Il risultato fu che il cazzo di Mario era entrato tutto dentro il buco del culo dilatato di mia moglie. Era uno spettacolo meraviglioso, il buco si dilatava ad ogni colpo e il cazzo di Mario spariva in quella voragine. I colpi divennero ancora più forsennati, era come se la volesse spaccare in due. La troia godeva e urlava per il piacere. Mi avvicinai per godermi da vicino lo spettacolo. Era magnifico vere il suo buco del culo che si apriva e si chiudeva, reagendo ai colpi del cazzo, si allargava a volte, facendolo entrare tutto dentro. Non seppi resistere e mi svuotai il cazzetto nella mano urlando un siiiiiiiiiiii, che fece capovolgere Mario, che ridendo mi apostrofo “che gran cornuto che sei”. Loro andarono avanti ancora un bel po’, finché Mario esausto, usci dal buco del culo di mia moglie, che lo accompagno con una sensuale scorreggia, la fece voltare e gli riempi il volto e le tette di un fiume di sborra, densa e molto forte come odore. Rimasero immobili, sul letto. Io mi avvicinai e baciai Paola, leccandole via un poco di sborra. Mario era andato in tanto in bagno. “E’ stato molto bravo amore, dovremmo chiamarlo un poco più spesso che ne dici” risposi con un sorriso e con un bacio. Mario salutò mia moglie che si andava a fare una doccia e decisi di accompagnarlo fino al bar centrale, in piazzetta per un caffè. Strada facendo mi chiese se poteva confessarmi una cosa. Risposi che dopo quel pomeriggio sarebbe stato superfluo dire di no. Inizio sorridendo “Sai al bar si parla molto di tua moglie e di te” rimasi un poco sorpreso e gli chiesi di continuare, “in molti sanno che tua moglie è, diciamo una donna che la dà a molti e che tu sei, sapendolo un gran cornutone”. Rimasi a bocca aperta. Sospettavo che il via vai di uomini soli a casa mia, avesse insospettito qualcuno, ma mai avrei pensato che la cosa fosse nota a parecchi dei vicini, anche perché a volte arrivavano con una o due coppie. “Alcuni se la sono già scopata, prima che ti sposasse e adesso hanno la conferma, scusami, ma tua moglie è una gran puttana ed è noto”. Capii allora gli sguardi e i sorrisi che a volte accompagnavano la nostra entrata, la mia e di mia moglie al bar. “Andiamo al bar, entriamo e senza farsi accorgere te ne indicherò alcuni, se ci sono, dei suoi vecchi scopatori, ti dico subito che Pietro il barista è uno di loro”. Me ne indico altri tre, che conoscevo benissimo, di due di loro Paola mi aveva parlato e di come avesse avuto con loro una storia di solo sesso. Uscimmo dal bar, ci salutammo con un arrivederci a presto, guardai di nascosto i volti di Pietro e degli altri tre. Si ero ufficialmente il cornuto della contrada. Tornando verso casa sorridevo e non vedevo il momento di abbracciare e baciare l’amore della mia vita. Una gran puttana ufficialmente, ma sicuramente l’unico grande amore della mia vita e io il suo.
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