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Pietro il barista


di exploratore2007
16.05.2024    |    5.629    |    2 9.3
"Pietro si avvicino e lentamente, molto lentamente inizio a penetrarmi, mentre P..."
Pietro il barista
Dopo qualche giorno, chiesi a Paola di raccontarmi di Pietro il barista, Mario me ne aveva parlato, come uno degli uomini che da ragazza, prima di incontrarmi l’aveva scopata. Paola sorridendo mi chiese se oltre a lui Mario mi avesse parlato di altri che frequentavano e che frequentano il bar. Gli dissi di sì, sapendo che me ne aveva parlato, anche se a sommi capi alcuni anni prima. “Amore perché lo vuoi sapere? Ti ho raccontato tutto della mia vita, prima che incontrassi te e di come…lo sai che mi piaceva e mi piace scopare”. Sorrise e mi fece cenno di accompagnarla sul divanetto. “Fu mio cugino a presentarmelo, lo sai che con lui avevo una storia da tanto tempo. Mi disse che aveva ben capito che zoccola ero e che un solo cazzo non mi sarebbe bastato. Lo sai che lo prendevo solo in culo e sbocchinavo, la fica amore mio era per te, un pegno stupendo per il mio amore. Sei arrivato tu e così è stato. Ma torniamo a Pietro. Mi cugino organizzo un incontro con lui in una sua casetta di campagna vicino a Vazia che lui utilizzava anche come deposito. Io chiaramente dissi subito di sì. Lo sai bene che quando una cosa mi piace farla decido sempre per il si. Andammo da lui un pomeriggio, pioveva forte e faceva molto freddo. La casetta era piccola, una cucina grande, una camera da letto e un bagnetto e un'altra stanza piena di scatoloni per il bar. Appena arrivammo mi prese un attimo di apprensione, in fin dei conti mi sembrava veramente molto forte, il fatto che mio cugino mi usasse come una puttanella, gli dissi le mie preoccupazioni mentre Pietro infuocava la casetta mettendo un bel po’ di legna nella stufa, il bacio che mi diede mio cugino mi fece passare tutte le paure e mi convinse della scelta fatta. Poco dopo eravamo già impegnati e avevo il suo cazzo in bocca in un fantastico bocchino. Poco dopo erano due i cazzi che stavo sbocchinando per bene. Li ciucciavo avidamente, scambiando le due cappelle belle turgide in bocca. Quella di Pietro era bella grande, con delle vene grosse che arrivavano quasi in cima alla cappella. Il suo cazzo aveva un buon sapore e odore. Mi cugino mi prese e mi aiuto a spogliarmi mentre ci avvicinavamo al letto. Poco dopo avevo la testa e la lingua di Pietro tra le cosce, la mia fica si stava aprendo ai suoi baci e leccate. “Credimi amore. Aveva una lingua forsennata, la ricordo benissimo, entrava dentro la mia fica e mi leccava divinamente”. Urlavo per il piacere che mi stava donando. P. allora mi mise il cazzo in bocca e me lo spinse quasi fino alle palle. Mi stava soffocando di cazzo. Pietro si alzo e tenendomi le gambe alte e belle larghe tento di affondare con il suo cazzo nella mia fica. Gli urlai di no e gli dissi di mettermelo nel culo. Era estasiato ed eccitato dalla mia richiesta. Con una certa maestria me lo infilò tutto nel buco del culo. Iniziò a pomparmi con vigore, facendo uscire il cazzo un poco e poi con un colpo deciso tornava ad affondarlo nel mio buco ormai completamente spanato e largo. Avevo la fica per il piacere completamente fradicia. Inculava benissimo. Abbassandosi su di me cominciò a leccarmi e mordermi i capezzoli duri. Mi piaceva moltissimo. P. chiese di fermarsi e con un abile mossa mi fece alzare e mi fece accomodare sul suo cazzo. Iniziai a cavalcarlo per bene e lui, il porcone mi allargava per bene il culo ad ogni mia discesa sul suo cazzo e io mi accomodavo sempre di più con il mio corpo sul suo. Pietro si avvicino e lentamente, molto lentamente inizio a penetrarmi, mentre P. usciva un poco dal buco. Fu un maestro, poco dopo avevo due cazzi nel culo. Mi fece un po’ male all’inizio, poi, come se fossero un'unica cosa, tutti e due a ritmo mi sfondavano il culo per bene. Ero completamente piena e avevo due bei cazzi che mi sventravano l’ano facendomi sentire il buco una voragine. Provai a stringere e il dolore-piacere aumentò a dismisura. Si svuotarono insieme, dopo avermi inculata per un bel po’. Avevo lo sfintere completamente pieno di calda sborra. Fu lì che mi arrivo un piacere immenso che mi fece accasciare rantolando sul corpo di P. Rimanemmo cosi per un bel po’, il calore dei loro due corpi su di me era molto piacevole. Infine ci alzammo dal letto, andai in bagno per farmi una doccia e mi toccai l’ano, “credimi amore, fu la prima volta che mi resi conto che era largo molto larga” la cosa mi piacque molto. Andammo via e con Pietro ci rivedemmo altre volte, con altri suoi amici in piccole ma soddisfacenti gang. Finito il racconto, Paola mi prese la mano e avvicinando il suo viso al mio, mi bacio con senso d’amore indefinito. Eravamo felici.
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