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La Consulenza


di different-boy
13.12.2024    |    2.564    |    1 9.7
"Sebastiano: "Il conto l'ho già pagato io, vieni a bere il caffè da noi così continuiamo la consulenza a casa nostra?"..."
Qualche tempo fa mi chiamò Sebastiano, un imprenditore della zona col quale in passato mi era già capitato di collaborare.

Sebastiano: "Ciao caro, come stai? Avrei bisogno di una tua consulenza lavorativa, quando saresti disponibile che ne parliamo?"

Ci accordiamo per incontrarci una sera e con l'occasione di andare a cena assieme, considerato che era da un po' che non ci si vedeva.

Sebastiano è un omone alto quasi 2 metri per almeno 90kg, 55 anni portati alla grande e fisicamente ancora in gran forma. Con lui ci si capisce al volo; sarà pure che lavoriamo nello stesso ambito ma c'è sempre stato un bel rapporto e mai la minima incomprensione. Il ristorante che ha prenotato per la nostra cena è specializzato in pesce.

Quando arrivo nel parcheggio Sebastiano è già lì ma mi rendo conto che non è da solo, c'è anche sua moglie Paola. Non la conosco di persona perché non c'è mai stata occasione di vederci prima ma l'ha sempre descritta come una bella donna, ed effettivamente non posso dargli torto.

Paola ad occhio e croce ha 50 anni, bionda, occhi che tendono al verde e labbra carnose. Pelle abbronzata color cioccolato, merito dell'estate terminata da poco. Fisicamente in ottima forma. Indossa un abito corto nero senza spalline, ma che si sostiene da solo grazie alla sua quarta di seno (rigorosamente rifatto) e delle autoreggenti. Ai piedi un tacco 12. Bel viso, sguardo seducente. Per rendere meglio l'idea, la classica milf che si vede nei film porno insomma. Se devo essere sincero il primo pensiero non appena l'ho vista è stato proprio quello!

Ci presentiamo, entriamo nel ristorante e prendiamo posto al tavolo. Iniziamo a parlare del più e del meno e Sebastiano mi racconta dei suoi ultimi lavori e progetti, introducendo anche quello legato al motivo del nostro incontro. Noto però che mentre Sebastiano parla, Paola non mi distoglie lo sguardo di dosso. Anzi a dirla proprio tutta, continua a fissarmi ed ho come la sensazione che voglia mangiarmi con gli occhi. Di primo acchito non so bene come comportarmi anche perché non è mio stile provarci con la donna degli altri, men che meno con la moglie di un caro conoscente. Però devo dire che mi ispira molto e la mia mente è già partita per la tangente con qualche pensiero sconcio. Mentre stiamo chiacchierando, Sebastiano riceve una telefonata e si assenta un momento, lasciandoci soli.

Paola: "Sebastiano non mi aveva mai detto di avere un collega così bello, mi piaci tanto!"

Non mi aspettavo un'uscita del genere da parte sua ma conferma l'impressione che avevo avuto poco prima. Colgo la palla al balzo.

Io: "A me invece aveva detto di avere una gran bella moglie ma non immaginavo fino a tal punto"

Paola sorride ed abbassa lo sguardo dando l'idea di essere un po' in imbarazzo. Nel mentre ritorna anche Sebastiano che si scusa per l'interruzione dovuta ad una chiamata importante. Ordiniamo e la serata continua tra buon cibo, ottimo vino, chiacchiere, risate e sguardi maliziosi.

Probabilmente, complice anche l'aver alzato un po' troppo il gomito e l'assenza di inibizioni, allungo la mano sotto il tavolo sfiorando con una carezza le gambe di Paola, noncurante del fatto che nei tavoli attorno a noi c'è altra gente ma soprattutto che suo marito è seduto proprio di fronte a me. Lei però non sembra affatto stupita, al contrario pare apprezzare la cosa tant'è che allunga il piede toccando il mio. Non so se Sebastiano si sia reso conto dell'accaduto ma d'improvviso lo vedo trafficare col telefono chiedendo poi a Paola di controllare il suo. Lei si mette a frugare nella Louis Vuitton che aveva precedentemente appeso allo schienale della sedia ma senza trovarlo.

Paola: "Spero di averlo lasciato in macchina perché qui non c'è, ma è meglio che vada a controllare. Mi accompagni?"

Mi rivolge la domanda sapendo benissimo quale sarebbe stata la mia risposta. Usciamo dal ristorante lasciando da solo Sebastiano al tavolo.

Arrivati alla loro auto apre la portiera lato passeggero piegandosi letteralmente a 90° per recuperare il cellulare, mettendo in risalto quel gran culo che si ritrova. Non ci penso due volte a toccarle il sedere e prendendola da dietro le sussurro quanto sia bellissima e quanto mi ispiri sesso. Lei si alza di colpo e dandomi le spalle allunga le mani sul mio pacco già gonfio dall'erezione. Le propongo di salire nei sedili posteriori ma ci rendiamo conto che il parcheggio del ristorante è videosorvegliato. Troppo rischioso anche se, un po' brillo, io avrei comunque proseguito. Ci accontentiamo di un bacio appassionato mentre le mani di entrambi esplorano i reciproci corpi. Ci sistemiamo per non dare nell'occhio e torniamo all'interno del locale.

Sebastiano: "Trovato?"
Paola: "Sì, per fortuna era in macchina"
Sebastiano: "Hai il rossetto sbavato, meglio se vai a controllarti in bagno"
Io: "Ti accompagno"

Forse preso dalla foga del momento, sono stato un po' troppo frettoloso a propormi di andare con lei, ma in quel frangente non ho pensato ad altro. Chiudiamo la porta del bagno dietro di noi e finalmente siamo di nuovo soli. Ma siamo pur sempre in un ristorante e l'adrenalina si mescola ad emozioni di eccitazione ed ansia per essere scoperti.

Prendo Paola un po' di forza ed appoggiandola alla parete le scopro il seno iniziando a succhiare i capezzoli turgidi. Poi le alzo il vestito e con sorpresa noto che non indossa l'intimo; è completamente depilata. Le metto una mano in mezzo alle gambe e la ritrovo bagnatissima. La penetro con le dita, ansima e dopo poco mi regala un fantastico squirt. Mi abbasso ed inizio a leccarla, la sento godere dal piacere. Mi rialzo, sbottono i pantaloni ma nell'abbassarli veniamo interrotti dal tonfo della porta dell'antibagno che sbatte. Qualcuno che bussa. "Occupato!"

Che sfiga, proprio ora sul più bello. Ci ricomponiamo alla meno peggio, usciamo dal bagno con nonchalance e torniamo al tavolo, avendo perso completamente la cognizione del tempo da quando ci eravamo assentati.

Non oso immaginare a cosa possa aver pensato Sebastiano nel frattempo, ma sicuramente avrà mangiato la foglia. Ho quasi timore ad incrociare il suo sguardo, ma mi stupisco ancora una volta.

Sebastiano: "Il conto l'ho già pagato io, vieni a bere il caffè da noi così continuiamo la consulenza a casa nostra?"

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