Prime Esperienze
un'estate al mare 2
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02.10.2021 |
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"Lei mi rispose che andarmene e, alle mie insistenze, aprì uno spiraglio ripetendomi di andarmene perché ero scappato, lasciandola seminuda con la mano..."
Come ho descritto nel racconto precedente, avevo avuto il primo orgasmo grazie ad una ragazzina della campagna cilentana. Tornato alla casa, dove stavo trascorrendo le vacanze con la mia famiglia e quella di mio zio, il primo pensiero fu nascondere le mutande sporche che seppellii sotto l'altra biancheria. Ripensavo di continuo all'accaduto (vedi il racconto un'estate al mare 1) cercando di capire cosa fosse successo, sapevo che non potevo parlarne con nessuno in quanto nella mia famiglia il sesso era tabù, ero lontano dai miei amici. Per paura di essere incolpato di aver fatto del male alla ragazza per qualche giorno non uscii più di pomeriggio, anzi nascosi la bicicletta ed andavo al mare con i miei cugini tornando subito a casa. La voglia però era tanta e prese il sopravvento sulla paura e dopo 3- 4 giorni ripresi i miei giri e, per caso, :) mi ritrovai al casolare. Ancora una volta tutto deserto, in lontananza si sentivano degli attrezzi agricoli al lavoro. Aspettai un pò, facendo dei giri nel piazzale, poi sedendomi all'ombra, andai avanti e indietro dal fienile alla casa, finché dalla porta della casa uscì un bambino, seguito dalla ragazza che gli urlava di fermarsi, fino a quando lo afferrò e lo sollevò per riportarlo dentro, senza nemmeno girarsi verso di me. Andai alla porta e bussai chiedendo dell'acqua. Lei mi rispose che andarmene e, alle mie insistenze, aprì uno spiraglio ripetendomi di andarmene perché ero scappato, lasciandola seminuda con la mano sporca di sborra. Le spiegai che era stata la mia prima volta, che non sapevo cosa fare, che ero impreparato, che ero venuto a sapere come stava. Lei cominciò a calmarsi, chiuse la porta per riaprirla, offrendomi un bicchiere d'acqua. Poi mi disse di andarmene e di tornare il giorno dopo. 24 ore volarono ed ero di nuovo lì. Maria, questo era il suo nome, mi aspettava e mi condusse subito al fienile. questa volta ci spogliammo completamente e cominciammo ad accarezzarci ed a baciarci su tutto il corpo. Io mi accorsi che quando le ciucciavo le tettine, lei sospirava più profondamente ed accelerava il movimento della mano sul mio pisello. MI spinse le mani sulla sua peluria e li trovai il suo sesso, mi guidò dentro, raccomandandosi di fare piano per non sverginarla. Per la paura non infilai le dita, limitandomi a tenerle la mano sopra mentre lei si muoveva sotto di me, senza mai lasciare il mio pisello. Tra le ciucciate alle tette, le carezze sul culo, la mano sulla "fessa", dopo un pò, in un crescendo di ansimi e mugolii esplose il suo orgasmo accompagnato dal mio, che schizzai dappertutto. Questa volta però ero preparato e non scappai, rimasi accanto a lei continuando ad accarezzarla, come faceva anche lei con me. Maria mi disse che era stato più bello di quando lo faceva da sola e che aveva altre cose da provare però si era fatto tardi e la mamma stava per tornare dal lavoro nei campi. Mi aspettava il giorno dopo.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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Commenti per un'estate al mare 2:
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