Prime Esperienze
la pozzanghera
di suzipie
11.11.2015 |
1.060 |
3
"Ecco il paradiso, senza pensarci presi la giusta mira ed affondai con calma in quel buco scuro ed invitante che ora era totalmente offerto..."
LA POZZANGHERAEra un bel mattino di luglio, ero riuscito ad avere un'appuntamento con la mia miglior (più figa) cliente, una certa Paola che mi confidava di cornificare il marito molto allegramente.
Lui muratore giovane, attivo forte muscoloso, ma con le mani callose, lei splendida parrucchiera di trent'anni sempre in minigonna, truccata, sorriso solare e alla moda.
Ero rimasto affascinato dal suo seno che sembrava "cresciuto" da un mese all'altro.
Nel mio lavoro,con le acconciatrici, di belle gambe ne vedevo ogni giorno, ma di seni
improvvisamente cresciuti, era una cosa che mi incuriosiva,così visto la disponibilità di Paola
all'avventura, la invitai al sole per la tintarella, con la scusa anche della pesca.
Cosi visto che il lunedi' i negozi di acconciatura rimangono chiusi, partimmo armati di asciugamani da sole e canna da pesca.
Il posto era da me stato individuato qualche mese prima dove mi era accaduto di fare delle buone catture di trote kg2,5 in acque che non davano assolutamente speranze per la pesca alla trota. A mio primo avviso erano buone solo per i lucci.
Era un canale di irrigazione di pianura nelle Grandi Valli Veronesi. con grande portata di acqua limpida, ma pacifico.
Paola si presentò in canottiera azzurra che risaltava il suo decoltè, minigonna svolazzante che solo allora notai , ( prima la vedevo solo dal punto di vista professionale) metteva in evidenza un culetto bombato e sporgente, e sandalini estivi con tacco non esagerato e dentro dei piedini curati e arricchiti come le mani,di uno smalto rosso"Malboro"che era il mio colore preferito,
Io, da buon fornitore avevo una regola:mai coinvolgersi in storie con le clienti, si finisce sempre con il perdere il cliente, mi comportavo come un signore senza fare alcuna avans, anche se durante il tragitto, lei, era molto disinvolta ed eccitata, continuava a muoversi, felice e sorridente, mostrandomi generose porzioni delle sue belle gambe appena abbronzate.
Arrivati sul posto,dopo aver risalito il fiume lungo la riva sul prato, ci trovammo in un tratto coltivato a vite un piccolo spiazzo di erba, il percorso chiuso da un affluente che non permetteva in alcun modo di proseguire.
Lì qualche mese prima avevo catturato la mia prima trota,in quel fiume, lasciandomi stupito ed affascinato, avevo esperienze con le trote solo sui torrenti alpini. pensavo di aver preso un luccio,
Parcheggiai l'auto in modo che ci proteggesse se arrivava qualcuno.Due passi per godere della natura in cui eravamo immersi, poi fuori gli asciugamani e distesi al sole.
Il posto offriva una intimità assoluta, tant'è che Paola decise quasi subito di togliere il reggiseno, dicendo che siamo adulti ed in un luogo ben protetto,non avremo dato scandalo a nessuno.
Io di solito non sono facilmente eccitabile, ma alla vista di quelle due bombe, da cui non riuscivo a staccare gli occhi,da quel sorriso, e lei che mi mangiava con gli occhi, ebbi subito una prepotente erezione, molto visibile ad occhio nudo; usciva dallo slip, lei aveva visto, non riuscimmo a metterci distesi per abbronzarsi, subito fummo presi da una libidine incontrollabile, cominciammo a baciarci e toccarci reciprocamente sempre con maggior foga. Facemmo l'amore in vari modi, a lei piaceva tutto quello che facevo e rispondeva con altrettanto gusto. Amava, baciava leccava con passione, io le stavo dietro a malapena trattenendomi per non finire tutto troppo in fretta. Aveva un culetto da fotografie ( qualche mese dopo con una foto di quel culo, vinsi una mostra fotografica) duro e nervoso, come anche il seno arrogante,(poi seppi che era incinta di due mesi ed il seno era il primo cambiamento fisico visibile).
Non ci furono problemi di preservativi ne' di altri contraccettivi, tutto è stato naturale, ma molto molto caldo, passionale.
Lei mi baciava e mi leccava mi succhiava come fosse l'ultima volta, la prima donna che durante l'amore mi ha leccato l'ano! io scoprivo in ogni angolo di lei un nuovo piacere da assaporare e gustare a piene labbra.
Forse fu l'ambiente, il sole,il vicino corso d'acqua,lei eccitata a mille, mi sono sentito travolto da questa sorpresa che non mi aspettavo, poi cosi intensa e forte.
Durò alcune ore che passarono in un lampo, alla fine sudati, ma soddisfatti, ci sdraiammo al sole per una sigaretta, Ognuno perso nei propri pensieri col sole in faccia nudi e felici, A me era rimasto duro, non perchè non ero venuto, ero venuto due volte, ma l'intensità era stata così alta che il mio cazzo era rimasto bloccato sull'attenti, non voleva saperne di smettere. Fu lei che prendendolo ancora in mano disse:ma che tipo sei tu, dopo tutto questo sesso di cosi alta qualità, costui non accenna ad abbassarsi! Ridemmo felici.
Rimanemmo al sole un altro paio d'ore parlando in allegria, complimentandoci a vicenda,scambiandoci altre intimita', parlando dei nostri più nascosti desideri, toccandoci ed apprezzando la situazione nel suo insieme.
Ma il caldo, il sole batteva forte, e la necessità di non far tardi ci convinse a raccogliere tutto e spostarci in un luogo più fresco e bere qualcosa.In auto anche a finestrini spalancati era sempre caldo.Sul percorso di ritorno lungo il fiume, vedemmo, oltre lo stesso una piantagione di mele, sulla quale un getto d'acqua continuava ad irrigarla spazzando da destra a sinistra una potente
fontana d'acqua.
Fu l'intuizione di un momento,senza pensarci al primo ponte andammo verso quel getto e, una volta arrivati entrammo con l'auto in quella piantagione fra tutte le piante in fila regolari, diretti sotto il getto d'acqua che passava ogni minuto.Almeno così si rinfresca l'auto, e noi con lei.Dopo due minuti ci guardammo negli occhi e ridendo cominciammo a spogliarci, una volta nudi aspettammo che passasse il getto e... fuori. Il terreno erboso non era troppo bagnato e davanti all'auto c'erano due piccole depressioni, causate dal passaggio di un trattore, piene d'acqua limpida e fresca: quella del fiume.
Lì a piedi nudi sull'erba bagnata abbiamo aspettato l'arrivo della doccia.Il grande getto non si fece attendere ci colpì come il monsone spazza l'oceano indiano, aumentando, migliorando se si poteva ancora di più il nostro umore, in un secondo cessò il caldo, vidi i capezzoli di lei stringersi ed allungarsi verso di mem ci abbracciammo, al contatto sembravano due chiodi, il mio cazzo reagì nel migliore dei modi, e lei si illuminò di una luce umida e felice, avevo il suo meraviglioso culo bello ed invitante nelle mie le mani.
Due globi che nascondevano mille promesse ci sembrava di essere come Adamo e Eva nel paradiso terrestre. Però il paradiso era tra le mie braccia. Subito cademmo abbracciati a ricominciammo a fare l'amore. Lei in acqua, 3-5 cm, a gambe spalancate e raccolte ed io sopra che la bombardavo con tutta la mia forza, lei godeva gridando in suo piacere al cielo. Ogni minuto arrivava una doccia fredda,scopammo così fino ai limiti fisici, non so quante volte passò la doccia su di noi. Esausti cambiammo posizione lei si girò su se stessa e mi offri la visione del suo culo in ginocchio, spingendo indietro. Ecco il paradiso, senza pensarci presi la giusta mira ed affondai con calma in quel buco scuro ed invitante che ora era totalmente offerto.
Non potevo prendere decisione migliore, lei mi accolse con miagolii e spinte per aiutarmi ad entrare tutto, fu tutto spontaneo e meraviglioso,io entravo ed uscivo quasi completamente da lei in quella carne calda , bollente ed intanto continuava in modo regolare piovere acqua fresca su di noi. Lei traeva dalla penetrazione anale il massimo del suo piacere le piaceva in modo estremo farsi sbattere senza ritegno dietro, ( poi mi confessò che era uno dei piaceri che suo marito le negava e lei non aveva il coraggio di chiedere).Ci scopavamo dentro una pozzanghera ed eravamo le persone più felici del mondo.Durò quanto più possibile, terminammo profondamente inseriti uno nell'alta, ed una volta divisi, la pioggia continuava ha lavare ristorare i nostri corpi mai sazi. Grazie agli asciugamani riuscimmo a risalire in auto senza fare disastri, e ritornammo a casa.
Non so più dove sia Paola che vita abbia ora, ma se mi leggerà si riconoscerà e concorderà anche lei che quella della "POZZANGHERA" non è stata solo un'avventura di sesso, ma è e resta una delle più belle emozioni da portarsi nel cuore.
Grazie Paola
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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