Prime Esperienze
Terza parte
di Marcopassivo
25.07.2024 |
87 |
1
"La penetrazione si fece via via più profonda e quando alla mia domanda lamentosa mi disse " troia non è neanche la metà dentro" mi voltai con lo..."
Riprendendo dalla seconda parte: così piegato ad occhi chiusi sentivo il suo glande che percorreva il solco delle natiche e al contatto con il mio ano il suo calore era più evidente, mi accarezzava la schiena e mi teneva nel contempo fermo in quella posizione e mentre mi gustavo queste sensazioni, tremavo leggermente dalla voglia e dal timore che potesse farmi male (cavolo era da tanto che il mio buchino non lo allenavo come facevo chiuso nel mio bagno) mentre la mia mente correva e il mio corpo fremeva, senza fermarsi con il suo cazzo duro nel solco, lui inizio' a stuzzicare il mio ano con il dito forzando leggermente ma in modo sapiente.Mi stupii di come senza alcun fastidio sentii il suo dito entrare e girare nel mio interno con delicatezza e pur decisamente percorrere l'intera circonferenza interna del mio ano, lo sfintere si rilassava e lui era sempre più padrone del mio destino.
Due dita piano prima si alternavano poi congiuntamente dentro di me, non sentii più il suo cazzo perché mettendosi quasi di lato mi appoggio' il glande sulle labbra che ovviamente aprii. Così manipolato nell'ano dalle sue dita e profanato in bocca dal suo movimento del bacino, sbavai sul sul cazzo colando la saliva sul lettino.
Non mi accorsi della presenza di un secondo uomo nel camerino nell'altro lato della mia testa, solo quando il mio ormai Padrone mi indirizzo' sul cazzo del nuovo arrivato mi accorsi di quest'ultimo ( un omone grande e grosso di aspetto sudamericano muscoloso e un po' panciuto, calvo con tatuaggi tribali anche sul ventre) ma ero praticamente partito nel mio ruolo e iniziai a fare un pompino allo sconosciuto che a sua volta mi accarezzava la testa, il mio padrone venne dietro di me e mi leccò l'ano per poi sputarci sopra mentre mi diceva "stai tranquilla troietta" dritto sul mio ano la sua cappella iniziò a forzare e incredulo senza strazio sentii distintamente il mio ano cedere fino a che mi entrò dentro, solo un attimo di dolore misto a gioia e immediatamente mi sentii finalmente me stessa (si al femminile perché questo in quel momento mi sentivo: una troia realizzata).
Cosi mentre lui sapientemente mi faceva rilassare e abituare finalmente a un cazzo (vero) dentro, l'altro mi sbatteva il suo cazzone in faccia e mi spingeva a leccare le due palle enormi.
Lo stupore maggiore lo ebbi quando percepiii che dentro avevo poco più della cappella che lui, il mio padrone, faceva uscire e entrare più volte. La penetrazione si fece via via più profonda e quando alla mia domanda lamentosa mi disse " troia non è neanche la metà dentro" mi voltai con lo stupore nel mio viso la mia espressione forse lo eccito' di più sta di fatto che inizio' a scendere dentro il mio intestino in modo deciso, irrefrenabile anche e soprattutto ai muri gemiti che ignorava sorridendo, mi sentii aperto in due e questo lo ripeté piu volte e ogni volta sempre un po' più deciso. Dopo alcuni affondi probabilmente mi valuto' pronto e iniziò a martellarmi come una furia sempre più forte e io cavolo se mi piaceva, mi faceva male soffrivo ma cazzo mi sorpresi a dire "ancora di più di piuu"
In questi momenti di follia e senza alcun controllo non mi accorsi che l'altro era sparito dal mio lato sinistro mentre lo cercavo con lo sguardo il mio padrone uscì dal mio ano e sentii la cappellona dello sconosciuto premere sul mio sedere: cazzo che strillo feci!!!
Mi entrò senza curarsi di me mi inculo' forte letteralmente facendomi sobbalzare in avanti ad ogni spinta, per fortuna venne quasi subito mentre diceva qualcosa in spagnolo credo o portoghese non so bene ) e sfilando il suo cazzone mi sborro' sulla schiena ( qualche schizzo mi raggiunse sulla clavicola e colando sul lettino) il mio padrone ridendo mi disse " ....ora si che sei aperto, non muoverti !!!!!.."
3/4
Segue parte quarta
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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